@ LennyK
e non c'è da darti torto.. imparare un nuovo sequencer imporrebbe qualche giorno almeno di fermo biologico...
Alche se poi Logic o Cubase sono abbastanza intuitivi ed i video sulla rete non si contano più.
Beh, ho iniziato ad utilizzare MotU Performer nel 1989 grazie ad una versione non originale (all'epoca qualcosa di introvabile) grazie ad un musicista professionista che non aveva alcun tipo di alfabetizzazione informatico musicale. Si lavorava su un Apple Macintosh Plus con drive esterno da 800k e Performer era alla versione 1.21.
Nel 1992 acquistai la versione originale e l'ho aggiornata fino alla più recente di Digital Performer.
Ci ho passato una vita su questo sequencer, anche se il 90% dei miei files è costituIto da numerose tracce MIDI (dalle 16 tracce in su), valanghe di CC ed automazioni, però pochissimo audio.
Cambiare sequencer significherebbe, oltre imparare un nuovo flusso di lavoro (al quale per inciso sono contrario) salvare in formato .MID almeno 15 anni di produzioni musicali, tra brani completi, incompleti e numerose idee sparse.
Ma non è finita qui, perché dopo verrebbe la fase di riconfigurazione delle sequenze in base alle porte MIDI delle interfacce che, ovviamente, non corrispondono più alle impostazioni originali.
Sarebbe, alla fine dei conti, una perdita di tempo inutile ed assurda.
Basta immaginare cosa significhi riconfigurare un device aggregato da 4 interfacce MIDI da 8 IN/OUT, 4 schede audio firewire MotU e vari HUB USB che portano i segnali di strumenti non connessi tradizionalmente alle porte MIDI, Un vero manicomio.... Preferisco vivere serenamente quel (poco) che ancora mi resta, visto che i 50 li ho passati e quindi si va solo in discesa.