Cyrano: le sue storie.

Petra 11-12-17 08.32
Cyrano s'è fatto silenzioso,
di "Supporti" non è più goloso;
pare spossato, stanco e deluso
del suo magistrale multiuso!

Orfani siam senza sue parole:
bimbetti alla deriva ci vuole,
meridiana inceppata pare che sia,
urge sbloccare il suo "così sia!"

Siamo come affamati fringuelli
nell'attesa dei suoi "stornelli",
il silenzio è così assordante:
merita uno sprone esultante!

Istinto molto caritatevole,
primizia sublime e nobile!
Svegliati dal sonno opprimente,
guarda il "popolo sofferente!"

L'attesa nevrotica, ma non vana;
la speranza perdura indeterminata:
risentirti giubilanti, felici saremo
con gaudio nel magico "Eremo".
anonimo 11-12-17 08.34
ultimamente si è dato ai necrologi
anonimo 11-12-17 10.47
In questo inverno di siffatto gelo
Al sol ed a muliebri grazie anelo
Vorrei partir obblioso a nuovi porti
Così scordo le beghe di Supporti

Ah qual mi colse invereconda ignavia
Non amo più le dispute sul Clavia
Nè dubbio alcun tra win e mac mi tocca
ma sol disio la sempiterna gnocca...
cecchino 11-12-17 10.50
@ anonimo
In questo inverno di siffatto gelo
Al sol ed a muliebri grazie anelo
Vorrei partir obblioso a nuovi porti
Così scordo le beghe di Supporti

Ah qual mi colse invereconda ignavia
Non amo più le dispute sul Clavia
Nè dubbio alcun tra win e mac mi tocca
ma sol disio la sempiterna gnocca...
emoemoemoemoemoemo
anonimo 11-12-17 10.53
@ anonimo
In questo inverno di siffatto gelo
Al sol ed a muliebri grazie anelo
Vorrei partir obblioso a nuovi porti
Così scordo le beghe di Supporti

Ah qual mi colse invereconda ignavia
Non amo più le dispute sul Clavia
Nè dubbio alcun tra win e mac mi tocca
ma sol disio la sempiterna gnocca...
il macbook air come va? emo
nebbia 11-12-17 10.54
@ anonimo
In questo inverno di siffatto gelo
Al sol ed a muliebri grazie anelo
Vorrei partir obblioso a nuovi porti
Così scordo le beghe di Supporti

Ah qual mi colse invereconda ignavia
Non amo più le dispute sul Clavia
Nè dubbio alcun tra win e mac mi tocca
ma sol disio la sempiterna gnocca...
ahiahi... ce n'è una in 13 e una in 12... emoemo
anonimo 11-12-17 11.13
Siete diventati delle pippe... : una volta in questo forum c'erano le scintille, perle di saggezza ecc.....emo
sgranzo 11-12-17 11.24
@ anonimo
In questo inverno di siffatto gelo
Al sol ed a muliebri grazie anelo
Vorrei partir obblioso a nuovi porti
Così scordo le beghe di Supporti

Ah qual mi colse invereconda ignavia
Non amo più le dispute sul Clavia
Nè dubbio alcun tra win e mac mi tocca
ma sol disio la sempiterna gnocca...
maestro! emo
benjomy 11-12-17 11.35
@ anonimo
In questo inverno di siffatto gelo
Al sol ed a muliebri grazie anelo
Vorrei partir obblioso a nuovi porti
Così scordo le beghe di Supporti

Ah qual mi colse invereconda ignavia
Non amo più le dispute sul Clavia
Nè dubbio alcun tra win e mac mi tocca
ma sol disio la sempiterna gnocca...
emoemo
Petra 11-12-17 11.46
@ anonimo
In questo inverno di siffatto gelo
Al sol ed a muliebri grazie anelo
Vorrei partir obblioso a nuovi porti
Così scordo le beghe di Supporti

Ah qual mi colse invereconda ignavia
Non amo più le dispute sul Clavia
Nè dubbio alcun tra win e mac mi tocca
ma sol disio la sempiterna gnocca...
Sei pur un maschio doc
la "gnocca:": prezzemolo ad ok!
Dell'amore fervente praticante:
instancabile....mendicante!

