Fine del lockdown

wildcat80 19-05-20 10.54
Scrivo qui perché non finisca nel dimenticatoio della polis.
Abbiamo passato settimane e discutere su complotti, verità, legittimità dei provvedimenti etc etc: adesso inizia il momento più complesso a livello gestionale.
Io sto tirando un sospiro di sollievo perché la mia vita sta tornando alla normalità.
Più gente in ospedale, più risorse, meno code ai supermercati (cosa che mi faceva davvero incazzare).
Sembra che da metà giugno qualcosa in ambito musica e arte potrebbe sbloccarsi: che idee vi siete fatti in merito?
anonimo 19-05-20 10.59
ti fanno incazzare le file al supermercato e ti chiedi se si potrà suonare nei locali o dal vivo con decine di persone ad ascoltare?

che facciamo mettiamo il plexiglass davanti al gruppo? sarebbe già un passo avanti dalla rete dei blues brothers
wildcat80 19-05-20 11.08
@ anonimo
ti fanno incazzare le file al supermercato e ti chiedi se si potrà suonare nei locali o dal vivo con decine di persone ad ascoltare?

che facciamo mettiamo il plexiglass davanti al gruppo? sarebbe già un passo avanti dalla rete dei blues brothers
Mi fa incazzare perché ho avuto la conferma che almeno qui la gente andava al supermercato tanto per uscire di casa, creando situazioni non sicure.
Al mattino alle 7.30, un'ora prima dell'apertura, trovavo code di pensionati, gente anziana, in coda.
Da ieri spariti tutti.
anonimo 19-05-20 11.23
wildcat80 ha scritto:
la gente andava al supermercato tanto per uscire di casa


Visto che il diritto di uscire dalla propria casa senza che nessuno possa impedirlo è tutelato dall'art 13 della costituzione, che non permette deroghe per legge ma solo per decisione motivata dell'autorità giudiziaria, non vedo cosa ci sia da incazzarsi.

Le norme emergenziali finora applicate (tra l'altro illegali perchè disposte per DPCM e non per DL) potevano ben disporre delle ragionevoli e proporzionali limitazioni alla circolazione (per esempio: non si può accedere o lasciare un comune ove l'infezione è molto grave, non ci si può assembrare, vanno rispettate particolari cautele nei negozi per evitare gli assembramenti etc) ma non potevano disporre il divieto generalizzato e pressocchè assoluto di lasciare la propria abitazione senza produrre certificazioni che dimostrassero uno stato di necessità (spesa, lavoro ove autorizzato etc).

Quindi la gente che usciva e che, per non incorrere in spiacevoli rottture di balle da parte degli scatenati ed arroganti sceriffi di turno, si recava a comprare qualcosa al supermercato locale, non ha fatto altro che esercitare un suo sacrosanto diritto, quello della libertà personale, che nessuno dovrebbe azzardarsi non dico a reprimere, ma neppure a criticare.

Ritengo che se l'epidemia sta diminuendo la sua virulenza, le cause sono sostanzialmente la diminuzione degli assembramenti, forse una diminuzione della virulenza del ceppo (mi pare che diversi esperti ne abbiano parlato), l'uso di mascherine e precauzioni iglieniche di base.

Non gli arresti domiciliari di massa.
anonimo 19-05-20 11.26
Quello che bisognerebbe fare è uno screening sierologico di massa.

Se ci accorgessimo, come penso, che i positivi sono centinaia di migliaia, bisognerebbe riflettere sull'inutilità di continuare a imporre "misure di sicurezza" orwelliane.

Viene proprio da chiedersi perchè invece tutte le autorità cercano disperatamente di impedire lo screening sierologico.
wildcat80 19-05-20 11.31
Ti do due aggiornamenti dal campo.
Non è mutata la virulenza ma sono cambiati i protocolli terapeutici, gli screening sierologici hanno senso ma ad oggi non c'è validazione: rischio falsi positivi e falsi negativi importante, in analogia al tampone.
Procedure di massa non sono fattibili inoltre per carenze sia strutturali che di personale.
A Genova si viaggia, quando va benissimo, su 2000 test al giorno: cioè 350 giorni per screenare la popolazione cittadina...
cecchino 19-05-20 11.34
@ anonimo
Quello che bisognerebbe fare è uno screening sierologico di massa.

Se ci accorgessimo, come penso, che i positivi sono centinaia di migliaia, bisognerebbe riflettere sull'inutilità di continuare a imporre "misure di sicurezza" orwelliane.

