Architettura dei synth originali e modelli

gig69 28-05-25 23.20
Ho installato un VSTi free ,OBXD della datsound. Non ha preset ,ma visto che vuole essere un OBX virtuale perchè nn provare a tirar fuori il suono più iconico del sinth originale? I brass di Jump ovviamente ;) Programmandolo in pochi tocchi comincio a riconoscerlo , riascolto il brano,pochi altri aggiustamenti,l'ovvia aggiunta di reverbero e delay e caspita mi dico, non mi sono mai avvicinato nè con il REV2 nè con il JX8p ad un risultato così realistico ! :)
Vale anche per l'hardware,ad esempio, con il Behringer Model D che replica il disegno originale del minimoog effettivamente ti avvicini tantissimo a quelle sonorità,cosa che non puoi ottenere in toto nemmeno con il più poliedrico dei virtual analog o analogico a meno che non ne ricalchi appunto l'architettura originale.
Tutto qui, ovviamente è il digitale che ormai dall'uscita del primo nordlead, il primo vero virtual analog ,e dalla successiva invasione dei VSti la fa da padrone, seguita ultimamente dai vari cloni hardware ,strada intrapresa in modo coraggioso e da premiare a mio avviso proprio da Behringer. Certo non si può replicare tutto, pensavo ad esempio a quel bestione di Farfisa Polychrome che ho la fortuna di avere, è un emozione ogni volta ascoltare il suo suono ma replicarne la complessa e pesante (in tutti i sensi,35kg di chassis in metallo,legno e circuiti ) architerrura sonora,sarebbe cmq costoso a livello hardware o molto complesso e pesante a livello software,,
wildcat80 28-05-25 23.28
Non conoscevo il plugin di Datsound, per me OB - XD è solo DiscoDSP (quelli che hanno virtualizzato il Nord Lead 2), che oltre a suonare bene ha pure tutti i presets storici ed economicissimo (quantomeno su iPad costa 10 euro).
gig69 28-05-25 23.44
@ wildcat80
Non conoscevo il plugin di Datsound, per me OB - XD è solo DiscoDSP (quelli che hanno virtualizzato il Nord Lead 2), che oltre a suonare bene ha pure tutti i presets storici ed economicissimo (quantomeno su iPad costa 10 euro).
In realtà non ho mai avuto la fortuna di provare un vero OB_Xa nè ne conosco i preset storici e dove siano stati utilizzati, eccetto JUMP appunto :))
Il modo con cui mi sono avvicinato all'originale di questo suono spippolando su questo VSTi free mi ha colpito evidentemente, ecco perchè ho scritto il post.
Se hai modo di provarlo fammi sapere, giusto per curiosità e conferma, poi ovvio che dipende dalla qualità dei vari cloni..certo se si tratta di clonare un puro digitale come il Dx7 ad esempio,con i giusti distinguo su convertitori,stadio di preamplificazione ecc ,tutti si avvicinano moltissimo, diverso è il discorso per gli analogici anche se piuttosto semplici come il Poly61 ad esempio.
orange1978 28-05-25 23.49
gig69 ha scritto:
dall'uscita del primo nordlead, il primo vero virtual analog


...errato.
ce ne sono stati parecchi già prima, direi roland d50 forse è stato il primissimo tra i nomi commerciali senza andare a prendere cose esoteriche come fairlight o synclavier.

il D50 infatti per la parte SYN genera le forme d'onda e il filtro tutto il tempo reale, in una maniera simile a un nord lead ma usando una funzione completamente diversa (il filtro è ottenuto in maniera simile a un waveshaping sulla waveform), ma comunque senza campionamenti (presenti invece nella parte PCM).

lo stesso si può dire per sy77 e sy99, nate ancor prima di nord lead, quando le forme d'onda a livello sono di tipo complesso (non sine) quindi con armoniche di partenza come il tx81z, e passate dentro il filtro rcm yamaha (rcm indica anche la tecnologia dei filtri digitali risonanti in tempo reale) ecco comportarsi esattamente come un sofisticato virtual analog.

kurzweil k2000 (1991) altro virtual analogue, usando le forme d'onda dsp e le numerose funzioni dsp come sync e shp, hai un vero virtual analog e molto meglio di nord lead.

la clavia ha solamente semplificato "commercialmente" con il marketing le cose, facendo una pianola rossa a 4 ottave, stilosa, ispirandosi al prophet 5 come architettura e sopratutto mettendo il controllo realtime, quindi "virtual analog" nel caso di clavia ha più a che fare con l'idea del controllo analogico sulla macchina priva di menù e sottomenù, come invece succedeva in workstations sofisticate appunto yamaha e kurzweil la cui struttura complessa frenava un po' il musicista abituato a un vero analogico old school a considerarle un rimpiazzo....però roland ci aveva pensato già, con d50 fece uscire il PG1000 che dava alla macchina sostanzialmente la stessa idea di realtime control di clavia, e fece lo stesso anche con i vari jx8 jx10 jx3 alpha juno, il problema del "feeling analogico" nel controllo è sempre stato molto sentito da roland.

