Editor/Librarian... elucubrazioni mentali

samysun 22-08-23 10.26
Sarà che ne soffro terribilmente la mancanza ma sono andato a verificare e le 3 blasonate case orientali non hanno sviluppato editor/librarian proprietario per le loro ammiraglie/medio gamma, o sbaglio?
Yamaha si è appoggiata a Melas (che ha sviluppato e vende il proprio editor/librarian) per Montage e Modx.
Korg con Kronos e Nautilus ha raccolto quanto fatto da Midiquest portandoselo in pancia.
Roland...beh...aspettiamo Benedetto (mai nome fu più appropriato come in questo casoemo).

Se si va sempre più verso l integrazione hardware/software attraverso utilizzo di plug-in nelle DAW mi chiedo perché queste workstation/master sono state rilasciate sul mercato senza editor/librarian.
La gestione a PC ormai è di uso comune, sia in studio che live (vedi Camelot).
Quindi mi chiedo il perché non facilitare l utente nella gestione dei suoni.
wildcat80 22-08-23 15.56
Provo a rispondere portando le idee che mi sono fatto chiacchierando con Specialist Roland nazionali e non.
Con il nuovo Fantom hanno cercato di proporre una workstation il più possibile indipendente dal computer, con cui poter arrivare in sostanza a reggere tanto live complessi quanto produzioni complete, da riversare semplicemente in multitraccia audio per gli ultimi ritocchi e la postproduzione.
Hanno provveduto a dotare Fantom della miglior interfaccia possibile per l'editing ZenCore, che è davvero migliore di Zenology, di un sequencer molto potente e facile da utilizzare (non è lineare? Non è il trend del momento, e con 64 battute per pattern non mi pare una mancanza grave), di un campionare essenziale e semplice (nelle loro idee, io dovessi rifarmi un drumkit da zero con samples esterni senza il video di riferimento sarei perso, eppure l'ho fatto eh), e di tantissime locazioni di memoria per le nuove patch.
L'editor librarian diviene inutile perché:
- il pannello è infinitamente più semplice di quanto esistente in formato software;
- le locazioni di memoria sono praticamente infinite, sia per salvare variazioni più importanti delle semplici regolazioni offset, che per creare nuovi suoni;
- il richiamo di preferiti e la ricerca nominale con possibile filtro per categoria sono efficacissimi;
- la chiavetta USB è una comoda espansione accessibile per caricare suoni, scene, campioni (sto cazzi).
D'altra parte, l'utilizzo come controller DAW è stato volutamente perfezionato solo per alcuni software, e sottintende l'utilizzo integrato dei software di Roland Cloud.

In pratica, l'idea originale è ti creo una workstation synth estremamente potente e indipendente dal computer, con la quale lavorerai benissimo se comprendi e abbracci la nostra filosofia.
Viceversa, è come comprare un DX7 e lamentarsi perché non suona come un Oberheim.

Io con il Fantom 0 mi sono trovato benissimo per quanto riguarda sequencer e gestione motore di sintesi, tanto da non sentire mancanza di software esterni, viceversa il campionatore mi lascia un po' perplesso perché non lo trovo così intuitivo per un utilizzo un po' più profondo.
samysun 22-08-23 17.26
Capisco perfettamente il tuo punto di vista. Ma mi chiedo perché non possa scegliere il cliente come utilizzare un hardware che nasce come workstation e che quindi dovrebbe (il condizionale è d obbligo visto l argomento) implementare tale funzionalità.
In un progetto R&S non ditemi che è un problema l'editor/librarian, nemmeno per quanto riguarda il prezzo visto che Melas vende quello completo a 125usd se non ricordo male.
Io trovo difficilissimo e scomodo lavorare su uno schermo da 7 pollici, anche per come è strutturato il mio angolo home studio.
Preferisco poter disporre e scegliere sounds e performance, oltre che editare attraverso uno schermo ben più ampio.
Non ho velleità da artista, ma vorrei poter lavorare senza perdere tempo con ste cose, si.
michelet 22-08-23 19.12
Avrei voluto rispondere questa mattina ma non sono riuscito. Tutto sommato è meglio, perché il contributo del Dott. Andrea mi dà modo di dire che le teorie rolandiane, sono perfettamente confutabili. Il fatto che Roland non voglia dotare Fantom di un editor librarian è perché, molto probabilmente, non vuole pagare adeguatamente i programmatori professionisti. A dimostrazione che Fantom è oggettivamente una macchina complessa, basta vedere come gli sviluppatori stessi si siamo “incartati” da oltre un anno e mezzo e non abbiano ancora sistemato parecchie lacune dello strumento.
Sul fatto, ancora, che Fantom sia dotato di locazioni di memoria praticamente infinite, i soliti geni rolandiani, non hanno tenuto conto che l’utente potrebbe desiderare il riordinamento dei Tones e delle Performance, cosa che a colpi di stelline richiede un tempo incongruo, oltre ad essere semplicemente grottesco all’alba del terzo millennio.
Insomma, a tutte le affermazioni, si potrebbe replicare punto per punto dimostrando l’esatto contrario.
Mi chiedo ancora perché l’editor librarian, peraltro ben funzionante, esistesse per Fantom XR e G, ma non per il Fantom 2019.
Confidiamo nell’editor librarian di Benedetto che, grazie alla sua grande passione (e competenza) ha creato uno strumento indispensabile.
samysun 22-08-23 20.09
michelet ha scritto:
Il fatto che Roland non voglia dotare Fantom di un editor librarian è perché, molto probabilmente, non vuole pagare


