Musica e Weltanschauung

WTF_Bach 26-01-23 13.48
Il rinascimento ebbe il contrappunto modale, con le sue geometrie astratte che tendevano al cielo… il barocco l’incontro-scontro tra contrappunto e tonalità, col suo intento di pacificare la mente ed il cuore nell’estasi della sublimità della fisica che si fa bellezza.

Poi il romanticismo ed il suo anelito d’amore e morte, che presto figlierà lo struggimento cromatico teso verso il superamento della gabbia tonale, proiettato verso un rinnovato incontro tra materia e spirito.

Ed intanto la ctonia forza tellurica del jazz, la nera materia densa di animismo e primitiva potenza che - meticciata con la rivoluzione industriale - produrrà quel rock così pregno dell’angoscia di un mondo sempre meno a misura d’uomo.

Ed ora, signore e signori, va in scena l’ultimo atto: il cretinismo osceno di un ipersemplificazione da scimmie ubriache, denso di volgarità, banalità, sesso e sconcezza.

Poche, abiette note oligofrenicamente ripetute in una jungla di tatuaggi ed ombelichi esibiti, smalto per unghie e frociaggine da checche isteriche.

Ci aspetta solo la penultima musica, il fragore della bomba che esplode.

Poi il silenzio. Assoluto. Eterno.
igiardinidimarzo 26-01-23 13.55
@ WTF_Bach
Il rinascimento ebbe il contrappunto modale, con le sue geometrie astratte che tendevano al cielo… il barocco l’incontro-scontro tra contrappunto e tonalità, col suo intento di pacificare la mente ed il cuore nell’estasi della sublimità della fisica che si fa bellezza.

Poi il romanticismo ed il suo anelito d’amore e morte, che presto figlierà lo struggimento cromatico teso verso il superamento della gabbia tonale, proiettato verso un rinnovato incontro tra materia e spirito.

Ed intanto la ctonia forza tellurica del jazz, la nera materia densa di animismo e primitiva potenza che - meticciata con la rivoluzione industriale - produrrà quel rock così pregno dell’angoscia di un mondo sempre meno a misura d’uomo.

Ed ora, signore e signori, va in scena l’ultimo atto: il cretinismo osceno di un ipersemplificazione da scimmie ubriache, denso di volgarità, banalità, sesso e sconcezza.

Poche, abiette note oligofrenicamente ripetute in una jungla di tatuaggi ed ombelichi esibiti, smalto per unghie e frociaggine da checche isteriche.

Ci aspetta solo la penultima musica, il fragore della bomba che esplode.

Poi il silenzio. Assoluto. Eterno.
nella tua sintetica ed efficace esposizione, hai dimenticato un tassello: un incantevole luogo, dove aleggiano sogni, ricordi, aneliti e speranze: i giardini di marzo...
Deckard 26-01-23 13.59
Riguardo la bomba atomica mi sa che “stamo già un ber pezzo avanti”
paolo_b3 26-01-23 14.29
@ WTF_Bach
Il rinascimento ebbe il contrappunto modale, con le sue geometrie astratte che tendevano al cielo… il barocco l’incontro-scontro tra contrappunto e tonalità, col suo intento di pacificare la mente ed il cuore nell’estasi della sublimità della fisica che si fa bellezza.

Poi il romanticismo ed il suo anelito d’amore e morte, che presto figlierà lo struggimento cromatico teso verso il superamento della gabbia tonale, proiettato verso un rinnovato incontro tra materia e spirito.

Ed intanto la ctonia forza tellurica del jazz, la nera materia densa di animismo e primitiva potenza che - meticciata con la rivoluzione industriale - produrrà quel rock così pregno dell’angoscia di un mondo sempre meno a misura d’uomo.

Ed ora, signore e signori, va in scena l’ultimo atto: il cretinismo osceno di un ipersemplificazione da scimmie ubriache, denso di volgarità, banalità, sesso e sconcezza.

Poche, abiette note oligofrenicamente ripetute in una jungla di tatuaggi ed ombelichi esibiti, smalto per unghie e frociaggine da checche isteriche.

Ci aspetta solo la penultima musica, il fragore della bomba che esplode.

