@ simondrake
Io non ci capisco niente, quindi nessun giudizio rispetto alla risposta di Michelet, però devo dire che il tipo del video sembra convincente. Cioè se devo mixare un prodotto audio che verrà ascoltato su impianti scadenti ha poco senso farlo utilizzando monitor che mi restituiscono frequenze che poi spariranno all'utente.
Capisco dunque che il suo ragionamento fatto per un tecnico del suono abbia senso.
Però il problema è che noi "musicisti" usiamo i monitor per goderci la qualità dei suoni degli strumenti che faticosamente ci siamo acquistati, quindi un buon monitor mi farà godere perchè mi farà uscire un suono pieno, completo, rotondo, armonico e non strizzato, piatto o distorto.
Ecco dunque che forse la qualità del monitor dipende dall'intenzione di utilizzo che ne vuoi fare.
Penso tuttavia che, sotto un certo profilo, ogni discorso lasci il tempo che trova. Voglio dire, le condizioni ambientali ottimali di ascolto, di riproduzione, sono un'utopia, senza contare poi la capacità uditiva di chi realizza il missaggio ed il mastering. Per decenni sono state utilizzate. ed ancora si utilizzano, coppie di Yamaha NS-10M, diffusori nati per tutt'altro scopo (e che a mio avviso non è che suonino tutta questa meraviglia). Poi si è fatta avanti la teoria che l'ascolto per il mastering doveva essere quanto più fedele possibile (rispetto a cosa poi?), prontamente contraddetta dall'altra teoria che il mastering va commisurato alla tipologia di utenza finale (altoprarlantini stile radio a transistor, smarphone ecc.).
Credo, invece che la capacità di un buon ingegnere del suono sia quella di effettuare un missaggio ed un mastering ottimale su quanti più sistemi di riproduzione possibili.
Però, per questo, non servono NS-10M, Genelec, ADAM ecc. ma serve molta esperienza.