(polis) l'oriente della porta accanto

vin_roma 21-10-17 02.10
Onestamente ero (sono) preoccupato per quello che sta accadendo in Turchia da un anno a questa parte. A distanza di molti anni c'ero già stato due volte e quest'ultima, la terza, avevo paura di trovare un'aria diversa. Uscito dall'aeroporto di Istanbul il colpo d'occhio mi ricordava qualcosa, la prospettiva era uguale a quella che avevo visto in tv non molto tempo fa... Infatti alzando gli occhi mi son reso conto di essere sotto un monumento con i nomi di tutte le vittime dell'attacco ISIS dell'anno scorso. Loro erano li, come me. Ma questo, più o meno può essere considerato un'incidente, mi preoccupava di più trovare una società, sappiamo come vanno le cose in Turchia, coercizzata da una politica più incline ai dogmi religiosi che alla democrazia. Sono ad Istambul, non quella del Corno d'Oro, quella turistica ...anzi, non ho neanche capito bene dove mi trovo ma so di essere in quella più vera e naturale. Beh, mi sono in parte tranquillizzato. Sono da poco rientrato dai luoghi dalla movida dei ragazzi di Istanbul e non solo...insomma, 'na caciara!!! Non lo credevo, folla di gente, anche alle 2.00 di notte, molti locali e negozi aperti, musica da tutte le parti e oltre a buzuki, darbuke a canti anche musica rap (uno si chiama Com Truise!!!). Molti gruppi di ragazze e donne vestite stile Ibiza e molte con la birra in mano. Potrebbe anche non essere vista bene questa cosa ma mi sono chiesto: non è che qui certe usanze che da noi potremmo anche definire "degradanti" (gioventù che beve) qui invece diventa l'antidoto all'oscurantismo? Vi garantisco, in quanto a spregiudicatezza e considerando il retaggio religioso, che le ragazze di qui danno filo da torcere a molte ragazze europee
maxpiano69 21-10-17 08.31
Buone notizie da Istanbul insomma, ma quella cittá é sempre stata una cosa a se e non é "la Turchia" secondo me, ovvero non ne rappresenta la totalitá e la parte politicamente e culturalmente predominante, almeno oggi, sempre secondo me.

Anche negli USA non sono le grandi cittá che sostengono Trump...
zaphod 21-10-17 09.38
maxpiano69 ha scritto:
ma quelal cittá é sempre stata una cosa a se e non é "la Turchia"

vero, ed aggiungo: la Turchia è ulteriormente cosa a sé all'interno degli stati islamici; Istanbul sarebbe quindi un'anomalia nell'anomalia.
Grazie come sempre a Vin per le testimonianze esotiche! emo
anonimo 21-10-17 12.19
Per quanto certe nazioni risultino sulla carta un'entita' sola, esistono realta' diverse dentro lo stesso stato.

Lo scorso anno, mi sono fermato in Catalogna dopo trent'anni che vi mancavo (direzione sud Spagna), e non la riconoscevo piu' : mi sembrava un altro stato, una cosa a se stante, con la sua lingua, le sue regole e soprattutto tanto distacco dalla Spagna (ma anche dal sud Europa, visto il comportamento di qualcuno).

Tornandoci quest'anno (ho sfiorato di poco Barcellona dove avrei dovuto fermarmi proprio il 17 agosto), ho avuto conferma delle mie impressioni : la Catalogna non e' piu' Spagna, e poco dopo gli eventi sono precipitati con la storia del referendum e tutto il resto.

Quindi essere in una certa zona di Istambul, significa essere in Turchia come territorio, ma allo stesso tempo essere in una sorta di "enclave" dove cultura e stile di vita sono completamente diversi dalla media del paese.
giosanta 21-10-17 12.40
maxpiano69 ha scritto:
... Anche negli USA non sono le grandi cittá che sostengono Trump...

Non per banalizzare ma le differenze centro - periferia sono una costante pressoché universale.
Tanto per fare un esempio a Londra ha vinto il "remain".
Per vederle minimizzate, al solito, bisogna andare in Scandinavia.
Il discorso su Trump poi è abbastanza articolato.
maxpiano69 21-10-17 12.47
@ giosanta
maxpiano69 ha scritto:
... Anche negli USA non sono le grandi cittá che sostengono Trump...

