Storia di un compositore

WTF_Bach 07-02-23 13.37
Cari amici, vi racconterò qui - a puntate - le mie esperienze, le mie emozioni e le mie considerazioni sviluppate nel lungo (ed eterodosso) cammino che mi ha condotto al mio attuale approccio alla composizione.
WTF_Bach 07-02-23 13.46
GLI INIZI

Come sapete, amici cari, non ho un’educazione veramente accademica. Niente conservatorio, un po’ di scuola di musica sacra all’Apostolato Liturgico di Genova (affiliato alla Pontificio Istituto di Misica Sacra), un paio di anni di scuola di jazz. Ma tanta curiosità, tante precoci letture del manuale di composizione di Schoenberg, qualche acerbo tentativo di scrittura - ricordo un paio di canzonette, una bossa nova ed il primo tempo di una sonatina in do maggiore.

Po il jazz mi portò via, e furono anni dedicati a comprendere e padroneggiare l’arte dell’improvvisazione - bizzarramente all’incontrario, partendo da una polimodalità quasi free per approdare finalmente ad un bebop pacificato e pacificante.

Ma composizione, ciccia. Qualche temino jazz, molte riarmonizzazioni, ma nulla di veramente mio.

Alla composizione ci avevo messo una pietra sopra.
WTF_Bach 07-02-23 13.54
FRANCESCANESIMO

In convento mi beccai il ruolo di Maestro di Cappella (strano perché Fra Fabio era un organista molto migliore di me) e cominciai a studiacchiare qualcosina, sempre da autodidatta.

Era bella l’atmosfera di confronto e sfida tra me e Fabio (scommettiamo che non ce la fai a scrivere un Gloria per la messa di domani?), era bella la piccola stanzetta piena di spartiti e di un vecchio pianoforte tarlato che fungeva da “sala della musica”, era bello armonizzare salmi, inni e sequenze raccattando qua e là (internet ancora non esisteva) brandelli di conoscenza ed informazione, spesso dedotta da estenuanti analisi di polverose partiture - ancora ricordo certe partite di Zipoli e la riduzione per pianoforte dell’opera omnia di Wagner, invero strano libro da trovare in un convento…

Ma, come si suol dire, de hoc satis, quest’esperienza fu una bella, breve parentesi che presto ritenni - ahimè come mi sbagliavo - superata e dimenticata, sostituita come fu dalle fugaci glorie profane di Umbria jazz.
WTF_Bach 07-02-23 14.20
A MILITARE

La naja la feci - fortunatamente - nella fanfara della prima regione aerea dell'Aeronautica Militare Italiana. A parte il fatto di non fare guardie e piantoni, e di andare in giro come pazzi per fare concerti, sfilate, comparsate e cerimonie per tutto il norditalia, fu un periodo ricco di incontri musicali di elevato livello: Fabrizio Meloni, futuro primo clarinetto della Scala, Luca Manfrin, eccelso compositore di cui ricordo una stupenda fuga - intitolata se ricordo bene "Sehnsucht nach dem Tode" come la famosa poesia di Novalis - che sapeva coniugare perfettamente l'austera forma contrappuntistica con gli arditissimi cromatismi wagneriani, e poi Comanducci, il fagottista De Flammineis, Squarzina, Ghirardini, Giaganini e molti altri meravigliosi musicisti che riaccesero in me, seppur brevemente, l'interesse per la musica colta.

Ma la fiamma presto si spense: il ritorno a casa soffocò in un paio di settimane la smorta fiammella: i saggi consigli dei genitori mi dissuasero dal tentare un'incerta carriera musicale ("non hai neppure uno straccio di quinto anno"!) ed intrapresi così la mia lunga carriera - ricca di sofferenza, frustrazione, demotivazione e disgusto - nell'industria farmaceutica.
WTF_Bach 07-02-23 14.38
E UAN, E TU, E UAN TU TRI...

