Kurzweil vs Kurzweil.

greg 12-05-25 21.51
Korg e soprattutto Roland non fanno altro che sfornare tante workstations a volte mascherate da synth causa di un sequencer assente o ridotto all'osso....solo come promemoria, da Gokeys a Juno d, Juno ds, FA, Fantom 0, Fantom ex
Korg che ha proposto da Kross a Krome a Kronos in varie salse per poi passare a Nautilus, Nautilus AT, per poi ritornare a Kronos 3.
Mille critiche si potrebbero fare,per lo spreco di energie invece di creare, a mò di Viscount con Legend, uno strumento modulare o come erano le prime Motif Yamaha con possibilità di aggiungere synth a se stanti attraverso schede PLg 100 e poi 150....
Ma andiamo a Kurzweil. Da sempre un mio sogno.
L'inarrivabile K250 con cui Baglioni andava in giro proponendo ASSOLO.
Poi fu la volta di bellissimi moduli tematici singoli, di pianoforti, strings, brass ecc. anche lì steccai, non ne presi
1992 su SM Luca Pilla ( se la memoria non mi inganna) scrisse un articolo di diverse pagine per spiegarci la sintesi VAST, un'autentica rivoluzione che costituiva il cuore del synth-campionatore-workstation K 2000, prodotto in una epoca in cui Korg la fece da padrone da M1 alla serie T a O1W, Roland si difendeva soprattutto con gli arrangers della serie interminabile E, Poi coi synth JD 800 JV 80 eccetera.
Yamaha, dopo l'uscita di produzione dei synth FM produsse una workstation spettacolare SY 77, replicata con la 76 tasti SY 99 di cui divenne endorser un certo Cick Korea.
La battaglia era durissima considerando la presenza di altri grossi produttori dell'epoca, Ensoniq, Gem con la serie S2 e S3, Technics e, aiutatemi se ricordate altro intorno agli anni '91-'94.
Fatto questo preambolo, Kurzweil nei decenni a seguire intorno alla sigla VAST ha continuato a produrre synth mascherati da piani elettronici o, se preferite, piani elettronici con parziale cuore di synth, oltre alla prosecuzione della produzione della dinastia K.
Eccoci al punto, lo so, non so essere breve, ma è divertente anche rispolverare ricordi simili;
Da qualche anno proposto il mastodontico, per dimensioni, K 2700, con caratteristiche, a mio modestissimo parere, non eccezionali, ma soprattutto ripetitivo con minime aggiunte di ROM e con flash ram che contraddistingue il marchio.
Ora se ne sono usciti con la riedizione della vera serie K denominata 2061 e 2088.
Già qui mi rode non poco. Il K 2700 solo 88 tasti. Ma possibile che per fare serate dove non si necessita di una 88 tasti pesati si debba passare direttamente ad una 61 semipesata? Solo Korg ha questa sorta di sensibilità con la prossima Kronos 3 (il ritorno) a 73 tasti pesati?
Io non so ancora come suonerà questo K 2088, Nel 2018 provai il K2600, era bello, ma un suono di piano, quello nei presets, un pò sbiadito rispetto alla concorrenza Korg e Yamaha. Ammetto che ho ascoltato il K2700 in una lunga performance, un concerto cover durato 3 ore. Un suono presente, ma non spettacolare, il tastierista era anche bravo, per carità, e può anche essere che l'impianto di quel locale dove si esibiva impastasse i suoni sulle medie, ma aveva anche una Montage 7 che invece suonava da........Yamaha....
Non nascondo che se avessero prodotto una versione 73-76 tasti pesati ci avrei fatto molto più che un pensiero.
Con la loro flash ram sicuramente non ci si dovrebbe preoccupare dei tempi di caricamento dal vivo, cosa di cui soffro col mio caruccio MPC 61 Akai. Infatti, pur essendo nel suo piccolo un mostro quasi unico, tra una song e l'altra passano quei fastidiosissimi 3-7 secondi che talvolta non ci si può permettere di vuoto musicale.
Mi spieghereste perchè, commercialmente, abbiano ritenuto alla Kurzweil di andare avanti con un'altra 88 tasti affiancata dalla piccola 61, rinominarla serie K20... e non magari andare di upgrade con una K2700 rivista e proporre al fianco una 73-76 tasti pesati e la piccola 61 semipesata? trascorrono i decenni, fra tanti acquisti, prove di strumenti e continuano a non comprendere le esigenze di una parte degli utenti
orange1978 13-05-25 02.09
@ greg
