Quelli dei minisynth

wildcat80 05-11-19 21.52
Sto frequentando a livello virtuale alcuni ambienti legati al mondo dei sintetizzatori.
La cosa che mi ha veramente lasciato di stucco è che chi ha la vera ossessione per l'analogico e per i grandi del passato sono i produttori/wannabe producer di musica che fatico a considerare come tale: techno, drone, ambient, etc etc.
Lì è la giungla dove si vendono minisynth, cloni, analogici nuovi e non e compagnia cantante.
Tanti non sanno suonare, non sanno leggere/scrivere musica, però spendono e spandano alla ricerca della bassline perfetta.
Un synth per il basso, uno per fare i tappeti, un'altra macchina per i leads, una per gli arpeggi, l'immancabile groovebox, etc etc.
Tutto miniaturizzato, setup che stanno sulla scrivania e che costano anche parecchio, una Drum machine, due o tre synth, una daw.
Lì Behringer vince.
Anche i Boutique, Aira, JD nuovi, Reface, etc etc.
Ma la domanda a questo punto è: senza moralismi, una pista di strafatti sente la differenza fra le kick della 808 Behringer e Roland? Carpisce gli step nel filtro di un SH201? Distingue un plugin da un Minitaur?
Coglie la differenza fra un modulare analogico e un va?
A voi l'ardua sentenza.

PS: sono spesso ragazzi multo creativi, che fanno sacrifici per comprarsi le macchine migliori per le loro esigenze, in realtà li invidio un sacco, perché da tastierista che nella vita fa tutt'altro che il musicista, quel di cui avrei bisogno è il tempo, non la Keystep con cui pilotare il PVX800.
wildcat80 05-11-19 21.54
Ah per inciso il PVX 800 e l'Odissey clonato mi garbano un sacco.
_Zeppettone_ 05-11-19 22.08
@ wildcat80
Sto frequentando a livello virtuale alcuni ambienti legati al mondo dei sintetizzatori.
La cosa che mi ha veramente lasciato di stucco è che chi ha la vera ossessione per l'analogico e per i grandi del passato sono i produttori/wannabe producer di musica che fatico a considerare come tale: techno, drone, ambient, etc etc.
Lì è la giungla dove si vendono minisynth, cloni, analogici nuovi e non e compagnia cantante.
Tanti non sanno suonare, non sanno leggere/scrivere musica, però spendono e spandano alla ricerca della bassline perfetta.
Un synth per il basso, uno per fare i tappeti, un'altra macchina per i leads, una per gli arpeggi, l'immancabile groovebox, etc etc.
Tutto miniaturizzato, setup che stanno sulla scrivania e che costano anche parecchio, una Drum machine, due o tre synth, una daw.
Lì Behringer vince.
Anche i Boutique, Aira, JD nuovi, Reface, etc etc.
Ma la domanda a questo punto è: senza moralismi, una pista di strafatti sente la differenza fra le kick della 808 Behringer e Roland? Carpisce gli step nel filtro di un SH201? Distingue un plugin da un Minitaur?
Coglie la differenza fra un modulare analogico e un va?
A voi l'ardua sentenza.