Il lavoro nell'industria farmaceutica - informatore scientifico, poi specialista di prodotto ospedialiero ed infine markettaro - mi schifava alquanto, e contemporaneamente non è che mi impegnasse più di tanto. Cominciai a girare per locali a fare jam session, ed ebbi la fortuna di conoscere Andrea Pozza, grandissimo pianista di jazz e fantastico didatta, che ristrutturò completamente la mia maniera di approcciarmi all'improvvisazione - ma questa è un'altra storia.

Il jazz è uno strano animale, capace di entrarti dentro fino al midollo, totalizzando il tuo pensiero e la tua energia, trascinandoti con sè in un modo fatto di ragione ed emozione, comunicazione e silenzio, condivisione e solitudine.

E furono serate su serate, e di tardo pomeriggio lezioni ad allievi evoluti, studio accanito per capire come razionalizzare l'approccio all'improvvisazione, immersione profonda nell'armonia, nei voicing, nell'arrangiamento e nel repertorio; ma oltre a questo, anzi direi di più di questo, fu la comprensione che, forse, potevo essere un musicista vero.
WTF_Bach 07-02-23 15.13
SILENZIO E NEBBIA

Era un inverno gelido come solo quelli della pianura romagnola possono essere, un inverno di nebbia e silenzio. Facevo il product manager in un'azienda di farmaci orfani per le malattie rare, un mestiere un filo meno schifoso di quello che ero abituato a fare, ovvero il propagandista di medicinali.

Alle otto e mezza in ufficio, alle sei e mezza a casa. Amici non ne avevo - i miei pochi amici stavano a Genova - e fidanzata neppure (altra storia che un giorno vi racconterò, assai interessante), altri hobbies neppure (un po' di palestra nella pausa pranzo), jazz non ne facevo più in quanto non conoscevo il territorio... in salotto giaceva ad impolverarsi un Casio Priva che usavo, sempre più raramente, per qualche festicciola a base di anni 60 e canzonacce paragoliardiche, e sentivo profondamente nel cuore la sofferenza per la mancanza della musica.

Ed un tardo pomeriggio, rientrato in casa con il volto ed il cuore gelati e dolenti, accesi il Casio e cominciai a strimpellare un blues...e sentii di colpo che mi stava stretto. Tornai di corsa in ufficio ed accesi il computer, digitai in preda ad una smania furiosa "trattato di fuga" e mi immersi nella lettura di una scalcagnata versione PDF del Fux.

Il mio cuore si incendiò: contrappunto doppio, cinque specie, risposta tonale, canoni...mi si apriva davanti un mondo meraviglioso, rutilante di opportunità e sconfinati panorami. Stampai una ventina di fogli di carta da musica (all'epoca non c'era MuseScore), corsi a casa, buttai giù un temino e...niente. Nulla. Nebbia.

Troppa la mia ignoranza, troppe informazioni da metabolizzare, troppa impazienza, troppa frustrazione. La risposta non veniva, le regole del contrappunto mi parevano aramaico antico, mi sentivo perduto in un paese straniero di cui non parlavo la lingua. Scrissi una ventina di battute in stile mahleriano (la fuga mi pareva ormai una causa persa), e poi in una settimana o due il Privia cominciò ad accendersi sempre di meno, e la carta musica restò abbandonata in un angolo.

E furono di nuovo polvere, silenzio e tristezza.
wildcat80 07-02-23 15.29
Quanto amore, quanta passione, e quanto rispetto per la Musica, per il Bello ed il Vero, emergono da questo tuo scritto.
WTF_Bach 07-02-23 15.36
LA PRIMA FUGA

Stavo in Francia - Global Produc Manager di un farmaco per le mallattie rare - economicamente mi andava assai bene, mi ero comprato un piano mezza coda ed un FA 08 (la famosa arpa birmana) che avevo imparato ad interfacciare con Reaper per produrre qualche piccola registrazione multitraccia.

Internet era matura, si cominciavano a trovare un sacco di informazioni anche su argomenti esoterici quali appunto il contrappunto e la fuga. Mi creai un programma di lavoro, stampai il Gedalge, il Fux ed un paio di altri interessanti testi (diario musicale, appunti di armonia e così via) e dopo un paio di settimane cominciai a scrivere il mio primo contrappunto, un mottetto che è ancora ascoltabile su YouTube.