Korg e soprattutto Roland non fanno altro che sfornare tante workstations a volte mascherate da synth causa di un sequencer assente o ridotto all'osso....solo come promemoria, da Gokeys a Juno d, Juno ds, FA, Fantom 0, Fantom ex
Korg che ha proposto da Kross a Krome a Kronos in varie salse per poi passare a Nautilus, Nautilus AT, per poi ritornare a Kronos 3.
Mille critiche si potrebbero fare,per lo spreco di energie invece di creare, a mò di Viscount con Legend, uno strumento modulare o come erano le prime Motif Yamaha con possibilità di aggiungere synth a se stanti attraverso schede PLg 100 e poi 150....
Ma andiamo a Kurzweil. Da sempre un mio sogno.
L'inarrivabile K250 con cui Baglioni andava in giro proponendo ASSOLO.
Poi fu la volta di bellissimi moduli tematici singoli, di pianoforti, strings, brass ecc. anche lì steccai, non ne presi
1992 su SM Luca Pilla ( se la memoria non mi inganna) scrisse un articolo di diverse pagine per spiegarci la sintesi VAST, un'autentica rivoluzione che costituiva il cuore del synth-campionatore-workstation K 2000, prodotto in una epoca in cui Korg la fece da padrone da M1 alla serie T a O1W, Roland si difendeva soprattutto con gli arrangers della serie interminabile E, Poi coi synth JD 800 JV 80 eccetera.
Yamaha, dopo l'uscita di produzione dei synth FM produsse una workstation spettacolare SY 77, replicata con la 76 tasti SY 99 di cui divenne endorser un certo Cick Korea.
La battaglia era durissima considerando la presenza di altri grossi produttori dell'epoca, Ensoniq, Gem con la serie S2 e S3, Technics e, aiutatemi se ricordate altro intorno agli anni '91-'94.
Fatto questo preambolo, Kurzweil nei decenni a seguire intorno alla sigla VAST ha continuato a produrre synth mascherati da piani elettronici o, se preferite, piani elettronici con parziale cuore di synth, oltre alla prosecuzione della produzione della dinastia K.
Eccoci al punto, lo so, non so essere breve, ma è divertente anche rispolverare ricordi simili;
Da qualche anno proposto il mastodontico, per dimensioni, K 2700, con caratteristiche, a mio modestissimo parere, non eccezionali, ma soprattutto ripetitivo con minime aggiunte di ROM e con flash ram che contraddistingue il marchio.
Ora se ne sono usciti con la riedizione della vera serie K denominata 2061 e 2088.
Già qui mi rode non poco. Il K 2700 solo 88 tasti. Ma possibile che per fare serate dove non si necessita di una 88 tasti pesati si debba passare direttamente ad una 61 semipesata? Solo Korg ha questa sorta di sensibilità con la prossima Kronos 3 (il ritorno) a 73 tasti pesati?
Io non so ancora come suonerà questo K 2088, Nel 2018 provai il K2600, era bello, ma un suono di piano, quello nei presets, un pò sbiadito rispetto alla concorrenza Korg e Yamaha. Ammetto che ho ascoltato il K2700 in una lunga performance, un concerto cover durato 3 ore. Un suono presente, ma non spettacolare, il tastierista era anche bravo, per carità, e può anche essere che l'impianto di quel locale dove si esibiva impastasse i suoni sulle medie, ma aveva anche una Montage 7 che invece suonava da........Yamaha....
Non nascondo che se avessero prodotto una versione 73-76 tasti pesati ci avrei fatto molto più che un pensiero.
Con la loro flash ram sicuramente non ci si dovrebbe preoccupare dei tempi di caricamento dal vivo, cosa di cui soffro col mio caruccio MPC 61 Akai. Infatti, pur essendo nel suo piccolo un mostro quasi unico, tra una song e l'altra passano quei fastidiosissimi 3-7 secondi che talvolta non ci si può permettere di vuoto musicale.
Mi spieghereste perchè, commercialmente, abbiano ritenuto alla Kurzweil di andare avanti con un'altra 88 tasti affiancata dalla piccola 61, rinominarla serie K20... e non magari andare di upgrade con una K2700 rivista e proporre al fianco una 73-76 tasti pesati e la piccola 61 semipesata? trascorrono i decenni, fra tanti acquisti, prove di strumenti e continuano a non comprendere le esigenze di una parte degli utenti
io sinceramente non capisco nè il senso della domanda nè tantomeno questa analisi o premessa che non si capisce minimamente dove voglia arrivare.

