Effetto stereo

Petra 07-01-19 08.51
Lo stereo viene udito, nella specifica proprietà dell'effetto, solo per coloro che sono posizionati frontalmente e alla distanza dalle due casse e a loro ascoltatori convergenti. Per comprendere meglio il mio pensiero, riporto esempi. In una sala ampia, con le casse posizionate lateralmente, inclinate verso il centro, da un parte il suono "L" e nell'altra "R", l'effetto stereo verrà udito solo di coloro (pochi) che sono al centro della sala e le casse a loro convergenti. L'effetto stereo dei due "box" laterali della "Tyros" è udibile solo per colui che suona. L'effetto stereo è udibile, nella sua interezza di proprietà da tutti i presenti nella sala, solamente se il suono viene prodotto da una orchestra. Con le casse posizionate lateralmente, non ottenendo l'effetto "orchestra" , penso, non sia conveniente dividere in "L - R" , bensì, unire le due vie per ogni amplificatore. Che ne dite?
maxpiano69 07-01-19 09.05
Quello del posizionamento stereo degli strumenti é un tema molto ampio e non ne sono un esperto, ma ti propongo questa mia riflessione: anche se non ci fossero le casse frontali (FOH) ma solo gli strumenti con i loro rispettivi amplificatori (o nulla nel caso della batteria o di una orchestra classica o di un organo da chiesa...) il suono cambierebbe a seconda della posizione relativa tra il singolo ascoltatore e ciascuno degli strumenti, giusto?

Quindi a mio parere il compito delle casse FOH (idealmente) é quello di ricreare ovvero estendere, amplificandola in modo da essere udibile a distanze maggiori, la scena del palco o comunque una certa disposizione degli strumenti, non quello di creare un ascolto esattamente identico per chiunque ovunque si trovi, perché questo piuttosto equivale a lavorare 100% in mono.
Roberto_Forest 07-01-19 09.14
Ho letto che tanti, o tutti, i grandi palchi lavorano in mono, tant'è che le console con il mixer spesso capita che siano decentrate rispetto ai due lati delle casse.
Ma questa è una lunga diatriba, e dire in un forum di tastieristi che in live in genere conviene usare il mono in genere crea polemiche.
Il tastierista è troppo abituato all'ascolto in cuffia per capire bene la differenza tra mono e stereo.
In cuffia questa differenza è netta, da delle casse in live questa differenza è percettibile in genere da pochi spettatori, a volte da proprio nessuno, proprio per i motivi fisici che hai detto tu.

P.s. parlo di un suono in mono o stereo, invece la spazializzazione dei vari musicisti (con il Pan) è un discorso completamente diverso
mima85 07-01-19 09.19
@ Petra
Lo stereo viene udito, nella specifica proprietà dell'effetto, solo per coloro che sono posizionati frontalmente e alla distanza dalle due casse e a loro ascoltatori convergenti. Per comprendere meglio il mio pensiero, riporto esempi. In una sala ampia, con le casse posizionate lateralmente, inclinate verso il centro, da un parte il suono "L" e nell'altra "R", l'effetto stereo verrà udito solo di coloro (pochi) che sono al centro della sala e le casse a loro convergenti. L'effetto stereo dei due "box" laterali della "Tyros" è udibile solo per colui che suona. L'effetto stereo è udibile, nella sua interezza di proprietà da tutti i presenti nella sala, solamente se il suono viene prodotto da una orchestra. Con le casse posizionate lateralmente, non ottenendo l'effetto "orchestra" , penso, non sia conveniente dividere in "L - R" , bensì, unire le due vie per ogni amplificatore. Che ne dite?
L'effetto stereo nella sua interezza lo sente solo chi è equidistante da entrambe le casse, ma anche chi non lo è percepisce comunque un effetto ambiente, perché il suono che esce dalle due sorgenti audio (gli altoparlanti) non è identico. E l'orecchio umano è piuttosto bravo a distinguere l'origine nello spazio dei suoni. Mettere tutto in mono appiattirebbe l'effetto ambiente.

