Questione Palestinese

Sbaffone 18-02-24 18.51
Che ne pensate di quello che sta succedendo?
wildcat80 18-02-24 20.53
Domanda difficile. Purtroppo la questione palestinese è assai complessa e non si può ridurre tutto alla reazione dell'attacco dello scorso ottobre. Ci sono quasi 80 anni di attriti dietro.
Tutto quello che mi preme dire è che dietro le fazioni, spesso sbandierate a scopo politico, ci sono tantissimi cittadini israeliani ebrei contrari alla guerra di reazione ad Hamas, e tantissimi cittadini israeliani arabi che sono ben felici di essere cittadini di uno stato decisamente più moderno e democratico di tutto il circondario.
Quello che succede oggi è solo un episodio di una convivenza imposta e mal gestita.
Gli Ebrei avevano tutto il diritto di avere una terra dove vivere dopo quasi 1900 anni di emarginazione sfociata con la Shoa.
Ma quella terra, era la stessa in cui da 1900 anni vivevano i popoli che oggi identifichiamo come palestinesi, cristiani prima e mussulmani poi.
Terra che non ha mai avuto pace duratura.
Prima la dominazione romana, poi le Crociate, poi le varie vicissitudini fra Arabi e Turchi, poi l'epoca del colonialismo francese e britannico... Insomma un posticino tranquillo in cui decidere che dal giorno X sarebbe diventato lo stato di chi non viveva più lì da 1900 anni.
Si poteva fare molto meglio probabilmente, anche se era inevitabile immaginare tutto quello che sarebbe successo.
paolo_b3 19-02-24 08.22
Benchè non conosca bene la situazione, anzi non la conosca affatto e non mi fido delle ricostruzioni gei TG o degli approfondimenti televisivi, trovo condivisibile l'analisi di Wildcat. L'unica cosa che posso dire è che se quel conflitto non influisse sul costo del petrolio sarebbe già finita nel novero delle decine di guerre dimenticate in giro per il mondo.
Sbaffone 14-04-24 12.11
La faccenda si complica
jacus78 14-04-24 15.43
.
d_phatt 16-04-24 01.38
@ Sbaffone
La faccenda si complica
E non di poco, e andrà quasi sicuramente a finire male
wildcat80 20-04-24 14.14
Ultimi sviluppi possono far prevedere il peggio?
Non lo so. Gli iraniani non mi sembrano così sprovveduti, d'altra parte se fossero degli sprovveduti non sarebbero riusciti a ricreare il medioevo in pieno Novecento.
igiardinidimarzo 20-04-24 16.26
wildcat80 ha scritto:
se fossero degli sprovveduti non sarebbero riusciti a ricreare il medioevo in pieno Novecento.


Per quello basta essere fanatici, a tutti i livelli...
d_phatt 20-04-24 18.43
@ wildcat80
Ultimi sviluppi possono far prevedere il peggio?
Non lo so. Gli iraniani non mi sembrano così sprovveduti, d'altra parte se fossero degli sprovveduti non sarebbero riusciti a ricreare il medioevo in pieno Novecento.
L'idea che mi sono fatto è che nessuno vuole davvero una guerra diretta (*), visto che di nascosto se la fanno da decenni, ma anche che nessuno ha intenzione di tirarsi indietro per primo in maniera da lasciar intendere debolezza agli occhi dell'avversario, dell'opinione pubblica interna e del mondo in generale, quindi tutto rimane sul filo sottilissimo di un equilibrio delicatissimo e potenzialmente molto pericoloso.

(*) In stile Russia - Ucraina per intenderci. A proposito, ora che l'Occidente si sta stancando di metterci fiumi di soldi e di attrezzatura bellica, che la Russia sta avanzando, che l'Ucraina si avvia a perdere definitivamente questa guerra (e sia chiaro, non aveva nessuna speranza, per ragioni geopolitiche mondiali prima ancora che militari), improvvisamente nei giornali e in TV diventa una notizia di secondo o terzo ordine, se del tutto presente? Improvvisamente quello che forse potrebbe succedere a Zaporizhzhia (che ovviamente non può convenire a nessuno) non è più un problema? Improvvisamente esiste solo una "guerra" (leggasi massacro con disparità di efficienza militare imbarazzante) in Palestina che Israele non riuscirebbe a perdere nemmeno se i suoi andassero a occhi chiusi?
stesgarbi 22-04-24 14.44
@ d_phatt
L'idea che mi sono fatto è che nessuno vuole davvero una guerra diretta (*), visto che di nascosto se la fanno da decenni, ma anche che nessuno ha intenzione di tirarsi indietro per primo in maniera da lasciar intendere debolezza agli occhi dell'avversario, dell'opinione pubblica interna e del mondo in generale, quindi tutto rimane sul filo sottilissimo di un equilibrio delicatissimo e potenzialmente molto pericoloso.

