Salvio ha scritto:
Carico la base nella DAW (credo che userò Reaper, ma potrebbe andar bene anche AUDACITY?)
Può andar bene anche Audacity, però Audacity più che una DAW è un editor audio. Io punterei a Reaper.
Salvio ha scritto:
Faccio partire la base dalla DAW (sento in cuffia collegata al FLOW8?) e suono con la tastiera, registrando il tutto
Si, bada solo che il FLOW8 sia impostato come interfaccia audio predefinita in Windows anche per la riproduzione e non solo per la registrazione, se no non senti nulla ne dalle casse ne dalle cuffie collegate al FLOW8 (sentiresti però da casse/cuffie collegate direttamente al PC).
Salvio ha scritto:
La procedura è giusta?
Si.
Salvio ha scritto:
Eventuali modifiche al progetto (volumi, qualità, timbriche ecc.) sono possibili prima o dopo aver salvato il progetto?
Assolutamente si, è proprio a questo che serve la DAW. Quello che si fa normalmente è di registrare la traccia dello strumento a massimo volume possibile, ovviamente facendo attenzione ai livelli per non distorcere, e senza equalizzazioni, compressioni, effetti, eccetera. Insomma va registrato il suono grezzo e neutro dello strumento. Questo perché tutta quella roba poi viene applicata in seguito nella DAW, dove per ogni traccia si possono impostare in modo indipendente effetti, EQ, livelli e via dicendo. In questo modo si ha la massima libertà di intervento e correzione usando gli strumenti stessi messi a disposizione dalla DAW, e se c'è qualcosa che non va a livello di effetti ed equalizzazione è sufficiente intervenire su quanto è stato impostato per quella traccia, senza dover registrare nuovamente tutta la parte con l'effettistica corretta.
In particolare, quando si montano brani composti da parecchie tracce, se ognuna venisse registrata già con gli effetti, per esempio perché si sono lasciati attivi quelli della tastiera usata per suonare, si rischia che le varie tracce non si integrino correttamente e non si possa intervenire con la DAW per correggere la situazione, col risultato di avere un pastone sonoro incomprensibile.
È un po' come quando fai un minestrone di verdure: nel pentolone infili le verdure crude, poi metti l'acqua, il sale e le spezie. Non precuoci e spezi le verdure a parte prima di infilarle nel pentolone, perché se sbagli qualcosa nei dosaggi poi non si integrano bene con gli altri ingredienti, magari a loro volta già precucinati. Poi cuoci e mescoli il tutto fino a cottura raggiunta. Trasponendo questo discorso nell'ambito musicale, la DAW è il tuo pentolone, il minestrone è il tuo brano musicale, le verdure crude sono le singole tracce che lo compongono senza effetti (appunto non "precucinate"), le spezie sono gli effetti che puoi applicare ad ogni singola traccia e l'acqua e il sale sono il riverbero generale e tutti gli altri eventuali effetti che vengono applicati al master. Il dosaggio di ogni elemento e la cottura del tutto è il lavoro che fai tu (o il fonico / audio o mastering engineer / quel che è) per mettere insieme il pezzo musicale.
Nel tuo caso specifico, stai aggiungendo un ingrediente (il tuo pianoforte) ad un minestrone già cucinato (la base che vuoi usare). Quindi l'ingrediente lo aggiungi crudo (registri il suono del tuo piano senza effetti) e fai ripartire la cottura del minestrone, eventualmente aggiungendo quel che serve per migliorare il risultato finale (fai un progetto nella tua DAW con la traccia del tuo pianoforte e quella del brano musicale intero, e dosi volume, EQ ed effetti del pianoforte in modo che si integri insieme alla base).