@ greg
Korg e soprattutto Roland non fanno altro che sfornare tante workstations a volte mascherate da synth causa di un sequencer assente o ridotto all'osso....solo come promemoria, da Gokeys a Juno d, Juno ds, FA, Fantom 0, Fantom ex
Korg che ha proposto da Kross a Krome a Kronos in varie salse per poi passare a Nautilus, Nautilus AT, per poi ritornare a Kronos 3.
Mille critiche si potrebbero fare,per lo spreco di energie invece di creare, a mò di Viscount con Legend, uno strumento modulare o come erano le prime Motif Yamaha con possibilità di aggiungere synth a se stanti attraverso schede PLg 100 e poi 150....
Ma andiamo a Kurzweil. Da sempre un mio sogno.
L'inarrivabile K250 con cui Baglioni andava in giro proponendo ASSOLO.
Poi fu la volta di bellissimi moduli tematici singoli, di pianoforti, strings, brass ecc. anche lì steccai, non ne presi
1992 su SM Luca Pilla ( se la memoria non mi inganna) scrisse un articolo di diverse pagine per spiegarci la sintesi VAST, un'autentica rivoluzione che costituiva il cuore del synth-campionatore-workstation K 2000, prodotto in una epoca in cui Korg la fece da padrone da M1 alla serie T a O1W, Roland si difendeva soprattutto con gli arrangers della serie interminabile E, Poi coi synth JD 800 JV 80 eccetera.
Yamaha, dopo l'uscita di produzione dei synth FM produsse una workstation spettacolare SY 77, replicata con la 76 tasti SY 99 di cui divenne endorser un certo Cick Korea.
La battaglia era durissima considerando la presenza di altri grossi produttori dell'epoca, Ensoniq, Gem con la serie S2 e S3, Technics e, aiutatemi se ricordate altro intorno agli anni '91-'94.
Fatto questo preambolo, Kurzweil nei decenni a seguire intorno alla sigla VAST ha continuato a produrre synth mascherati da piani elettronici o, se preferite, piani elettronici con parziale cuore di synth, oltre alla prosecuzione della produzione della dinastia K.
Eccoci al punto, lo so, non so essere breve, ma è divertente anche rispolverare ricordi simili;
Da qualche anno proposto il mastodontico, per dimensioni, K 2700, con caratteristiche, a mio modestissimo parere, non eccezionali, ma soprattutto ripetitivo con minime aggiunte di ROM e con flash ram che contraddistingue il marchio.
Ora se ne sono usciti con la riedizione della vera serie K denominata 2061 e 2088.
Già qui mi rode non poco. Il K 2700 solo 88 tasti. Ma possibile che per fare serate dove non si necessita di una 88 tasti pesati si debba passare direttamente ad una 61 semipesata? Solo Korg ha questa sorta di sensibilità con la prossima Kronos 3 (il ritorno) a 73 tasti pesati?
Io non so ancora come suonerà questo K 2088, Nel 2018 provai il K2600, era bello, ma un suono di piano, quello nei presets, un pò sbiadito rispetto alla concorrenza Korg e Yamaha. Ammetto che ho ascoltato il K2700 in una lunga performance, un concerto cover durato 3 ore. Un suono presente, ma non spettacolare, il tastierista era anche bravo, per carità, e può anche essere che l'impianto di quel locale dove si esibiva impastasse i suoni sulle medie, ma aveva anche una Montage 7 che invece suonava da........Yamaha....
Non nascondo che se avessero prodotto una versione 73-76 tasti pesati ci avrei fatto molto più che un pensiero.
Con la loro flash ram sicuramente non ci si dovrebbe preoccupare dei tempi di caricamento dal vivo, cosa di cui soffro col mio caruccio MPC 61 Akai. Infatti, pur essendo nel suo piccolo un mostro quasi unico, tra una song e l'altra passano quei fastidiosissimi 3-7 secondi che talvolta non ci si può permettere di vuoto musicale.
Mi spieghereste perchè, commercialmente, abbiano ritenuto alla Kurzweil di andare avanti con un'altra 88 tasti affiancata dalla piccola 61, rinominarla serie K20... e non magari andare di upgrade con una K2700 rivista e proporre al fianco una 73-76 tasti pesati e la piccola 61 semipesata? trascorrono i decenni, fra tanti acquisti, prove di strumenti e continuano a non comprendere le esigenze di una parte degli utenti
io sinceramente non capisco nè il senso della domanda nè tantomeno questa analisi o premessa che non si capisce minimamente dove voglia arrivare.
comunque sarebbe PERCHE kurzweil ha deciso di non fare una K2700 a 76 tasti (pesati o no, poca importanza ha) e ha optato invece per un suo restyling chiamandola K2088 e K2061? dato che la nuova K è una 2700 con meno features, un design più carino, una library rivisitata (ma che può essere emulata anche dalla 2700) e l'assenza di alcune features come scheda audio integrata.
Il motivo sarà prettamente commerciale....perche non esiste e non è mai esistita una D50 76 tasti? o una JD800 a 88 tasti? perchè non esiste un montage a 76 tasti pesati esattamente come YC76? BOH, chiedilo a roland, yamaha, non ai comuni mortali
....evidentemente kurzweil, dalle sue più recenti analisi di mercato, avrà come dire scoperto che la sua linea di strumenti a 88 tasti vende bene, mentre la 76 no perchè un taglio che non accontenta un pianista e rende più scomodo uno che suona la tastiera come una paperaccia con le dita distese, nel senso un pianista o comunque uno che suona davvero il pianoforte (come me) non trova nella 76 un valido ripiego alla 88, anche se me la fai pesata, mentre uno che suona "i synth" e magari ha già una 88 sul palco portarsi in giro una 76 lo trova più scomodo che una 61, quindi è più redditizio per loro fare una 61 e una 88.
Qualsiasi scelta fatta su un prodotto "commerciale" è quasi sempre al 90% dei casi guidata da ragioni commerciali, di guadagno, di profitto, e le esigenze commerciali cambiano anno dopo anno, mese dopo mese, quello che magari funzionava un tempo oggi non funziona più.
Evidentemente (quindi) a kurzweil sta bene così, che sia una strategia sbagliata? Può essere, il futuro lo dirà, comunque questi ancora sono sul mercato e a giudicare da quanti prodotti hanno sul sito qualcosa venderanno immagino, sicchè evidentemente va bene così.