Herbie Hancock live in Roma 13/07/2022
Ciao Giovani...
data già rinviata di oltre un anno a causa delle note vicende tecnico sanitarie.
Biglietti a prezzi non proprio popolari ma, mi son detto, fra pandemie, guerre, crisi di governo, inflazione, riscaldamento climatico e compagnia cantante, magari è l'ultima volta che sta in tour, chissenefrega
.
Serata climaticamente ideale, posti (curiosamente) non esauriti Palco 1 Palco 2.
Il Nostro si presenta col solito Fazioli, una Kronos 88, la keytar Roland appoggiata sull'altro lato, dietro, un poco defilata, un'altra pianola Korg (forse il King...non sono riuscito a decifrarla), ma durante la serata ha detto che l'avrebbe pilotata via midi dalla Kronos Herbie.
Lui sempre sorridente e dalla battuta pronta, ma gli anni sono passati anche per il ns oramai ultraottantenne di Chicago.
Quando gli parte l'embolo dell'improvvisazione col piano acustico ancora ce ne è per pochi: modale e hard bop a go go (Herbie on stage .
La band davvero al top:
Terence Blanchard alla tromba e, alla bisogna, all'altra Kronos quando il Boss gioca con il vocoder. Fraseggio perfetto e gusto nelle armonie. E' oramai un grande vecchio e lo dimostra . Voto 8
Justin Tyson alla batteria (Esperanza Spalding band, Robert Glasper): un tornado indemoniato, con un rullante che pare un colpo di M50, breaks & fills irragiungibili per chiunque umano, enorme senso del ritmo, esce e rientra come se stesse andando in bici a fare la spesa...voto 8,5 perche ancora la strada è lunga
James Genus al basso elettrico (5 corde), sembra un gatto sornione, sonnolento e cadenzante, ma quando al Boss si impalla la Kronos collegata via midi al vocoder prende le redini in mano e si lancia in un riff salvifico, che consente alla band di traghettare dall'impasse. Sul finale lancia un riff con la loopstation e si avventura su dei cantati davvero evocativi. Quando si dice il mestiere. Voto 8
Lionel Loueke chitarra elettrica e parti vocali. Fa da trait d'union fra world music e jazz, garbato nel fraseggio ma con soluzioni vocali mai banali e dal tipico sapore afro. Voto 7,5 per la timidezza negli assoli ed un sound non troppo a fuoco Lionel
Finale tiratissimo con Chameleon e calata del pubblico dagli spalti, volti di terrore fra la sicurezza ma Herbie parla e scherza con tutti, firma pure qualche autografo Herbie final Clip 1
Voto PA: 8,5 e dire che stavo forse troppo vicino
Bella serata, era ora!
data già rinviata di oltre un anno a causa delle note vicende tecnico sanitarie.
Biglietti a prezzi non proprio popolari ma, mi son detto, fra pandemie, guerre, crisi di governo, inflazione, riscaldamento climatico e compagnia cantante, magari è l'ultima volta che sta in tour, chissenefrega
.
Serata climaticamente ideale, posti (curiosamente) non esauriti Palco 1 Palco 2.
Il Nostro si presenta col solito Fazioli, una Kronos 88, la keytar Roland appoggiata sull'altro lato, dietro, un poco defilata, un'altra pianola Korg (forse il King...non sono riuscito a decifrarla), ma durante la serata ha detto che l'avrebbe pilotata via midi dalla Kronos Herbie.
Lui sempre sorridente e dalla battuta pronta, ma gli anni sono passati anche per il ns oramai ultraottantenne di Chicago.
Quando gli parte l'embolo dell'improvvisazione col piano acustico ancora ce ne è per pochi: modale e hard bop a go go (Herbie on stage .
