@ anonimo
basterebbe tassare i lavoratori nello stesso modo in cui si tassano le aziende: non sui ricavi, ma sui profitti
Mi spiego: se l'azienda X fattura 100,000 euro e sopporta costi per 70,000 euro, sarà tassata non sul ricavo (i 100,000 euro) ma sul profitto risultante da 100,000 - 70,000 ovvero 30,000 euto
Uguale dovrebbe essere per un lavoratore (autonomo o subordinato)
Ricavo (salario o onorari) eur 40,000
Costi (affitto, cibo etc, da documentare con scontrini, ricevute etc) eur 35,000
Tasse su 5,000 euro
E' all'incirca quello che succede negli Stati Uniti.
La filosofia che sta alla base è quella di tassare, anche pesantemente l'utile non reinvestito e sarebbe uno strumento efficiente ed efficace per due aspetti, peraltro non intimamente connessi tra di loro.
Se parliamo di aziende allora questo provvedimento incentiva gli investimenti e il rilancio dell'economia, per non parlare del problema delle cosiddette "buche di liquidità".
Invece trasposto alla persona fisica sarebbe un provvedimento equo: esempio se guadagni 3000 € al mese e devi mantenere famiglia con due figli o se guadagni 3000 € e sei single, la tua disponibilità economica è senza dubbio diversa. Noi in Italia ci limitiamo agli sgravi fiscali per i figli a carico, con un risparmio che rasenta il ridicolo.
Ma il vero problema è che questo provvedimento potrebbe rivelarsi uno strumento efficiente contro l'evasione fiscale, quindi in Italia non potrebbe aver futuro. Adesso però abbiamo il governo giallo verde, vediamo se possono fare qualcosa loro, anche se temo che non sia previsto dal "programma di governo".