....e infatti io metterei anche JD800 come uno dei primi virtual analog, non utilizza dsp per generare in tempo reale le forme d'onda ma il controllo e il feeling era quello di un jupiter del futuro, altro che clavia.
orange1978 28-05-25 23.50
gig69 ha scritto:
In realtà non ho mai avuto la fortuna di provare un vero OB_Xa nè ne conosco i preset storici e dove siano stati utilizzati, eccetto JUMP appunto :))



....beh direi che questo è un ottimo presupposto per affermare che il plug in sia un "ottimo emulatore dell'originale".
gig69 28-05-25 23.52
@ orange1978
gig69 ha scritto:
In realtà non ho mai avuto la fortuna di provare un vero OB_Xa nè ne conosco i preset storici e dove siano stati utilizzati, eccetto JUMP appunto :))



....beh direi che questo è un ottimo presupposto per affermare che il plug in sia un "ottimo emulatore dell'originale".
capisco emoemook ;)
orange1978 28-05-25 23.56
wildcat80 ha scritto:
DiscoDSP (quelli che hanno virtualizzato il Nord Lead 2),


ecco questa è una cosa grottesca, anche se a breve ne vedremo delle belle in questo settore....intendo dire "virtualizzare una cosa già virtuale", cioè il disco dsp come anche synth1 erano plug in che clonavano una cosa che era già un clone appunto, sarebbe come fare un plug in che clona il model d della behringer, anche se a pensarci bene nord lead alla fine è un prophet virtuale anni novanta, addirittura ne replica nelle performance i factory presets del prophet 5, però ha raggiunto un carattere suo più violento e tagliente dell'originale da (forse) poterlo considerare uno strumento sè stante e quindi clonabile e trattabile come uno strumento.
gig69 29-05-25 00.12
@ orange1978
gig69 ha scritto:
dall'uscita del primo nordlead, il primo vero virtual analog


...errato.
ce ne sono stati parecchi già prima, direi roland d50 forse è stato il primissimo tra i nomi commerciali senza andare a prendere cose esoteriche come fairlight o synclavier.

il D50 infatti per la parte SYN genera le forme d'onda e il filtro tutto il tempo reale, in una maniera simile a un nord lead ma usando una funzione completamente diversa (il filtro è ottenuto in maniera simile a un waveshaping sulla waveform), ma comunque senza campionamenti (presenti invece nella parte PCM).

lo stesso si può dire per sy77 e sy99, nate ancor prima di nord lead, quando le forme d'onda a livello sono di tipo complesso (non sine) quindi con armoniche di partenza come il tx81z, e passate dentro il filtro rcm yamaha (rcm indica anche la tecnologia dei filtri digitali risonanti in tempo reale) ecco comportarsi esattamente come un sofisticato virtual analog.

kurzweil k2000 (1991) altro virtual analogue, usando le forme d'onda dsp e le numerose funzioni dsp come sync e shp, hai un vero virtual analog e molto meglio di nord lead.

la clavia ha solamente semplificato "commercialmente" con il marketing le cose, facendo una pianola rossa a 4 ottave, stilosa, ispirandosi al prophet 5 come architettura e sopratutto mettendo il controllo realtime, quindi "virtual analog" nel caso di clavia ha più a che fare con l'idea del controllo analogico sulla macchina priva di menù e sottomenù, come invece succedeva in workstations sofisticate appunto yamaha e kurzweil la cui struttura complessa frenava un po' il musicista abituato a un vero analogico old school a considerarle un rimpiazzo....però roland ci aveva pensato già, con d50 fece uscire il PG1000 che dava alla macchina sostanzialmente la stessa idea di realtime control di clavia, e fece lo stesso anche con i vari jx8 jx10 jx3 alpha juno, il problema del "feeling analogico" nel controllo è sempre stato molto sentito da roland.