Io non so che intenzioni abbia Benedetto, ma personalmente (visto anche quanto scritto sopra) e visto il lavoro certosino che immagino stia facendo lo pago volentieri.
Non vorrei con questa mia affermazione scatenare un putiferio, esprimo il mio personale parere.
michelet 22-08-23 20.55
@ samysun
michelet ha scritto:
Il fatto che Roland non voglia dotare Fantom di un editor librarian è perché, molto probabilmente, non vuole pagare


Io non so che intenzioni abbia Benedetto, ma personalmente (visto anche quanto scritto sopra) e visto il lavoro certosino che immagino stia facendo lo pago volentieri.
Non vorrei con questa mia affermazione scatenare un putiferio, esprimo il mio personale parere.
Con Benedetto ci siamo sentiti spesso e volentieri. Ho visto alcuni filmati relativi al funzionamento dell’editor librarian e sono molto promettenti.
In merito al pagamento del software, gli ho detto più volte che un simile lavoro va e deve essere ricompensato.
A mio modesto avviso, l’importo della licenza dovrebbe aggirarsi tra i 30 ed i 50€. Sull’aspetto fiscale degli eventuali introiti non sono in grado di stabilire quali obblighi abbia nei confronti dell’orario. Gli augurerei di superare abbondantemente la soglia minima dei 5000€ emo
samysun 22-08-23 21.13
@ michelet
Con Benedetto ci siamo sentiti spesso e volentieri. Ho visto alcuni filmati relativi al funzionamento dell’editor librarian e sono molto promettenti.
In merito al pagamento del software, gli ho detto più volte che un simile lavoro va e deve essere ricompensato.
A mio modesto avviso, l’importo della licenza dovrebbe aggirarsi tra i 30 ed i 50€. Sull’aspetto fiscale degli eventuali introiti non sono in grado di stabilire quali obblighi abbia nei confronti dell’orario. Gli augurerei di superare abbondantemente la soglia minima dei 5000€ emo
Non entro nel merito fiscale, per il resto la penso come te! Il suo lavoro merita di essere retribuito.
E poi, come si fa a non amare uno che nel suo sito ha una sezione dedicata ai Rockets!
emoemo
wildcat80 22-08-23 21.16
samysun ha scritto:
Ma mi chiedo perché non possa scegliere il cliente come utilizzare un hardware


