(VENDUTO) Waldorf Blofeld Desktop

Antony 30-08-23 09.09
VENDUTO.
pluto30 30-08-23 09.24
@ Antony
VENDUTO.
Non tentarmi emo Ho avuto per molti anni il primo modello bianco, l'ho venduto perché iniziava dare problemi agli encoder e perché, onestamente, era noioso da programmare. L'ho rimpiazzato prima con l'Argon8 e adesso con il Modwave. Non tornerei indietro, ma la presenza che aveva, almeno in certe patch che avevo creato, il Modwave se la sogna. È uno dei pochi synth che ho venduto e di cui sento la mancanza.
michelet 30-08-23 09.50
@ pluto30
Non tentarmi emo Ho avuto per molti anni il primo modello bianco, l'ho venduto perché iniziava dare problemi agli encoder e perché, onestamente, era noioso da programmare. L'ho rimpiazzato prima con l'Argon8 e adesso con il Modwave. Non tornerei indietro, ma la presenza che aveva, almeno in certe patch che avevo creato, il Modwave se la sogna. È uno dei pochi synth che ho venduto e di cui sento la mancanza.
Con Blofeld, credo sia l'unico sintetizzatore, dopo Yamaha DX7mkI, con il quale ho un rapporto di odio ed amore che dura dal momento in cui l'ho iniziato ad utilizzare. Se non ricordo male, credo d'avero acquistato nel 2017 e "tentato" di programmare, fino ad oggi, non più di una decina di volte, gettando sempre la spugna dopo circa un paio d'ore di infruttuosi tentativi. Il motivo principale che mi ha sempre frenato, è il fatto che non avendo un librarian per riorganizzare e selezionare le patches, trovo estremamente dispendioso in termini di tempo, oltre che terribilmente cervellotico, usare una locazione di memoria libera per scambiare le patches e muoverle nelle locazioni desiderate. Di default, oltretutto, Blofeld ha 1024 patches, delle quali, almeno per i miei gusti, ne salverei al massimo una trentina. Di conseguenza, avere una muraglia di 8 banchi da 128 patches strapieni di suoni inutili e/o inutilizzabili mi ha sempre frenato. Di recente ho trovato, finalmente, un editor librarian per OSX, GOFTER QUI che mi ha dato modo di poter pasticciare nella memoria di Blofeld, senza fare danni irreparabili. Una delle cose, infatti, che detesto dei sintetizzatori sprovvisti di software di gestione è l'utilizzo del solo sys-ex, grazie al quale si ripristina completamente la memoria interna, ma è terribilmente lungo caricare e salvare una patch alla volta. Purtroppo questo difetto è presente anche nei Roland Boutique, dove le patches non hanno nome proprio ma solo numeri, quindi bisogna ricordarsi che, ad esempio, la patch 020 è un Pad.
pluto30 30-08-23 11.37
michelet ha scritto:
Con Blofeld, credo sia l'unico sintetizzatore, dopo Yamaha DX7mkI, con il quale ho un rapporto di odio ed amore che dura dal momento in cui l'ho iniziato ad utilizzare

Lo stesso vale per me. Innanzitutto non ho mai sopportato la fredda sensazione che mi davano le manopole in metallo degli encoder, che per pigrizia non ho mai sostituito. Inoltre, di tutti i synth che ho avuto, credo sia stato quello con i preset peggiori. (E qua mi verrebbe da aprire un nuovo thread: perché i preset dei synth fanno generalmente schifo?).
Comunque una signora macchina, con una profondità di programmazione abissale. Ricordo patch che avevo creato che sembravano vive, sensazione che non ho ancora avuto con il Modwave nonostante la sua capacità di importare campioni e wavetables e una quantità di modulazioni esagerata.
michelet 30-08-23 11.43
@ pluto30
michelet ha scritto:
Con Blofeld, credo sia l'unico sintetizzatore, dopo Yamaha DX7mkI, con il quale ho un rapporto di odio ed amore che dura dal momento in cui l'ho iniziato ad utilizzare

