@ igiardinidimarzo
Sarebbe utile sapere come procedi nello studio, se segui delle regole, o, come fanno quasi tutti, ti limiti a ripetere fino allo sfinimento i pezzi e, con lo stesso (scriteriato) criterio correggi gli errori...
Un tempo si, ma studiavo probabilmente pezzi troppi difficil, imparandone un paio di battute a settimana e ripetendole in modo automatico.
Adesso studio pezzi che leggo a prima vista, ma certo di perfezionarle ogni parte (alzate, legati, precisione del tocco e ritmo).
Suono la sera dopo 12 ore di lavoro e spesso non sono concentrato. Quando mi rendo conto che non ci sto con la testa passo ad hanon e scale.
Forse passare dallo studiare a mo’ di scimmia ammaestrata a pretendere che i pezzi facili suonino meglio che a Michelangeli è una pretesa eccessiva da parte mia. ieri sera ho riprovato la marcia turca dopo una trentina d’anni: non mi è mai venuta così pulita e precisa, soprattutto quando la strimpellavo da ragazzo.
Forse gli esercizi di tecnica e io lavoro sui studi per bambini delle ultime settimane sta servendo a qualcosa. Non toccavi il piano da 3 anni. Prima di allora un annetto a studiare come adesso, il weekend prevalentemente. Prima di allora qualche mese di studio allo stesso modo nel 2019, se no niente dal 1996-97.
Negli ultimi anni mi erano rimesso a studiare ma interrompevo quando il “gioco si faceva serio” perché il dolore alla schiena per le contratture delle spalle incidentate era troppo forte.
Adesso è un anno che evito i sovraccarichi inutili alla schiena e cerco di correggere la postura, e ogni mezz’ora quando suono mi alzo per detendere la schiena e la situazione va meglio.
Credo che alcuni degli errori siano dovuti a problemi di concentrazione, anche se esercizi tipo czerny sulle quartine e/o basso Albertino potrebbero essere mi utili perché potrei esercitarmi anche quando ho troppi pensieri per la testa o la stanchezza limita la concentrazione.