Dall'inverno, la primavera!
Speranza assai foriera!
La natura si ridesterà
e Cyriano con noi rimarrà!


anonimo 11-12-17 12.24
@ nebbia
ahiahi... ce n'è una in 13 e una in 12... emoemo
Vero! adesso correggo...emo
anonimo 11-12-17 12.29
@ anonimo
il macbook air come va? emo
Resiste indefesso emo
anonimo 11-12-17 13.48
Dai siti muscosi, dai forum cadenti,
Dai blogghi, dagli arsi Supporti stridenti,
Dai posti bagnati di servo sudor,
Il buon musicante repente si desta;
Intende l’orecchio, solleva la testa
Percosso da novo crescente romor.

Dai guardi dubbiosi, dai pavidi volti,
Qual raggio di sole da nuvoli folti,
Traluce d'admino la fiera virtù:
Ne’ guardi, ne’ volti, confuso ed incerto
Si mesce e discorda lo spregio sofferto
Col misero orgoglio d’un tempo che fu.

S’aduna voglioso, si sperde tremante,
Per torti sentieri, con passo vagante,
Fra tema e desire, s’avanza e ristà;
E adocchia e rimira scorata e confusa
De’ moderatori la turba diffusa,
Che banna e punisce, che sosta non ha.

Ansanti li vede, quai trepide fere,
Irsuti per tema, leon da tastiere,
Le note latebre del covo cercar;
E quivi, deposte le Clavia desiate,
Le donne jazziste, cantanti stonate,
I figli pensosi pensose guatar.

E sopra i bemolli, con avido brando,
Quai cani disciolti, correndo, frugando,
Da ritta, da manca, bassisti venir:
Li vede, e rapito con raglio di mulo,
Pur li chitarristi li manda affanculo ,
E sogna la fine del duro servir.

Udite! Quei forti che tengono il campo,
Che ai boss dei locali precludon lo scampo,
Son giunti da lunge, per aspri sentier:
Sospeser le gioie dei prandi festosi,
Assursero in fretta dai blandi riposi,
Chiamando repente una squillo dell'est.

Lasciar nelle sale del tetto natio
Il jupiter 8 tornante all’oblio,
A korg e yamaha nel cul lo troncò:
Han carca la fronte di diesi e bemolli,
Han dita robuste ma fave assai molli,
Suonaron un brano che cupo sonò.

A torme, da Cuneo a Torino a Garessio,
Cantando giulive canzon di D'Alessio,
Ma i dolci stornelli pensando nel cor:
Per valli petrose, per balzi dirotti,
Vegliaron nell’arme le gelide notti,
Membrando i fidati colloqui d’amor.

Gli oscuri perigli di note sbagliate,
Per greppi senz’orma le corse affannate,
Il rigido impero, le fami durâr;
Si videro offrire un pugno di lire,
Serate che il pubblico non vuol finire,
Udirono i fischi fischiando volar.

E il premio sperato, promesso a quei forti,
Sarebbe, o delusi, rivolger le sorti,
Di euro cinquanta e consumazion?
Tornate alle vostre superbe ruine,
All’opere imbelli dell’arse officine,
Ai forum bagnati di servo sudor.

Il forte si mesce col moderatore,
Col novo rimane l'antico signore;
L’un popolo e l’altro sul collo vi sta.
Dividono i rockers, dividono il liscio;
Ed al musicista in testa gli piscio
E il volgo disperso lo prende nel cul.
Petra 11-12-17 14.03
@ anonimo
Dai siti muscosi, dai forum cadenti,
Dai blogghi, dagli arsi Supporti stridenti,
Dai posti bagnati di servo sudor,
Il buon musicante repente si desta;
Intende l’orecchio, solleva la testa
Percosso da novo crescente romor.

Dai guardi dubbiosi, dai pavidi volti,
Qual raggio di sole da nuvoli folti,
Traluce d'admino la fiera virtù:
Ne’ guardi, ne’ volti, confuso ed incerto
Si mesce e discorda lo spregio sofferto
Col misero orgoglio d’un tempo che fu.