Piuttosto, per una resa ottimale sarebbe opportuno usare due casse esterne, opportunamente posizionate e distanziate, invece che usare gli altoparlanti integrati della Tyros, che restano piuttosto vicini e quindi già a pochi metri di distanza si perde completamente l'effetto stereo.

Unire i due canali può essere pericoloso, non nel senso che si rischia di far danni e bruciare qualcosa, ma per il semplice fatto che spesso, per rendere al massimo l'effetto stereo, gli effetti di riverbero e chorus mandano in controfase alcune componenti del segnale, che se unificate in un unico segnale mono si cancellerebbero danneggiando il suono finale. Questo è il motivo per cui se una tastiera va per forza usata in mono bisogna rinunciare a riverberi e spesso pure chorus, mentre se la si usa in stereo i due canali sul mixer vanno messi uno tutto a sinistra e l'altro tutto a destra.
zerinovic 07-01-19 09.28
Ci sono alcune tastiere che lavorano molto sulla riproduzione in stereo.
Korg per esempio.la differenza tra ascoltarla mono (jack collegato L) e stereo. É molto marcata.

Roland invece ha dei preset molto grezzi, che vanno bene sempre in live. Che sia collegata in stereo o mono.

Questo almeno é quello che ci sento io...
Petra 07-01-19 09.35
@ mima85
L'effetto stereo nella sua interezza lo sente solo chi è equidistante da entrambe le casse, ma anche chi non lo è percepisce comunque un effetto ambiente, perché il suono che esce dalle due sorgenti audio (gli altoparlanti) non è identico. E l'orecchio umano è piuttosto bravo a distinguere l'origine nello spazio dei suoni. Mettere tutto in mono appiattirebbe l'effetto ambiente.

Piuttosto, per una resa ottimale sarebbe opportuno usare due casse esterne, opportunamente posizionate e distanziate, invece che usare gli altoparlanti integrati della Tyros, che restano piuttosto vicini e quindi già a pochi metri di distanza si perde completamente l'effetto stereo.

Unire i due canali può essere pericoloso, non nel senso che si rischia di far danni e bruciare qualcosa, ma per il semplice fatto che spesso, per rendere al massimo l'effetto stereo, gli effetti di riverbero e chorus mandano in controfase alcune componenti del segnale, che se unificate in un unico segnale mono si cancellerebbero danneggiando il suono finale. Questo è il motivo per cui se una tastiera va per forza usata in mono bisogna rinunciare a riverberi e spesso pure chorus, mentre se la si usa in stereo i due canali sul mixer vanno messi uno tutto a sinistra e l'altro tutto a destra.
La parola giusta è "equidistante" . Grazie per la spiegazione "unire in uno "L - R" : non rovina le apparecchiature, bensì, il conflitto dei suoni fanno "baruffa". Ok! Ho posto l'esempio "Tyros" solo per far comprendere l'effetto stereo. Certamente con le cuffie si ottiene il massimo, però, avere nelle orecchie questi due "batuffoli".... Conclusione: non resta altro, proseguire come dalle istruzioni vostre ed in atto. Grazie.
emidio 07-01-19 09.42
ciao ragazzi, i corsi che ho frequentato a fine ottobre in RCF mi hanno aperto gli occhi su molte cose: mixare un disco o mixare un live sono due arti molto diverse tra loro. In live bisogna fare in modo che tutti gli ascoltatori ricevano IL PIU' POSSIBILE lo stesso ascolto; due segnali diversi, quindi, non solo non si utilizzano, ma, anzi, sono dannosi ai fini della corretta riuscita di un live. Ogni "cluster" main e ogni "torre di ritardo" deve quindi coprire la sua area restituendo al pubblico la stessa emozione sonora.
Roberto_Forest 07-01-19 10.32
Aggiungo, come parere personale, che le tastiere le programmano per suonare bene in cuffia, e non per suonare bene in live. Questo perché noi scegliamo di acquistarle in base all'ascolto diretto in cuffia, o all'ascolto su YouTube, sempre in cuffia, o con monitor.
La stessa nord, che dicono suoni bene in live, ha campioni che in mono fanno molto fatica a rendere (penso al silver), e nessuna marca propone un campione in mono come campione principale di piani
giannirsc 07-01-19 11.06
In grandi parchi tipo stadi,na anche in alcuni teatri dove c'è molto pubblico ,si suona in mono lasciando in stereofonia solo qualche effetto di contorno proprio per ovviare a questo problema.
maxpiano69 07-01-19 11.17
@ emidio
ciao ragazzi, i corsi che ho frequentato a fine ottobre in RCF mi hanno aperto gli occhi su molte cose: mixare un disco o mixare un live sono due arti molto diverse tra loro. In live bisogna fare in modo che tutti gli ascoltatori ricevano IL PIU' POSSIBILE lo stesso ascolto; due segnali diversi, quindi, non solo non si utilizzano, ma, anzi, sono dannosi ai fini della corretta riuscita di un live. Ogni "cluster" main e ogni "torre di ritardo" deve quindi coprire la sua area restituendo al pubblico la stessa emozione sonora.
Interessante, ma questo vale per live di qualsiasi dimensione o (suppongo) c'é una differenza sostanziale tra un live in un piccolo pub/club ed uno stadio?

