Un Thanks a tutti per le Vostre risposte
Oggi mi sono fatto un "giretto esplorativo" ed ho avuto modo di provare due delle macchine che sto tenendo in osservazione: Modal Cobalt e Arturia Minifreak.
Nelle prove non sono partito dai presets (che molte volte ingannano) ma mi sono messo lì con pazienza, utilizzando il "metodo Enrico Cosimi": suono "init", si parte con la forma d'onda dente di sega su un oscillatore,. si aziona il secondo oscillatore e si detuna, poi si aggiungono filtri, inviluppi, LFO ecc., poi si provano altre forme d'onda (square, triangolo, pulse ecc.), si prova a spippolare con il PWM (utilizzando la matrice di modulazione). Dopodichè si passa agli effetti, cercando di capirne la reale qualità ed utilizzabilità. Se poi ci sono ci sono altre forme di sintesi, bene o male sono ormai abbastanza abituato a smanettare "a prima vista" per capirne la qualità e le possibilità timbriche .
Si creano un po' di suoni" basici" (brass, leads, bassi, strings e pads) per testare la risposta sonora.
Alla fine di tutto, una veloce panoramica sui presets, a mò di "quadro riassuntivo", soffermandomi con qualche modifica "al volo" su quelli che (al mio personale gusto) mi sono parsi più sonicamente convincenti.
Entrambe le macchine mi hanno impressionato. Suonano molto, ma molto bene ed hanno caratteristiche sonore più ampie, rispetto al Pro-800.
Il Modal Cobalt è bello "ciccione", ma sa essere anche "thin", aggressivo e variegato, grazie alla conformazione dei suoi due oscillatori, alle possibilità di modulazione ed ai suoi algoritmi e filtri (la versione V2, oltretutto, ha aggiunto molto, rispetto a quando è uscito).
Definirlo semplicemente un "virtual analog" è certamente riduttivo.
Nei suoni "tradizionali", comunque, ha una potenza ed un impatto sonoro notevoli (e pure un certo "sentore" oberheimesco).
L'unico "neo" (per la mia personalissima prospettiva) è rappresentato dal fatto che è interamente digitale e, in quel settore, ho già tanta roba (Hydra e Iridium).
Il Minifreack..... mi ha sorpreso.
Non ero così intenzionato a provarlo (puntavo più sul Multipoly, che però in quel momento veniva spippolato da un altro cliente) perchè l'idea che me ne ero fatto, dai video sul tubo, è che avesse una pasta sonora più "harsh", fatta di campanellini, suoni distorti, dal sapore "metallico"... insomma non mi convinceva..
Mi sono dovuto ricredere.
Diciamo subito che il filtro analogico suona bene.
Certo, non è come un SSM/CEM/SEM, nel senso che l' ho trovato un pochino più "duretto" e "clinico" .... ma non così tanto come accade con i tipici Steiner-Parker, mantenendo un certo grado di "cremosità" che mi ha permesso di creare sonorità rolandesche, belle piene e convincenti (incluso uno string-pad che usavo tantissimo sul Juno 60)..Secondo me, assomiglia abbastanza ad un JX3P.
Unico "neo" del filtro è la risonanza, che mi è sembrata un po' "thin" e poco incisiva, rispetto al classico filtro Roland (IMHO).
Diciamo che, "analogicamente parlando", il synth copre piuttosto bene le sonorità commerciali tipiche degli anni '80 e inizio '90, ma non finisce qui, perchè la sezione oscillatore con le diverse forme di sintesi è davvero pazzesca e piena di "sorprese sonore".
Peraltro, non sapevo che con gli ultimi aggiornamenti fosse stata aggiunta la parte wavetable, con la possibilità di caricarne anche di esterne..... e devo ammettere che l'idea di "smanettare" con le wavetables su filtro analogico mi solletica non poco.
Nel complesso la "pasta sonora" del synth mi è parsa a prima vista abbastanza complementare con quella di Hydra e Iridium, e anche questo è un "plus"..
In definitiva, ho trovato i due sintetizzatori veramente validi, a prezzi (sul nuovo rispettivamente 579 e 529 euro) che ritengo davvero "competitivi".
Sul MM, a Milano, ci sarebbe pure un un Cobalt Desktop a 390 Euro.