Roland Boutique JX-08 (JX 8p) opinioni

stesgarbi 25-08-25 08.56
Periodicamente la "mancanza" di vere sonorità Roland nel mio set-up mi ritorna in auge... ma non prendo neppure in considerazione l'idea di spendere cifre da capogiro in macchine vintage (oltretutto dalla dubbia affidabilità) e non me la sento di investire cifre sopra i 1000 euro per i nuovi synth Roland che, sia pure ben suonanti, alla fine rimangono pur sempre dei virtual analog.
Tuttavia, recentemente mi sono imbattuto in alcuni video sul Boutique JX-08, che sull'usato si trova a meno di 300 euro.
E' un "reface" del JX 8p con 20 voci di polifonia, multitimbrico a due parti, chè lo avvicina alle potenzialità del JX 10, effetti integrati (incluso un chorus del juno).e maggiore semplicità di programmazione, rispetto all'antico predecessore.
Dai video mi è sembrato che la "pasta sonora" di questo synth sia eccellente e riproduca molto bene le sensazioni che si ottenevano dal vecchio JP (alcuni ipotizzano che si tratti di una revisione migliorata del motore Zenology).
Mi piacerebbe sapere se qualcuno di Voi abbia avuto qualche esperienza con questo synth e che opinione se ne sia fatto.
wildcat80 25-08-25 11.44
Il motore di sintesi è ZenCore, non c'è nulla di nuovo.
Quello che cambia fondamentalmente è il VCF gain che determina il grado di compensazione della risonanza, che ora è un parametro nascosto, e varia a seconda del modello.
Le uniche vere aggiunte sono un paio di campioni PCM esclusivi, uno per il rumore di fondo e una waveform dedicata, l'impulsiva, che non è ricavata dalla quadra a simmetria variabile comune.
Tieni conto che purtroppo il JX08 non è in grado di emulare la modalità sync 2 che è quella che spingeva il JX8P nei territori simil FM (sync2 è hard sync + modulazione d'ampiezza in banda audio), per cui non è proprio una copia esatta che fa quelle cose particolari del JX8P.
E ovviamente non ha PWM.
stesgarbi 25-08-25 12.04
@ wildcat80
Il motore di sintesi è ZenCore, non c'è nulla di nuovo.
Quello che cambia fondamentalmente è il VCF gain che determina il grado di compensazione della risonanza, che ora è un parametro nascosto, e varia a seconda del modello.
Le uniche vere aggiunte sono un paio di campioni PCM esclusivi, uno per il rumore di fondo e una waveform dedicata, l'impulsiva, che non è ricavata dalla quadra a simmetria variabile comune.
Tieni conto che purtroppo il JX08 non è in grado di emulare la modalità sync 2 che è quella che spingeva il JX8P nei territori simil FM (sync2 è hard sync + modulazione d'ampiezza in banda audio), per cui non è proprio una copia esatta che fa quelle cose particolari del JX8P.
E ovviamente non ha PWM.
Non avevo considerato questi aspetti, che mi paiono rilevanti.
Un thanks.
Deckard 25-08-25 12.21
@ stesgarbi
Non avevo considerato questi aspetti, che mi paiono rilevanti.
Un thanks.
Personalmente, più che ai dati tecnici, do sempre più importanza alla "ciccia", al suono...io ti consiglio di provarlo, non rimarrai indifferente