comunque sarebbe PERCHE kurzweil ha deciso di non fare una K2700 a 76 tasti (pesati o no, poca importanza ha) e ha optato invece per un suo restyling chiamandola K2088 e K2061? dato che la nuova K è una 2700 con meno features, un design più carino, una library rivisitata (ma che può essere emulata anche dalla 2700) e l'assenza di alcune features come scheda audio integrata.
Il motivo sarà prettamente commerciale....perche non esiste e non è mai esistita una D50 76 tasti? o una JD800 a 88 tasti? perchè non esiste un montage a 76 tasti pesati esattamente come YC76? BOH, chiedilo a roland, yamaha, non ai comuni mortali emo

....evidentemente kurzweil, dalle sue più recenti analisi di mercato, avrà come dire scoperto che la sua linea di strumenti a 88 tasti vende bene, mentre la 76 no perchè un taglio che non accontenta un pianista e rende più scomodo uno che suona la tastiera come una paperaccia con le dita distese, nel senso un pianista o comunque uno che suona davvero il pianoforte (come me) non trova nella 76 un valido ripiego alla 88, anche se me la fai pesata, mentre uno che suona "i synth" e magari ha già una 88 sul palco portarsi in giro una 76 lo trova più scomodo che una 61, quindi è più redditizio per loro fare una 61 e una 88.

Qualsiasi scelta fatta su un prodotto "commerciale" è quasi sempre al 90% dei casi guidata da ragioni commerciali, di guadagno, di profitto, e le esigenze commerciali cambiano anno dopo anno, mese dopo mese, quello che magari funzionava un tempo oggi non funziona più.

Evidentemente (quindi) a kurzweil sta bene così, che sia una strategia sbagliata? Può essere, il futuro lo dirà, comunque questi ancora sono sul mercato e a giudicare da quanti prodotti hanno sul sito qualcosa venderanno immagino, sicchè evidentemente va bene così.
greg 13-05-25 05.10
orange1978 ha scritto:
perche non esiste e non è mai esistita una D50 76 tasti?

D 50 fu superata subito da D 70 a 76 tasti. Quella è già un'epoca precedente alla mia citata, infatti si producevano i moduli a rack, D 550 ed io lo abbinavo ad una pesata Lem a 73 tasti......
SY 99 Yamaha 76 tasti. Poi Roland con JV 1000 76 tasti. La Korg che ha sempre prodotto le WS a 61, 76 e 88. La Ensoniq con MR 61 e 76 tasti. Gem con S2 ed S3 76 tasti quest'ultima.....
Ancora adesso è così. Rifletti, tra le case che producono WS praticamente solo Kurz fa indagini di mercato dove non trova chi preferirebbe una 73-76? e perdonami lo sproloquio della mia domanda, era sera tardi con appannamento da sveglia mattutina.....emo
1paolo 13-05-25 07.55
@ greg
orange1978 ha scritto:
perche non esiste e non è mai esistita una D50 76 tasti?

