Il mito del synth analogico

Maestro_Salieri 27-08-25 16.48
Buonasera a tutti,
volevo condividere uno spunto di riflessione. Per affrontare un repertorio con sonorità molto 70s, vale a dire una tribute di Jeff Beck, ho acquistato su eBay un synth che da tanto desideravo, avendo anche trovato una buona occasione. Si tratta di un Prophet 600 originale senza GliGli. Le sonorità mi sembravano particolarmente adatte per tale repertorio, anche se sono BEN consapevole del fatto che ormai quasi nessun professionista si sogna di esibirsi in contesti professionali con synth dell'epoca, ma chiaramente si preferisce affidarsi a strumenti nuovi: questo perché ovviamente con macchine di quarant'anni fa può sempre succedere qualcosa. Essendo io un amatore non mi pongo tale problema, anche perché affianco il Prophet ad un Yamaha YC che ha comunque un buon motore di sintesi virtual analog e FM che all'occorrenza può risultare utile.
Il punto qual'è?

Stavo cercando un synth capace di lead taglienti della pasta Moog ma che avesse anche la possibilità di eseguire delle parti polifoniche e dei bei tappeti.

Il problema è che il Prophet 600 non "buca": il suono non è pieno, non è diretto, non arriva. Paradossalmente l'ho confrontato con un lead VA del mio YC e quest'ultimo suona di gran lunga meglio in un contesto in cui ci sono anche altri strumenti, come batteria e chitarra.

Il Prophet esce poco "definito". Inoltre accordarlo è un'impresa: fa impazzire. E anche quando è accordato ho sempre l'impressione che non sia accordato al 100%. Togliendo i due oscillatori in sync poi è una roba da matti, perché non si accordano mai perfettamente.
Insomma pensavo fosse uno strumento più versatile, invece è parecchio macchinoso. Per non parlare del fatto che – anche se di questo non ero consapevole – il timbro è molto classico e per far uscire dei lead un pò più particolari bisogna davvero impegnarsi molto, e credo che non abbia così tante possibilità alla fine.

Io sono cresciuto musicalmente negli anni Duemila, quindi ignoro come si suonava negli anni Ottanta in Italia e, soprattutto, all'estero, dove questi strumenti imperavano.
In sostanza l'analog puro d'epoca mi ha un pò deluso, mi aspettavo qualcosa di diverso, ma è possibile che sia io a non saperlo sfruttare a pieno.
Avete dei consigli?

Sto valutando un synth analog contemporaneo in sostituzione. emo. In linea di massima i synth analogici di ora offrono davvero molte più possibilità al musicista, ma probabilmente è una considerazione abbastanza scontata.
paolo_b3 27-08-25 16.59
@ Maestro_Salieri
Buonasera a tutti,
volevo condividere uno spunto di riflessione. Per affrontare un repertorio con sonorità molto 70s, vale a dire una tribute di Jeff Beck, ho acquistato su eBay un synth che da tanto desideravo, avendo anche trovato una buona occasione. Si tratta di un Prophet 600 originale senza GliGli. Le sonorità mi sembravano particolarmente adatte per tale repertorio, anche se sono BEN consapevole del fatto che ormai quasi nessun professionista si sogna di esibirsi in contesti professionali con synth dell'epoca, ma chiaramente si preferisce affidarsi a strumenti nuovi: questo perché ovviamente con macchine di quarant'anni fa può sempre succedere qualcosa. Essendo io un amatore non mi pongo tale problema, anche perché affianco il Prophet ad un Yamaha YC che ha comunque un buon motore di sintesi virtual analog e FM che all'occorrenza può risultare utile.
Il punto qual'è?

Stavo cercando un synth capace di lead taglienti della pasta Moog ma che avesse anche la possibilità di eseguire delle parti polifoniche e dei bei tappeti.

Il problema è che il Prophet 600 non "buca": il suono non è pieno, non è diretto, non arriva. Paradossalmente l'ho confrontato con un lead VA del mio YC e quest'ultimo suona di gran lunga meglio in un contesto in cui ci sono anche altri strumenti, come batteria e chitarra.