wildcat80 25-08-25 13.37
Suona molto bene, è un buon virtual analog, su questo non discuto, le precisazioni sono dovutea chi ha o ha avuto un JX8P potrebbe non ritrovarsi completamente: non è la stessa macchina.
Comune riscuote un ottimo successo, perché è semplice e ben suonante: non nascondo che è il Model Expansion che prediligo su Fantom.
ruggero 25-08-25 20.57
l'ho avuto ed è un buon compromesso sicuramente! Non ti deluderà
michelet 25-08-25 22.36
Per quanto non sia così ferrato nella conoscenza dei motori di sintesi e, di conseguenza, in programmazione ho avuto la fortuna di avere in passato JX-8P con PG-800 (venduto per fare cassa ed acquistare Korg T1 - mi serviva una tastiera pesata, perché il pianoforte ormai era diventato inaccordabile). Ne ho cercato un altro, invano, per dodici anni, dal 1991 al 2003, quando, rendendomi conto che non c'era una grande differenza di prezzo tra JX-8P e JX-10, scelsi il secondo. Dopo tutto quel tempo, mi sembrava che JX-10 suonasse come JX-8P, anche se, effettivamente hanno qualche differenza. Dopo circa 6 mesi dall'acquisto, JX-10 iniziò a darmi qualche seccatura (fusibile bruciato improvvisamente, parti di tastiera che non funzionavano), tanto che decisi di mettermi alla ricerca di un altro JX-10 in condizioni di conservazione migliori. L'obiettivo era quello di avere dei pezzi di ricambio, nella ipotesi malaugurata che anche il secondo JX-10 iniziasse ad avere malfunzionamenti. Nel frattempo, temendo di rimanere senza l'uno e l'altro, mi misi alla ricerca di un MKS-70 con PG-800 ed ebbi la fortuna di trovarli presso un mio concittadino...
Quindi feci revisionare il primo JX-10 e lo vendetti, aggiornato con il firmware 3.x, ad un tizio che venne dalla Toscana in giornata per ritirarlo. Al secondo JX-10 feci installare il kit PWM, ma ebbe vita breve perché senza il costosissimo il programmer MPG-70, l'editing delle patche è a dir poco demenziale. Vendetti il secondo JX-10 ad un collezionista di Glasgow, poco prima che entrasse in vigore la Brexit.
Poco più tardi acquistai Fantom a cui successivamente aggiunsi i vari motori di sintesi e, da ultimo, JX-08 che, tutto sommato, anche senza Sync 2 e la PWM, seppure non suoni esattamente come JX-8P, lo ritengo una sorgente di suono più che dignitosa.
Tutta questa lunga premessa per dire che si può vivere altrettanto bene senza Sync 2 e per generare timbri in FM con la PWM è meglio usare la vera FM.
SimonKeyb 26-08-25 14.42
Ce l'ho e devo dire è un bell'oggetto con una gran personalità per quello che costa. Intanto ha parecchie features tra cui effetti (non solo i chorus) , polifonia (20 note), bitimbricita' (come avere due JX) e un suono veramente caldo che ricorda l'anima dello strumento originale. Niente a che vedere con i castratissimi primi boutique con 4 note di polifonia, il suono di base non ha il punch o le basse dell'sh o del juno ma ha tante altre caratteristiche interessanti, anche sul fronte dei Pad.