La band davvero al top:
Terence Blanchard alla tromba e, alla bisogna, all'altra Kronos quando il Boss gioca con il vocoder. Fraseggio perfetto e gusto nelle armonie. E' oramai un grande vecchio e lo dimostra . Voto 8
Justin Tyson alla batteria (Esperanza Spalding band, Robert Glasper): un tornado indemoniato, con un rullante che pare un colpo di M50, breaks & fills irragiungibili per chiunque umano, enorme senso del ritmo, esce e rientra come se stesse andando in bici a fare la spesa...voto 8,5 perche ancora la strada è lunga
James Genus al basso elettrico (5 corde), sembra un gatto sornione, sonnolento e cadenzante, ma quando al Boss si impalla la Kronos collegata via midi al vocoder prende le redini in mano e si lancia in un riff salvifico, che consente alla band di traghettare dall'impasse. Sul finale lancia un riff con la loopstation e si avventura su dei cantati davvero evocativi. Quando si dice il mestiere. Voto 8
Lionel Loueke chitarra elettrica e parti vocali. Fa da trait d'union fra world music e jazz, garbato nel fraseggio ma con soluzioni vocali mai banali e dal tipico sapore afro. Voto 7,5 per la timidezza negli assoli ed un sound non troppo a fuoco Lionel
Finale tiratissimo con Chameleon e calata del pubblico dagli spalti, volti di terrore fra la sicurezza ma Herbie parla e scherza con tutti, firma pure qualche autografo Herbie final Clip 1
Voto PA: 8,5 e dire che stavo forse troppo vicino
Bella serata, era ora!
@ BB79
Ciao Giovani...
data già rinviata di oltre un anno a causa delle note vicende tecnico sanitarie.
Biglietti a prezzi non proprio popolari ma, mi son detto, fra pandemie, guerre, crisi di governo, inflazione, riscaldamento climatico e compagnia cantante, magari è l'ultima volta che sta in tour, chissenefrega.
Serata climaticamente ideale, posti (curiosamente) non esauriti Palco 1 Palco 2.
Il Nostro si presenta col solito Fazioli, una Kronos 88, la keytar Roland appoggiata sull'altro lato, dietro, un poco defilata, un'altra pianola Korg (forse il King...non sono riuscito a decifrarla), ma durante la serata ha detto che l'avrebbe pilotata via midi dalla Kronos Herbie.
Lui sempre sorridente e dalla battuta pronta, ma gli anni sono passati anche per il ns oramai ultraottantenne di Chicago.
Quando gli parte l'embolo dell'improvvisazione col piano acustico ancora ce ne è per pochi: modale e hard bop a go go (Herbie on stage .
La band davvero al top:
Terence Blanchard alla tromba e, alla bisogna, all'altra Kronos quando il Boss gioca con il vocoder. Fraseggio perfetto e gusto nelle armonie. E' oramai un grande vecchio e lo dimostra . Voto 8
Justin Tyson alla batteria (Esperanza Spalding band, Robert Glasper): un tornado indemoniato, con un rullante che pare un colpo di M50, breaks & fills irragiungibili per chiunque umano, enorme senso del ritmo, esce e rientra come se stesse andando in bici a fare la spesa...voto 8,5 perche ancora la strada è lunga
James Genus al basso elettrico (5 corde), sembra un gatto sornione, sonnolento e cadenzante, ma quando al Boss si impalla la Kronos collegata via midi al vocoder prende le redini in mano e si lancia in un riff salvifico, che consente alla band di traghettare dall'impasse. Sul finale lancia un riff con la loopstation e si avventura su dei cantati davvero evocativi. Quando si dice il mestiere. Voto 8
Lionel Loueke chitarra elettrica e parti vocali. Fa da trait d'union fra world music e jazz, garbato nel fraseggio ma con soluzioni vocali mai banali e dal tipico sapore afro. Voto 7,5 per la timidezza negli assoli ed un sound non troppo a fuoco Lionel
Finale tiratissimo con Chameleon e calata del pubblico dagli spalti, volti di terrore fra la sicurezza ma Herbie parla e scherza con tutti, firma pure qualche autografo Herbie final Clip 1
Voto PA: 8,5 e dire che stavo forse troppo vicino
Bella serata, era ora!
Grazie per il bel post.