PS: sono spesso ragazzi multo creativi, che fanno sacrifici per comprarsi le macchine migliori per le loro esigenze, in realtà li invidio un sacco, perché da tastierista che nella vita fa tutt'altro che il musicista, quel di cui avrei bisogno è il tempo, non la Keystep con cui pilotare il PVX800.
Personalmente sostengo queste spese semplicemente perché so riconoscere un analogico da un digitale, ed i primi mi divertono di più. Io proprio la cosa di suonare campioni non mi è mai piaciuta, tant'è che a casa ho un piano acustico, una tr909 (provato accanto a TR8, non c'è paragone a livello di "botta"), un minitaur, behringer model D (nonostante abbia Monark e tutto il pacchetto Komplete 11), un Neutron (utlimo acquisto, fichissimo emo), una bass station II e un korg minilogue. Ah, ho anche una digitakt, ma con quella ci mando sequenze e sfx :D
Ho speso molto, ma quando accendo tutto e suono mi diverto 1000 volte di più rispetto a suonare una combi di una workstation, pre-programmata, pre-campionata ed effettata. Che gusto c'è? emo
kurz4ever 05-11-19 23.49
@ _Zeppettone_
Personalmente sostengo queste spese semplicemente perché so riconoscere un analogico da un digitale, ed i primi mi divertono di più. Io proprio la cosa di suonare campioni non mi è mai piaciuta, tant'è che a casa ho un piano acustico, una tr909 (provato accanto a TR8, non c'è paragone a livello di "botta"), un minitaur, behringer model D (nonostante abbia Monark e tutto il pacchetto Komplete 11), un Neutron (utlimo acquisto, fichissimo emo), una bass station II e un korg minilogue. Ah, ho anche una digitakt, ma con quella ci mando sequenze e sfx :D
Ho speso molto, ma quando accendo tutto e suono mi diverto 1000 volte di più rispetto a suonare una combi di una workstation, pre-programmata, pre-campionata ed effettata. Che gusto c'è? emo
Si ma ad esempio, perché non investire in un solo synth (tipo il prologue o il summit o il system8, o il rev2) da cui ricavare tutte le timbriche che mi servono? Così ho un unico pezzo su cui posso investire più soldi, no?
_Zeppettone_ 05-11-19 23.57
@ kurz4ever
Si ma ad esempio, perché non investire in un solo synth (tipo il prologue o il summit o il system8, o il rev2) da cui ricavare tutte le timbriche che mi servono? Così ho un unico pezzo su cui posso investire più soldi, no?
Sì è un'ottima soluzione, ma nel mio caso mi servono più macchine che fanno bene cose diverse: bass station II e model d per i lead e minilogue per i pad. Tutto il resto suona via midi (neutron, minitaur e tr909) da digitakt, in modo da poter anche modificare i suoni mentre le sequenze girano. E' un approccio più orientato al live che alla registrazione in studio.
kurz4ever 06-11-19 06.40
@ _Zeppettone_
Sì è un'ottima soluzione, ma nel mio caso mi servono più macchine che fanno bene cose diverse: bass station II e model d per i lead e minilogue per i pad. Tutto il resto suona via midi (neutron, minitaur e tr909) da digitakt, in modo da poter anche modificare i suoni mentre le sequenze girano. E' un approccio più orientato al live che alla registrazione in studio.
Giusto, l'avevo pensata in ottica di registrazione multitraccia.
zerinovic 06-11-19 07.42
@ _Zeppettone_
Sì è un'ottima soluzione, ma nel mio caso mi servono più macchine che fanno bene cose diverse: bass station II e model d per i lead e minilogue per i pad. Tutto il resto suona via midi (neutron, minitaur e tr909) da digitakt, in modo da poter anche modificare i suoni mentre le sequenze girano. E' un approccio più orientato al live che alla registrazione in studio.
Con solo il virus b si può fare,(li puo racchiudere tutti)l'unica cosa é che per modificare un suono,ti dovevi spostare sulla part interessata.
Mentre con la macchina fisica,ti sposti sulla macchina...
ruggero 07-11-19 09.57
tutti bellissimi giocattolini ma mi rendo conto che non vanno bene per chi fa musica dal vivo. Innanzi tutto oramai se non ci sono le memorie e i preset automaticamente la mia mente li cataloga come synth da scrivania...
zerinovic 07-11-19 22.39
@ ruggero
tutti bellissimi giocattolini ma mi rendo conto che non vanno bene per chi fa musica dal vivo. Innanzi tutto oramai se non ci sono le memorie e i preset automaticamente la mia mente li cataloga come synth da scrivania...
Condividoemo
Roberto_Forest 07-11-19 23.30
Ma ci sono live di questo tipo in giro? Perché dalle mie parti direi di no, ma io alla fine abito in provincia. C'è giro nelle grandi città?
Che poi appunto il gruppo Facebook di tastieristi avrà si è no 2000 utenti, mentre quello di synth più di 20000. Ma quello che non capisco è che in giro vedo live di band, o di dj, ma non di musica elettronica, o molto pochi. C'è un mercato o è solo pura passione hobbystica?
michelet 08-11-19 08.04
@ Roberto_Forest
Ma ci sono live di questo tipo in giro? Perché dalle mie parti direi di no, ma io alla fine abito in provincia. C'è giro nelle grandi città?
Che poi appunto il gruppo Facebook di tastieristi avrà si è no 2000 utenti, mentre quello di synth più di 20000. Ma quello che non capisco è che in giro vedo live di band, o di dj, ma non di musica elettronica, o molto pochi. C'è un mercato o è solo pura passione hobbystica?
Gruppi che fanno musica elettronica ce ne sono, però il pubblico appassionato di questo genere non è molto numeroso. Teniamo conto poi che il campo della musica elettronica, cioè creata attraverso strumenti elettronici, è vastissimo perché comprende numerosissimi generi diversi tra loro.
Tanto per fare un esempio, qualche mese fa ho assistito ad una performance live del duo milanese Dadi Etro, presso il nuovo museo di Mestre M9. Premettendo che come gusti sono abbastanza “conservatore”, nel senso che ascolto volentieri Tangerine Dream, Kraftwerk, Jarre (non tutto il repertorio), Schulze e pochissimo altro, inizialmente il genere demenziale dei Dadi Etro mi sembrava davvero troppo strampalato. Tuttavia, ascoltandoli bene, ho trovato ugualmente dei contenuti interessanti, per come venivano utilizzati strumenti come JD-Xi, Kaosspad, harmonizer e sampler.
Ecco un esempio QUI
MarioSynth 08-11-19 09.49
@ Roberto_Forest
Ma ci sono live di questo tipo in giro? Perché dalle mie parti direi di no, ma io alla fine abito in provincia. C'è giro nelle grandi città?
Che poi appunto il gruppo Facebook di tastieristi avrà si è no 2000 utenti, mentre quello di synth più di 20000. Ma quello che non capisco è che in giro vedo live di band, o di dj, ma non di musica elettronica, o molto pochi. C'è un mercato o è solo pura passione hobbystica?
Qui a Genova, l'anno scorso, mi sono perso questo:

Drone concert, Grendel Drone Commander

Qui un video: Chiesa San Bernardino

Andiamo sulla drone music pesante, però ci sarei andato volentieri, mannaggia.
Roberto_Forest 08-11-19 10.05
@ michelet
Gruppi che fanno musica elettronica ce ne sono, però il pubblico appassionato di questo genere non è molto numeroso. Teniamo conto poi che il campo della musica elettronica, cioè creata attraverso strumenti elettronici, è vastissimo perché comprende numerosissimi generi diversi tra loro.
Tanto per fare un esempio, qualche mese fa ho assistito ad una performance live del duo milanese Dadi Etro, presso il nuovo museo di Mestre M9. Premettendo che come gusti sono abbastanza “conservatore”, nel senso che ascolto volentieri Tangerine Dream, Kraftwerk, Jarre (non tutto il repertorio), Schulze e pochissimo altro, inizialmente il genere demenziale dei Dadi Etro mi sembrava davvero troppo strampalato. Tuttavia, ascoltandoli bene, ho trovato ugualmente dei contenuti interessanti, per come venivano utilizzati strumenti come JD-Xi, Kaosspad, harmonizer e sampler.
Ecco un esempio QUI
Ma non parlo a livello professionale, ma semiprofessionale. Cioè tutti i partecipanti a gruppi come synth café su Facebook, che sono appunto più di 20000, cosa ci fanno coi synth? Ci suonano fuori? Fanno produzioni e le vendono? O sono solo per la "cameretta"? Cioè c'è un mercato che richiede questo tipo di musica o no?
wildcat80 08-11-19 16.44
@ ruggero
tutti bellissimi giocattolini ma mi rendo conto che non vanno bene per chi fa musica dal vivo. Innanzi tutto oramai se non ci sono le memorie e i preset automaticamente la mia mente li cataloga come synth da scrivania...
Il discorso presets/memorie è una vera e propria pietra della discordia, per anni il Minimoog ha calcato i palchi senza alcuna possibilità di salvataggio, però è giusto chiedersi se nel 2019 sia ancora sensato produrre strumenti senza memorie.
Detto ciò, trovo il confronto con il mondo di "quelli dei minisynth" piuttosto difficile, perché ciò che può gustare a loro difficilmente va bene a me, nonostante mi incuriosisca molto interagire.
Per fare un esempio pratico, vedo che spopolano il Crave, il Mother, la TB 303 e simili, che vengono visti come strumenti da avere assolutamente... Io non saprei cosa farmene, così come è inconcepibile per le mie necessità avere 3 o 4 monofonici... diventa piuttosto complicato, come tastierista, avere dei feedback utili.
Ad esempio ricordo di un ragazzo che osannava il Microkorg I generazione per i suoni di strings: già per il fatto di avere solo 4 voci diventa ardua prenderlo in considerazione per un tastierista no?
Oppure di avere il Model D perché è grasso, il Neutron perché è semimodulare e l'Odyssey perché nonostante sia duofonico come il Neutron non è parafonico e suona più acido... Io credo che un tastierista mediamente cerchi di costruirsi il suo suono con il setup più congeniale, che per alcuni può essere una workstation 88 tasti +/- eventuale master , mentre per altri può essere formato da 2 o 3 tastiere/moduli (il piano, il polisynth, il mono), non 18 modulini di cui utilizzare un suono cadauno.
Essendo proprio diverse le esigenze sonore, diventa difficile trovare demo e opinioni utili a fare la scelta giusta.
anumj 08-11-19 22.27
wildcat80 ha scritto:
Ma la domanda a questo punto è: senza moralismi, una pista di strafatti sente la differenza fra le kick della 808 Behringer e Roland? Carpisce gli step nel filtro di un SH201? Distingue un plugin da un Minitaur?
Coglie la differenza fra un modulare analogico e un va?
A voi l'ardua sentenza.


La nuove generazioni di producers (parlo di professionisti), paradossalmente, sono molto più esigenti di quanto non lo siano stati i colleghi in passato.
La quantità di roba prodotta oggi è infinitamente maggiore rispetto al passato e impone una ricerca sonora e un lavoro massacrante, per arrivare a certi standard qualitativi e riuscire a distinguersi nel mare magnum (o cloaca maxima dipende dai pdv) delle produzioni contemporanee.

Certo un buon suono non trasforma la monnezza in musica, ma è già qualcosa no?