....e infatti io metterei anche JD800 come uno dei primi virtual analog, non utilizza dsp per generare in tempo reale le forme d'onda ma il controllo e il feeling era quello di un jupiter del futuro, altro che clavia.
Ma per Virtual Analog si intende la replica del comportamento di un cirtuito fisico, come ad esempio un filtro ladder,così com'è strutturato nell'originale,con i vari valori delle resistenze,della capacità dei singoli condensatori ,caratteristiche dei transistor,valori di corrente e tensione tutto in istruzioni numeriche strettamente digitali in un DSP. Il JD800 in questa ottica non ha nulla a che fare con un virtual analog se non quello di avere dei controlli analogici,un filtro digitale proprietario ed una wavetable oltra che la struttura di sintesi sempre proprietaria. Idem per il K2000 ,gli Yamaha Sy77 con sintesi Fm evoluta + wavetable e lo stesso D50 con la sintesi LA proprietaria che introduce i transienti di attacco (samples) seguiti dalla classica sottrattiva digitale per il resto del timbro visto che un timbro (tromba piuttosto che clavicembalo) lo si riconosce soprattutto dal transiente d'attacco.
No..e non vale nemmeno con tutti gli ibridi digitali del passato ,come il PPG il DW8000. Il primo vero virtual analog a me sembra di riconscerlo proprio nel primo nord lead
gig69 29-05-25 00.30
@ orange1978
wildcat80 ha scritto:
DiscoDSP (quelli che hanno virtualizzato il Nord Lead 2),


ecco questa è una cosa grottesca, anche se a breve ne vedremo delle belle in questo settore....intendo dire "virtualizzare una cosa già virtuale", cioè il disco dsp come anche synth1 erano plug in che clonavano una cosa che era già un clone appunto, sarebbe come fare un plug in che clona il model d della behringer, anche se a pensarci bene nord lead alla fine è un prophet virtuale anni novanta, addirittura ne replica nelle performance i factory presets del prophet 5, però ha raggiunto un carattere suo più violento e tagliente dell'originale da (forse) poterlo considerare uno strumento sè stante e quindi clonabile e trattabile come uno strumento.
E invece è proprio il "virtualizzare" qualcosa di puramente digitale ,come un virtual analog iconico come il nord lead2,che ha un suo senso e che sicuramente non può che suonare in modo estremamente simile all'originale. Il Nordlead2,lo dici tu stesso,può essere considerato,pur nell'essere un VA,uno strumento a sè stante. Nel mio kurzweil PC4 posso caricare i preset della DX7, è tutto in ambito puramente digitale, non suonerà come un DX7 ,forse suona meglio o peggio ma i preset e la sintesi è puramente digitale ed identica. Di certo non posso far suonare il mio PC4 come un OB-Xa, eppure ha la stessa VAST del k2000 ;) Il Pc4 come la Pc3 che ho avuto ha il suon "virtual analog" proprietario ma tutto qui,,,non so se mi spiego, giusto per tornare ai riferimenti ai vari D50 ,S77 ecc
orange1978 29-05-25 00.39
gig69 ha scritto:
Ma per Virtual Analog si intende la replica del comportamento di un cirtuito fisico, come ad esempio un filtro ladder,così com'è strutturato nell'originale,con i vari valori delle resistenze,della capacità dei singoli condensatori ,caratteristiche dei transistor,valori di corrente e tensione tutto in istruzioni numeriche strettamente digitali in un DSP. Il JD800 in questa ottica non ha nulla a che fare con un virtual analog se non quello di avere dei controlli analogici,un filtro digitale proprietario ed una wavetable oltra che la struttura di sintesi sempre proprietaria. Idem per il K2000 ,gli Yamaha Sy77 con sintesi Fm evoluta + wavetable e lo stesso D50 con la sintesi LA proprietaria che introduce i transienti di attacco (samples) seguiti dalla classica sottrattiva digitale per il resto del timbro visto che un timbro (tromba piuttosto che clavicembalo) lo si riconosce soprattutto dal transiente d'attacco.