S’aduna voglioso, si sperde tremante,
Per torti sentieri, con passo vagante,
Fra tema e desire, s’avanza e ristà;
E adocchia e rimira scorata e confusa
De’ moderatori la turba diffusa,
Che banna e punisce, che sosta non ha.

Ansanti li vede, quai trepide fere,
Irsuti per tema, leon da tastiere,
Le note latebre del covo cercar;
E quivi, deposte le Clavia desiate,
Le donne jazziste, cantanti stonate,
I figli pensosi pensose guatar.

E sopra i bemolli, con avido brando,
Quai cani disciolti, correndo, frugando,
Da ritta, da manca, bassisti venir:
Li vede, e rapito con raglio di mulo,
Pur li chitarristi li manda affanculo ,
E sogna la fine del duro servir.

Udite! Quei forti che tengono il campo,
Che ai boss dei locali precludon lo scampo,
Son giunti da lunge, per aspri sentier:
Sospeser le gioie dei prandi festosi,
Assursero in fretta dai blandi riposi,
Chiamando repente una squillo dell'est.

Lasciar nelle sale del tetto natio
Il jupiter 8 tornante all’oblio,
A korg e yamaha nel cul lo troncò:
Han carca la fronte di diesi e bemolli,
Han dita robuste ma fave assai molli,
Suonaron un brano che cupo sonò.

A torme, da Cuneo a Torino a Garessio,
Cantando giulive canzon di D'Alessio,
Ma i dolci stornelli pensando nel cor:
Per valli petrose, per balzi dirotti,
Vegliaron nell’arme le gelide notti,
Membrando i fidati colloqui d’amor.

Gli oscuri perigli di note sbagliate,
Per greppi senz’orma le corse affannate,
Il rigido impero, le fami durâr;
Si videro offrire un pugno di lire,
Serate che il pubblico non vuol finire,
Udirono i fischi fischiando volar.

E il premio sperato, promesso a quei forti,
Sarebbe, o delusi, rivolger le sorti,
Di euro cinquanta e consumazion?
Tornate alle vostre superbe ruine,
All’opere imbelli dell’arse officine,
Ai forum bagnati di servo sudor.

Il forte si mesce col moderatore,
Col novo rimane l'antico signore;
L’un popolo e l’altro sul collo vi sta.
Dividono i rockers, dividono il liscio;
Ed al musicista in testa gli piscio
E il volgo disperso lo prende nel cul.
Caspiterina!!!

Ridestato Cyrano: il dormiente vulcano!
Poliedrico Signore: immenso onore!
zaphod 11-12-17 15.05
@ anonimo
Dai siti muscosi, dai forum cadenti,
Dai blogghi, dagli arsi Supporti stridenti,
Dai posti bagnati di servo sudor,
Il buon musicante repente si desta;
Intende l’orecchio, solleva la testa
Percosso da novo crescente romor.

Dai guardi dubbiosi, dai pavidi volti,
Qual raggio di sole da nuvoli folti,
Traluce d'admino la fiera virtù:
Ne’ guardi, ne’ volti, confuso ed incerto
Si mesce e discorda lo spregio sofferto
Col misero orgoglio d’un tempo che fu.

S’aduna voglioso, si sperde tremante,
Per torti sentieri, con passo vagante,
Fra tema e desire, s’avanza e ristà;
E adocchia e rimira scorata e confusa
De’ moderatori la turba diffusa,
Che banna e punisce, che sosta non ha.

Ansanti li vede, quai trepide fere,
Irsuti per tema, leon da tastiere,
Le note latebre del covo cercar;
E quivi, deposte le Clavia desiate,
Le donne jazziste, cantanti stonate,
I figli pensosi pensose guatar.

E sopra i bemolli, con avido brando,
Quai cani disciolti, correndo, frugando,
Da ritta, da manca, bassisti venir:
Li vede, e rapito con raglio di mulo,
Pur li chitarristi li manda affanculo ,
E sogna la fine del duro servir.

Udite! Quei forti che tengono il campo,
Che ai boss dei locali precludon lo scampo,
Son giunti da lunge, per aspri sentier:
Sospeser le gioie dei prandi festosi,
Assursero in fretta dai blandi riposi,
Chiamando repente una squillo dell'est.