Viene proprio da chiedersi perchè invece tutte le autorità cercano disperatamente di impedire lo screening sierologico.
Perché lo screening sierologico è utile dal punto di vista scientifico / statistico (sempre ammesso che i risultati siano affidabili, cosa sulla quale ci sono ancora ragionevoli dubbi) ma fornisce informazioni scarse sull'effettiva presenza in giro di infetti asintomatici. Per quello ci vuole il tampone.
Quindi riformulo la tua domanda:
Perché invece tutte le autorità non attuano la ricerca degli asintomatici (a tappeto, aggiungo, se no non è chiaro) fatta con tracciamento contatti e tamponi?
Edit:
Come ti ha risposto Andrea, ci sono problemi strutturali che non sono stati risolti neppure dopo mesi di diffusione del contagio. Il perché è la domanda che mi faccio io...
afr 19-05-20 11.42
sarà, ma io tutta sta voglia di uscire a cazzo senza una ragione non ce l'ho
non lo facevo prima del lockdown e di certo non inizio adesso

Però comprendo alcuni comportamenti anche non giustificati, è un pò l'effetto molla, tieni la gente compressa in casa ed appena c'è il via libera partono come molle impazzite, tempo 1 settimana ed il fenomeno si attenua.
FranzBraile 19-05-20 11.44
wildcat80 ha scritto:
Sembra che da metà giugno qualcosa in ambito musica e arte potrebbe sbloccarsi: che idee vi siete fatti in merito?

Io direi proprio di no... Lo sappiamo prima noi in Svizzera che voi in Italia
Articolo
paolo_b3 19-05-20 11.48
wildcat80 ha scritto:
Al mattino alle 7.30, un'ora prima dell'apertura, trovavo code di pensionati, gente anziana, in coda.
Da ieri spariti tutti.


Ma ti posso assicurare, poichè vado io a fare la spesa, che alle 9 del mattino le code erano tendenzialmente lunghe il doppio. Quindi tutto sommato quei pensionati hanno anche dato una mano.
La cosa che invece fa sorridere è che adesso non ci sono più tutte queste code nonostante le modalità di accesso ai supermercati siano le medesime. Mettiamo anche in conto che alcuni erano in ferie ed ora sono andati a lavorare, ma secondo me è più probabile che la gente abbia iniziato a mangiare quello che aveva accumulato colta dalla paura della carestia.

Per il prosieguo della situazione di emergenza stiamo a vedere come evolve la situazione del contagio, anche se mi chiedo perchè dobbiamo continuare a pagare profumatamente epidemiologi, virologi e compagnia bella per farci fare un bilancio a consuntivo (diciamo che fino a qui i preventivi li hanno sbagliati tutti?) e sentirci dire di attendere il vaccino.
Breve riepilogo:
1) Sono stati in grado di prevedere la pandemia? No
2) Ci hanno informato che le residenze sanitarie per anziani erano il luogo dove il virus avrebbe potuto compiere una carneficina? No
3) Hanno capito quanto tempo dall'inizio del lock down la curva dei contagi avrebbe invertito la tendenza? No

E allora cosa hanno studiato a fare? ("bad translation" di un detto popolare romagnolo)
wildcat80 19-05-20 11.49
cecchino ha scritto:
Come ti ha risposto Andrea, ci sono problemi strutturali che non sono stati risolti neppure dopo mesi di diffusione del contagio. Il perché è la domanda che mi faccio io...


La risposta è alquanto semplice.
Troppa burocrazia e totale assenza di programmazione seria sul SSN già dagli anni 80.
Ci sono stati anni di esubero a cui è corrisposto, un lungo periodo di vacche magre.
Quando mi sono abilitato, parliamo di poco più di 14 anni fa, al giuramento il presidente dell'Ordine ci disse che ci saremmo trovati davanti a un decennio abbondante di lacrime e sangue.
A noi sembrava una barzelletta, eravamo abituati a corsie con più medici che malati, assunzioni a ripetizione, molto dei ragazzi più grandi a metà specialità erano già stati assunti.
Fino ad oggi in pratica ogni 3 pensionamenti si è provveduto ad una assunzione, peraltro con tempi non coincidenti, lasciando servizi calibrati solo per l'ordinario. Organici che coprono il minimo, basta una malattia stupida come una frattura a fare saltare il tappo.
cecchino 19-05-20 11.54
@ wildcat80
cecchino ha scritto:
Come ti ha risposto Andrea, ci sono problemi strutturali che non sono stati risolti neppure dopo mesi di diffusione del contagio. Il perché è la domanda che mi faccio io...