La scoperta del software MuseScore fu essenziale per il mio percorso, in quanto mi permise di scrivere la mia musica e di riascoltarla immediatamente - ed in più di fare automaticamente il check degli errori di armonia. Poter riascoltare la propria musica in maniera immediata e sostanzialmente ben eseguita è una cosa importantissima, non solo per la verifica del risultato ma anche per la motivazione e l'autostima.

Da li, pian piano, per tentativi ed errori, nacquero le mie prime fughette, che cominciai a pubblicare sul sito di MuseScore ove conobbi compositori grandissimi come ad esempio Bernard Greenberg, che oltre a scrivere brani barocchi assolutamente convincenti è anche un didatta eccellente ed una persona squisita.

Passo dopo passo, tentativo dopo tentativo, errore dopo errore, un'ottava parallela qua, una dissonanza non risolta là, le mie fughette ed i miei contrappunti hanno cominciato a prendere corpo.

Due cose ho imparato (anzi tre):

1) Con l'impegno e lo studio si arriva sempre al risultato

2) Non è mai troppo tardi

3) Bisogna sempre fare delle liste numerate emo
paolo_b3 07-02-23 16.39
@ WTF_Bach
Cari amici, vi racconterò qui - a puntate - le mie esperienze, le mie emozioni e le mie considerazioni sviluppate nel lungo (ed eterodosso) cammino che mi ha condotto al mio attuale approccio alla composizione.
Mai pensato di fare lo scrittore? Hai una narrativa coinvolgente!
Per quanto riguarda invece i contenuti sono convinto che una passione come la tua, ma come quella di molti forumer, sia un brace che non si spegne nemmeno sotto ad una spanna di cenere.
wildcat80 07-02-23 16.50
paolo_b3 ha scritto:
Per quanto riguarda invece i contenuti sono convinto che una passione come la tua, ma come quella di molti forumer, sia un brace che non si spegne nemmeno sotto ad una spanna di cenere.

E se non c'è riuscita neppure l'arpa birmana.... emoemoemo
maxpiano69 07-02-23 16.58
@ paolo_b3
Mai pensato di fare lo scrittore? Hai una narrativa coinvolgente!
Per quanto riguarda invece i contenuti sono convinto che una passione come la tua, ma come quella di molti forumer, sia un brace che non si spegne nemmeno sotto ad una spanna di cenere.
Mi associo, su entrambi i punti (anche se non numerati emo)
WTF_Bach 07-02-23 16.59
@ wildcat80
paolo_b3 ha scritto:
Per quanto riguarda invece i contenuti sono convinto che una passione come la tua, ma come quella di molti forumer, sia un brace che non si spegne nemmeno sotto ad una spanna di cenere.

E se non c'è riuscita neppure l'arpa birmana.... emoemoemo
emoemoemoemoemo
benjomy 07-02-23 17.16
WTF_Bach ha scritto:
3) Bisogna sempre fare delle liste numerate

un grandissimo insegnamento!!
grazieemoemo
WTF_Bach 07-02-23 17.23
QUINTE ED OTTAVE PARALLELE

Alla scuola jazz di Quarto ebbi la fortuna di seguire un corso di armonia. Ma non "armonia moderna", "armonia jazz" e neppure "armonia funzionale" - che in realtà non esistono - ma proprio armonia senza aggettivi, con tanto di bassi numerati.

Avevo circa sedici anni e ricordo che rimasi sbalordito da un concetto a me totalmente sconosciuto ed estraneo: è proibito procedere per ottave e quinte parallele, anche "nascoste" (ci misi un paio di settimane per afferrare bene il concetto di "quinte nascoste"); le varie eccezioni (tranne quando una voce procede per salto di quinta ed una per semitono ascendente, o quando una quinta è diminuita e l'altra è giusta..e via dicendo) non facevano altro che confondermi ancora di più.