Ciao Giovani...
data già rinviata di oltre un anno a causa delle note vicende tecnico sanitarie.
Biglietti a prezzi non proprio popolari ma, mi son detto, fra pandemie, guerre, crisi di governo, inflazione, riscaldamento climatico e compagnia cantante, magari è l'ultima volta che sta in tour, chissenefrega
.
Serata climaticamente ideale, posti (curiosamente) non esauriti Palco 1 Palco 2.
Il Nostro si presenta col solito Fazioli, una Kronos 88, la keytar Roland appoggiata sull'altro lato, dietro, un poco defilata, un'altra pianola Korg (forse il King...non sono riuscito a decifrarla), ma durante la serata ha detto che l'avrebbe pilotata via midi dalla Kronos Herbie.
Lui sempre sorridente e dalla battuta pronta, ma gli anni sono passati anche per il ns oramai ultraottantenne di Chicago.
Quando gli parte l'embolo dell'improvvisazione col piano acustico ancora ce ne è per pochi: modale e hard bop a go go (Herbie on stage .
La band davvero al top:
Terence Blanchard alla tromba e, alla bisogna, all'altra Kronos quando il Boss gioca con il vocoder. Fraseggio perfetto e gusto nelle armonie. E' oramai un grande vecchio e lo dimostra . Voto 8
Justin Tyson alla batteria (Esperanza Spalding band, Robert Glasper): un tornado indemoniato, con un rullante che pare un colpo di M50, breaks & fills irragiungibili per chiunque umano, enorme senso del ritmo, esce e rientra come se stesse andando in bici a fare la spesa...voto 8,5 perche ancora la strada è lunga
James Genus al basso elettrico (5 corde), sembra un gatto sornione, sonnolento e cadenzante, ma quando al Boss si impalla la Kronos collegata via midi al vocoder prende le redini in mano e si lancia in un riff salvifico, che consente alla band di traghettare dall'impasse. Sul finale lancia un riff con la loopstation e si avventura su dei cantati davvero evocativi. Quando si dice il mestiere. Voto 8
Lionel Loueke chitarra elettrica e parti vocali. Fa da trait d'union fra world music e jazz, garbato nel fraseggio ma con soluzioni vocali mai banali e dal tipico sapore afro. Voto 7,5 per la timidezza negli assoli ed un sound non troppo a fuoco Lionel
Finale tiratissimo con Chameleon e calata del pubblico dagli spalti, volti di terrore fra la sicurezza ma Herbie parla e scherza con tutti, firma pure qualche autografo Herbie final Clip 1
Voto PA: 8,5 e dire che stavo forse troppo vicino
Bella serata, era ora!
Stasera Herbie suona a Perugia a Umbria Jazz...
@ BB79
Ciao Giovani...
data già rinviata di oltre un anno a causa delle note vicende tecnico sanitarie.
Biglietti a prezzi non proprio popolari ma, mi son detto, fra pandemie, guerre, crisi di governo, inflazione, riscaldamento climatico e compagnia cantante, magari è l'ultima volta che sta in tour, chissenefrega.
Serata climaticamente ideale, posti (curiosamente) non esauriti Palco 1 Palco 2.
Il Nostro si presenta col solito Fazioli, una Kronos 88, la keytar Roland appoggiata sull'altro lato, dietro, un poco defilata, un'altra pianola Korg (forse il King...non sono riuscito a decifrarla), ma durante la serata ha detto che l'avrebbe pilotata via midi dalla Kronos Herbie.
Lui sempre sorridente e dalla battuta pronta, ma gli anni sono passati anche per il ns oramai ultraottantenne di Chicago.
Quando gli parte l'embolo dell'improvvisazione col piano acustico ancora ce ne è per pochi: modale e hard bop a go go (Herbie on stage .