assolutamente no, un virtual analog è un sintetizzatore semplicemente che imita l'architettura di un analogico, poi se commercialmente si parla di aver modellato e clonato digitalmente un filtro particolare, o un'altra cosa poca importanza ha, sono aspetti più di marketing alla fine, anche perchè non sappiamo esattamente che cosa gli ingegneri abbiano clonato o preso ispirazione nella progettazione dello strumento, tu sapresti dirmi se il filtro 2 poles resonant del k2000 non sia stato modellato in fase di ingegnerizzazione da un svf oberheim? prova chiedere a jennifer hruska e vedi che ti risponderebbe....
kurzweil quando uscì il K2000 parlava appunto già di virtual analog nei video di presentazione, e la modellazione dei suoi filtri è stata ispirata sicuramente da strumenti del passato, e non solo quella, anche le funzioni di sincronizzazione per esempio.

la d50 era un vero virtual analog e lo dimostrano alcuni suoni (non certo factory) che si sono ottenuti negli anni, che non lo fanno sfigurare di fronte a strumenti oberheim o sequential del passato, la parte dei transienti d'attacco è solamente appunto un aspetto dello strumento.

...alla fine comunque è il suono a fare la differenza, e in questo senso sy99, k2000, d50 hanno negli anni dimostrato di saper replicare suoni analogici in un modo che un nord lead 1/2 si sognerebbe a volte, cioè possono suonare ancor più raffinati se si programmano bene, quindi sono assolutamente virtual analog tranne nel controllo realtime che non è il massimo della comodità.

il jd800 invece si non è un ottimo emulatore di sonorità analogiche, almeno quelle classiche, suona molto più analogico un d50 infatti, però è stato commercialmente il primo ad aver re introdotto quel concetto molto prima di clavia.
wildcat80 29-05-25 09.47
@ orange1978
wildcat80 ha scritto:
DiscoDSP (quelli che hanno virtualizzato il Nord Lead 2),


ecco questa è una cosa grottesca, anche se a breve ne vedremo delle belle in questo settore....intendo dire "virtualizzare una cosa già virtuale", cioè il disco dsp come anche synth1 erano plug in che clonavano una cosa che era già un clone appunto, sarebbe come fare un plug in che clona il model d della behringer, anche se a pensarci bene nord lead alla fine è un prophet virtuale anni novanta, addirittura ne replica nelle performance i factory presets del prophet 5, però ha raggiunto un carattere suo più violento e tagliente dell'originale da (forse) poterlo considerare uno strumento sè stante e quindi clonabile e trattabile come uno strumento.
Non so se sei a conoscenza di un paio di progetti di clonazione di synth digitali emersi negli ultimi anni...
Il primo e più anziano è quello che emula i Motorola 56xxxx su cui riesce a far girare i firmware dei synth basati su quel microprocessore tipo Access Virus, Waldorf Microwave XT, Q... qui più info
Il secondo è recentissimo e si basa su microfotografia dei circuiti, ed ha consentito di emulare diversi strumenti Roland (MKS 20, RD1000, RD500, JV80 e le 19 SRJV)... qui maggiori info

Tenuto conto che i vari microprocessori Motorola sono a fine carriera, e i gate array di quel periodo oggi non esistono più in quanto sostituiti dagli FPGA (che sono dei gate array programmabili e non fisici)... Queste soluzioni sono un buon viatico per chi è interessato a quegli strumenti. Certo, i DACs non saranno quelli originali, ma chissà...
SimonKeyb 29-05-25 09.55
Per Virtual analog (o analogue alla british) si è sempre inteso da che mondo è mondo una macchina digitale con sintesi virtuale a modelli fisici, non solo dei filtri ma sopratutto del comportamento degli oscillatori analogici. I primi prodotti commerciali in questo senso sono stati Nord Lead, Access Virus, Roland JP8000 e AN1X (le SY non avevano nulla di virtual analog)

Altrimenti definire VA qualunque macchina con filtri diventa troppo aleatorio e il termine perde di significato. Perché se uno ti chiede un VA e gli proponi un JD o un SY mi sembra una cosa di poco senso.
KBL 29-05-25 10.41
wildcat80 ha scritto:
DiscoDSP (quelli che hanno virtualizzato il Nord Lead 2), che oltre a suonare bene ha pure tutti i presets storici ed economicissimo (quantomeno su iPad costa 10 euro).

sì anche se non ho apprezzato la mossa di farne una nuova versione (con interfaccia grafica molto più bella, identica alla versione vst), quindi non un upgrade, e che va quindi eventualmente ricomprato da chi ha la vecchia versione.

