@ McFly
È parecchio tempo che penso di scrivere questo post, ma quest’ultimo anno è stato piuttosto burrascoso e, ora che le cose si stanno un po’ calmando e sono finalmente spiaggiato nella mia amata Spagna, vorrei condividere con voi il mio viaggio nei modulari. Da anni uso con grande soddisfazione vcv rack e da anni seguo numerosi artisti da cui ho imparato praticamente da “zero” alcuni dei quali sono diventati una grande fonte di ispirazione (tra tutti vorrei raccomandarvi Omri Cohen che, oltre ad essere un musicista che apprezzo molto, ha la dote di saper spiegare e l’amore per la condivisione). Vcv mi ha sempre affascinato, l’ho studiato approfonditamente ma, penso a causa dell’infinito numero di moduli utilizzabili, diventava, a volte, troppo dispersivo e, per come sono fatto, mi distoglie dalla creazione vera e propria, facendomi “perdere tempo” a provare mille cose senza approfondirne nessuna in particolare. Detto questo è un software incredibile e farei una petizione per far santificare chi ci ha lavorato e chi lavora per dare al mondo un potenziale del genere GRATUITO (ci sono delle cose a pagamento, ma con la roba gratuita uno ci può suonare per una vita intera senza ulteriori necessità). A settembre dell’anno scorso, stremato dopo quasi 17 anni da un’azienda complessa, mi sono licenziato senza un lavoro di backup e mi sono trovato con parecchio tempo libero e con la necessità di dedicarmi a me stesso per recuperare le energie e un po’ di sanità mentale. Non voglio tediarvi con dettagli personali vi diró solo che, uno dei rifugi che ho trovato è stata la musica (come durante il Covid) e ho deciso di fare un investimento nel mondo dei modulari. Nonostante abbia guardato tutte le guide possibili immaginabili su YouTube, non ero preparato a questo salto, la sola costruzione del primo setup è veramente complessa: quali moduli, quanti moduli, quale case, quali cavi, quale alimentatore, come connettere i moduli alla main board, quale consumo di corrente… fortunatamente ho scoperto un sito meraviglioso - modulargrid - che permette di creare un setup virtuale potendo contare su una libreria sterminata di moduli: si decide la larghezza “hp” e il numero di file che, nel contesto Eurorack, possono valere 3U o 1U, e si aggiungono i moduli desiderati (c’è una banca immagini di tutti i moduli in scala) in modo da capire in anticipo come posizionarli, quanto spazio occupano, quanto costano e che consumo di corrente hanno. Ma quali moduli comprare: questo dipende fortemente da cosa si vuole ottenere. La mia idea personale era sperimentare cose che con un synth tradizionale è più difficile ottenere a patto di non comprare macchine specifiche. Oltre a spaziare nel sound design sono molto affascinato dai concetti di musica “generativa” e casualità controllata, di musica drone e ambient per questo, oltre a oscillatori e filtri, mi sono buttato su granulatori, looper (o comunque manipolatori di campioni audio), effettistica (sono un amante dei riverberi) ma soprattutto su moduli per la gestione delle correnti di controllo e per la manipolazione di clock. Per esempio il concetti di sample&hold, che una volta era misterioso, ora ha un altro significato per me e un applicazione ben precisa, che mi ha permesso di sperimentare campi che, con un approccio standard ad un synth, non è possibile. Altra cosa difficile da capire è che, nel contesto modulare, il “voltaggio” può essere, diventare e controllare qualsiasi cosa: dal pitch delle note, all’apertura del filtro, all’inviluppo, alla risposta di un lfo. L’approccio al controllo dei parametri è diverso da quello standard che si potrebbe fare con una matrice di modulazione (stesso concetto) ma la libertà e l’immediatezza aprono possibilità e voglia di sperimentare senza un obbiettivo predefinito. Altro concetto da superare è la complessità dell’interfaccia: parto da una buona base di gestione di synth fisici ma, per quanto mi riguarda, tirare fisicamente cavi, oltre a far capire esattament
Nel frattempo mi sono andato ad ascoltare un po’ di pezzi dell’artista da te citato, Omri Cohen e ti do un thx perché sto godendo assai.