Inoltre volendo addentrarsi possiede anche varie sottofunzioni come il sequencer polifonico con varie memorie, anche se le trovo abbastanza scomode e poco intuitive. Per altri usi più ordinari nessun problema invece.

Il JX originale col programmer era una bella bestia, ho visto di recente dei vecchi live di Gianni Leone in cui ci fa di tutto, sembra quasi di sentire un oberheim.
greg 29-08-25 23.08
@ SimonKeyb
Ce l'ho e devo dire è un bell'oggetto con una gran personalità per quello che costa. Intanto ha parecchie features tra cui effetti (non solo i chorus) , polifonia (20 note), bitimbricita' (come avere due JX) e un suono veramente caldo che ricorda l'anima dello strumento originale. Niente a che vedere con i castratissimi primi boutique con 4 note di polifonia, il suono di base non ha il punch o le basse dell'sh o del juno ma ha tante altre caratteristiche interessanti, anche sul fronte dei Pad.

Inoltre volendo addentrarsi possiede anche varie sottofunzioni come il sequencer polifonico con varie memorie, anche se le trovo abbastanza scomode e poco intuitive. Per altri usi più ordinari nessun problema invece.

Il JX originale col programmer era una bella bestia, ho visto di recente dei vecchi live di Gianni Leone in cui ci fa di tutto, sembra quasi di sentire un oberheim.
All'epoca il JX8P era considerato alla stregua di un Oberheim come utilizzo per chi non poteva permettersi l'OB8- X eccetera.
Io preferii passare per Juno 2 e poi JX 10.
Ora mi ritrovo il virtuale su Jupiter XM insieme a tanti altri, XV, Juno, SH, RD, e devo dire che, dopo tre anni dall' acquisto, a conti fatti, l'avrò sfruttato al 20%, si e no. Non esagero, davvero possibilità infinite, a chi piacciono queste sonorità.
Quello che mi incuriosisce è comprendere la differenza con i virtual ACB,..... ne sapete qualcosa?
mima85 30-08-25 11.52
greg ha scritto:
Quello che mi incuriosisce è comprendere la differenza con i virtual ACB,..... ne sapete qualcosa?


ABM = Analog Behaviour Modeling, cioè simulazione del comportamento del sintetizzatore analogico. Oscillatori, filtri, inviluppi eccetera vengono generati per mezzo di algoritmi ed eventuali tabelle che appunto fanno si che venga replicato il comportamento tipico di un synth analogico: un oscillatore a dente di sega per esempio lo puoi realizzare con un semplice contatore che ogni tot viene azzerato in base alla frequenza da emettere (vuoi una dente di sega da 100 Hz, resetti il contatore 100 volte al secondo), un filtro mediante gli opportuni algoritmi di calcolo, gli attack/decay logaritmici od esponenziali degli inviluppi puoi leggerli da tabelle precalcolate alla velocità desiderata in base a quanto devono essere lunghi, eccetera. È il metodo usato dalla stragrande maggioranza dei VA in circolazione, attuali e storici.

ACB = Analog Circuit Behaviour, cioè simulazione dei circuiti del sintetizzatore analogico. Ogni transistor, diodo, resistenza, condensatore, operazionale, eccetera viene modellato matematicamente e tutti gli elementi vengono collegati secondo relazioni che ricalcano lo schema del circuito originale. Si fa in pratica la stessa cosa che fanno software come SPICE, che vengono usati in ingegneria elettronica per modellare e simulare circuiti elettronici in fase di progettazione, prima ancora di farne dei prototipi reali, per verificare come vengono manipolati i segnali.

Va da se che ACB è parecchio più affamato di potenza di calcolo rispetto ad ABM in quanto esegue una simulazione molto più complessa ed approfondita rispetto ad ABM.
greg 30-08-25 13.00
@ mima85
greg ha scritto:
Quello che mi incuriosisce è comprendere la differenza con i virtual ACB,..... ne sapete qualcosa?


ABM = Analog Behaviour Modeling, cioè simulazione del comportamento del sintetizzatore analogico. Oscillatori, filtri, inviluppi eccetera vengono generati per mezzo di algoritmi ed eventuali tabelle che appunto fanno si che venga replicato il comportamento tipico di un synth analogico: un oscillatore a dente di sega per esempio lo puoi realizzare con un semplice contatore che ogni tot viene azzerato in base alla frequenza da emettere (vuoi una dente di sega da 100 Hz, resetti il contatore 100 volte al secondo), un filtro mediante gli opportuni algoritmi di calcolo, gli attack/decay logaritmici od esponenziali degli inviluppi puoi leggerli da tabelle precalcolate alla velocità desiderata in base a quanto devono essere lunghi, eccetera. È il metodo usato dalla stragrande maggioranza dei VA in circolazione, attuali e storici.

ACB = Analog Circuit Behaviour, cioè simulazione dei circuiti del sintetizzatore analogico. Ogni transistor, diodo, resistenza, condensatore, operazionale, eccetera viene modellato matematicamente e tutti gli elementi vengono collegati secondo relazioni che ricalcano lo schema del circuito originale. Si fa in pratica la stessa cosa che fanno software come SPICE, che vengono usati in ingegneria elettronica per modellare e simulare circuiti elettronici in fase di progettazione, prima ancora di farne dei prototipi reali, per verificare come vengono manipolati i segnali.

Va da se che ACB è parecchio più affamato di potenza di calcolo rispetto ad ABM in quanto esegue una simulazione molto più complessa ed approfondita rispetto ad ABM.
Ok, compreso, un thanks
mima85 30-08-25 13.06
@ greg
Ok, compreso, un thanks
emo
greg 30-08-25 13.40
@ mima85
emo
emo