orange1978 ha scritto:
...ma le macchine come dx7 non erano esattamente dei computer, cioè tecnicamente si ma erano computer che combinavano una struttura normale con cpu, ram, bus indirizzi etc... ad hardware spesso progettato ad hoc, oggi invece si tende a far quasi tutto via software usando dsp, all'epoca non lo si faceva perchè i costi erano elevati e processori troppo lenti, era più conveniente progettarsi e costruire un chip che leggesse 24 samples a 32 Khz decomprimendoli in real time piuttosto che farlo fare a un dsp comune (pagandolo da un azienda di terze parti).
Tempo fa avevo trovato su Internet il sito di un tizio che aveva decapsulato i due integrati di sintesi (operatori e inviluppi) di un DX-7 e aveva fatto delle fotografie al microscopio dei rispettivi die. Si vedono un sacco di circuiti (registri, buffer, pipeline) letteralmente ripetuti 16 volte sul chip, uno per ogni voce.
Un po' come sui synth analogici polifonici, dove ogni voce ha la sua scheda o la sua porzione di circuito su una scheda voci condivisa. Quindi si un synth digitale, ma per certi versi con una filosofia di progettazione ancora di stampo "analogico" se mi passate il termine.