Lo stesso vale per me. Innanzitutto non ho mai sopportato la fredda sensazione che mi davano le manopole in metallo degli encoder, che per pigrizia non ho mai sostituito. Inoltre, di tutti i synth che ho avuto, credo sia stato quello con i preset peggiori. (E qua mi verrebbe da aprire un nuovo thread: perché i preset dei synth fanno generalmente schifo?).
Comunque una signora macchina, con una profondità di programmazione abissale. Ricordo patch che avevo creato che sembravano vive, sensazione che non ho ancora avuto con il Modwave nonostante la sua capacità di importare campioni e wavetables e una quantità di modulazioni esagerata.
A me ModWave fa impazzire e lo preferisco 10:1 a WaveState, acquistato prima è mai del tutto digerito. Devo dire che per questioni di tempo ed opportunità, mi appoggio principalmente a patches programmate da altri e, nel caso, modifico solo i dettagli. Per Blofeld credo di avere quasi tutti i banchi in commercio, acquistati rigorosamente originali, compresi quelli basati su campioni, ma non li ho mai caricati causa lentezza estrema del trasferimento dati.
wildcat80 30-08-23 11.54
Da ex felice utente Blofeld e Argon e da attuale felice utente Modwave mi sento di dire che sono strumenti con caratteri molto diversi nonostante la base comune.
Il Blofeld ha un suo suono di base piuttosto gritty e pieno di aliasing, che uno può scegliere di domare se vuole andare verso le sonorità analogiche (vedi lo splendido soundset Analog Voltage di Don Solaris) oppure se farne una peculiarità sfruttando l'anima più digitale.
Il Modwave di base esce fin troppo pettinato, lo vogliono così in casa Korg, ma basta veramente poco per tirar fuori anche quel tipo di carattere sporco che si rifà ai wavetable di prima generazione.
Argon sta un po' nel mezzo, ha ottimi filtri e il miglior motore VA (con l,ultimo firmware).
In sintesi: in fascia budget il Blofeld vince se si cercano vasta palette sonora, multitimbricità, arpeggiatori indipendenti programmabili per singola parte. Ma ha anche dei difetti che sono già stati ben illustrati.
Non avessi il wavetable di Waldorf per iPad, lo ricomprerei ora.
pluto30 30-08-23 12.12
michelet ha scritto:
A me ModWave fa impazzire

Anche a me. Il Wavestate non l'ho mai provato perché mi piace partire da forme d'onda, non campioni, che poi nel Modwave si possono stravolgere completamente prima di arrivare al filtro. È la sagra delle waveform e delle modulazioni emo. Però quella sensazione di suono "vivo", non so come spiegarmi, che avevo creato in alcune patch del Blifeld non l'ho ancora ritrovata, probabilmente perché il Modwave ce l'ho da poco e non ho ancora smanettato a sufficienza. È la stessa sensazione di "presenza" che caratterizzava alcune patch del mio vecchio Korg Z1.
wildcat80 30-08-23 12.53
pluto30 ha scritto:
Però quella sensazione di suono "vivo", non so come spiegarmi, che avevo creato in alcune patch del Blifeld non l'ho ancora ritrovata, probabilmente perché il Modwave ce l'ho da poco e non ho ancora smanettato a sufficienza.


In prima battuta avevo bollato il Modwave come mollo, fiacco, troppo pulito, perché avevo sentito solo un certo tipo di suoni proposti sui social.
Poi con la demo del Native, ho iniziato a capire che non suona soltanto così, e alla fine ho deciso di acquistarlo.
michelet 31-08-23 10.08
@ wildcat80
pluto30 ha scritto:
Però quella sensazione di suono "vivo", non so come spiegarmi, che avevo creato in alcune patch del Blifeld non l'ho ancora ritrovata, probabilmente perché il Modwave ce l'ho da poco e non ho ancora smanettato a sufficienza.


In prima battuta avevo bollato il Modwave come mollo, fiacco, troppo pulito, perché avevo sentito solo un certo tipo di suoni proposti sui social.
Poi con la demo del Native, ho iniziato a capire che non suona soltanto così, e alla fine ho deciso di acquistarlo.
Uno dei banchi, a mio modesto avviso, più esemplificativi della camaleonticità di Blofeld è proprio Analog Voltage di Don Solaris. Quando ho ascoltato le demo audio e successivamente ho caricato il banco nel Blofeld, sono rimasto esterrefatto da quanto cambiasse il timbro generale da "cheesy" ed insignificante, a molto interessante.
Non credo di avere più l'età e la voglia ed il tempo di mettermi a programmare i sintetizzatori, per fortuna chi c'è chi sa farlo e anche bene, mi limito a farmi ispirare.
PandaR1 31-08-23 10.39
@ michelet
Uno dei banchi, a mio modesto avviso, più esemplificativi della camaleonticità di Blofeld è proprio Analog Voltage di Don Solaris. Quando ho ascoltato le demo audio e successivamente ho caricato il banco nel Blofeld, sono rimasto esterrefatto da quanto cambiasse il timbro generale da "cheesy" ed insignificante, a molto interessante.
Non credo di avere più l'età e la voglia ed il tempo di mettermi a programmare i sintetizzatori, per fortuna chi c'è chi sa farlo e anche bene, mi limito a farmi ispirare.
Io, ascoltando quello che riesce a fare dr. mix, mi sono reso conto che con qualunque sintetizzatore moderno sia hw che sw si riesce a duplicare in maniera praticamente perfetta qualunque suono classico, quello che conta e' solo il manico (che io non ho)
michelet 31-08-23 10.47
@ PandaR1
Io, ascoltando quello che riesce a fare dr. mix, mi sono reso conto che con qualunque sintetizzatore moderno sia hw che sw si riesce a duplicare in maniera praticamente perfetta qualunque suono classico, quello che conta e' solo il manico (che io non ho)
Sei in buona compagnia… come dicevo, quello che è importante è avere buoni suoni con cui comporre e realizzare prodotti che ci soddisfino.