chi ce l'ha più lungo tra i piani digitali?

zaphod 16-01-20 16.53
Mi riferisco al fulcro. emo

Probabilmente se ne era già parlato, non ricordo il 3d; in genere si adducono varie motivazioni per esprimere la piacevolezza nel suonare una keybed pesata. Molto influisce la lunghezza del tasto, non intesa come distanza tra il bordo del tasto e la scocca, ma tra il bordo e il fulcro, ossia dove è articolato il tasto. Più è lungo, meglio è. Nel piano acustico (a coda) è in genere 25-30 cm.
Ad esempio, riporto una tabella trovata in rete:

Bosendorfer 214 cm 28
Yamaha C3 cm 25
Yamaha C6 cm 29
Steinway A/M/S/O cm 24
Steinway Model B cm 27
Steinway Model D cm 31
Kawai GX2 cm 26.2

Qui invece una tabella con il fulcro di parecchi stage piano
Ci sono delle imprecisioni (probabilmente non li ha misurati la stessa persona), in particolare spicca all'occhio il Kawai mp11se a cui vengono attribuiti solo 20cm, ma è improponibile (certamente è di più, contando che VPC1 viene indicata come 21cm, ma Mp11 ha il fulcro più distante dalle dita rispetto a VPC1)
Il CP1 non è in lista, ma se non ricordo male è sui 21cm.

Generalmente, spiega abbastanza bene perchè con certe tastiere ci si trova meglio che in altre, anche se ovviamente la distanza bordo-fulcro non è certo l'unico parametro di giudizio di una keybed, anzi...
anonimo 16-01-20 17.01
@ zaphod
Mi riferisco al fulcro. emo

Probabilmente se ne era già parlato, non ricordo il 3d; in genere si adducono varie motivazioni per esprimere la piacevolezza nel suonare una keybed pesata. Molto influisce la lunghezza del tasto, non intesa come distanza tra il bordo del tasto e la scocca, ma tra il bordo e il fulcro, ossia dove è articolato il tasto. Più è lungo, meglio è. Nel piano acustico (a coda) è in genere 25-30 cm.
Ad esempio, riporto una tabella trovata in rete:

Bosendorfer 214 cm 28
Yamaha C3 cm 25
Yamaha C6 cm 29
Steinway A/M/S/O cm 24
Steinway Model B cm 27
Steinway Model D cm 31
Kawai GX2 cm 26.2

Qui invece una tabella con il fulcro di parecchi stage piano
Ci sono delle imprecisioni (probabilmente non li ha misurati la stessa persona), in particolare spicca all'occhio il Kawai mp11se a cui vengono attribuiti solo 20cm, ma è improponibile (certamente è di più, contando che VPC1 viene indicata come 21cm, ma Mp11 ha il fulcro più distante dalle dita rispetto a VPC1)
Il CP1 non è in lista, ma se non ricordo male è sui 21cm.

Generalmente, spiega abbastanza bene perchè con certe tastiere ci si trova meglio che in altre, anche se ovviamente la distanza bordo-fulcro non è certo l'unico parametro di giudizio di una keybed, anzi...
Io ho sempre apprezzato la meccanica del p120, semplicemente efficace senza tanti orpelli, però non è stage, pazienza.
Ps. Le dimensioni non contano, sono tutto...
zaphod 16-01-20 17.09
Macios ha scritto:
Io ho sempre apprezzato la meccanica del p120, semplicemente efficace senza tanti orpelli, però non è stage

ma non importa!! Ho messo stage piano nel titolo ma meglio che lo modifico, io intendevo in effetti qualunque piano digitale emo
anumj 16-01-20 17.10
il negro di whatsapp è il PX5S fatevene una ragione.
anonimo 16-01-20 17.27
Tutti sanno che Dado ha la mano un po' pesante.

Una volta, mentre si discuteva di risposta al tocco dei pianoforti che si trovano nei locali, Andrea Pozza commentò: "eh non tutti i piani hanno la stessa risposta al tocco"

E Dado chiosò: "Dopo che ci ho suonato io, la avranno."
zaphod 16-01-20 17.31
@ anonimo
Tutti sanno che Dado ha la mano un po' pesante.

Una volta, mentre si discuteva di risposta al tocco dei pianoforti che si trovano nei locali, Andrea Pozza commentò: "eh non tutti i piani hanno la stessa risposta al tocco"

E Dado chiosò: "Dopo che ci ho suonato io, la avranno."
emo
anonimo 16-01-20 17.34
mi trovo molto bene con questo ma ci vuole un gran manico non so se voi ce la fate emo
benjomy 16-01-20 17.38
@ zaphod
Mi riferisco al fulcro. emo

Probabilmente se ne era già parlato, non ricordo il 3d; in genere si adducono varie motivazioni per esprimere la piacevolezza nel suonare una keybed pesata. Molto influisce la lunghezza del tasto, non intesa come distanza tra il bordo del tasto e la scocca, ma tra il bordo e il fulcro, ossia dove è articolato il tasto. Più è lungo, meglio è. Nel piano acustico (a coda) è in genere 25-30 cm.
Ad esempio, riporto una tabella trovata in rete:

Bosendorfer 214 cm 28
Yamaha C3 cm 25
Yamaha C6 cm 29
Steinway A/M/S/O cm 24
Steinway Model B cm 27
Steinway Model D cm 31
Kawai GX2 cm 26.2

Qui invece una tabella con il fulcro di parecchi stage piano
Ci sono delle imprecisioni (probabilmente non li ha misurati la stessa persona), in particolare spicca all'occhio il Kawai mp11se a cui vengono attribuiti solo 20cm, ma è improponibile (certamente è di più, contando che VPC1 viene indicata come 21cm, ma Mp11 ha il fulcro più distante dalle dita rispetto a VPC1)
Il CP1 non è in lista, ma se non ricordo male è sui 21cm.