D 50 fu superata subito da D 70 a 76 tasti. Quella è già un'epoca precedente alla mia citata, infatti si producevano i moduli a rack, D 550 ed io lo abbinavo ad una pesata Lem a 73 tasti......
SY 99 Yamaha 76 tasti. Poi Roland con JV 1000 76 tasti. La Korg che ha sempre prodotto le WS a 61, 76 e 88. La Ensoniq con MR 61 e 76 tasti. Gem con S2 ed S3 76 tasti quest'ultima.....
Ancora adesso è così. Rifletti, tra le case che producono WS praticamente solo Kurz fa indagini di mercato dove non trova chi preferirebbe una 73-76? e perdonami lo sproloquio della mia domanda, era sera tardi con appannamento da sveglia mattutina.....emo
Concordo con te; nelle ultime due band in cui ho suonato (ormai 10-15 anni fa..) avevo, come tastiera del “piano di sotto” rispettivamente una K2500 e una Pc1 se, entrambi 76 tasti con ottima semipesatura.
Peraltro il loro peso era già molto importante, ben oltre 20 kg, e francamente non mi sarei portato in giro delle 88 da più di 30 kg..
Ultimamente alla Kurz hanno cambiato strategia rispetto alla concorrenza, boh..🤷
fefepa 13-05-25 08.02
@ 1paolo
Concordo con te; nelle ultime due band in cui ho suonato (ormai 10-15 anni fa..) avevo, come tastiera del “piano di sotto” rispettivamente una K2500 e una Pc1 se, entrambi 76 tasti con ottima semipesatura.
Peraltro il loro peso era già molto importante, ben oltre 20 kg, e francamente non mi sarei portato in giro delle 88 da più di 30 kg..
Ultimamente alla Kurz hanno cambiato strategia rispetto alla concorrenza, boh..🤷
Infatti. Capisco che un vero pianista (io ormai sono un ex quasi pianista) possa trovare limitante non avere una 88 tasti, ma nella vita reale di molti che, come me, si divertono a suonare in gruppetti nei locali o in qualche piccolo palco, portarsi dietro meno ingombri e meno peso non ha prezzo.
Tra l'altro spesso facendo repertori dove ti chiedono sempre meno pianoforte e sempre più tutt'altro. E quando devi suonare il piano devi riprodurre roba suonata con due dita per mano...
Insomma, dipende molto dai contesti d'uso.
Roberto_Forest 13-05-25 08.27
Non c’era il Forte 7 pesato? Una delle poche workstation pesate compatte in commercio. Forse l’unica insieme a Kronos. Sul forum qui qualcuno la stava vendendo.
greg 13-05-25 08.30
@ Roberto_Forest
Non c’era il Forte 7 pesato? Una delle poche workstation pesate compatte in commercio. Forse l’unica insieme a Kronos. Sul forum qui qualcuno la stava vendendo.
Ma una bella K 2076 nuova di zecca, no?emo
orange1978 13-05-25 21.20
greg ha scritto:
D 50 fu superata subito da D 70 a 76 tasti.

calma...la d70 non è una d50 a 76 tasti ma una U20 a 76, con l'aggiunta di filtri digitali tvf, dlm ed effetti, una u20 on steroids in pratica, e con la d50 non c'entra proprio nulla, totalmente incompatibile.

greg ha scritto:
SY 99 Yamaha 76 tasti. Poi Roland con JV 1000 76 tasti. La Korg che ha sempre prodotto le WS a 61, 76 e 88. La Ensoniq con MR 61 e 76 tasti. Gem con S2 ed S3 76 tasti quest'ultima.....
Ancora adesso è così. Rifletti, tra le case che producono WS praticamente solo Kurz fa indagini di mercato dove non trova chi preferirebbe una 73-76?


si si ma le hanno fatte le 76, tutt'ora le fanno, e anche kurzweil le ha sempre fatte fino alla pc4 che è ancora in listino, però di solito kurzweil parte sempre prima dalla 88 poi fa il resto, magari tra qualche mese presenteranno la K2776, ma il punto è che la politica di un azienda è una cosa che riguarda appunto l'azienda stessa, e non sempre trova risposte logiche sui perche, quante fantom 76 si vendono? e quante montage m7 si vendono? ....rispetto ai loro rispettivi modelli a 88 o 61? boh, lo sapranno loro!
...ma mi pare logico che se su 5000 tastiere vendute i numeri fossero 4500 a 76, 200 a 61 e 300 a 88, probabilmente qualunque azienda punterebbe sulla 76, forse analizzando le loro vendite negli ultimi anni in kurzweil avranno visto che le versioni 76 tasti son quelle che loro piazzano meno, in quel caso sarebbe logico non puntare su quei modelli, dato che produrli ha comunque dei costi.