Poi il silenzio. Assoluto. Eterno.
La musica nasce come momento di aggregazione tra le persone, qualcosa da fruire assieme, poi nel tempo si è trasformata e si è adeguata alle richieste dei produttori, dapprima ricchi, nobili, ecclesiastici et similie, oggi la musica è commerciale, dato che questa è la logica principale che regola i flussi di denaro. Ma esistono musicisti che hanno scelto di mettere in secondo piano il guadagno per proporre musica di qualità? A parte che la definizione "di qualità" è estremamente ambigua, temo che chi persegue le proprie convinzioni astraendo dal fenomeno commerciale sia una modestissima minoranza.
WTF_Bach 26-01-23 14.33
@ igiardinidimarzo
nella tua sintetica ed efficace esposizione, hai dimenticato un tassello: un incantevole luogo, dove aleggiano sogni, ricordi, aneliti e speranze: i giardini di marzo...
In effetti la breve, ma intensa parentesi della canzone d’autore italiana si pone come un breve momento di intelligenza e profondità.
d_phatt 26-01-23 14.37
@ paolo_b3
La musica nasce come momento di aggregazione tra le persone, qualcosa da fruire assieme, poi nel tempo si è trasformata e si è adeguata alle richieste dei produttori, dapprima ricchi, nobili, ecclesiastici et similie, oggi la musica è commerciale, dato che questa è la logica principale che regola i flussi di denaro. Ma esistono musicisti che hanno scelto di mettere in secondo piano il guadagno per proporre musica di qualità? A parte che la definizione "di qualità" è estremamente ambigua, temo che chi persegue le proprie convinzioni astraendo dal fenomeno commerciale sia una modestissima minoranza.
Chi fa il musicista di professione deve per prima cosa mangiare, e quindi è forzato ad adeguarsi a lavorare nella bruttura, e spesso a relegare la propria vera ricerca musicale al tempo libero. Sicuramente c'è anche chi può già mangiare, ma vuole mangiare ancora di più e si piega a lavorare per la bruttura attualmente proposta a livello commerciale senza neanche avere la scusa dell'impellente necessità. Ma questo è vero in tutti gli ambiti, basta vedere quanti matematici, informatici e ingegneri del software sono disposti a lavorare alacremente sui lati più bui della tecnologia (e quindi della società) attuale in cambio di fior di quattrini. Mi chiedo sempre se questi ultimi, al netto delle profonde conoscenze acquisite in anni e anni di studio e esperienza su materie dure e difficili, sanno veramente quello che fanno.
d_phatt 26-01-23 14.43
WTF_Bach ha scritto:
Ci aspetta solo la penultima musica, il fragore della bomba che esplode.

Poi il silenzio. Assoluto. Eterno.

Speriamo di poter rileggere questa frase tra trent'anni dicendo "si sbagliava". Nel frattempo, chapeau...
paolo_b3 26-01-23 15.38
@ d_phatt
Chi fa il musicista di professione deve per prima cosa mangiare, e quindi è forzato ad adeguarsi a lavorare nella bruttura, e spesso a relegare la propria vera ricerca musicale al tempo libero. Sicuramente c'è anche chi può già mangiare, ma vuole mangiare ancora di più e si piega a lavorare per la bruttura attualmente proposta a livello commerciale senza neanche avere la scusa dell'impellente necessità. Ma questo è vero in tutti gli ambiti, basta vedere quanti matematici, informatici e ingegneri del software sono disposti a lavorare alacremente sui lati più bui della tecnologia (e quindi della società) attuale in cambio di fior di quattrini. Mi chiedo sempre se questi ultimi, al netto delle profonde conoscenze acquisite in anni e anni di studio e esperienza su materie dure e difficili, sanno veramente quello che fanno.
Prima della crisi del mercato discografico chi lavorava nella bruttura, come dici tu, faceva le budella d'oro, artisti e produttori. Anche oggi, benchè il brodo sia decisamente meno grasso, i guadagni sono decisamente lauti per chi lavora con la musica commerciale. Di contro se vuoi fare musica "culturale" il modo per campare c'è anche oggi, forse bisogna "sbattersi" un po', magari coniugando esibizioni ed insegnamento, io ad esempio sono favorevole agli aiuti di stato per sostenere la musica "culturale". Ma non confondiamo il mercato della musica con la cultura della musica.
d_phatt 26-01-23 17.03
Per capirci, per bruttura intendo la trap, o tanta musica scialba che sento in giro e in generale tutta la robaccia che di questi tempi sembra andare per la maggiore. Penso che l'abbrutimento musicale progressivo a cui stiamo assistendo non aiuta chi vuole vivere facendo buona musica.