Generalmente, spiega abbastanza bene perchè con certe tastiere ci si trova meglio che in altre, anche se ovviamente la distanza bordo-fulcro non è certo l'unico parametro di giudizio di una keybed, anzi...
Es 110 avrebbe la stessa distanza dal fulcro di MP 11, e addirittura MP 7 l'avrebbe superiore ad entranbe.. dire qualche imprecisione è farle un regalo. secondo me non è attendibile proprio per niente... bella l'idea ma se vuoi fare una tabella del genere devi essere accurato
maxpiano69 16-01-20 18.03
@ anonimo
Tutti sanno che Dado ha la mano un po' pesante.

Una volta, mentre si discuteva di risposta al tocco dei pianoforti che si trovano nei locali, Andrea Pozza commentò: "eh non tutti i piani hanno la stessa risposta al tocco"

E Dado chiosò: "Dopo che ci ho suonato io, la avranno."
emoemo
d_phatt 16-01-20 18.16
Salve a tutti,
Per un certo periodo di tempo mi sono impazzito a paragonare le meccaniche di vari digitali, comunque in vari momenti stavo quasi per aprire un thread e chiedervi...
Due pianisti potrebbero stare ore a discutere du quale suono sia migliore alle loro orecchie senza mai arrivare a una conclusione condivisa da entrambi...ma le meccaniche dei vari digitali non possono essere "misurate" oggettivamente nei vari parametri? Distanza fulcro-fine del tasto, corsa, forza necessaria ad affondarlo, velocità nel ritorno...qualcuno ha mai fatto qualcosa del genere?
d_phatt 16-01-20 18.36
Comunque nella mia interminata esperienza di umilissimo pianista di formazione classica, ho potuto (tentare di) suonare ed anche cazzeggiare più volte su un imponente Fazioli della mia città e sullo Steinway principale del conservatorio, oltre che su vari Yamaha, Schimmel ed altri, oltre che su vari verticali tra cui il mio e ho notato suonando vari digitali entry level con tastiere in plastica che spesso il suono più vicino possibile a quello che io volevo tra quelli che poteva offrirmi lo strumento lo ottenevo cambiando di parecchio la catena cinetica del movimento...usando magari gesti che su un acustico anche verticale avrebbero prodotto tutt'altro suono. Questo è sicuramente dovuto anche ai generatori sonori limitati che ho provato, ma probabilmente anche la distanza bordo-fulcro ha un ruolo determinante in questo. Specialmente se uno entra "dentro" ai tasti, pensate a un accordo Do# maggiore a 4 note per esempio .
anonimo 16-01-20 18.44
Forse l'ho già scritto, ma oltre all'(importantissima) costruzione fisica della meccanica del keybed di un piano digitale, è fondamentale l'implementazione della relazione tra i sensori ed il motore di sintesi.
d_phatt 16-01-20 19.01
@ anonimo
Forse l'ho già scritto, ma oltre all'(importantissima) costruzione fisica della meccanica del keybed di un piano digitale, è fondamentale l'implementazione della relazione tra i sensori ed il motore di sintesi.
Ciao,
È verissimo quello che dici, però l'interazione tasto-suono (senza scadere nel relativismo) è difficile misurarlo "con numeri", mentre misurare le proprietà puramente meccaniche di un tasto sarebbe molto più semplice, lasciando completamente da parte il discorso sonoro.
Steruny 16-01-20 19.22
@ anonimo
Forse l'ho già scritto, ma oltre all'(importantissima) costruzione fisica della meccanica del keybed di un piano digitale, è fondamentale l'implementazione della relazione tra i sensori ed il motore di sintesi.
Forse allora mi tengo il mio vecchio cp 300 che fa tutto quello che hai detto tu ( a parte il campione di Pianoforte che oramai è vecchio al confronto di questa roba moderna.
paolo_b3 16-01-20 19.44
Mettiamo anche in conto che a maggiore lunghezza corrisponde maggior sensibilità, forse, dico forse, con 21 cm l'esecutore riesce già a sfruttare appieno la massima sensibilità che si può ottenere da un sistema discreto come quello che traduce la velocità di esecuzione in una keybed di un piano digitale.

O ha ragione Superbaffone, sono un prete mancato... di sicuro pianisticamente sono un frate mancato emo
zaphod 17-01-20 13.50
paolo_b3 ha scritto:
Mettiamo anche in conto che a maggiore lunghezza corrisponde maggior sensibilità

O meglio - perdonami - uniforme sensibilità su tutta la lunghezza del tasto. Un piano si suona bene quando la forza da applicare è uguale (o meno differente possibile) a prescindere da dove premi il tasto. Le meccaniche incernierate subito dietro la scocca sono terribili, ma per fortuna ne esistono molte altre che hanno un occhio di riguardo, in tal senso.

Riguardo a Kawai, mi aveva stupito il fulcro della VPC-1; al di là della tabella che ho linkato, si vede benissimo sul sito Kawai che è più corto rispetto alla meccanica dell’MP11se, e anzi non è molto differente (cm più o meno) dalle meccaniche NW Yamaha o Rh3 Korg.
Non ho mai provato la VPC-1, ma molti ne parlano benissimo e davo per scontato che fosse merito del fulcro... ma a quanto pare non è così, probabilmente il tasto in legno ci mette del suo e così i cinematismi.
paolo_b3 17-01-20 18.37
zaphod ha scritto:
O meglio - perdonami - uniforme sensibilità su tutta la lunghezza del tasto.


Ti perdono di sicuro, sono due aspetti della medesima realtà. Ovviamente, come hai corretto, poca variazione al variare del punto di applicazione. emo