Teoria degli abbellimenti

drmacchius 03-08-25 14.12
Sembra che gli abbellimenti come li ho studiati nel solfeggio ci fossero solo nel solfeggio, ma poi i grandi autori li usassero un po’ a pene di segugio o come caspita gli pareva.

Sul Farina non vado molto avanti e, a quanto ho capito, gli adattamenti per pianoforte di Longo, montani e tutti i clavicembalisti italiani editi da ricordi o quelle di Bach di pozzoli sono sbagliate o non filologiche.

C’è qualche scritto esaustivo sugli abbellimenti nelle varie scuole e nei vari autori?

Quando Chopin in un valzer scrive un passaggio prima con appoggiatura, poi con acciaccatura poi con mordente vuole che le si suoni diversamente o le edizioni urtex ricopiano pari pari i manoscritti e magari l’autore intendeva sempre la stessa cosa, visto che le note sono le stesse?

Gli abbellimenti vanno suonati in battere (insieme alla nota sincrona della mano sinistra) o in levare (prima della nota in battere)?

Qualcuno conosce qualche scritto che affronta sistematicamente la cosa?
Asterix 04-08-25 08.54
@ drmacchius
Sembra che gli abbellimenti come li ho studiati nel solfeggio ci fossero solo nel solfeggio, ma poi i grandi autori li usassero un po’ a pene di segugio o come caspita gli pareva.

Sul Farina non vado molto avanti e, a quanto ho capito, gli adattamenti per pianoforte di Longo, montani e tutti i clavicembalisti italiani editi da ricordi o quelle di Bach di pozzoli sono sbagliate o non filologiche.

C’è qualche scritto esaustivo sugli abbellimenti nelle varie scuole e nei vari autori?

Quando Chopin in un valzer scrive un passaggio prima con appoggiatura, poi con acciaccatura poi con mordente vuole che le si suoni diversamente o le edizioni urtex ricopiano pari pari i manoscritti e magari l’autore intendeva sempre la stessa cosa, visto che le note sono le stesse?

Gli abbellimenti vanno suonati in battere (insieme alla nota sincrona della mano sinistra) o in levare (prima della nota in battere)?

Qualcuno conosce qualche scritto che affronta sistematicamente la cosa?
- "L'Art de Toucher le Clavecin" di Couperin
- "Saggio sulla vera arte di suonare il clavicembalo" di C.P.E. Bach
- "Interpretare Bach su strumenti a tastiera" di P.B. Skoda

Argomenti troppo lunghi e complessi secondo me da trattare in un forum.

drmacchius 04-08-25 10.06
@ Asterix
- "L'Art de Toucher le Clavecin" di Couperin
- "Saggio sulla vera arte di suonare il clavicembalo" di C.P.E. Bach
- "Interpretare Bach su strumenti a tastiera" di P.B. Skoda

Argomenti troppo lunghi e complessi secondo me da trattare in un forum.

grazie.
Ciò che si scrive per Bach e couperin vale anche per Händel, Scarlatti e i clavicembalisti italiani?
Bob_Braces 04-08-25 11.13
@ Asterix
- "L'Art de Toucher le Clavecin" di Couperin
- "Saggio sulla vera arte di suonare il clavicembalo" di C.P.E. Bach
- "Interpretare Bach su strumenti a tastiera" di P.B. Skoda

Argomenti troppo lunghi e complessi secondo me da trattare in un forum.

Aggiungerei anche “Il Transilvano” di Girolamo Diruta, pubblicato tra fine ‘500 e inizio ‘600 che contiene indicazioni sia sulla diteggiatura degli strumenti da tasto che sulla realizzazione pratica delle fioriture.

