Convenzioni sulle alterazioni transitorie...

d_phatt 13-02-23 22.38
Buonasera...

Metto i puntini nel titolo perché a quanto pare non si finisce mai di inc- imparare, neanche sulle cose più banali.

Da quando ho memoria, per tutta la vita mi è stato insegnato che le alterazioni transitorie poste in una battuta di un pentagramma di uno spartito musicale valgono in quel pentagramma fino alla fine della battuta (a meno che non vengano "sovrascritte" da un'altra alterazione transitoria successiva nella stessa battuta) e solo per note uguali e della stessa ottava della nota alterata. Cioè, se siamo in tonalità di do maggiore, e all'inizio di una battuta ho un Fa#4, tutti i successivi Fa 4 di quella battuta di quel pentagramma saranno diesis (a meno che non intervengano successivi bequadri o bemolli sul Fa4), ma ad esempio un Fa3 o un Fa5 posto successivamente nella stessa battuta sarà naturale (chiaro che volendo si può mettere un bequadro di cortesia). Anche MuseScore adotta questa convenzione.

Bene, ho scoperto che a quanto pare non è per tutti così: sembra che esista una convenzione per cui l'alterazione transitoria ha effetto su tutte le note con lo stesso nome (e quindi su tutte le ottave) successive alla nota alterata. Nell'esempio di prima, il Fa3 o il Fa5 successivi al Fa#4 sarebbero quindi diesis senza bisogno di esplicitarlo direttamente...non ero mai venuto a conoscenza di questa versione dei fatti, ma vi dico già che c'è almeno un professore di conservatorio che fa così...ed è il motivo per cui, seppur per vie traverse, sono venuto a sapere questa cosa.

Nessun libro di teoria musicale in mio possesso fa cenno a questo (ipotetico) doppio standard, ma ho notato che tutti si astengono bene dal precisare esplicitamente questa cosa...mentre, per fare un esempio, la Wikipedia italiana dice: "Alterazioni transitorie o momentanee: vengono anteposte alla nota. Il loro effetto, ha validità dal punto in cui vengono poste fino alla fine della battuta e valgono solo per la nota alterata nella stessa ottava.", e quella inglese dice: "If a note has an accidental and the note is repeated in a different octave within the same measure the accidental is usually repeated, although this convention is far from universal.".

Aiuto...ma voi eravate al corrente di questa cosa? Significherebbe che per rendere uno spartito universale ogni volta che c'è una nota con alterazione transitoria bisognerebbe obbligatoriamente mettere alterazioni di cortesia su ogni nota di uguale nome ma diversa ottava da lì fino alla fine della battuta...un macello!
vin_roma 13-02-23 23.57
C'è sempre la polizia musicale per fare un esposto, querela, diffida...

Se si dovesse avere bisogno di un # o b transitorio che caratterizzi tutta la battuta allora sarebbe più indicativo armare la battuta del pentagramma, a mo' di Bartók, e nessuno avrebbe dubbi.
d_phatt 14-02-23 01.29
vin_roma ha scritto:
C'è sempre la polizia musicale per fare un esposto, querela, diffida...

emo dici che avranno tempo per me? Mi sa che sono già parecchio indaffarati, di questi tempi...

vin_roma ha scritto:
Se si dovesse avere bisogno di un # o b transitorio che caratterizzi tutta la battuta allora sarebbe più indicativo armare la battuta del pentagramma, a mo' di Bartók, e nessuno avrebbe dubbi.

Hai ragione, e sicuramente sarebbe una soluzione più pulita e migliore rispetto a creare nuove "regole" confuse come quella...altrimenti nessuno parlerebbe più la stessa lingua.

È anche vero che poi in ogni caso il contesto armonico e il risultato sonoro complessivo aiuterebbero a capire cosa suonare, ma se uno sta leggendo a prima vista? Magari una parte orchestrale dove c'è soltanto la sua melodia? Non si può...

Considera che sono venuto a contatto con questa cosa quando qualche tempo fa mi ha telefonato il chitarrista di mattina presto per questa faccenda, era tutto preoccupato..."Ciao, non sai che mi è capitato..." e considerando che in genere difficilmente io e lui ci telefoniamo alle 7 di mattina emo stavo già iniziando a preoccuparmi per lui, a pensare gli fosse successo qualcosa di brutto...ma allora perché chiamare me? E in effetti era successo qualcosa di brutto, solo che non mi aspettavo questo argomento emo poi ho iniziato a pensare "ma è impazzito, mi chiama a quest'ora per parlare di questa roba?", dopodiché ho iniziato a capire il suo problema, e alla fine ero più sconvolto di lui emo
WTF_Bach 14-02-23 10.41
Propendo per la prima convenzione, sopratutto perchè spesso esistono situazioni in cui si trova la stessa nota alterata in un'ottava e non alterata in un'altra.

Ed a pensarci bene, è giusto, perchè come dice Vincenzo se a cambiare fosse l'impianto tonale stesso, tanto varrebbe cambiare gli accidenti in chiave.
toniz1 14-02-23 11.00
my two cents
dal basso della mia formazione classica eoni fa, emo, mi sembra di ricordare che la versione corretta sia la 1.
E io ho sempre usato la 1.

Mi conforta che altri concordino.emo
d_phatt 14-02-23 11.41
toniz1 ha scritto:
Mi conforta che altri concordino.

Anche a me conforta emo
vin_roma 14-02-23 12.27
@ toniz1
my two cents
dal basso della mia formazione classica eoni fa, emo, mi sembra di ricordare che la versione corretta sia la 1.
E io ho sempre usato la 1.

Mi conforta che altri concordino.emo
Per me è logico e naturale.
maxpiano69 14-02-23 12.33
Anche io ho sempre usato la 1 e per i motivi che ha detto anche WTF Bach secondo me ha senso che sia così, però se la memoria non mi fa difetto mi è capitato di imbattermi in spartiti/trascrizioni che ragionavano "all'inglese"

Ma a me piace la convenzione standard, altrimenti ad esempio in tonalità di C (no accidenti in chiave) volendo scrivere un arpeggio tipo F#3/C4/F4 si dovrebbe mettere il bequadro al secondo F? emo
WTF_Bach 14-02-23 13.27
As un tizio che mi importunava ho lanciato contro un bemolle ed un diesis.

Gli ho tirato due accidenti.
d_phatt 14-02-23 13.30
maxpiano69 ha scritto:
Ma a me piace la convenzione standard, altrimenti ad esempio in tonalità di C (no accidenti in chiave) volendo scrivere un arpeggio tipo F#3/C4/F4 si dovrebbe mettere il bequadro al secondo F?

Eh già...in presenza di un eventuale doppio standard chi scrive lo spartito dovrebbe controllare ogni singola battuta e sarebbe obbligato a mettere alterazioni di cortesia (magari tra parentesi tonde) di quel tipo...che invece dovrebbero essere del tutto opzionali.

Non ha senso, anche perché quella della scrittura musicale è un linguaggio universale, va molto oltre le lingue parlate, sarebbe stupido dividerlo e creare delle confusioni facilmente evitabili.
d_phatt 14-02-23 13.35
@ WTF_Bach
As un tizio che mi importunava ho lanciato contro un bemolle ed un diesis.

Gli ho tirato due accidenti.
È per questo che porto sempre un paio di bequadri con me, non si sa mai...
Ovidio 14-02-23 13.59
maxpiano69 ha scritto:
mi è capitato di imbattermi in spartiti/trascrizioni che ragionavano "all'inglese)

E' capitato anche a me. Pensavo a un refuso di stampa, invece era proprio un'intenzione del trascrittore.