Errore madornale. Non sei tu a decidere come utilizzare uno strumento, è chi lo progetta e lo commercializza. E questo vale per tutto, non solo per gli strumenti. È il mercato: tu questo lo usi così, però ho quest'altro che fa questo in modo diverso, e quest'altro ancora funziona diversamente.
In questo sono stati maestri, spacchettando suoni e funzioni su strumenti diversi, di target diverso.
Ripeto, è il mercato, vedilo un po' come Nord che non mette pitch bend e modulation wheel su Nord Electro: è una stronzata colossale in teoria, in pratica non lo è se la guardi dal punto di vista di chi progetta, costruisce e vende.
Attenzione, non sto dicendo che sia giusto questo modus operandi, sto dicendo che dobbiamo essere noi consumatori a essere abbastanza attenti.
Documentarsi, provare, comprare.
Certo, di ogni prodotto puoi provare a farne un utilizzo leggermente diversi nell'ambito della funzionalità normale dell'articolo in oggetto, ma il modo ideale di utilizzarlo è sempre quello che segue il workflow di chi lo ha ideato, che non sempre è nello nostre corde.
Sempre restando in casa Roland, il Jupiter XM lo avrei bruciato ad utilizzarlo 100% standalone (venduto lo stesso, troppo dipendente dal software), il JDXI ne era privo ed era veramente tosto da utilizzare, questo per dire che non sono un fanboy che cala le braghe al solo leggere Roland.
wildcat80 22-08-23 21.30
@ michelet
Avrei voluto rispondere questa mattina ma non sono riuscito. Tutto sommato è meglio, perché il contributo del Dott. Andrea mi dà modo di dire che le teorie rolandiane, sono perfettamente confutabili. Il fatto che Roland non voglia dotare Fantom di un editor librarian è perché, molto probabilmente, non vuole pagare adeguatamente i programmatori professionisti. A dimostrazione che Fantom è oggettivamente una macchina complessa, basta vedere come gli sviluppatori stessi si siamo “incartati” da oltre un anno e mezzo e non abbiano ancora sistemato parecchie lacune dello strumento.
Sul fatto, ancora, che Fantom sia dotato di locazioni di memoria praticamente infinite, i soliti geni rolandiani, non hanno tenuto conto che l’utente potrebbe desiderare il riordinamento dei Tones e delle Performance, cosa che a colpi di stelline richiede un tempo incongruo, oltre ad essere semplicemente grottesco all’alba del terzo millennio.
Insomma, a tutte le affermazioni, si potrebbe replicare punto per punto dimostrando l’esatto contrario.
Mi chiedo ancora perché l’editor librarian, peraltro ben funzionante, esistesse per Fantom XR e G, ma non per il Fantom 2019.
Confidiamo nell’editor librarian di Benedetto che, grazie alla sua grande passione (e competenza) ha creato uno strumento indispensabile.
Michele ovviamente sono punti di vista, il mio non è assolutamente quello giusto, semplicemente ho fatto uno sforzo, importante, per capire le logiche che stavano dietro a certe peculiarità, che non sempre ho condiviso (nelle logiche) con chi a voluto rendermi partecipe.
Però, devo dire che dopo un utilizzo molto intenso, della serie che ho riprogrammato quasi 256 scene (con altrettante song), programmato centinaia di suoni, renderizzato pezzi mixati e masterizzati su Fantom, se si lavora cercando di aderire alla loro filosofia si va lisci, almeno finché non si mette mano al sampler in maniera un po' più profonda.
Per creare il wave delle proprie song è un gioco da ragazzi.
Per sequenziare file audio (es cantati) è facile anche se sarebbe più immediato prevedere vere e proprie tracce audio come Kronos (per inciso Verselab che è basato sul sequencer di Fantom lo può fare, quindi è una possibilità che resta al momento come dire flangiata come i cinquantini dei miei tempi).
Per creare suoni con onde single cycle abbastanza facile.
Sul multisample e sull'editing più profondo non è il suo campo.
Per contro l'ho usato ZERO come controller DAW, quindi su questo non mi esprimo.

Piccola curiosità: voi quanto lo avete usato il Fantom prima di giungere a queste considerazioni?
Non lo chiedo per fare polemica, ma perché mi rendo conto benissimo che è una macchina apparentemente semplice in superficie, ma con una complessità che impari a conoscere, e quindi apprezzare o disprezzare, solo con un uso profondo e protratto nel tempo.
michelet 22-08-23 22.00
@ wildcat80
Michele ovviamente sono punti di vista, il mio non è assolutamente quello giusto, semplicemente ho fatto uno sforzo, importante, per capire le logiche che stavano dietro a certe peculiarità, che non sempre ho condiviso (nelle logiche) con chi a voluto rendermi partecipe.
Però, devo dire che dopo un utilizzo molto intenso, della serie che ho riprogrammato quasi 256 scene (con altrettante song), programmato centinaia di suoni, renderizzato pezzi mixati e masterizzati su Fantom, se si lavora cercando di aderire alla loro filosofia si va lisci, almeno finché non si mette mano al sampler in maniera un po' più profonda.
Per creare il wave delle proprie song è un gioco da ragazzi.
Per sequenziare file audio (es cantati) è facile anche se sarebbe più immediato prevedere vere e proprie tracce audio come Kronos (per inciso Verselab che è basato sul sequencer di Fantom lo può fare, quindi è una possibilità che resta al momento come dire flangiata come i cinquantini dei miei tempi).
Per creare suoni con onde single cycle abbastanza facile.
Sul multisample e sull'editing più profondo non è il suo campo.
Per contro l'ho usato ZERO come controller DAW, quindi su questo non mi esprimo.

