@ anonimo
Spero di far cosa utile buttando giù un paio di riflessioni selle tastiere pesate:
1) Meccanica.
- I piani acustici hanno un tasto fatto così: un lungo (lunghissimo nel piani a coda) parallelepipedo di legno infulcrato più o meno (e vedremo che questo "più o meno" è fondamentale) a metà, che abbassandosi ad un estremità si alza all'altra azionando un complesso meccanismo fatto di leve, controleve ed articolazioni che azionano il martelletto che colpisce la corda e gli smorzatori che si sollevano per permettere alla corda di vibrare.
- Solo pochi piani digitali e master hanno una meccanica simile (tipo il VPC1), ovvero con il tasto "lungo"; la maggior parte, per risparmiare spazio e non essere costretti ad avere una scocca enorme in profondità, usano il concetto di "folded", ovvero il tasto viene "dimezzato" ed il meccanismo, invece di essere posizionato alla fine del tasto, viene messo "sotto il tasto".
- Quindi la prima distinzione, più che tra "tasto in legno" e "tasto in plasticaccia" va fatta tra "full lenght" e "folded".
- Altro elemento importantissimo è l'infulcratura del tasto, a seconda di dove il tasto è infulcrato varierà l'effetto leva e quindi la sensazione di pesantezza o meno della tastiera.
2) Risposta dinamica e graded hammer
- Sappiamo che su un piano acustico più abbassiamo velocemente e con forza il tasto, più il martelletto, viaggiando sempre più veloce, colpisce la corda con energia, ottenendo un volume ed una risonanza delle armoniche via via maggiore.
- Una buona tastiera pesata sa riprodurre questo effetto, tramite sensori elettrici od ottici che misurano la velocità di movimento del "succedaneo di martelletto": ovviamente, più la capacità di rilevare la velocità è fine, più l'effetto è realistico.
- Ma sappiamo anche che le corde basse specialmente nei piani a coda, essendo moooolto più lunghe e più spesse, a parità di velocità con cui il martelletto le colpisce suoneranno più forte.
- Quindi i costruttori di piani a coda hanno cercato di correggere questo fatto rendendo i tasti bassi via via più "duri" e quelli alti via via più "leggeri", dimodochè suonando con la stessa velocità e forza un tasto basso ed uno alto, il volume ottenuto sulla corda bassa e su quella alta sia omogeneo.
- Tale effetto si ottiene tramite contrappesi inseriti al punto opportuno nel tasto, e tale escamotage viene replicato sui buoni piani digitali; ovviamente qui l'effetto è solo di verosimiglianza meccanica in quanto l'omogeneità acustica viene ottenuta per via elettronica.
Buongiorno Cyrano,
Mi permetto di aggiungere che i sensori di velocity della quasi totalità delle tastiere è di tipo elettrico, la più sofisticata versione a sensore ottico è prerogativa di aziende /prodotti di nicchia.
La velocity a due o tre sensori è gestita normalmente con una "contattera in gomma" che chiude un contatto elettrico quando premuta dal tasto / martelletto.