Lasciar nelle sale del tetto natio
Il jupiter 8 tornante all’oblio,
A korg e yamaha nel cul lo troncò:
Han carca la fronte di diesi e bemolli,
Han dita robuste ma fave assai molli,
Suonaron un brano che cupo sonò.

A torme, da Cuneo a Torino a Garessio,
Cantando giulive canzon di D'Alessio,
Ma i dolci stornelli pensando nel cor:
Per valli petrose, per balzi dirotti,
Vegliaron nell’arme le gelide notti,
Membrando i fidati colloqui d’amor.

Gli oscuri perigli di note sbagliate,
Per greppi senz’orma le corse affannate,
Il rigido impero, le fami durâr;
Si videro offrire un pugno di lire,
Serate che il pubblico non vuol finire,
Udirono i fischi fischiando volar.

E il premio sperato, promesso a quei forti,
Sarebbe, o delusi, rivolger le sorti,
Di euro cinquanta e consumazion?
Tornate alle vostre superbe ruine,
All’opere imbelli dell’arse officine,
Ai forum bagnati di servo sudor.

Il forte si mesce col moderatore,
Col novo rimane l'antico signore;
L’un popolo e l’altro sul collo vi sta.
Dividono i rockers, dividono il liscio;
Ed al musicista in testa gli piscio
E il volgo disperso lo prende nel cul.
emo

immenso. emo
maxpiano69 11-12-17 15.11
@ anonimo
Dai siti muscosi, dai forum cadenti,
Dai blogghi, dagli arsi Supporti stridenti,
Dai posti bagnati di servo sudor,
Il buon musicante repente si desta;
Intende l’orecchio, solleva la testa
Percosso da novo crescente romor.

Dai guardi dubbiosi, dai pavidi volti,
Qual raggio di sole da nuvoli folti,
Traluce d'admino la fiera virtù:
Ne’ guardi, ne’ volti, confuso ed incerto
Si mesce e discorda lo spregio sofferto
Col misero orgoglio d’un tempo che fu.

S’aduna voglioso, si sperde tremante,
Per torti sentieri, con passo vagante,
Fra tema e desire, s’avanza e ristà;
E adocchia e rimira scorata e confusa
De’ moderatori la turba diffusa,
Che banna e punisce, che sosta non ha.

Ansanti li vede, quai trepide fere,
Irsuti per tema, leon da tastiere,
Le note latebre del covo cercar;
E quivi, deposte le Clavia desiate,
Le donne jazziste, cantanti stonate,
I figli pensosi pensose guatar.

E sopra i bemolli, con avido brando,
Quai cani disciolti, correndo, frugando,
Da ritta, da manca, bassisti venir:
Li vede, e rapito con raglio di mulo,
Pur li chitarristi li manda affanculo ,
E sogna la fine del duro servir.

Udite! Quei forti che tengono il campo,
Che ai boss dei locali precludon lo scampo,
Son giunti da lunge, per aspri sentier:
Sospeser le gioie dei prandi festosi,
Assursero in fretta dai blandi riposi,
Chiamando repente una squillo dell'est.

Lasciar nelle sale del tetto natio
Il jupiter 8 tornante all’oblio,
A korg e yamaha nel cul lo troncò:
Han carca la fronte di diesi e bemolli,
Han dita robuste ma fave assai molli,
Suonaron un brano che cupo sonò.

A torme, da Cuneo a Torino a Garessio,
Cantando giulive canzon di D'Alessio,
Ma i dolci stornelli pensando nel cor:
Per valli petrose, per balzi dirotti,
Vegliaron nell’arme le gelide notti,
Membrando i fidati colloqui d’amor.

Gli oscuri perigli di note sbagliate,
Per greppi senz’orma le corse affannate,
Il rigido impero, le fami durâr;
Si videro offrire un pugno di lire,
Serate che il pubblico non vuol finire,
Udirono i fischi fischiando volar.

E il premio sperato, promesso a quei forti,
Sarebbe, o delusi, rivolger le sorti,
Di euro cinquanta e consumazion?
Tornate alle vostre superbe ruine,
All’opere imbelli dell’arse officine,
Ai forum bagnati di servo sudor.