La band davvero al top:
Terence Blanchard alla tromba e, alla bisogna, all'altra Kronos quando il Boss gioca con il vocoder. Fraseggio perfetto e gusto nelle armonie. E' oramai un grande vecchio e lo dimostra . Voto 8
Justin Tyson alla batteria (Esperanza Spalding band, Robert Glasper): un tornado indemoniato, con un rullante che pare un colpo di M50, breaks & fills irragiungibili per chiunque umano, enorme senso del ritmo, esce e rientra come se stesse andando in bici a fare la spesa...voto 8,5 perche ancora la strada è lunga
James Genus al basso elettrico (5 corde), sembra un gatto sornione, sonnolento e cadenzante, ma quando al Boss si impalla la Kronos collegata via midi al vocoder prende le redini in mano e si lancia in un riff salvifico, che consente alla band di traghettare dall'impasse. Sul finale lancia un riff con la loopstation e si avventura su dei cantati davvero evocativi. Quando si dice il mestiere. Voto 8
Lionel Loueke chitarra elettrica e parti vocali. Fa da trait d'union fra world music e jazz, garbato nel fraseggio ma con soluzioni vocali mai banali e dal tipico sapore afro. Voto 7,5 per la timidezza negli assoli ed un sound non troppo a fuoco Lionel
Finale tiratissimo con Chameleon e calata del pubblico dagli spalti, volti di terrore fra la sicurezza ma Herbie parla e scherza con tutti, firma pure qualche autografo Herbie final Clip 1
Voto PA: 8,5 e dire che stavo forse troppo vicino
Bella serata, era ora!
Credo che l'unico rammarico sia che Freddie Hubbard ci abbia lasciato troppo presto...
Ciao Giovani...
data già rinviata di oltre un anno a causa delle note vicende tecnico sanitarie.
Biglietti a prezzi non proprio popolari ma, mi son detto, fra pandemie, guerre, crisi di governo, inflazione, riscaldamento climatico e compagnia cantante, magari è l'ultima volta che sta in tour, chissenefrega
.
Serata climaticamente ideale, posti (curiosamente) non esauriti Palco 1 Palco 2.
Il Nostro si presenta col solito Fazioli, una Kronos 88, la keytar Roland appoggiata sull'altro lato, dietro, un poco defilata, un'altra pianola Korg (forse il King...non sono riuscito a decifrarla), ma durante la serata ha detto che l'avrebbe pilotata via midi dalla Kronos Herbie.
Lui sempre sorridente e dalla battuta pronta, ma gli anni sono passati anche per il ns oramai ultraottantenne di Chicago.
Quando gli parte l'embolo dell'improvvisazione col piano acustico ancora ce ne è per pochi: modale e hard bop a go go (Herbie on stage .
La band davvero al top:
Terence Blanchard alla tromba e, alla bisogna, all'altra Kronos quando il Boss gioca con il vocoder. Fraseggio perfetto e gusto nelle armonie. E' oramai un grande vecchio e lo dimostra . Voto 8
Justin Tyson alla batteria (Esperanza Spalding band, Robert Glasper): un tornado indemoniato, con un rullante che pare un colpo di M50, breaks & fills irragiungibili per chiunque umano, enorme senso del ritmo, esce e rientra come se stesse andando in bici a fare la spesa...voto 8,5 perche ancora la strada è lunga
James Genus al basso elettrico (5 corde), sembra un gatto sornione, sonnolento e cadenzante, ma quando al Boss si impalla la Kronos collegata via midi al vocoder prende le redini in mano e si lancia in un riff salvifico, che consente alla band di traghettare dall'impasse. Sul finale lancia un riff con la loopstation e si avventura su dei cantati davvero evocativi. Quando si dice il mestiere. Voto 8
Lionel Loueke chitarra elettrica e parti vocali. Fa da trait d'union fra world music e jazz, garbato nel fraseggio ma con soluzioni vocali mai banali e dal tipico sapore afro. Voto 7,5 per la timidezza negli assoli ed un sound non troppo a fuoco Lionel
Finale tiratissimo con Chameleon e calata del pubblico dagli spalti, volti di terrore fra la sicurezza ma Herbie parla e scherza con tutti, firma pure qualche autografo Herbie final Clip 1
Voto PA: 8,5 e dire che stavo forse troppo vicino
Bella serata, era ora!