Il Prophet esce poco "definito". Inoltre accordarlo è un'impresa: fa impazzire. E anche quando è accordato ho sempre l'impressione che non sia accordato al 100%. Togliendo i due oscillatori in sync poi è una roba da matti, perché non si accordano mai perfettamente.
Insomma pensavo fosse uno strumento più versatile, invece è parecchio macchinoso. Per non parlare del fatto che – anche se di questo non ero consapevole – il timbro è molto classico e per far uscire dei lead un pò più particolari bisogna davvero impegnarsi molto, e credo che non abbia così tante possibilità alla fine.

Io sono cresciuto musicalmente negli anni Duemila, quindi ignoro come si suonava negli anni Ottanta in Italia e, soprattutto, all'estero, dove questi strumenti imperavano.
In sostanza l'analog puro d'epoca mi ha un pò deluso, mi aspettavo qualcosa di diverso, ma è possibile che sia io a non saperlo sfruttare a pieno.
Avete dei consigli?

Sto valutando un synth analog contemporaneo in sostituzione. emo. In linea di massima i synth analogici di ora offrono davvero molte più possibilità al musicista, ma probabilmente è una considerazione abbastanza scontata.
Si apre un mondo. Io non ho esperienza ma se dovessi valutare un RA proverei un Deepmind magari usato, costa poco e se non ti trovi lo rivendi senza sprecarci un granchè.
Maestro_Salieri 27-08-25 17.07
@ paolo_b3
Si apre un mondo. Io non ho esperienza ma se dovessi valutare un RA proverei un Deepmind magari usato, costa poco e se non ti trovi lo rivendi senza sprecarci un granchè.
Si, il Deepmind viene spesso citato come synth di riferimento nel mondo dell'analogico contemporaneo. Mai provato dal vivo.

Il punto è: com'è possibile che un vero analogue d'epoca non suoni al livello di un preset VA di uno stage piano attuale?
mima85 27-08-25 17.28
Maestro_Salieri ha scritto:
Stavo cercando un synth capace di lead taglienti della pasta Moog ma che avesse anche la possibilità di eseguire delle parti polifoniche e dei bei tappeti.

Il problema è che il Prophet 600 non "buca": il suono non è pieno, non è diretto, non arriva.


Un polifonico non bucherà mai come un monofonico, per quanto possa essere capace di fare lead e bassi questi non saranno comunque mai efficaci come quelli di un monofonico. È normale, è sempre stato così.

Maestro_Salieri ha scritto:
Inoltre accordarlo è un'impresa: fa impazzire. E anche quando è accordato ho sempre l'impressione che non sia accordato al 100%. Togliendo i due oscillatori in sync poi è una roba da matti, perché non si accordano mai perfettamente.


Gli andrà fatta sicuramente manutenzione. Almeno una calibrazione, perché i VCO dopo 40 e rotti anni saranno belli che scalibrati ed in questi casi l'autotune non riesce ad essere efficace come quando i VCO sono calibrati correttamente o giusto un pochettino fuori taratura: l'entità della correzione dei relativi control voltage per farli suonare accordati è semplicemente troppo alta. Poi sicuramente avrà bisogno anche di una sostituzione dei condensatori, quantomeno di quelli sulle linee di alimentazione, quelli messi a far da buffer per i CV dei vari elementi delle voci e probabilmente pure quelli del nucleo dei VCO, preposti alla generazione del segnale.

Regolare amministrazione su un vecchio analogico in cui nessuno ha mai messo le mani, o le ha messe ma ha combinato pasticci, situazione in cui è abbastanza facile imbattersi.

Maestro_Salieri ha scritto:
pensavo fosse uno strumento più versatile, invece è parecchio macchinoso.


No. L'analogico è l'esatto opposto di "versatile". È come pretendere versatilità da un pianoforte, non funziona. Il pianoforte fa il pianoforte, l'analogico fa l'analogico, ha una sua impronta sonora molto ben definita. Poi nei confini di quell'impronta sonora uno strumento può spaziare più di un altro (il tuo Prophet 600 è sicuramente più versatile di un Juno), ma la famiglia di suoni gira e rigira quella è.

Maestro_Salieri ha scritto:
Per non parlare del fatto che – anche se di questo non ero consapevole – il timbro è molto classico e per far uscire dei lead un pò più particolari bisogna davvero impegnarsi molto, e credo che non abbia così tante possibilità alla fine.


Vedi sopra.