non vedo altre spiegazioni sinceramente, sicuro non è incapacità da parte del costruttore, e nemmeno penso volontà di non farla a prescindere (dato che le hanno quasi sempre fatte.)
greg 13-05-25 21.34
@ orange1978
greg ha scritto:
D 50 fu superata subito da D 70 a 76 tasti.

calma...la d70 non è una d50 a 76 tasti ma una U20 a 76, con l'aggiunta di filtri digitali tvf, dlm ed effetti, una u20 on steroids in pratica, e con la d50 non c'entra proprio nulla, totalmente incompatibile.

greg ha scritto:
SY 99 Yamaha 76 tasti. Poi Roland con JV 1000 76 tasti. La Korg che ha sempre prodotto le WS a 61, 76 e 88. La Ensoniq con MR 61 e 76 tasti. Gem con S2 ed S3 76 tasti quest'ultima.....
Ancora adesso è così. Rifletti, tra le case che producono WS praticamente solo Kurz fa indagini di mercato dove non trova chi preferirebbe una 73-76?


si si ma le hanno fatte le 76, tutt'ora le fanno, e anche kurzweil le ha sempre fatte fino alla pc4 che è ancora in listino, però di solito kurzweil parte sempre prima dalla 88 poi fa il resto, magari tra qualche mese presenteranno la K2776, ma il punto è che la politica di un azienda è una cosa che riguarda appunto l'azienda stessa, e non sempre trova risposte logiche sui perche, quante fantom 76 si vendono? e quante montage m7 si vendono? ....rispetto ai loro rispettivi modelli a 88 o 61? boh, lo sapranno loro!
...ma mi pare logico che se su 5000 tastiere vendute i numeri fossero 4500 a 76, 200 a 61 e 300 a 88, probabilmente qualunque azienda punterebbe sulla 76, forse analizzando le loro vendite negli ultimi anni in kurzweil avranno visto che le versioni 76 tasti son quelle che loro piazzano meno, in quel caso sarebbe logico non puntare su quei modelli, dato che produrli ha comunque dei costi.

non vedo altre spiegazioni sinceramente, sicuro non è incapacità da parte del costruttore, e nemmeno penso volontà di non farla a prescindere (dato che le hanno quasi sempre fatte.)
Si, me la ricordo la D 70.....
Era dolo per sottolineare che le 76 tasti, sono sempre esistite nonappena sopraggiunta l'era dei synth digitali.
Lo so che sei molto preparato.
Ribadisco che quella era l'epoca in cui i moduli venivano prodotti sempre , vedi M1R Korg, come dicevo di Kurzweil tutta la serie PX E e proseguirono anche con il K 2000 R.Quindi si poteva utilizzare una delle tastiere a 76 tasti in commercio all'epoca, tipo A 70 Eoland, una master della Elka, la mia Lem a 73 tasti, c9n piccolo sequenze a bordo da 5000 note e 4 tracce.....non il massimo....utilizzabile con registratore a cassette per archivio....
Concludendo io preferirei un K 2076 più che un K2776 . Resterò inascoltato da Kurz....magari almeno un modulo.....
orange1978 13-05-25 21.50
greg ha scritto:
Concludendo io preferirei un K 2076 più che un K2776 . Resterò inascoltato da Kurz....magari almeno un modulo.....


....moduli? non scherziamo, quelle son cose anacronistiche, la kurzweil che produceva "moduli" era la kurzweil anni 80 e 90, epoca in cui si faceva musica con un computer che controllava via midi molti generatori sonori esterni, sopratutto campionatori....allora era molto redditizio per un azienda produrli perche tutti gli studi ne compravano almeno uno, dato che serviva polifonia e suoni, ma oggi? figuriamoci, tutto oramai in studio è nella dimensione software, quello che un tempo faceva un K2000RS oggi lo fanno i plug in, che costano poco e hanno una scelta vastissima di possibilità, anche molto mirate, in sostanza non servono più (infatti nessuno li produce più), perciò se aspetti un uscita di un K2000R temo aspetterai invano.

altra epoca, un tempo manco esisteva l'hard disc recording, o se c'era era comunque molto limitato tipo 8 tracce, e stop....in una dimensione del genere avere due K2500R in studio era necessario, ci si facevano pure le voci, pensiamo all'akai s1100 con funzioni direct to disc.

