@ andrypds
Secondo voi è tempo sprecato prendere i componenti di una cassa in plastica e usarli per un progetto di cassa in legno? Ovviamente rispettando il giusto volume della cassa e condotti reflex..da dove potrei partire? Mi piacerebbe cimentarmi in qualcosa del genere, avendo già tutti i componenti disponibili (trasduttori e amplificatore della rcf art 310)..so che mi prenderete per pazzo
se hai tempo e soldi da buttare non è una idea balorda, ma devi mettere in conto che sebbene meglio suonanti il valore commerciale delle casse autocostruite sarà pari a zero (nel senso che nessuno quando vorrai cambiarle te le comprerà a meno di non svenderle).
prima difficoltà è rilevare il volume con esattezza perchè le superfici sono complesse e non geometricamnte regolari, idem per i condotti che spesso per ridurre le dimensioni hanno sviluppo esponenziale e non lineare.
se conoscessi il modello esatto del wf è più semplice recuperando il data sheet con i parametri di TS riprogettargli la cassa per farlo rendere al meglio senza dover sottostare ai compromessi dimensionali commerciali.
come materiale puoi utilizzare il multistrato di pioppo da 19mm (doppiando il pannello frontale o almeno accoppiandogli un foglio da 10mm su cui ricavare gli scassi per gli altoparlanti). che è molto leggero o il fenolico di pino che è più pesante, compatto e sopratutto impermeabile. su di una cassa di quel tipo tra i due ballano un paio di chili di differenza sulla sola scocca.
io ad esempio avevo in cantina questi componenti
, la sezione ampli delle ART200 e riciclando una scocca di un vecchio progetto
mi sono realizzato un personal monitor:
(quello dietro è con wf da 15"...)