Maestro_Salieri ha scritto:
In sostanza l'analog puro d'epoca mi ha un pò deluso, mi aspettavo qualcosa di diverso, ma è possibile che sia io a non saperlo sfruttare a pieno.
Avete dei consigli?


Rivendi il Prophet 600 e prendi qualcosa di più adatto alle tue esigenze. Tieni conto poi che gli analogici che senti nei dischi degli anni '80 sono stati processati da lunghe catene di effetti, compressioni, equalizzazioni, e trattati e registrati con attrezzature di alto livello. Oltrettutto molti suoni sono stratificati, nel senso che di una linea musicale ne sono state registrate diverse tracce con diversi suoni. Insomma, come ho già detto altre volte qui, non basta comprarsi il Jupiter 8 per poter fare Thriller. Non è raro che chi mette le mani per la prima volta su un analogico vintage si trovi spiazzato perché suona molto grezzo e secco, anche in questo stesso forum non sei il primo che si è trovato in questa situazione.

Maestro_Salieri ha scritto:
Sto valutando un synth analog contemporaneo in sostituzione. emo. In linea di massima i synth analogici di ora offrono davvero molte più possibilità al musicista, ma probabilmente è una considerazione abbastanza scontata.


Ni. Si, possono essere un po' più versatili grazie a matrici di modulazione più estese, effetti integrati eccetera, ma sempre di sintetizzatori analogici si tratta e appartengono sempre a quel mondo sonoro. Se cerchi uno strumento versatile ti conviene orientarti su altro che non sia analogico.
calav 27-08-25 17.31
@ Maestro_Salieri
Si, il Deepmind viene spesso citato come synth di riferimento nel mondo dell'analogico contemporaneo. Mai provato dal vivo.

Il punto è: com'è possibile che un vero analogue d'epoca non suoni al livello di un preset VA di uno stage piano attuale?
Consiglio anch'io un deepmind 12 , ho visto su mercatino a 400 euro usato di trova. Suona bene per quello che devi fare anche se devi avere un minimo di dimestichezza nella programmazione dei suoni che ti servono. I presets di fabbrica sono scadenti ma è un buon synth se ben programmato. Per quanto mi riguarda per me non lo comprerei mai, suono in contesti importanti e ho synth analogici di livello superiore ma costano parecchio. Il deepmind ha un rapporto prezzo qualità unico
mima85 27-08-25 17.34
Andando più in dettaglio su come si lavorava con gli analogici negli anni '80, ti consiglio quando hai tempo una visione di questo video. Li puoi renderti conto del lavoro che c'è dietro ai suoni che senti nei brani degli anni '80 e di come sia praticamente impossibile ottenerli semplicemente attaccando il synth al mixer e suonandolo.
Maestro_Salieri 27-08-25 17.35
@ mima85
Maestro_Salieri ha scritto:
Stavo cercando un synth capace di lead taglienti della pasta Moog ma che avesse anche la possibilità di eseguire delle parti polifoniche e dei bei tappeti.

Il problema è che il Prophet 600 non "buca": il suono non è pieno, non è diretto, non arriva.


Un polifonico non bucherà mai come un monofonico, per quanto possa essere capace di fare lead e bassi questi non saranno comunque mai efficaci come quelli di un monofonico. È normale, è sempre stato così.

Maestro_Salieri ha scritto:
Inoltre accordarlo è un'impresa: fa impazzire. E anche quando è accordato ho sempre l'impressione che non sia accordato al 100%. Togliendo i due oscillatori in sync poi è una roba da matti, perché non si accordano mai perfettamente.


Gli andrà fatta sicuramente manutenzione. Almeno una calibrazione, perché i VCO dopo 40 e rotti anni saranno belli che scalibrati ed in questi casi l'autotune non riesce ad essere efficace come quando i VCO sono calibrati correttamente o giusto un pochettino fuori taratura: l'entità della correzione dei relativi control voltage per farli suonare accordati è semplicemente troppo alta. Poi sicuramente avrà bisogno anche di una sostituzione dei condensatori, quantomeno di quelli sulle linee di alimentazione, quelli messi a far da buffer per i CV dei vari elementi delle voci e probabilmente pure quelli del nucleo dei VCO, preposti alla generazione del segnale.