....ma il mondo è cambiato, siamo nel 2025 non nel 1992.
greg 13-05-25 22.00
@ orange1978
greg ha scritto:
Concludendo io preferirei un K 2076 più che un K2776 . Resterò inascoltato da Kurz....magari almeno un modulo.....


....moduli? non scherziamo, quelle son cose anacronistiche, la kurzweil che produceva "moduli" era la kurzweil anni 80 e 90, epoca in cui si faceva musica con un computer che controllava via midi molti generatori sonori esterni, sopratutto campionatori....allora era molto redditizio per un azienda produrli perche tutti gli studi ne compravano almeno uno, dato che serviva polifonia e suoni, ma oggi? figuriamoci, tutto oramai in studio è nella dimensione software, quello che un tempo faceva un K2000RS oggi lo fanno i plug in, che costano poco e hanno una scelta vastissima di possibilità, anche molto mirate, in sostanza non servono più (infatti nessuno li produce più), perciò se aspetti un uscita di un K2000R temo aspetterai invano.

altra epoca, un tempo manco esisteva l'hard disc recording, o se c'era era comunque molto limitato tipo 8 tracce, e stop....in una dimensione del genere avere due K2500R in studio era necessario, ci si facevano pure le voci, pensiamo all'akai s1100 con funzioni direct to disc.

....ma il mondo è cambiato, siamo nel 2025 non nel 1992.
Ti ho thanksato, non fosse altro che le tue tue risposte esaustive sono a livello professionale e oltre che rendere piacevole la discussione, aumentano a molti di noi la conoscenza in strumenti realmente professionali.
orange1978 14-05-25 00.14
ricordo un produttore americano di musica da tv e film principalmente, avere nello studio un K2500RS espanso al massimo, una seconda K2500X come master (che avevo pure io) sempre espansa, e poi un mixer digitale yamaha e un computer mac con digital performer non ricordo con quali convertitori e scheda audio (forse yamaha cbx8), e forse se ricordo bene due registratori a otto tracce digitali adat o tascam.

comunque, un setup così costava tantissimo, ma offriva 96 voci di polifonia, otto tracce audio direct to disc poi portate a 16 su performer sincronizzate ad altre 16 digitali su vhs , ma sopratutto era super versatile nel senso che i due kurzweil potevano interfacciarsi al mac tramite interfaccia SCSI ed esser controllati da digital performer che all'epoca supportava il transfer dei samples via scsi, potevi quindi campionare con il kurzweil, mandare il sample a performer via scsi, editarlo comodamente e trattarlo con effetti digitali e funzioni pure DSP di time stretching/pitch shifting con controllo delle formanti (per l'epoca un vero lusso) e rimandare tutto al kurzweil, questa incredibile versatilità a metà anni novanta non era certo alla portata di tutte le tasche, tutt'altro...per comprendere quanto fossero potenti quegli strumenti e concepiti per uso super professionale.

Oggi fa sorridere quasi vedere una cosa del genere, nel senso che oggi ti compri un mac con una daw, e ci carichi le librerie che ti servono gestendo tutto dal computer, fare quindi un expander con simili potenzialità tipo otto uscite bilanciate separate, connessioni AES/EBU per andare in un mixer digitale o computer tutto in digital domain, doppia interfaccia scsi etc....sono cose anacronistiche ma che un tempo erano grandi lussi, un sistema del genere era una vera daw per l'epoca.

Per questo sono sicuro al 100% che un modulo kurzweil con simili features non lo si vedrà mai più, perchè non servirebbe, costerebbe una follia e non avrebbe alcun mercato.

ma anche se fosse non avrebbe più simili features, le nuove kurzweil ad esempio importano i samples (lentamente pure) ma la cosa serve per lo più appunto in applicazioni live dove il tastierista si porta i suoi suoni, si fa il set e poi durante il tour accende e la macchina è operativa in 10 secondi, un tempo invece si usava sopratutto in studio sia per caricare librerie da floppy o cd ma anche per campionare in realtime dagli ingressi, tutte cose che oggi appunto si fanno con il computer.
greg 14-05-25 00.28
@ orange1978
ricordo un produttore americano di musica da tv e film principalmente, avere nello studio un K2500RS espanso al massimo, una seconda K2500X come master (che avevo pure io) sempre espansa, e poi un mixer digitale yamaha e un computer mac con digital performer non ricordo con quali convertitori e scheda audio (forse yamaha cbx8), e forse se ricordo bene due registratori a otto tracce digitali adat o tascam.