per intenderci, vecchia versione e nuova versione
Ovidio 29-05-25 10.57
Disamine molto interessanti, ma correggete il titolo ché "sinth" non si può vedere.
mima85 29-05-25 12.18
gig69 ha scritto:
Ma per Virtual Analog si intende la replica del comportamento di un cirtuito fisico, come ad esempio un filtro ladder,così com'è strutturato nell'originale,con i vari valori delle resistenze,della capacità dei singoli condensatori ,caratteristiche dei transistor,valori di corrente e tensione tutto in istruzioni numeriche strettamente digitali in un DSP


Non necessariamente. Un synth virtual analog emula il comportamento degli elementi tipici di un analogico, quindi gli oscillatori con le loro forme d'onda classiche e tutte le loro modulazioni tipiche (sync, PWM, ring), i filtri, eccetera. E può farlo usando diverse tecniche, senza per forza arrivare all'emulazione circuitale. L'importante, ed è il tratto fondamentale che distingue un vero virtual analog da un normale synth PCM+filtro, è che gli oscillatori vengano generati in tempo reale e permettano modulazioni altrettanto in tempo reale.

L'emulazione circuitale vera e propria, derivata dai software che si usano in ingegneria elettronica quali SPICE, è molto pesante a livello computazionale e non sono molti i sintetizzatori VA hardware a farla. I modelli ACB di Roland che girano sui Boutique, Aira e System 8 sono emulazioni di questo tipo, e infatti si è dovuto aspettare il System 8, che ha al suo interno tre processori custom distinti per far girare i modelli, per avere una polifonia minimamente decente di 8 voci (se non sbaglio due sono usati per generare 4 voci ciascuno e il terzo è per gli effetti). Sono invece più numerosi i sintetizzatori virtual analog VST che fanno emulazione circuitale, Diva per esempio, perché possono contare sulla CPU del PC che mediamente ha molta più forza bruta di calcolo rispetto al DSP usato in un sintetizzatore hardware.

Concordo con Orange nel dire che il D-50 può essere considerato il primo sintetizzatore virtual analog commerciale, perlomeno la sua parte SYN. Gli manca solo il sync tra gli oscillatori, ma per il resto emula tutta l'architettura di un classico polifonico analogico tant'è vero che i suoi oscillatori permettono anche di fare PWM in tempo reale, modulata o da LFO o dagli inviluppi. Avevo addirittura letto da qualche parte che il codice che genera gli oscillatori SYN del D-50 è derivato dal chip generatore dell'Alpha Juno, che su quel synth genera digitalmente i segnali dei 6 oscillatori e vengono poi convertiti in analogico, per farli passare nelle 6 catene VCF+VCA realizzando quindi le 6 voci di polifonia dello strumento.

SimonKeyb ha scritto:
Per Virtual analog (o analogue alla british) si è sempre inteso da che mondo è mondo una macchina digitale con sintesi virtuale a modelli fisici


"Modelli fisici" presuppone appunto l'emulazione del circuito, ma come detto sopra non per forza un VA deve fare modellazione fisica, di fatto se parliamo di strumenti hardware sono pochi quelli che veramente la fanno. Si può generare per esempio un oscillatore anche usando lookup table, contatori e via dicendo, non per forza facendo simulazione fisica dei componenti che lo costituirebbero in un circuito elettronico, che appunto è molto pesante sul processore. Idem per un filtro il cui comportamento può essere ricreato matematicamente senza per forza arrivare all'emulazione dei diversi componenti elettronici.
gig69 29-05-25 14.03
orange1978 ha scritto:
tu sapresti dirmi se il filtro 2 poles resonant del k2000 non sia stato modellato in fase di ingegnerizzazione da un svf oberheim? prova chiedere a jennifer hruska e vedi che ti risponderebbe....


Ok, molto interessante. La V.a.s.t. in effetti poi riassunta nel modello VA1 per raggruppare la sintesi virtual analog in effetti rientra in questa categoria.
orange1978 ha scritto:
la d50 era un vero virtual analog e lo dimostrano alcuni suoni (non certo factory) che si sono ottenuti negli anni, che non lo fanno sfigurare di fronte a strumenti oberheim o sequential del passato, la parte dei transienti d'attacco è solamente appunto un aspetto dello strumento.