(*) In stile Russia - Ucraina per intenderci. A proposito, ora che l'Occidente si sta stancando di metterci fiumi di soldi e di attrezzatura bellica, che la Russia sta avanzando, che l'Ucraina si avvia a perdere definitivamente questa guerra (e sia chiaro, non aveva nessuna speranza, per ragioni geopolitiche mondiali prima ancora che militari), improvvisamente nei giornali e in TV diventa una notizia di secondo o terzo ordine, se del tutto presente? Improvvisamente quello che forse potrebbe succedere a Zaporizhzhia (che ovviamente non può convenire a nessuno) non è più un problema? Improvvisamente esiste solo una "guerra" (leggasi massacro con disparità di efficienza militare imbarazzante) in Palestina che Israele non riuscirebbe a perdere nemmeno se i suoi andassero a occhi chiusi?
L'arte militare si evolve, con l'evolversi della tecnologia, così come le concezioni tattiche e strategiche.
Putin ha iniziato una guerra "tradizionale" invadendo un paese, applicando una logica "imperiale", che non va confusa con l'"imperialismo". Quest'ultimo, infatti, rappresenta la fase di "espansione" di un'entità geopolitica, mentre le politiche militari imperiali tendono piuttosto alla conservazione di ciò che si è già conquistato..
L'esempio tipico è quello dell'Impero Romano fino a Traiano, che ne estese i confini alla massima espansione mentre, a partire dal successore Adriano, Roma rinunciò ad ulteriori conquiste (anzi, si ritirò da alcuni territori) curando gli assetti difensivi con valli, "limes" fortificati e conseguente riorganizzazione dell'esercito.
Ciò non significa che Roma rinunciasse a combattere, anzi, talvolta addirittura "sconfinava" con operazioni militari volte debellare tribù ostili che potevano minacciare i confini dell'Impero, ma senza alcun intento di conquista permanente.
Tuttavia, se qualche porzione dell'Impero veniva invasa, o se si rendeva "troppo autonoma", Roma interveniva eccome: L'esempio è quello dell'Imperatore Aureliano, celebrato come "restitutor orientis" per avere mosso guerra alla Regina Zenobia che aveva creato un regno indipendente all'interno dell'Impero stesso .

Ecco, se consideriamo la Storia della Russia, a partire da Ivan IV e Pietro il Grande, vediamo che la Russia si espanse territorialmente e si consolidò, rimanendo di fatto un "impero" anche in epoca sovietica, laddove I c.d. "paesi satelliti" non erano propriamente "territorio russo", ma stati a sovranità limitata, destinati a fare da cuscinetto tra l'Impero e l'occidente.
L'Ucraina, invece, storicamente è stata parte integrante dell'Impero Russo, così come la Georgia e la Crimea.
E così si spiega la logica di Putin: egli ha agito sostanzialmente da Zar, facendo leva sul "nazionalismo imperiale" della (purtroppo) maggioranza dei Russi.
Se l'Ucraina avesse mantenuto un governo "cliente" (filorusso, come quello in Bielorussia), probabilmente Putin si sarebbe accontentato di riprendersi le zone russofone.
Poichè invece l'Ucraina ha scelto di avvicinarsi all'occidente, Putin ha dapprima cercato di "buttare giù" Zelensky (puntando direttamente su Kyiv) e poi, visto il fallimento del tentativo, ha ragionato da Imperatore: "l'Ucraina appartiene all'Impero Russo, quindi con i carri armati me la riprendo, vedremo se tutta o solo una parte,. purchè rimanga in ogni caso uno stato "vassallo".

Diverso è il caso dell'attuale guerra in Medio Oriente.
Stiamo peraltro assistendo ad un cambio di paradigma sul piano militare.
Fino a pochi anni fa, attaccare era molto più costoso (in termini di uomini e mezzi) rispetto al difendersi.
Oggi, invece, la costruzione di droni e missili offensivi è molto più rapida ed economica, rispetto ai sofisticati e costosi sistemi di intercettazione
Israele è tecnologicamente superiore quanto a capacità di intercettare, ma potrebbe resistere ad un attacco di migliaia di missili, senza subire danni incalcolabili?.
L'Iran dispone di molti mezzi offensivi, ma difficilmente potrebbe resistere ad un massiccio attacco diretto israeliano, non avendo ancora sviluppato un adeguato sistema antimissile in grado di proteggere, ad esempio, i campi petroliferi, vitali per l'economia iraniana.
Così, in questa fase, l'Iran sta conducendo una "guerra per procura" attraverso milizie collocate al di fuori dei suoi confini, ma non è ancora disposta a rischiare la propria distruzione economica.
L'obiettivo (da sempre apertamente dichiarato) però rimane sempre quello: cacciare gli Ebrei dal medio oriente e con loro gli odiati "satana" americani.
Con il cambio di paradigma attacco/difesa, tuttavia, la guerra sembra entrata in una nuova fase: "non possiamo attaccare direttamente, per ora, ma poco a poco renderemo Israele invivibile per gli Ebrei, a suon di missili e incursioni terroristiche" .