E di fatto a livello di mixing quanto hai appreso in RCF cosa comporta, che ogni cassa alla fine generi lo stesso segnale/mix monofonico o che si creino delle "aree di ascolto" ma sempre con un minimo di stereofonia? emo
Roberto_Forest 07-01-19 11.25
Io ho letto che addirittura usano L e R come due bus completamente distinti (se si chiamassero A e B sarebbe lo stesso) magari usando L come main e R come bus "spia" rivolo verso i musicisti..
Petra 07-01-19 14.19
Mima85 ha scritto… "mentre se la si usa in stereo i due canali sul mixer vanno messi uno tutto a sinistra e l'altro tutto a destra."
Destra e sinistra su Mixer, intendi con la funzione "PAN?" Se sì, pare possibile solo con le entrate dei microfoni. Per il suono delle tastiere si potrebbe fare mediante, un canale per l'ingresso. " L " ed un secondo per " R ". ?!
mima85 07-01-19 14.59
Petra ha scritto:
Destra e sinistra su Mixer, intendi con la funzione "PAN?"


Si.

Petra ha scritto:
Per il suono delle tastiere si potrebbe fare mediante, un canale per l'ingresso. " L " ed un secondo per " R ". ?!


È così che si fa infatti, ogni tastiera se dotata di uscita stereo prende 2 canali sul mixer, uno per l'uscita L (da "pannare" tutto a sinistra) e l'altro per l'uscita R (messo, manco a dirlo, tutto a destra).

Comunque anche quello che dice Emidio è corretto, spesso nei live le tastiere vengono usate in mono (ma non unendo i due canali L ed R, bensì usandone solo uno, tipicamente il sinistro). In questo modo oltre ad evitare controfasi distruttive dovute alla somma dei due canali sinistro e destro, è più semplice gestirne il posizionamento nel panorama stereo dal mixer. Sovente inoltre si riducono o addirittura disattivano del tutto gli effetti, in particolare i riverberi, per avere un suono più diretto, nel caso aiutandosi anche con un po' d'equalizzazione per riuscire ad "uscire" in mezzo a chitarre, bassi e batterie.
Petra 07-01-19 18.02
@ mima85
Petra ha scritto:
Destra e sinistra su Mixer, intendi con la funzione "PAN?"


Si.

