@ calav
È da più di un anno ad oggi che desidero synth analogici. Mi sono sempre stati consigliati i prodotti di David Smith. Ho preso un OB6 e dopo averci lavorato tanto ho capito che non era il mio suono, successivamente ho pensato di prendere il meglio, il trigon 6 , anche lì sono stato mesi a programmarlo ma quella pasta analogica pura molto grassa e pastosa non l'ho mai gradita soprattutto per uso live. Successivamente ho pensato di spendere meno e ho preso il rev 2 16, ho trovato che malgrado fosse inferiore ai precedenti, una pasta sonora sempre analogica e spessa ma dalle sonorità più attuali . Dopo un anno era appena uscito il polybrute 12, il dimostratore del negozio mi aveva esortato di provarlo. Amore a prima vista, un suono completamente differente dai sequential ma molto più espressivo con una stereofonia paurosa. A parte il polybrute 12 ho capito che i gusti musicali sono differenti da perdona a persona, per i miei gusti il rev 2 suona bene na meraviglia. Probabilmente il classico analogico non è il mio suono, sarà caldo, pastoso ma lo sento noioso e molto grezzo come timbrica. Il polybrute 12 ha un carattere diverso , è camaleontico e puoi creare tutto ciò che vuoi se hai padronanza con lo strumento. Quale analogico vi soddisfa ( chi lo possiede) e cosa ne pensate in generale della tendenza odierna ad optare per un analogico rispetto un VA o digitale ben suonante?
I synth sequential sono strumenti professionali davvero eccellenti, sia a livello qualitativo che costruttivo.... ma... rimane la "condizione necessaria" che il loro "sound" rientri nelle corde del musicista che li utilizza .
Ad esempio, personalmente adoro il mio Take 5, mentre ho venduto il Rev 2 senza rimpianti, perchè lo trovavo "poco significante" a livello sonoro.
Il Polybrute 12 l'ho provato e l'ho trovato semplicemente meraviglioso.
Il Moog Muse mi ha colpito molto più del Trigon 6.
L'unico suggerimento che ti potrei dare è quello di seguire il Tuo istinto musicale.