Grazie per la recensione e per aver rilanciato la voglia di ascoltare musica dal vivo, voglia di vivere!
Il gruppo è assolutamente fantastico. Poi gran sound, stavo vicino al mixer, a fine serata mi sono complimentato con i fonici e hanno gradito molto la cosa.
Comunque Hancock sarà pure ultraottantenne, ma sul palco sembra ancora un giovincello, a fine concerto ha ringraziato il pubblico (adorante) con tanto di corsetta sul palco.
Comunque Hancock sarà pure ultraottantenne, ma sul palco sembra ancora un giovincello, a fine concerto ha ringraziato il pubblico (adorante) con tanto di corsetta sul palco.
@ BB79
Ciao Giovani...
data già rinviata di oltre un anno a causa delle note vicende tecnico sanitarie.
Biglietti a prezzi non proprio popolari ma, mi son detto, fra pandemie, guerre, crisi di governo, inflazione, riscaldamento climatico e compagnia cantante, magari è l'ultima volta che sta in tour, chissenefrega.
Serata climaticamente ideale, posti (curiosamente) non esauriti Palco 1 Palco 2.
Il Nostro si presenta col solito Fazioli, una Kronos 88, la keytar Roland appoggiata sull'altro lato, dietro, un poco defilata, un'altra pianola Korg (forse il King...non sono riuscito a decifrarla), ma durante la serata ha detto che l'avrebbe pilotata via midi dalla Kronos Herbie.
Lui sempre sorridente e dalla battuta pronta, ma gli anni sono passati anche per il ns oramai ultraottantenne di Chicago.
Quando gli parte l'embolo dell'improvvisazione col piano acustico ancora ce ne è per pochi: modale e hard bop a go go (Herbie on stage .
La band davvero al top:
Terence Blanchard alla tromba e, alla bisogna, all'altra Kronos quando il Boss gioca con il vocoder. Fraseggio perfetto e gusto nelle armonie. E' oramai un grande vecchio e lo dimostra . Voto 8
Justin Tyson alla batteria (Esperanza Spalding band, Robert Glasper): un tornado indemoniato, con un rullante che pare un colpo di M50, breaks & fills irragiungibili per chiunque umano, enorme senso del ritmo, esce e rientra come se stesse andando in bici a fare la spesa...voto 8,5 perche ancora la strada è lunga
James Genus al basso elettrico (5 corde), sembra un gatto sornione, sonnolento e cadenzante, ma quando al Boss si impalla la Kronos collegata via midi al vocoder prende le redini in mano e si lancia in un riff salvifico, che consente alla band di traghettare dall'impasse. Sul finale lancia un riff con la loopstation e si avventura su dei cantati davvero evocativi. Quando si dice il mestiere. Voto 8
Lionel Loueke chitarra elettrica e parti vocali. Fa da trait d'union fra world music e jazz, garbato nel fraseggio ma con soluzioni vocali mai banali e dal tipico sapore afro. Voto 7,5 per la timidezza negli assoli ed un sound non troppo a fuoco Lionel
Finale tiratissimo con Chameleon e calata del pubblico dagli spalti, volti di terrore fra la sicurezza ma Herbie parla e scherza con tutti, firma pure qualche autografo Herbie final Clip 1
Voto PA: 8,5 e dire che stavo forse troppo vicino
Bella serata, era ora!
Grazie per la recensione! Ciao Giovani...
data già rinviata di oltre un anno a causa delle note vicende tecnico sanitarie.
Biglietti a prezzi non proprio popolari ma, mi son detto, fra pandemie, guerre, crisi di governo, inflazione, riscaldamento climatico e compagnia cantante, magari è l'ultima volta che sta in tour, chissenefrega
.
Serata climaticamente ideale, posti (curiosamente) non esauriti Palco 1 Palco 2.