Inizialmente questa regola mi pareva di un'inutilità e di un'arbitrarietà assolute, una cattiveria buttata lì da qualche sadico teoreta del tardo settecento tanto per fare impazzire gli sprovveduti allievi; col tempo lessi molte spiegazioni in materia, alcune più verosimili, altre meno, ma pian piano me ne feci una ragione: le quinte e le ottave parallele e nascoste sono cattiva scrittura.

Non parliamo poi di MuseScore: tutti quanti, come occhiuti e grifagni doganieri svizzeri, sempre pronti a saltarti alla giugulare: "Quinta parallela alla battuta 21! Ottava nascosta alla battuta 34!"

Non lo nascondo, qualche quinta e qualche ottava mi scappano ancora, e mi girano alquanto i cabbasisi ad essere beccato in flagrante dal solito professorino che magari non sa scrivere neppure due battute di minuetto ma a cui non sfugge un errore di armonia neppure a pregarlo in ginocchio. E non serve usare l'harmony check - che è un po' barare - tanto l'errorino sfugge sempre.

Ma ultimamente è successa una cosa stupefacente: le quinte e le ottave parallele ho compinciato a sentirle più che vederle, ed ho cominciato a sentire quanto è più debole e banale il movimento delle parti quando si incorre in questo errore tanto vituperato dai didatti di ogni epoca.

Che avessero ragione i "professorini"?
1paolo 07-02-23 18.41
Ma tu, come compositore, ti senti più “vicino” a Salieri o a Mozart (risposta meno banale di quanto possa sembrare)?

Rigore e regole o fantasia e improvvisazione?
zerinovic 07-02-23 18.48
@ 1paolo
Ma tu, come compositore, ti senti più “vicino” a Salieri o a Mozart (risposta meno banale di quanto possa sembrare)?

Rigore e regole o fantasia e improvvisazione?
ho sempre pensato che le regole servono per darci una via, più o meno giusta…piu o meno…
WTF_Bach 07-02-23 19.07
@ 1paolo
Ma tu, come compositore, ti senti più “vicino” a Salieri o a Mozart (risposta meno banale di quanto possa sembrare)?

Rigore e regole o fantasia e improvvisazione?
Senza dubbio Salieri - che era anche, a differenza di quel che la leggenda vuol farci credere, un ottimo compositore.
1paolo 07-02-23 19.09
@ WTF_Bach
Senza dubbio Salieri - che era anche, a differenza di quel che la leggenda vuol farci credere, un ottimo compositore.
Ero sicuro che avresti risposto così; e anche che Salieri era un ottimo compositore classico.
Mozart era una rock star talentuosa, un Freddy Mercury del 700; morto anche lui molto giovane, a causa dei suoi eccessi, ad un’età a metà strada tra quelli del club j27 e Freddy (che ne aveva 45)
d_phatt 07-02-23 19.39
Grazie per la condivisione della tua storia. È davvero molto interessante e anche piuttosto...inusuale!

Anche incoraggiante devo dire, conferma la mia idea che si può sempre continuare a studiare e imparare (in qualsiasi campo), basta avere il tempo e la volontà di farlo...certo che però hai sfruttato questa possibilità all'ennesimo livello.

Scusa la domanda: ma questo punto da quanti anni hai iniziato a studiare il contrappunto vero e proprio (quello del fux, per intenderci)?
WTF_Bach 07-02-23 19.49
@ d_phatt
Grazie per la condivisione della tua storia. È davvero molto interessante e anche piuttosto...inusuale!

Anche incoraggiante devo dire, conferma la mia idea che si può sempre continuare a studiare e imparare (in qualsiasi campo), basta avere il tempo e la volontà di farlo...certo che però hai sfruttato questa possibilità all'ennesimo livello.

Scusa la domanda: ma questo punto da quanti anni hai iniziato a studiare il contrappunto vero e proprio (quello del fux, per intenderci)?
Diciamo che lo studio vero l’ho intrapreso da circa due anni. Prima avevo dato un’occhiata qua e là.