Petra ha scritto:
Per il suono delle tastiere si potrebbe fare mediante, un canale per l'ingresso. " L " ed un secondo per " R ". ?!


È così che si fa infatti, ogni tastiera se dotata di uscita stereo prende 2 canali sul mixer, uno per l'uscita L (da "pannare" tutto a sinistra) e l'altro per l'uscita R (messo, manco a dirlo, tutto a destra).

Comunque anche quello che dice Emidio è corretto, spesso nei live le tastiere vengono usate in mono (ma non unendo i due canali L ed R, bensì usandone solo uno, tipicamente il sinistro). In questo modo oltre ad evitare controfasi distruttive dovute alla somma dei due canali sinistro e destro, è più semplice gestirne il posizionamento nel panorama stereo dal mixer. Sovente inoltre si riducono o addirittura disattivano del tutto gli effetti, in particolare i riverberi, per avere un suono più diretto, nel caso aiutandosi anche con un po' d'equalizzazione per riuscire ad "uscire" in mezzo a chitarre, bassi e batterie.
Ok! Ho fatto delle prove con il Mixer utilizzando due canali: funziona. Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato fornendo le proprie spiegazioni. A risentirci con altri chiarimenti.
emidio 07-01-19 18.08
@ maxpiano69
Interessante, ma questo vale per live di qualsiasi dimensione o (suppongo) c'é una differenza sostanziale tra un live in un piccolo pub/club ed uno stadio?

E di fatto a livello di mixing quanto hai appreso in RCF cosa comporta, che ogni cassa alla fine generi lo stesso segnale/mix monofonico o che si creino delle "aree di ascolto" ma sempre con un minimo di stereofonia? emo
Semplicemente quello che noi definiamo "stereofonia", nei live si perde. Ti faccio un esempio pratico: un'arena con persone di fronte al palco, ai lati del palco, lontano dal palco. A tutte queste persone dobbiamo garantire (il più possibile) LO STESSO ASCOLTO. Quindi chi sta sotto il palco sentirà dai front-fill, chi sta a entro 50 metri sentirà dai cluster principali, chi sta oltre i 40/50 metri sentirà dalle torri di ritardo, chi sta ai lati del palco sentirà dai cluster laterali (se opportunamente direzionati)... Sono posizioni completamente diverse, per cui non avrebbe senso un segnale che dovesse diversificarsi; non esiste un unico "fronte stereo", ma una serie di fronti "autonomi" (quindi mono) a numero variabile in base alle esigenze.
Il segnale che esce dalle casse NON E' deciso dal mixer, ma dai PROCESSORI collegati al mixer: quelli che nel mixer erano L ed R (ma con i mixer professionali si parla direttamente di uscita 1 e 2) entrano insieme nei processori e vengono sommati con fase DIVERSA (per evitare le spiacevoli cancellazioni di cui parlava giustamente Mima), dopodichè saranno gli stessi processori a ripartire i segnale nei vari cluster, ma all'interno di ogni cluster lo ripartiscono nelle varie vie da cui il cluster è composto (cross-over). Ma il suono deve essere univoco per permettere di sentire la stessa cosa a Pinco che sta all'estrema destra del palco e a Pallino che sta dall'altra parte.
