@ Asterix
Per rispondere dovrei scriverti un trattato...tendenzialmente vale anche per gli italiani e per Handel, però scarlatti ha molto meno abbellimenti e fioriture dei francesi, a volte in alcuni brani gli abbellimenti sono indicati, a volte no perchè si presupponeva che l'esecutore li aggiungesse perchè facenti comunque parte del linguaggio e della prassi.
Poi, se non devi fare una esecuzione filologica puoi suonare-studiare tranquillo, per me non ha senso spaccarsi la testa per queste (in questo caso) minuzie.
Gli abbellimenti al cembalo servivano anche perchè il cembalo non ha dinamica e quindi gli abbellimenti sono il modo principale per accentuare e mettere in risalto delle note, al pianoforte puoi fare a meno di una grande quantità di abbellimenti.
Quando nelle edizioni ricordi vengono riportati staccati, note portate, accenti, legato, forte e piano, sono interpretazioni ad libitum del revisore o c‘è una logica dietro?
Esistono edizioni „Urtext“ per gli autori italiani diversi da scarlatti? Tutto ciò che ho trovato sui clavicembalisti italiani sono della ricordi, ma le revisioni non mi piacciono per niente. Preferisco di gran lunga henle, Wiener e Peters, Ma su quegli autori (pescetti, leo, galuppi, Marcello, pasquini, paradisi, Alberti, ecc) non trovo niente che non sia ricordi.