Ecco qui invece sicuramente il D50 aveva la sezione sottrattiva derivata dai precedenti analogici/digitali di casa, come è stato riportato sotto da Mima, e quindi sapeva spaziare in sonorità molto analogiche, ma era appunto un ibrido ,tutto qui.
Che poi con una sy99,k2000,D50 si riesca a replicar suoni analogici molto convincenti nessuno lo mette in dubbio, così come accade per quanto mi riguarda con la JV90, parente del JD800 o con la GEM S3 che avevo ..

gig69 29-05-25 14.04
@ SimonKeyb
Per Virtual analog (o analogue alla british) si è sempre inteso da che mondo è mondo una macchina digitale con sintesi virtuale a modelli fisici, non solo dei filtri ma sopratutto del comportamento degli oscillatori analogici. I primi prodotti commerciali in questo senso sono stati Nord Lead, Access Virus, Roland JP8000 e AN1X (le SY non avevano nulla di virtual analog)

Altrimenti definire VA qualunque macchina con filtri diventa troppo aleatorio e il termine perde di significato. Perché se uno ti chiede un VA e gli proponi un JD o un SY mi sembra una cosa di poco senso.
Appunto questo intendevo dire..
gig69 29-05-25 14.30
@ Ovidio
Disamine molto interessanti, ma correggete il titolo ché "sinth" non si può vedere.
Ops emo, fatto, thank emo
orange1978 30-05-25 16.00
gig69 ha scritto:
Ok, molto interessante. La V.a.s.t. in effetti poi riassunta nel modello VA1 per raggruppare la sintesi virtual analog in effetti rientra in questa categoria.


si infatti la vast della serie PC ha inserito anche dei filtri tipo quello modellato dal minimoog che erano probabilmente stati sviluppati per quel synth VA1 mai andato oltre la fase prototipo....forse per fortuna direi dato che il dna di kurzweil è una sintesi ibrida più che una cosa specialistica a modellare hardware vintage.

gig69 ha scritto:
Ecco qui invece sicuramente il D50 aveva la sezione sottrattiva derivata dai precedenti analogici/digitali di casa, come è stato riportato sotto da Mima, e quindi sapeva spaziare in sonorità molto analogiche, ma era appunto un ibrido ,tutto qui.
Che poi con una sy99,k2000,D50 si riesca a replicar suoni analogici molto convincenti nessuno lo mette in dubbio, così come accade per quanto mi riguarda con la JV90, parente del JD800 o con la GEM S3 che avevo ..


credimi, la differenza sotto il cofano tra una d50 e un virtual analog non è moltissima, ci sono virtual analogue venduti così e marchiati così che per generare oscillatori usano campionamenti...sono quasi sempre termini puramente commerciali, così come oggi AI, l'intelligenza artificiale c'era in digital peformer già nel 1997 per l'analisi spettrale di una forma d'onda ed era pure scritto sul sito, la differenza è che oggi va di moda sottolinearlo e usarlo come slogan pubblicitario per vendere.

per intenderci, se nel 1991 la roland JD800 fosse stata venduta con scritto sul pannello "virtual analog programmable synthesizer" nessuno avrebbe detto "beh", se poi vogliamo credere ai termini commerciali inventati quasi sempre a scopo pubblicitario va benissimo.
ecco il termine virtual analog nel 1990 non sarebbe stato commercialmente appetibile in un era in cui lo slogan era guardare avanti e non al passato....la parola virtual forse sì però considerando che la realtà virtuale stava iniziando.
orange1978 30-05-25 16.05
mima85 ha scritto:
Concordo con Orange nel dire che il D-50 può essere considerato il primo sintetizzatore virtual analog commerciale, perlomeno la sua parte SYN. Gli manca solo il sync tra gli oscillatori, ma per il resto emula tutta l'architettura di un classico polifonico analogico tant'è vero che i suoi oscillatori permettono anche di fare PWM in tempo reale, modulata o da LFO o dagli inviluppi. Avevo addirittura letto da qualche parte che il codice che genera gli oscillatori SYN del D-50 è derivato dal chip generatore dell'Alpha Juno, che su quel synth genera digitalmente i segnali dei 6 oscillatori e vengono poi convertiti in analogico, per farli passare nelle 6 catene VCF+VCA realizzando quindi le 6 voci di polifonia dello strumento.


oltretutto è anche più potente! vedi la pwm su entrambe le waves e il modulatore ad anello....addirittura tra samples e forme d'onda dsp, quale synth analogico fa questo? un modulare....

mima85 ha scritto:
Gli manca solo il sync tra gli oscillatori


vero, ma la ragione è molto probabilmente perchè il sync in realtà all'epoca forse era visto come non necessario dato che l'idea è quella di creare nuovi contenuti armonici, in quello roland contava su pwm sui 4 oscillatori, parziali campionati, modulatore ad anello, eq parametrico....