Concordo sul fatto che è un argomento complesso e difficilmente trattabile a distanza.
Asterix 04-08-25 11.40
@ drmacchius
grazie.
Ciò che si scrive per Bach e couperin vale anche per Händel, Scarlatti e i clavicembalisti italiani?
Per rispondere dovrei scriverti un trattato...tendenzialmente vale anche per gli italiani e per Handel, però scarlatti ha molto meno abbellimenti e fioriture dei francesi, a volte in alcuni brani gli abbellimenti sono indicati, a volte no perchè si presupponeva che l'esecutore li aggiungesse perchè facenti comunque parte del linguaggio e della prassi.
Poi, se non devi fare una esecuzione filologica puoi suonare-studiare tranquillo, per me non ha senso spaccarsi la testa per queste (in questo caso) minuzie.
Gli abbellimenti al cembalo servivano anche perchè il cembalo non ha dinamica e quindi gli abbellimenti sono il modo principale per accentuare e mettere in risalto delle note, al pianoforte puoi fare a meno di una grande quantità di abbellimenti.
drmacchius 04-08-25 23.38
@ Asterix
Per rispondere dovrei scriverti un trattato...tendenzialmente vale anche per gli italiani e per Handel, però scarlatti ha molto meno abbellimenti e fioriture dei francesi, a volte in alcuni brani gli abbellimenti sono indicati, a volte no perchè si presupponeva che l'esecutore li aggiungesse perchè facenti comunque parte del linguaggio e della prassi.
Poi, se non devi fare una esecuzione filologica puoi suonare-studiare tranquillo, per me non ha senso spaccarsi la testa per queste (in questo caso) minuzie.
Gli abbellimenti al cembalo servivano anche perchè il cembalo non ha dinamica e quindi gli abbellimenti sono il modo principale per accentuare e mettere in risalto delle note, al pianoforte puoi fare a meno di una grande quantità di abbellimenti.
Quando nelle edizioni ricordi vengono riportati staccati, note portate, accenti, legato, forte e piano, sono interpretazioni ad libitum del revisore o c‘è una logica dietro?

Esistono edizioni „Urtext“ per gli autori italiani diversi da scarlatti? Tutto ciò che ho trovato sui clavicembalisti italiani sono della ricordi, ma le revisioni non mi piacciono per niente. Preferisco di gran lunga henle, Wiener e Peters, Ma su quegli autori (pescetti, leo, galuppi, Marcello, pasquini, paradisi, Alberti, ecc) non trovo niente che non sia ricordi.
orange1978 05-08-25 05.49
Asterix ha scritto:
Argomenti troppo lunghi e complessi secondo me da trattare in un forum.



.....direi proprio "impossibili", sopratutto se mancano le basi!
Asterix 05-08-25 09.11
@ orange1978
Asterix ha scritto:
Argomenti troppo lunghi e complessi secondo me da trattare in un forum.



.....direi proprio "impossibili", sopratutto se mancano le basi!
Giustissimo!
Asterix 05-08-25 09.15
@ drmacchius
Quando nelle edizioni ricordi vengono riportati staccati, note portate, accenti, legato, forte e piano, sono interpretazioni ad libitum del revisore o c‘è una logica dietro?

Esistono edizioni „Urtext“ per gli autori italiani diversi da scarlatti? Tutto ciò che ho trovato sui clavicembalisti italiani sono della ricordi, ma le revisioni non mi piacciono per niente. Preferisco di gran lunga henle, Wiener e Peters, Ma su quegli autori (pescetti, leo, galuppi, Marcello, pasquini, paradisi, Alberti, ecc) non trovo niente che non sia ricordi.
Accenti, forte e piano sono sicuramente interpretazioni del revisore in quanto non possibili sul cembalo.
Ribadisco quanto ti dicevo in qualche post precedente, probabilmente non ha senso cercare la "perfezione filologica", soprattutto al piano, forse ti conviene ascoltare delle registrazioni al cembalo: capire lo stile, il linguaggio e poi cercare di ricreare queste "atmosfere" al pianoforte o - perchè no - ai synth. Io per esempio mi diverto a suonare le invenzioni a 2 voci di Bach a 2 tastiere.
drmacchius 05-08-25 18.00
@ Asterix
Accenti, forte e piano sono sicuramente interpretazioni del revisore in quanto non possibili sul cembalo.
Ribadisco quanto ti dicevo in qualche post precedente, probabilmente non ha senso cercare la "perfezione filologica", soprattutto al piano, forse ti conviene ascoltare delle registrazioni al cembalo: capire lo stile, il linguaggio e poi cercare di ricreare queste "atmosfere" al pianoforte o - perchè no - ai synth. Io per esempio mi diverto a suonare le invenzioni a 2 voci di Bach a 2 tastiere.
grazie.
Su bach c´é molto da ascoltare, ma sugli italiani non c´é molto per farsi un'idea
Ilaria_Villa 03-09-25 15.39
@ orange1978
Asterix ha scritto:
Argomenti troppo lunghi e complessi secondo me da trattare in un forum.



.....direi proprio "impossibili", sopratutto se mancano le basi!
emo
Ilaria_Villa 03-09-25 15.52
Bartolomeo Bismantova, "Compendio musicale", Ferrara 1677: qui

Georg Muffat, "Regulae Concentum Partiturae", 1699. qui

Il trattato di Muffat in traduzione francese e inglese: qui