@ anonimo
Dai siti muscosi, dai forum cadenti,
Dai blogghi, dagli arsi Supporti stridenti,
Dai posti bagnati di servo sudor,
Il buon musicante repente si desta;
Intende l’orecchio, solleva la testa
Percosso da novo crescente romor.
Dai guardi dubbiosi, dai pavidi volti,
Qual raggio di sole da nuvoli folti,
Traluce d'admino la fiera virtù:
Ne’ guardi, ne’ volti, confuso ed incerto
Si mesce e discorda lo spregio sofferto
Col misero orgoglio d’un tempo che fu.
S’aduna voglioso, si sperde tremante,
Per torti sentieri, con passo vagante,
Fra tema e desire, s’avanza e ristà;
E adocchia e rimira scorata e confusa
De’ moderatori la turba diffusa,
Che banna e punisce, che sosta non ha.
Ansanti li vede, quai trepide fere,
Irsuti per tema, leon da tastiere,
Le note latebre del covo cercar;
E quivi, deposte le Clavia desiate,
Le donne jazziste, cantanti stonate,
I figli pensosi pensose guatar.
E sopra i bemolli, con avido brando,
Quai cani disciolti, correndo, frugando,
Da ritta, da manca, bassisti venir:
Li vede, e rapito con raglio di mulo,
Pur li chitarristi li manda affanculo ,
E sogna la fine del duro servir.
Udite! Quei forti che tengono il campo,
Che ai boss dei locali precludon lo scampo,
Son giunti da lunge, per aspri sentier:
Sospeser le gioie dei prandi festosi,
Assursero in fretta dai blandi riposi,
Chiamando repente una squillo dell'est.
Lasciar nelle sale del tetto natio
Il jupiter 8 tornante all’oblio,
A korg e yamaha nel cul lo troncò:
Han carca la fronte di diesi e bemolli,
Han dita robuste ma fave assai molli,
Suonaron un brano che cupo sonò.
A torme, da Cuneo a Torino a Garessio,
Cantando giulive canzon di D'Alessio,
Ma i dolci stornelli pensando nel cor:
Per valli petrose, per balzi dirotti,
Vegliaron nell’arme le gelide notti,
Membrando i fidati colloqui d’amor.
Gli oscuri perigli di note sbagliate,
Per greppi senz’orma le corse affannate,
Il rigido impero, le fami durâr;
Si videro offrire un pugno di lire,
Serate che il pubblico non vuol finire,
Udirono i fischi fischiando volar.
E il premio sperato, promesso a quei forti,
Sarebbe, o delusi, rivolger le sorti,
Di euro cinquanta e consumazion?
Tornate alle vostre superbe ruine,
All’opere imbelli dell’arse officine,
Ai forum bagnati di servo sudor.
Il forte si mesce col moderatore,
Col novo rimane l'antico signore;
L’un popolo e l’altro sul collo vi sta.
Dividono i rockers, dividono il liscio;
Ed al musicista in testa gli piscio
E il volgo disperso lo prende nel cul.
Caspiterina!!!
Ridestato Cyrano: il dormiente vulcano!
Poliedrico Signore: immenso onore!