Non per banalizzare ma le differenze centro - periferia sono una costante pressoché universale.
Tanto per fare un esempio a Londra ha vinto il "remain".
Per vederle minimizzate, al solito, bisogna andare in Scandinavia.
Il discorso su Trump poi è abbastanza articolato.
É verissimo e non é affatto una banalizzazione, ho usato gli USA/Trump solo come esempio ma il concetto é ben piú complesso ed articolato.
giosanta 21-10-17 12.57
@ maxpiano69
É verissimo e non é affatto una banalizzazione, ho usato gli USA/Trump solo come esempio ma il concetto é ben piú complesso ed articolato.
Già... il "campo progressista" dovrebbe fare una riflessione, su cui invece a mio parere glissa da tempo, sul fatto che vince dove il reddito medio è alto, il benessere diffuso ed i livelli culturali elevati, da Londra alla California.
Viceversa accade il contrario.
In estrema, rozza e massima sintesi la mancata riflessione su quest'aspetto, per me, è la chiave per capire il disastro.
vin_roma 21-10-17 15.43
Ma il mio pensiero era rivolto ai cambiamenti turchi che, nel rapporto, si sarebbero dovuti percepire anche a Istanbul. Sapete della "sterzata islamista di Erdogan? Sapete che vuole coltivare una gioventù islamica che non si ponga domande? Che ha tolto tutte le menti troppo indipendenti dai posti cruciali tipo scuole, università, tv... Tutto questo l'ha potuto fare grazie ad un colpo di stato durato troppo poco ma che puzza molto. Certo che all'interno del territorio, anche ad Ankara, è più facile tenere a bada le menti perciò mi aspettavo che ad Istanbul il governo avesse messo in atto una manovra morigeratrice ...invece no, è questo lo strano. Può un governo che vuole palesemente indirizzare il popolo in una direzione chiudere un occhio su Istanbul con tutto il contagio che ne potrebbe derivare?
maxpiano69 21-10-17 15.58
@ vin_roma
Ma il mio pensiero era rivolto ai cambiamenti turchi che, nel rapporto, si sarebbero dovuti percepire anche a Istanbul. Sapete della "sterzata islamista di Erdogan? Sapete che vuole coltivare una gioventù islamica che non si ponga domande? Che ha tolto tutte le menti troppo indipendenti dai posti cruciali tipo scuole, università, tv... Tutto questo l'ha potuto fare grazie ad un colpo di stato durato troppo poco ma che puzza molto. Certo che all'interno del territorio, anche ad Ankara, è più facile tenere a bada le menti perciò mi aspettavo che ad Istanbul il governo avesse messo in atto una manovra morigeratrice ...invece no, è questo lo strano. Può un governo che vuole palesemente indirizzare il popolo in una direzione chiudere un occhio su Istanbul con tutto il contagio che ne potrebbe derivare?
Se Istanbul non ha "contagiato" il resto della Turchia fino ad oggi ovvero non ha impedito ad Erdogan di arrivare al punto cui é giunto, evidentemente non é una tale minaccia e magari lui preferisce dar tempo al tempo piuttosto che andare col pugno di ferro e scatenare una guerra civile...
gabrieleagosta 21-10-17 16.09
valenciano ha scritto:
Per quanto certe nazioni risultino sulla carta un'entita' sola, esistono realta' diverse dentro lo stesso stato.


Come, ad esempio, l'Italia...emo
giosanta 21-10-17 19.06
@ maxpiano69
Se Istanbul non ha "contagiato" il resto della Turchia fino ad oggi ovvero non ha impedito ad Erdogan di arrivare al punto cui é giunto, evidentemente non é una tale minaccia e magari lui preferisce dar tempo al tempo piuttosto che andare col pugno di ferro e scatenare una guerra civile...
Il punto è proprio questo.
Più che mai anche in una pseudodemocrazia i voti non si pesano, si contano.
Il nuovo sultano sa benissimo che Istambul è, e resterà, minoritaria, quindi non se ne preoccupa più di tanto, anzi gli fa da paravento.
Sta rimuovendo Ataturk, come direbbe Totò "ho detto tutto".
SimonKeyb 21-10-17 19.08
peccato che Erdogan sia un pazzo da internare, quasi al pari di Kim Jong Un
giosanta 21-10-17 19.42
@ SimonKeyb
peccato che Erdogan sia un pazzo da internare, quasi al pari di Kim Jong Un
Solo che il Wurstellone non fa parte della NATO.