MODX ... a casa

KirkNorton 04-05-20 18.46
Cari ragazzi,

dopo avervi tempestato di domande e dubbi, ho fatto la mia scelta: MODX.

E' stato un rischio (calcolato): infatti ero partito con l'idea di un synth monotonico, sia per risparmiare, sia anche attratto dalle caratteristiche di ottime macchine (come per esempio Roland JDXI che poteva fungere da groove machine).
Ho provato anche Mininova della Novation: valido synth vecchia maniera, ma privo di alcune comodità/necessità come per esempio drum set, possibilità di registrazioni varie (midi, wav, etc.), poco adatta per attività di composizione rapida. Intendiamoci, ottimo synth, ma non faceva per me. Ho dovuto aprire il portafoglio.

Ho puntato sul prodotto di Yamaha perchè lo avevo già visto in negozio e seppure per pochissimo, ci avevo messo sopra le mani. Poi, sinceramente, molte volte è emerso nelle nostre conversazioni.

Come qualcuno di voi mi aveva suggerito - ascolto, sempre - ho studiato tutto quello che ho potuto sulla sintesi sottrattiva.

Quando è arrivato a casa mi sono trovato di fronte ad una macchina enorme, non tanto per le dimensioni (MODX6 ha 5 ottave), quanto per la potenza, oltre la mia immaginazione.

Ho cominciato a studiare per imparare ad utilizzare le funzioni più semplici ed alcune delle più complesse.

Avevo registrato su USB, direttamente dalla macchina, alcuni brevi file dimostrativi, solo per darvi una idea, ma devo ancora capire come uploadarli qui sul forum (il tasto pubblica demo non mi consente di farlo, forse perché il mio software è obsoleto).

Dirò che il sistema non è sempre il top quanto ad intuitività, tuttavia è vero quello che qualcuno mi ha detto: fa tutto e lo fa bene.

Lavorare sui preset è molto semplice, mente entrare nei menù di programmazione e gestire forme d'onda in modo avanzato, parti, sequencer, e mille mille altri parametri è più complesso. La casa nipponica vanta intuitività come Mac, ma senza i manuali (già, sono più d'uno), difficilmente se ne esce.

Le scene sono davvero comode, ma occorre prenderci la mano: ottenere esattamente l'effetto desiderato può essere difficile.

Termino in bellezza con il super knob: comodissimo, di immediata utilità, un pochino più complesso da programmare ma di fatto sotto il completo controllo dell'utente.

Tornerei a comprarlo e lo apprezzo ogni giorno di più, anche nelle sue complessità, perchè sono quelle che alla lunga si faranno apprezzare: il tutto e subito è ottimo, ma a volte costituisce un limite, qualcosa che nel tempo ti andrà stretto. Modx non mi dà questa sensazione, anzi, credo di aver navigato solo a poche miglia dalla costa.

Infine una considerazione sull'unica insicurezza che modx mi lascia: il touch screen, che spero non mi lasci nel tempo, anche perchè i tasti fisici sono ridotti all'essenziale.

A presto e grazie a tutti quelli che mi hanno sopportato e supportato!

KN
anonimo 04-05-20 19.57
@ KirkNorton
Cari ragazzi,

dopo avervi tempestato di domande e dubbi, ho fatto la mia scelta: MODX.

E' stato un rischio (calcolato): infatti ero partito con l'idea di un synth monotonico, sia per risparmiare, sia anche attratto dalle caratteristiche di ottime macchine (come per esempio Roland JDXI che poteva fungere da groove machine).
Ho provato anche Mininova della Novation: valido synth vecchia maniera, ma privo di alcune comodità/necessità come per esempio drum set, possibilità di registrazioni varie (midi, wav, etc.), poco adatta per attività di composizione rapida. Intendiamoci, ottimo synth, ma non faceva per me. Ho dovuto aprire il portafoglio.

Ho puntato sul prodotto di Yamaha perchè lo avevo già visto in negozio e seppure per pochissimo, ci avevo messo sopra le mani. Poi, sinceramente, molte volte è emerso nelle nostre conversazioni.

Come qualcuno di voi mi aveva suggerito - ascolto, sempre - ho studiato tutto quello che ho potuto sulla sintesi sottrattiva.

Quando è arrivato a casa mi sono trovato di fronte ad una macchina enorme, non tanto per le dimensioni (MODX6 ha 5 ottave), quanto per la potenza, oltre la mia immaginazione.

Ho cominciato a studiare per imparare ad utilizzare le funzioni più semplici ed alcune delle più complesse.

Avevo registrato su USB, direttamente dalla macchina, alcuni brevi file dimostrativi, solo per darvi una idea, ma devo ancora capire come uploadarli qui sul forum (il tasto pubblica demo non mi consente di farlo, forse perché il mio software è obsoleto).

Dirò che il sistema non è sempre il top quanto ad intuitività, tuttavia è vero quello che qualcuno mi ha detto: fa tutto e lo fa bene.