comunque, un setup così costava tantissimo, ma offriva 96 voci di polifonia, otto tracce audio direct to disc poi portate a 16 su performer sincronizzate ad altre 16 digitali su vhs , ma sopratutto era super versatile nel senso che i due kurzweil potevano interfacciarsi al mac tramite interfaccia SCSI ed esser controllati da digital performer che all'epoca supportava il transfer dei samples via scsi, potevi quindi campionare con il kurzweil, mandare il sample a performer via scsi, editarlo comodamente e trattarlo con effetti digitali e funzioni pure DSP di time stretching/pitch shifting con controllo delle formanti (per l'epoca un vero lusso) e rimandare tutto al kurzweil, questa incredibile versatilità a metà anni novanta non era certo alla portata di tutte le tasche, tutt'altro...per comprendere quanto fossero potenti quegli strumenti e concepiti per uso super professionale.

Oggi fa sorridere quasi vedere una cosa del genere, nel senso che oggi ti compri un mac con una daw, e ci carichi le librerie che ti servono gestendo tutto dal computer, fare quindi un expander con simili potenzialità tipo otto uscite bilanciate separate, connessioni AES/EBU per andare in un mixer digitale o computer tutto in digital domain, doppia interfaccia scsi etc....sono cose anacronistiche ma che un tempo erano grandi lussi, un sistema del genere era una vera daw per l'epoca.

Per questo sono sicuro al 100% che un modulo kurzweil con simili features non lo si vedrà mai più, perchè non servirebbe, costerebbe una follia e non avrebbe alcun mercato.

ma anche se fosse non avrebbe più simili features, le nuove kurzweil ad esempio importano i samples (lentamente pure) ma la cosa serve per lo più appunto in applicazioni live dove il tastierista si porta i suoi suoni, si fa il set e poi durante il tour accende e la macchina è operativa in 10 secondi, un tempo invece si usava sopratutto in studio sia per caricare librerie da floppy o cd ma anche per campionare in realtime dagli ingressi, tutte cose che oggi appunto si fanno con il computer.
Certo, è chiaro
In realtà io ho suonato con bei campionatori negli anni '80, creando qualche banco di suoni da portare in giro. Avevo il bel Korg DSS1, LO sostituisce con il meno dettagliato FZ1 Casio che abbinati nel 1988 al DSM1, sempre 12 bit, ma con 16 voci e sedici uscite separate. Grandi potenzialità per l'epoca, ma la lentezza dei floppy disarmante
orange1978 14-05-25 01.31
@ greg
Certo, è chiaro
In realtà io ho suonato con bei campionatori negli anni '80, creando qualche banco di suoni da portare in giro. Avevo il bel Korg DSS1, LO sostituisce con il meno dettagliato FZ1 Casio che abbinati nel 1988 al DSM1, sempre 12 bit, ma con 16 voci e sedici uscite separate. Grandi potenzialità per l'epoca, ma la lentezza dei floppy disarmante
io ho sempre usato quasi solamente campionatori kurzweil (K2000, K2500 etc) e poi akai s3000, parlo a casa mia (studio), da altre parti ho usato anche emu, roland e altro.
kurzweil lo scelsi all'epoca perche era sì costoso, però in un solo prodotto alla fine faceva quasi tutto, un K2000RS campionava, aveva una ricchissima sezione di sintesi, effetti digitali, etc etc...a differenza di alti prodotti roland o yamaha che erano limitati, facevano una sola cosa, quindi alla fine conveniva.

akai in particolare era bello come editing sul sample e conversione, però come sintesi non offriva tutte le modulazioni che offriva kurzweil, emu già ci si avvicinava grazie ai filtri z-plane e alla struttura modulare simile ai vari moduli emu.

comunque c'era gente che faceva quasi tutto solo con uno o due campionatori...ho detto "quasi" tutto, però si sarebbe potuto e a me piaceva molto come approccio l'idea di far tutto con poche cose, ma nella pratica poi non ci son mai riuscito!