@ wildcat80
Secondo me non ha senso avere una interfaccia audio da 110 euro e un microfono da 200 e fischia.
La qualità della conversione A/D è importante, però si pensa sempre che frequenza di campionamento e profondità siano i determinanti. Non è completamente vero, nel senso che vero che in registrazione avere una maggior profondità (bit) significa avere una maggior gamma dinamica, ma lo standard per molte piattaforme resta ancora tarato sui 16 bit, quindi il determinante per la qualità di un audio non sta tutto nella conversione A/D.
Come è già stato detto, il primo determinante non è comprare, anche perché al momento hai una Scarlett che in ambito bedroom production è uno standard: un prodotto giusto con cui iniziare.
Per cui, la prima cosa da fare è mettersi in condizioni di saper fare rendere al meglio la propria strumentazione, quindi saper registrare e saper lavorare sulle registrazioni: formazione prima di tutto.
In secondo luogo, oltre al manico (che è il principale determinante, sottolineo), la grossa differenza fra i professionisti e gli amatori, non sta tanto nel bitrate e nel bitdepth, quanto nel software utilizzato e in tutto ciò che viene fatto out of the box, in dominio analogico: parliamo di microfoni, interfacce audio, ed eventuali outboard esterni tipo channel strip o veri e propri banchi di missaggio.
Restando in ambito home recording, nella maggior parte dei casi gli unici determinanti in campo analogico in registrazione sono il microfono e soprattutto la sezione di preamplificazione microfonica dell'interfaccia audio, che rischia di diventare il vero collo di bottiglia del sistema di registrazione.
Quindi, a voler fare bene le cose, sì il microfono e mi pare che più o meno sia stato centrato, ma la cosa importante è cambiare proprio livello dell, interfaccia audio: restando in casa Focusrite, bisogna guardare alla gamma Clarett, altrimenti spostarsi su altri marchi tipo SSL o UAD, tenendo conto di andare a investire almeno 300 euro in un modello con un paio di ingressi.
Poi, ribadisco, microfono da 200, scheda da 300, e il rischio di non essere soddisfatti se non si è investito in formazione il rischio resta concreto.
Per andare forte, non basta la macchina che va forte, bisogna anche saperla guidare: ovvio che in un rettilineo una Cupra va più di una 600, ma poi quando si arriva in curva la Cupra magari finisce dietro o peggio fuoristrada.
Ché poi oggi le daw e i plugin non sono più ostici come 20 anni fa, il workflow si è ampiamente standardizzato. Persino UAD ed SSL hanno inserito vari preset nei loro plugin di mastering, roba che anche un quattordicenne "sveglio" può tirarci fuori un lavoro decente.