Piccola curiosità: voi quanto lo avete usato il Fantom prima di giungere a queste considerazioni?
Non lo chiedo per fare polemica, ma perché mi rendo conto benissimo che è una macchina apparentemente semplice in superficie, ma con una complessità che impari a conoscere, e quindi apprezzare o disprezzare, solo con un uso profondo e protratto nel tempo.
Volevo replicare all’ultima parte della tua risposta, ma dal tablet io comando per citare non funziona.
Ho usato Fantom abbastanza fino a che, per il modo con cui sono abituato a lavorare con i sintetizzatori, ho trovato un muro insormontabile.
Nella fattispecie, dopo non essere riuscito per l’ennesima volta a categorizzare ed organizzare sia i tones ZenCore (tra quelli presenti e quelli acquistati - oltre 100 banchi - ce ne sono molti di inservibili o non confacenti ai miei gusti), dopo non essere riuscito a creare delle Scene posizionandole dove volevo io, per timore di sovrascrivere quelle esistenti, dopo aver fatto dei tentativi di sequencing con un sequencer totalmente alieno alle mie abitudini, mi sono rotto il ca##o.
Aggiungo che con una gestione software, almeno della parte libreria suoni, sarebbe stato tutto diverso. Con un librarian fare la selezione dei Tones, eliminando gli inservibili, oppure programmare una Scena, selezionando da elenchi su monitor a 32”, invece che da uno schermino a 7”, direi che è notevolmente più comodo e rilassante.
Per il resto, mi sono divertito a giocare con i Model Bank, ottenendo risultati interessanti, in particolare con n-zyme. La sezione di Sampling, come quella di Toneheel organ e V-Piano sfiorate leggermente è mai del tutto approfondite.
samysun 22-08-23 22.22
wildcat80 ha scritto:
Piccola curiosità: voi quanto lo avete usato il Fantom prima di giungere a queste considerazioni?


Io ce l'ho da poco e col tempo che ho a disposizione tra lavoro, impegni e figli so che non avrò mai modo di sfruttarlo ed approfondirlo come fai tu.
Tieni conto che io non suono live, è in cameretta e mi diverto a suonicchiare senza pretese. Forse è proprio per questo che cerco qualcosa di più immediato nella gestione librarian.
Quando l ho acquistato ero convinto avesse il plug in di gestione in DAW, mi sono fatto ingannare dal controller Logic/mainstage.
Ma non lo cambierei e confido in Benedetto perché è una macchina che per le mie esigenze è perfetta, divertente, con una buona keybed (per il piano uso il Kawai) e con suoni che mi hanno sempre affascinato....
Quando ero un oischello guardavo il d50 con occhi lucidi. Non me lo potevo permettere ma andavo al sabato in un negozio della mia zona per provarlo dicendo al proprietario che i miei ci stavano pensando, finché un giorno non l ho più trovato. Stessa cosa col juno 106 di un mio amico...restavo estasiato.
Poi col tempo ho cambiato molto hardware...ma più per sfizio, per avere qualcosa con i tasti bianchi e neri a casa, anche senza suonare.
Ho avuto per anni un Kronos 2 88....anche lì anni prima che uscisse un minimo di editor e ho iniziato a studiare ed utilizzare Logic.
Dai, concedimi di vivere questo Fantom 0 con un editor che mi semplifichi la vita....sto diventando vecchio, dai ti prego, concedimelo!
emo
wildcat80 22-08-23 22.32
Diciamo che il tempo è quel che è per tutti, l'unica cosa che posso dire a mio favore è che da ormai un anno e mezzo è l'unica macchina complessa come funzionalità che ho e che utilizzo regolarmente, il resto sono cose semplici: ho un Uno Synth Pro desktop di cui esiste un editor fighissimo, che non sto usando perché non uso DAW, un Modwave, che seppur non semplicissimo, per l'utilizzo che ne faccio (emulazioni DW8000, PolySix e PPG) va benissimo così, e un iPad che uso praticamente solo per il sax contralto di Swam.
samysun 22-08-23 22.46
michelet ha scritto:
Gli augurerei di superare abbondantemente la soglia minima dei 5000€


Io invece gli auguro che sia Roland a comprargli la licenza, pagandogli bei dindini!