La risposta è alquanto semplice.
Troppa burocrazia e totale assenza di programmazione seria sul SSN già dagli anni 80.
Ci sono stati anni di esubero a cui è corrisposto, un lungo periodo di vacche magre.
Quando mi sono abilitato, parliamo di poco più di 14 anni fa, al giuramento il presidente dell'Ordine ci disse che ci saremmo trovati davanti a un decennio abbondante di lacrime e sangue.
A noi sembrava una barzelletta, eravamo abituati a corsie con più medici che malati, assunzioni a ripetizione, molto dei ragazzi più grandi a metà specialità erano già stati assunti.
Fino ad oggi in pratica ogni 3 pensionamenti si è provveduto ad una assunzione, peraltro con tempi non coincidenti, lasciando servizi calibrati solo per l'ordinario. Organici che coprono il minimo, basta una malattia stupida come una frattura a fare saltare il tappo.
Hai perfettamente ragione, ma la mia domanda era legata solo alle strategie di gestione dell'emergenza, e decisamente più "fetente" emo
zerinovic 19-05-20 12.05
la gente vedo che è sempre nervosa e impaurita, ma al bar ci va lo stesso, e sono tutti anziani benchè nel mio paesino non ci siano stati casi, ma lo stress anche per via di una situazione economica non certo esaltante si percepisce, tanto per non farci tenere alte le ns difese immunitarie. no comment poi su mascherine lercie e guanti marroncini che ogni tanto vedo facendo la spesa...
anonimo 19-05-20 12.05
@ wildcat80
Ti do due aggiornamenti dal campo.
Non è mutata la virulenza ma sono cambiati i protocolli terapeutici, gli screening sierologici hanno senso ma ad oggi non c'è validazione: rischio falsi positivi e falsi negativi importante, in analogia al tampone.
Procedure di massa non sono fattibili inoltre per carenze sia strutturali che di personale.
A Genova si viaggia, quando va benissimo, su 2000 test al giorno: cioè 350 giorni per screenare la popolazione cittadina...
1) Mettiamo che screenando un campione ben disegnato ottenessimo un certo risultato, tipo che l'X% mostra segni di contatto con l'agente patogeno. Potremmo derivarne in maniera approssimativa ma statisticamente significativa la diffusione nazionale del virus.

2) Su questo campione si farebbe anche un tampone. Dato che il campione è stato scientificamente selezionato, non occorrerebbero decine di migliaia di tamponi.

2) Da un'indagine tra i positivi potremmo derivare il tasso di asintomatici.

3) con questi dati, statistici ma indicativi, capiremmo forse meglio il vero comportamento del virus.



anonimo 19-05-20 12.08
È vero che il virus si è indebolito? Le opinioni degli esperti

Coronavirus, Remuzzi: "Sembra essere di fronte ad una malattia diversa"

Sull’argomento si sono espressi di recente anche altri esperti tra cui Giorgio Remuzzi, direttore dell’istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri.

"I malati di adesso sono completamente diversi da quelli di tre o quattro settimane fa" ha spiegato Remuzzi a ‘Piazza Pulita’, nel corso della puntata andata in onda giovedì 7 maggio.

Continuano a diminuire le terapie intensive e i ricoveri nei reparti normali. Prima arrivavano nei pronto soccorso 80 persone tutte con delle difficoltà respiratorie gravi, oggi ne arrivano dieci e otto le puoi mandare a casa.

La situazione è cambiata ovunque, non solo a Bergamo e a Milano, ma anche a Roma e Napoli".

Remuzzi ha detto di non sapere "se è il virus è mutato o se a essere cambiata è la carica virale di ogni paziente, l’unica cosa che posso dire è che sembra di essere di fronte a una malattia molto diversa da quella che ha messo in crisi le nostre strutture all’inizio della pandemia".

L'infettivologo Le Foche: "Sindromi meno importanti dal punto di vista clinico"

Anche Francesco Le Foche, primario di Immuno-infettivologia al Day hospital del Policlinico Umberto I di Roma, ritiene plausibile che il Covid abbia perso la sua carica iniziale. "

Stiamo andando abbastanza bene" ha detto giorni fa Rai Radio 2. "Abbiamo iniziato la fase 2, il secondo tempo di questa partita contro il Covid-19. Oggi vediamo delle sindromi meno importanti dal punto di vista clinico. Questo potrebbe essere dato da una riduzione della virulenza del virus.