Il Nostro si presenta col solito Fazioli, una Kronos 88, la keytar Roland appoggiata sull'altro lato, dietro, un poco defilata, un'altra pianola Korg (forse il King...non sono riuscito a decifrarla), ma durante la serata ha detto che l'avrebbe pilotata via midi dalla Kronos Herbie.
Lui sempre sorridente e dalla battuta pronta, ma gli anni sono passati anche per il ns oramai ultraottantenne di Chicago.
Quando gli parte l'embolo dell'improvvisazione col piano acustico ancora ce ne è per pochi: modale e hard bop a go go (Herbie on stage .
La band davvero al top:
Terence Blanchard alla tromba e, alla bisogna, all'altra Kronos quando il Boss gioca con il vocoder. Fraseggio perfetto e gusto nelle armonie. E' oramai un grande vecchio e lo dimostra . Voto 8
Justin Tyson alla batteria (Esperanza Spalding band, Robert Glasper): un tornado indemoniato, con un rullante che pare un colpo di M50, breaks & fills irragiungibili per chiunque umano, enorme senso del ritmo, esce e rientra come se stesse andando in bici a fare la spesa...voto 8,5 perche ancora la strada è lunga
James Genus al basso elettrico (5 corde), sembra un gatto sornione, sonnolento e cadenzante, ma quando al Boss si impalla la Kronos collegata via midi al vocoder prende le redini in mano e si lancia in un riff salvifico, che consente alla band di traghettare dall'impasse. Sul finale lancia un riff con la loopstation e si avventura su dei cantati davvero evocativi. Quando si dice il mestiere. Voto 8
Lionel Loueke chitarra elettrica e parti vocali. Fa da trait d'union fra world music e jazz, garbato nel fraseggio ma con soluzioni vocali mai banali e dal tipico sapore afro. Voto 7,5 per la timidezza negli assoli ed un sound non troppo a fuoco Lionel
Finale tiratissimo con Chameleon e calata del pubblico dagli spalti, volti di terrore fra la sicurezza ma Herbie parla e scherza con tutti, firma pure qualche autografo Herbie final Clip 1
Voto PA: 8,5 e dire che stavo forse troppo vicino
Bella serata, era ora!
Comunque l'unico appunto che farei allo "show" è che l'intermezzo di Herbie col vocoder è troppo lungo, sicuramente è un esperimento interessante e che trova il suo posto nella serata, ma sarebbe preferibile abbreviarlo 
Poi vabbè, odio le keytar, ma per quello basta chiudere gli occhi
ha fatto dei soli su Chameleon semplicemente spaventosi.
Poi vabbè, odio le keytar, ma per quello basta chiudere gli occhi
ha fatto dei soli su Chameleon semplicemente spaventosi.
Sbaffone 19-07-22 08.32
Mi sono comprato la keytar versione economica della alesis, figata
Funziona anche con iPhone, abbinata alla app moog super soli
Funziona anche con iPhone, abbinata alla app moog super soli
@ Sbaffone
Mi sono comprato la keytar versione economica della alesis, figata
Funziona anche con iPhone, abbinata alla app moog super soli
Vogliamo il video! Mi sono comprato la keytar versione economica della alesis, figata
Funziona anche con iPhone, abbinata alla app moog super soli
@ Sbaffone
Mi sono comprato la keytar versione economica della alesis, figata
Funziona anche con iPhone, abbinata alla app moog super soli
Si rimorchia? Mi sono comprato la keytar versione economica della alesis, figata
Funziona anche con iPhone, abbinata alla app moog super soli
No ma la keytar va benissimo, basta usarla seduti e appoggiata in orizzontale su un supporto per tastiera
Sbaffone 19-07-22 17.11
@ paolo_b3
Beh dai, un po' di visibilità anche per noi poveri schiacciatasti...
Prossimo passo licenziare il sassofonista Beh dai, un po' di visibilità anche per noi poveri schiacciatasti...
paolo_b3 ha scritto:
Beh dai, un po' di visibilità anche per noi poveri schiacciatasti...
Beh dai, un po' di visibilità anche per noi poveri schiacciatasti...
Viceversa non si capirebbe a cosa serva...