@ wildcat80
L'Opera 6 è un Polysix un po' più articolato, ha infatti due oscillatori al posto del singolo oscillatore più suboscillatore, stesso filtro, più modulazioni, sensibilità alla velocity, sulla carta è molto più completo anche di un Juno.
Sicuramente quello che ne ha decretato il non successo è il prezzo lievemente più alto, soprattutto all'estero, e il fatto di non avere un'azienda paragone a Korg o Roland dietro per capacità di marketing, potenziale di produzione e capillarità di distribuzione.
Avere maggiori articolazioni non decreta esiti sonori vincenti.
Il chorus Juno 106 da un movimento, calore, riempimento tale da farsi amare immediatamente.
Opera 6 non produce la stessa pasta timbrica, colore, i leads in unison Juno restano belli, corposi, ma per carità, punti di vista.
Io non ho mai amato i synth Siel, non per ragioni tecniche,.
All'epoca la scelta non era indefinita come lo è adesso. Nella prima metà anni '80 dovevi fare scelte molto più oculate, vuoi per le poche voci a disposizione su ogni synth, per costi spesso inarrivabili, anche causa mancanza finanziamenti od opportunità simili.
Chi poteva si permetteva mostruosità bestiali quali Emulator, Akai, Ensoniq, affiancando ad un DX 7 ed un analogico Oberheim. Dopo il 1985 la musica cambiò molto e Siel, con i suoi analogici, non trovò più mercato. Attenzione. Io, con Juno 106, possedevo un piano Siel PX e Siel Orchestra in entrambe le release I e II....