Riserviamo la terapia intensiva a casi rarissimi".
anonimo 19-05-20 12.13
Le Foche su vaccino e virulenza del Covid

"Non credo sia così indispensabile tra un anno o un anno e mezzo questo vaccino. - spiega Le Foche - Poi, qualora ci fosse questa opportunità, ben venga. Solo le vaccinazioni riescono a far scomparire del tutto i virus dalla faccia della terra. Però se questo virus si comporta come la sars è destinato a scomparire. Essendo questo un coronavirus per l’ottanta per cento identico a quello della sars dovrebbe aver avuto una fase pandemica che adesso si sta spegnendo. Questo virus, come gli altri coronavirus che abbiamo già conosciuto in passato, tende a spegnersi da solo. È così. È risaputo nell’ambito scientifico che i coronavirus tendono a dare delle pandemie e poi piano piano tendono a spegnersi
anonimo 19-05-20 12.16
Tra gli esperti la speranza ha cominciato a circolare da qualche giorno. Alcuni segnali indicano che il Sars-CoV-2 sta diventando meno aggressivo. “Stiamo osservando che il virus perde potenza. Evolve, ma perde contagiosità e, probabilmente, letalità” ha spiegato Massimo Ciccozzi dell’Università Campus biomedico di Roma nel corso di un ‘audizione al Senato.

“A marzo questo virus era uno tsunami, ora è diventato un’ondina. Forse è perché ha già colpito i soggetti più fragili, facendo una “selezione naturale”, o forse si è depotenziato. È un’iniezione di fiducia per la fase 2, ma per giudicare se gli italiani si saranno comportati bene ci vorranno 2-3 settimane”. Conferma Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova .
alemar78 19-05-20 12.16
wildcat80 ha scritto:
Sembra che da metà giugno qualcosa in ambito musica e arte potrebbe sbloccarsi: che idee vi siete fatti in merito?


L'idea che mi sono fatto, leggendo quanto previsto dall'allegato 9 relativamente ai requisiti richiesti per gli spettacoli dal vivo è che non si farà niente.
Al di là di quello che ha riportato Franz sull'annullamento degli eventi estivi 2020 da parte di tutte le grandi agenzie di spettacolo, il punto 8 dell'allegato 9 (quello che prevede il divieto della somministrazione di cibo e bevande durante gli spettacoli) taglia fuori tutto (pub, bar, sagre, feste di piazza...). Se anche dovesse decadere il punto 8, le regole del distanziamento potrebbero rendere non conveniente lo spettacolo dal vivo per la gran parte dei locali...
Passata l'estate, per gli eventi al chiuso si aggiungerà poi il problema dell'adeguamento degli impianti di aerazione dei locali. Temo che fino all'estate prossima sarà difficile suonare.
Spero tanto di essere eccessivamente pessimista...
anonimo 19-05-20 12.24
Direi che adesso, mentre la buriana sta passando, è il momento di capire.

Solo con una comprensione approfondita di quello che è successo si potranno compiere scelte davvero sensate.

Se no domineranno la paura, l'isteria, il desiderio di "pararsi il culo" da parte dei politici, l'autoritarismo e la burocrazia.
paolo_b3 19-05-20 12.28
@ alemar78
wildcat80 ha scritto:
Sembra che da metà giugno qualcosa in ambito musica e arte potrebbe sbloccarsi: che idee vi siete fatti in merito?


L'idea che mi sono fatto, leggendo quanto previsto dall'allegato 9 relativamente ai requisiti richiesti per gli spettacoli dal vivo è che non si farà niente.
Al di là di quello che ha riportato Franz sull'annullamento degli eventi estivi 2020 da parte di tutte le grandi agenzie di spettacolo, il punto 8 dell'allegato 9 (quello che prevede il divieto della somministrazione di cibo e bevande durante gli spettacoli) taglia fuori tutto (pub, bar, sagre, feste di piazza...). Se anche dovesse decadere il punto 8, le regole del distanziamento potrebbero rendere non conveniente lo spettacolo dal vivo per la gran parte dei locali...
Passata l'estate, per gli eventi al chiuso si aggiungerà poi il problema dell'adeguamento degli impianti di aerazione dei locali. Temo che fino all'estate prossima sarà difficile suonare.
Spero tanto di essere eccessivamente pessimista...
Non sei stato affatto pessimista, uno dei problemi che aggrava la situazione è l'incertezza che rende impossibile la programmazione.
Quindi anche ammesso che dal primo agosto si tornasse alla normalità, cosa tutt'altro che da dare per scontata, è tutto da organizzare.
Speriamo piuttosto che il governo metta in campo risorse consistenti per aiutare chi lavora nel settore dello spettacolo e magari ne approfitti per riequilibrare l'offerta, incentivando la diffusione di quella musica e di quelle forme d'arte che con il libero mercato boccheggiano.