gig69 ha scritto:
Ma per Virtual Analog si intende la replica del comportamento di un cirtuito fisico, come ad esempio un filtro ladder,così com'è strutturato nell'originale,con i vari valori delle resistenze,della capacità dei singoli condensatori ,caratteristiche dei transistor,valori di corrente e tensione tutto in istruzioni numeriche strettamente digitali in un DSP
Non necessariamente. Un synth virtual analog emula
il comportamento degli elementi tipici di un analogico, quindi gli oscillatori con le loro forme d'onda classiche e tutte le loro modulazioni tipiche (sync, PWM, ring), i filtri, eccetera. E può farlo usando diverse tecniche, senza per forza arrivare all'emulazione circuitale. L'importante, ed è il tratto fondamentale che distingue un vero virtual analog da un normale synth PCM+filtro, è che gli oscillatori vengano generati in tempo reale e permettano modulazioni altrettanto in tempo reale.
L'emulazione circuitale vera e propria, derivata dai software che si usano in ingegneria elettronica quali SPICE, è molto pesante a livello computazionale e non sono molti i sintetizzatori VA hardware a farla. I modelli ACB di Roland che girano sui Boutique, Aira e System 8 sono emulazioni di questo tipo, e infatti si è dovuto aspettare il System 8, che ha al suo interno tre processori custom distinti per far girare i modelli, per avere una polifonia minimamente decente di 8 voci (se non sbaglio due sono usati per generare 4 voci ciascuno e il terzo è per gli effetti). Sono invece più numerosi i sintetizzatori virtual analog VST che fanno emulazione circuitale, Diva per esempio, perché possono contare sulla CPU del PC che mediamente ha molta più forza bruta di calcolo rispetto al DSP usato in un sintetizzatore hardware.
Concordo con Orange nel dire che il D-50 può essere considerato il primo sintetizzatore virtual analog commerciale, perlomeno la sua parte SYN. Gli manca solo il sync tra gli oscillatori, ma per il resto emula tutta l'architettura di un classico polifonico analogico tant'è vero che i suoi oscillatori permettono anche di fare PWM in tempo reale, modulata o da LFO o dagli inviluppi. Avevo addirittura letto da qualche parte che il codice che genera gli oscillatori SYN del D-50 è derivato dal chip generatore dell'Alpha Juno, che su quel synth genera digitalmente i segnali dei 6 oscillatori e vengono poi convertiti in analogico, per farli passare nelle 6 catene VCF+VCA realizzando quindi le 6 voci di polifonia dello strumento.
SimonKeyb ha scritto:
Per Virtual analog (o analogue alla british) si è sempre inteso da che mondo è mondo una macchina digitale con sintesi virtuale a modelli fisici
"Modelli fisici" presuppone appunto l'emulazione del circuito, ma come detto sopra non per forza un VA deve fare modellazione fisica, di fatto se parliamo di strumenti hardware sono pochi quelli che veramente la fanno. Si può generare per esempio un oscillatore anche usando lookup table, contatori e via dicendo, non per forza facendo simulazione fisica dei componenti che lo costituirebbero in un circuito elettronico, che appunto è molto pesante sul processore. Idem per un filtro il cui comportamento può essere ricreato matematicamente senza per forza arrivare all'emulazione dei diversi componenti elettronici.