Tutto questo si fa con la tecnica dell'ALLINEAMENTO dell'impianto, laddove si sceglie una fonte di suono "battezzata" dal fonico come principale, e a quella si allinea tutto il resto (applicando ritardo o variazione di fase affinchè il suono venga percepito dal pubblico come proveniente da un fronte unico).
Parlando di piccoli pub, TEORICAMENTE il lavoro dovrebbe essere lo stesso; in pratica, invece, si può tranquillamente lavorare con il classico L+R che viene fuori dal mixer in quanto nei piccoli posti chiusi "comandano" comunque i MODI RISONANTI, che possono essere solo leggermente attenuati ma mai debellati completamente.
maxpiano69 07-01-19 18.58
@ emidio
Semplicemente quello che noi definiamo "stereofonia", nei live si perde. Ti faccio un esempio pratico: un'arena con persone di fronte al palco, ai lati del palco, lontano dal palco. A tutte queste persone dobbiamo garantire (il più possibile) LO STESSO ASCOLTO. Quindi chi sta sotto il palco sentirà dai front-fill, chi sta a entro 50 metri sentirà dai cluster principali, chi sta oltre i 40/50 metri sentirà dalle torri di ritardo, chi sta ai lati del palco sentirà dai cluster laterali (se opportunamente direzionati)... Sono posizioni completamente diverse, per cui non avrebbe senso un segnale che dovesse diversificarsi; non esiste un unico "fronte stereo", ma una serie di fronti "autonomi" (quindi mono) a numero variabile in base alle esigenze.
Il segnale che esce dalle casse NON E' deciso dal mixer, ma dai PROCESSORI collegati al mixer: quelli che nel mixer erano L ed R (ma con i mixer professionali si parla direttamente di uscita 1 e 2) entrano insieme nei processori e vengono sommati con fase DIVERSA (per evitare le spiacevoli cancellazioni di cui parlava giustamente Mima), dopodichè saranno gli stessi processori a ripartire i segnale nei vari cluster, ma all'interno di ogni cluster lo ripartiscono nelle varie vie da cui il cluster è composto (cross-over). Ma il suono deve essere univoco per permettere di sentire la stessa cosa a Pinco che sta all'estrema destra del palco e a Pallino che sta dall'altra parte.
Tutto questo si fa con la tecnica dell'ALLINEAMENTO dell'impianto, laddove si sceglie una fonte di suono "battezzata" dal fonico come principale, e a quella si allinea tutto il resto (applicando ritardo o variazione di fase affinchè il suono venga percepito dal pubblico come proveniente da un fronte unico).
Parlando di piccoli pub, TEORICAMENTE il lavoro dovrebbe essere lo stesso; in pratica, invece, si può tranquillamente lavorare con il classico L+R che viene fuori dal mixer in quanto nei piccoli posti chiusi "comandano" comunque i MODI RISONANTI, che possono essere solo leggermente attenuati ma mai debellati completamente.
Moooolto interessante. emo