Lavorare sui preset è molto semplice, mente entrare nei menù di programmazione e gestire forme d'onda in modo avanzato, parti, sequencer, e mille mille altri parametri è più complesso. La casa nipponica vanta intuitività come Mac, ma senza i manuali (già, sono più d'uno), difficilmente se ne esce.

Le scene sono davvero comode, ma occorre prenderci la mano: ottenere esattamente l'effetto desiderato può essere difficile.

Termino in bellezza con il super knob: comodissimo, di immediata utilità, un pochino più complesso da programmare ma di fatto sotto il completo controllo dell'utente.

Tornerei a comprarlo e lo apprezzo ogni giorno di più, anche nelle sue complessità, perchè sono quelle che alla lunga si faranno apprezzare: il tutto e subito è ottimo, ma a volte costituisce un limite, qualcosa che nel tempo ti andrà stretto. Modx non mi dà questa sensazione, anzi, credo di aver navigato solo a poche miglia dalla costa.

Infine una considerazione sull'unica insicurezza che modx mi lascia: il touch screen, che spero non mi lasci nel tempo, anche perchè i tasti fisici sono ridotti all'essenziale.

A presto e grazie a tutti quelli che mi hanno sopportato e supportato!

KN
Hai preso un’ottimo strumento, capace di dare grandi soddisfazioni.
kurz4ever 04-05-20 22.44
@ KirkNorton
Cari ragazzi,

dopo avervi tempestato di domande e dubbi, ho fatto la mia scelta: MODX.

E' stato un rischio (calcolato): infatti ero partito con l'idea di un synth monotonico, sia per risparmiare, sia anche attratto dalle caratteristiche di ottime macchine (come per esempio Roland JDXI che poteva fungere da groove machine).
Ho provato anche Mininova della Novation: valido synth vecchia maniera, ma privo di alcune comodità/necessità come per esempio drum set, possibilità di registrazioni varie (midi, wav, etc.), poco adatta per attività di composizione rapida. Intendiamoci, ottimo synth, ma non faceva per me. Ho dovuto aprire il portafoglio.

Ho puntato sul prodotto di Yamaha perchè lo avevo già visto in negozio e seppure per pochissimo, ci avevo messo sopra le mani. Poi, sinceramente, molte volte è emerso nelle nostre conversazioni.

Come qualcuno di voi mi aveva suggerito - ascolto, sempre - ho studiato tutto quello che ho potuto sulla sintesi sottrattiva.

Quando è arrivato a casa mi sono trovato di fronte ad una macchina enorme, non tanto per le dimensioni (MODX6 ha 5 ottave), quanto per la potenza, oltre la mia immaginazione.

Ho cominciato a studiare per imparare ad utilizzare le funzioni più semplici ed alcune delle più complesse.

Avevo registrato su USB, direttamente dalla macchina, alcuni brevi file dimostrativi, solo per darvi una idea, ma devo ancora capire come uploadarli qui sul forum (il tasto pubblica demo non mi consente di farlo, forse perché il mio software è obsoleto).

Dirò che il sistema non è sempre il top quanto ad intuitività, tuttavia è vero quello che qualcuno mi ha detto: fa tutto e lo fa bene.

Lavorare sui preset è molto semplice, mente entrare nei menù di programmazione e gestire forme d'onda in modo avanzato, parti, sequencer, e mille mille altri parametri è più complesso. La casa nipponica vanta intuitività come Mac, ma senza i manuali (già, sono più d'uno), difficilmente se ne esce.

Le scene sono davvero comode, ma occorre prenderci la mano: ottenere esattamente l'effetto desiderato può essere difficile.

Termino in bellezza con il super knob: comodissimo, di immediata utilità, un pochino più complesso da programmare ma di fatto sotto il completo controllo dell'utente.

Tornerei a comprarlo e lo apprezzo ogni giorno di più, anche nelle sue complessità, perchè sono quelle che alla lunga si faranno apprezzare: il tutto e subito è ottimo, ma a volte costituisce un limite, qualcosa che nel tempo ti andrà stretto. Modx non mi dà questa sensazione, anzi, credo di aver navigato solo a poche miglia dalla costa.

Infine una considerazione sull'unica insicurezza che modx mi lascia: il touch screen, che spero non mi lasci nel tempo, anche perchè i tasti fisici sono ridotti all'essenziale.

A presto e grazie a tutti quelli che mi hanno sopportato e supportato!

KN
Si, è uno strumento molto valido e con qualche libreria esterna copre davvero moltissime esigenze.
PS... Con i pulsanti puoi fare quasi tutto quello che fai dal touchscreen...
KirkNorton 05-05-20 15.40
@ anonimo
Hai preso un’ottimo strumento, capace di dare grandi soddisfazioni.
Credo di si, e poi volevo una tastiera che pur da synth non fosse inadeguata (fosti tu a sconsigliarmi una tastiera troppo sotto).

Comunque, qualora ne avessi necessità, posso sempre connettere modx al piano via midi.
SimonKeyb 05-05-20 16.40
x il display touch non ti preoccupare troppo, perchè di ricambi ne troverai sempre (si trovano ancora i kit per sostituire i touch dei triton di 15 anni fa)