Il forte si mesce col moderatore,
Col novo rimane l'antico signore;
L’un popolo e l’altro sul collo vi sta.
Dividono i rockers, dividono il liscio;
Ed al musicista in testa gli piscio
E il volgo disperso lo prende nel cul.
emoemo
BB79 11-12-17 15.11
@ anonimo
Dai siti muscosi, dai forum cadenti,
Dai blogghi, dagli arsi Supporti stridenti,
Dai posti bagnati di servo sudor,
Il buon musicante repente si desta;
Intende l’orecchio, solleva la testa
Percosso da novo crescente romor.

Dai guardi dubbiosi, dai pavidi volti,
Qual raggio di sole da nuvoli folti,
Traluce d'admino la fiera virtù:
Ne’ guardi, ne’ volti, confuso ed incerto
Si mesce e discorda lo spregio sofferto
Col misero orgoglio d’un tempo che fu.

S’aduna voglioso, si sperde tremante,
Per torti sentieri, con passo vagante,
Fra tema e desire, s’avanza e ristà;
E adocchia e rimira scorata e confusa
De’ moderatori la turba diffusa,
Che banna e punisce, che sosta non ha.

Ansanti li vede, quai trepide fere,
Irsuti per tema, leon da tastiere,
Le note latebre del covo cercar;
E quivi, deposte le Clavia desiate,
Le donne jazziste, cantanti stonate,
I figli pensosi pensose guatar.

E sopra i bemolli, con avido brando,
Quai cani disciolti, correndo, frugando,
Da ritta, da manca, bassisti venir:
Li vede, e rapito con raglio di mulo,
Pur li chitarristi li manda affanculo ,
E sogna la fine del duro servir.

Udite! Quei forti che tengono il campo,
Che ai boss dei locali precludon lo scampo,
Son giunti da lunge, per aspri sentier:
Sospeser le gioie dei prandi festosi,
Assursero in fretta dai blandi riposi,
Chiamando repente una squillo dell'est.

Lasciar nelle sale del tetto natio
Il jupiter 8 tornante all’oblio,
A korg e yamaha nel cul lo troncò:
Han carca la fronte di diesi e bemolli,
Han dita robuste ma fave assai molli,
Suonaron un brano che cupo sonò.

A torme, da Cuneo a Torino a Garessio,
Cantando giulive canzon di D'Alessio,
Ma i dolci stornelli pensando nel cor:
Per valli petrose, per balzi dirotti,
Vegliaron nell’arme le gelide notti,
Membrando i fidati colloqui d’amor.

Gli oscuri perigli di note sbagliate,
Per greppi senz’orma le corse affannate,
Il rigido impero, le fami durâr;
Si videro offrire un pugno di lire,
Serate che il pubblico non vuol finire,
Udirono i fischi fischiando volar.

E il premio sperato, promesso a quei forti,
Sarebbe, o delusi, rivolger le sorti,
Di euro cinquanta e consumazion?
Tornate alle vostre superbe ruine,
All’opere imbelli dell’arse officine,
Ai forum bagnati di servo sudor.

Il forte si mesce col moderatore,
Col novo rimane l'antico signore;
L’un popolo e l’altro sul collo vi sta.
Dividono i rockers, dividono il liscio;
Ed al musicista in testa gli piscio
E il volgo disperso lo prende nel cul.
Santo subito...vergine e martireemoemoemoemoemo
anonimo 11-12-17 15.22
@ BB79
Santo subito...vergine e martireemoemoemoemoemo
Eh no!!! poi si direbbe: vergine davanti e martire didietro...emoemoemoemo
Petra 11-12-17 15.53
Caverna inesplorata!
Brillante accecante!
Luce abbagliante!
Penombra romantica!
Buio trasparente!
Sorgente irrequieta!
....
BB79 11-12-17 16.08
@ anonimo
Eh no!!! poi si direbbe: vergine davanti e martire didietro...emoemoemoemo
ah..bene da quel che leggo arguisco che anch'Ella ha fatto ben tre anni di militare a Cuneo emoemo