Thanksone! emoemo

(Ed anche a Petra per aver aperto questa discussione)
mima85 07-01-19 19.12
@ Petra
Ok! Ho fatto delle prove con il Mixer utilizzando due canali: funziona. Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato fornendo le proprie spiegazioni. A risentirci con altri chiarimenti.
emo
mima85 07-01-19 19.13
@ emidio
Semplicemente quello che noi definiamo "stereofonia", nei live si perde. Ti faccio un esempio pratico: un'arena con persone di fronte al palco, ai lati del palco, lontano dal palco. A tutte queste persone dobbiamo garantire (il più possibile) LO STESSO ASCOLTO. Quindi chi sta sotto il palco sentirà dai front-fill, chi sta a entro 50 metri sentirà dai cluster principali, chi sta oltre i 40/50 metri sentirà dalle torri di ritardo, chi sta ai lati del palco sentirà dai cluster laterali (se opportunamente direzionati)... Sono posizioni completamente diverse, per cui non avrebbe senso un segnale che dovesse diversificarsi; non esiste un unico "fronte stereo", ma una serie di fronti "autonomi" (quindi mono) a numero variabile in base alle esigenze.
Il segnale che esce dalle casse NON E' deciso dal mixer, ma dai PROCESSORI collegati al mixer: quelli che nel mixer erano L ed R (ma con i mixer professionali si parla direttamente di uscita 1 e 2) entrano insieme nei processori e vengono sommati con fase DIVERSA (per evitare le spiacevoli cancellazioni di cui parlava giustamente Mima), dopodichè saranno gli stessi processori a ripartire i segnale nei vari cluster, ma all'interno di ogni cluster lo ripartiscono nelle varie vie da cui il cluster è composto (cross-over). Ma il suono deve essere univoco per permettere di sentire la stessa cosa a Pinco che sta all'estrema destra del palco e a Pallino che sta dall'altra parte.
Tutto questo si fa con la tecnica dell'ALLINEAMENTO dell'impianto, laddove si sceglie una fonte di suono "battezzata" dal fonico come principale, e a quella si allinea tutto il resto (applicando ritardo o variazione di fase affinchè il suono venga percepito dal pubblico come proveniente da un fronte unico).
Parlando di piccoli pub, TEORICAMENTE il lavoro dovrebbe essere lo stesso; in pratica, invece, si può tranquillamente lavorare con il classico L+R che viene fuori dal mixer in quanto nei piccoli posti chiusi "comandano" comunque i MODI RISONANTI, che possono essere solo leggermente attenuati ma mai debellati completamente.
Thanks per le info interessanti emo
doremi58 07-01-19 19.42
@ emidio
Semplicemente quello che noi definiamo "stereofonia", nei live si perde. Ti faccio un esempio pratico: un'arena con persone di fronte al palco, ai lati del palco, lontano dal palco. A tutte queste persone dobbiamo garantire (il più possibile) LO STESSO ASCOLTO. Quindi chi sta sotto il palco sentirà dai front-fill, chi sta a entro 50 metri sentirà dai cluster principali, chi sta oltre i 40/50 metri sentirà dalle torri di ritardo, chi sta ai lati del palco sentirà dai cluster laterali (se opportunamente direzionati)... Sono posizioni completamente diverse, per cui non avrebbe senso un segnale che dovesse diversificarsi; non esiste un unico "fronte stereo", ma una serie di fronti "autonomi" (quindi mono) a numero variabile in base alle esigenze.
Il segnale che esce dalle casse NON E' deciso dal mixer, ma dai PROCESSORI collegati al mixer: quelli che nel mixer erano L ed R (ma con i mixer professionali si parla direttamente di uscita 1 e 2) entrano insieme nei processori e vengono sommati con fase DIVERSA (per evitare le spiacevoli cancellazioni di cui parlava giustamente Mima), dopodichè saranno gli stessi processori a ripartire i segnale nei vari cluster, ma all'interno di ogni cluster lo ripartiscono nelle varie vie da cui il cluster è composto (cross-over). Ma il suono deve essere univoco per permettere di sentire la stessa cosa a Pinco che sta all'estrema destra del palco e a Pallino che sta dall'altra parte.
Tutto questo si fa con la tecnica dell'ALLINEAMENTO dell'impianto, laddove si sceglie una fonte di suono "battezzata" dal fonico come principale, e a quella si allinea tutto il resto (applicando ritardo o variazione di fase affinchè il suono venga percepito dal pubblico come proveniente da un fronte unico).
Parlando di piccoli pub, TEORICAMENTE il lavoro dovrebbe essere lo stesso; in pratica, invece, si può tranquillamente lavorare con il classico L+R che viene fuori dal mixer in quanto nei piccoli posti chiusi "comandano" comunque i MODI RISONANTI, che possono essere solo leggermente attenuati ma mai debellati completamente.
molto interessante, grazie emidio.
Petra 07-01-19 19.44
Per fare una finale risata, sentite questa mia corbelleria: frutto della ricerca virtuale circa il modo come ottenere l'effetto stereo quasi simile alla fonte originale. La superficie occupata da una orchestra può essere dalle dimensioni di circa metri 15 di larghezza e 10 di profondità. Gli orchestrali in numero di circa 90. Ad ogni orchestrale applicare un microfono, il tutto registrare. Disporre di una uguale superficie con 90 diffusori, riversare la registrazione e ascoltare l'emporio dei suoni. Che ne dite? Fantasia… stereo?