paolo_b3 ha scritto:
Ma non confondiamo il mercato della musica con la cultura della musica.
Quota il testo selezionato

Sacrosanto!
1paolo 26-01-23 17.22
WTF_Bach ha scritto:
frociaggine da checche isteriche.

poco "politically correct" ma sintesi molto efficace emoemo
Febu83 30-01-23 09.48
WTF_Bach ha scritto:
Ed ora, signore e signori, va in scena l’ultimo atto: il cretinismo osceno di un ipersemplificazione da scimmie ubriache, denso di volgarità, banalità, sesso e sconcezza.

Poche, abiette note oligofrenicamente ripetute in una jungla di tatuaggi ed ombelichi esibiti, smalto per unghie e frociaggine da checche isteriche.


Con permesso: questo mi sembra il solito catastrofismo "da generazione precedente". È un ragionamento capzioso: si crea una equivalenza arbitraria con un paragone ad hoc (vecchio=Stravinskij=buono, nuovo=Fedez=pessimo), ma si potrebbe fare lo stesso all'inverso (vecchio=the Shaggs=pessimo, nuovo=Black Midi=buono).
paolo_b3 30-01-23 10.08
@ Febu83
WTF_Bach ha scritto:
Ed ora, signore e signori, va in scena l’ultimo atto: il cretinismo osceno di un ipersemplificazione da scimmie ubriache, denso di volgarità, banalità, sesso e sconcezza.

Poche, abiette note oligofrenicamente ripetute in una jungla di tatuaggi ed ombelichi esibiti, smalto per unghie e frociaggine da checche isteriche.


Con permesso: questo mi sembra il solito catastrofismo "da generazione precedente". È un ragionamento capzioso: si crea una equivalenza arbitraria con un paragone ad hoc (vecchio=Stravinskij=buono, nuovo=Fedez=pessimo), ma si potrebbe fare lo stesso all'inverso (vecchio=the Shaggs=pessimo, nuovo=Black Midi=buono).
Il tempo "distilla" i talenti. (Adoro le metafore etiliche) emo
Del passato ci ricordiamo solo quello che per valore intrinseco giunge fino a noi. Sono pertanto portato a pensare che i nuovi talenti si paleseranno in un futuro più o meno prossimo.
WTF_Bach 30-01-23 10.09
@ Febu83
WTF_Bach ha scritto:
Ed ora, signore e signori, va in scena l’ultimo atto: il cretinismo osceno di un ipersemplificazione da scimmie ubriache, denso di volgarità, banalità, sesso e sconcezza.

Poche, abiette note oligofrenicamente ripetute in una jungla di tatuaggi ed ombelichi esibiti, smalto per unghie e frociaggine da checche isteriche.


Con permesso: questo mi sembra il solito catastrofismo "da generazione precedente". È un ragionamento capzioso: si crea una equivalenza arbitraria con un paragone ad hoc (vecchio=Stravinskij=buono, nuovo=Fedez=pessimo), ma si potrebbe fare lo stesso all'inverso (vecchio=the Shaggs=pessimo, nuovo=Black Midi=buono).
Non è questione di “eccellenze” che ci sono oggi come c’erano nel 700.

È questione di qualità media: nell’800 il proletariato fischiettava romanze ed arie d’opera, e le canzonette erano pregevoli piccole gemme.

Ancora negli anni 70 la qualità media era del tutto dignitosa.

Oggi la qualità media è sferaebbasta, la Ferreri e bellofigo. Canzoni con tre accordi in croce e melodie ripetitive e di una banalità sconcertante.
paolo_b3 30-01-23 10.49
WTF_Bach ha scritto:
Ancora negli anni 70 la qualità media era del tutto dignitosa.

Mario Tessuto, "Lisa dagli occhi blu"? O Mrs Berti "Till the boat goes on?" Purtroppo c'ero e me le ricordo...

E comunque la musica come fenomeno artistico è nulla se avulsa dal contesto sociale.