Regolare amministrazione su un vecchio analogico in cui nessuno ha mai messo le mani, o le ha messe ma ha combinato pasticci, situazione in cui è abbastanza facile imbattersi.

Maestro_Salieri ha scritto:
pensavo fosse uno strumento più versatile, invece è parecchio macchinoso.


No. L'analogico è l'esatto opposto di "versatile". È come pretendere versatilità da un pianoforte, non funziona. Il pianoforte fa il pianoforte, l'analogico fa l'analogico, ha una sua impronta sonora molto ben definita. Poi nei confini di quell'impronta sonora uno strumento può spaziare più di un altro (il tuo Prophet 600 è sicuramente più versatile di un Juno), ma la famiglia di suoni gira e rigira quella è.

Maestro_Salieri ha scritto:
Per non parlare del fatto che – anche se di questo non ero consapevole – il timbro è molto classico e per far uscire dei lead un pò più particolari bisogna davvero impegnarsi molto, e credo che non abbia così tante possibilità alla fine.


Vedi sopra.

Maestro_Salieri ha scritto:
In sostanza l'analog puro d'epoca mi ha un pò deluso, mi aspettavo qualcosa di diverso, ma è possibile che sia io a non saperlo sfruttare a pieno.
Avete dei consigli?


Rivendi il Prophet 600 e prendi qualcosa di più adatto alle tue esigenze. Tieni conto poi che gli analogici che senti nei dischi degli anni '80 sono stati processati da lunghe catene di effetti, compressioni, equalizzazioni, e trattati e registrati con attrezzature di alto livello. Oltrettutto molti suoni sono stratificati, nel senso che di una linea musicale ne sono state registrate diverse tracce con diversi suoni. Insomma, come ho già detto altre volte qui, non basta comprarsi il Jupiter 8 per poter fare Thriller. Non è raro che chi mette le mani per la prima volta su un analogico vintage si trovi spiazzato perché suona molto grezzo e secco, anche in questo stesso forum non sei il primo che si è trovato in questa situazione.

Maestro_Salieri ha scritto:
Sto valutando un synth analog contemporaneo in sostituzione. emo. In linea di massima i synth analogici di ora offrono davvero molte più possibilità al musicista, ma probabilmente è una considerazione abbastanza scontata.


Ni. Si, possono essere un po' più versatili grazie a matrici di modulazione più estese, effetti integrati eccetera, ma sempre di sintetizzatori analogici si tratta e appartengono sempre a quel mondo sonoro. Se cerchi uno strumento versatile ti conviene orientarti su altro che non sia analogico.
Grazie, tutto molto chiarissimo, davvero.

Il synth che ho acquistato è stato revisionato completamente e infatti è perfetto. La mia è solo una sensazione riguardo a come esce il suono e all'accordatura.

Il problema di queste macchine, e ne ero consapevole, è che nei dischi suonavano veramente bene perché erano trattate con catene di effetti e soprattutto, come dici tu, con attrezzature di alto livello e layer sonori. L'esempio del Jupiter 8 è calzante.

Ho già suonato altri analogici (Korg MS20, ARP Odyssey) e insomma... la sensazione è quella: grezzi.
calav 27-08-25 17.35
@ calav
Consiglio anch'io un deepmind 12 , ho visto su mercatino a 400 euro usato di trova. Suona bene per quello che devi fare anche se devi avere un minimo di dimestichezza nella programmazione dei suoni che ti servono. I presets di fabbrica sono scadenti ma è un buon synth se ben programmato. Per quanto mi riguarda per me non lo comprerei mai, suono in contesti importanti e ho synth analogici di livello superiore ma costano parecchio. Il deepmind ha un rapporto prezzo qualità unico
Se riuscissi a spendere poco sotto i mille euro usato sul mercatino trovi un nord wave1 prima serie, un VA che adoro e che suona tremendamente bene. Quello non solo buca il mixer ma ti spacca pure l'impianto come resa d'uscita . Non necessariamente devi andare su un analogico puro, almeno che tu non ti sia fissato. Ma ripeto per avere un analogico di livello devi spendere tanto anche sull'usato
Maestro_Salieri 27-08-25 17.38
@ calav
Consiglio anch'io un deepmind 12 , ho visto su mercatino a 400 euro usato di trova. Suona bene per quello che devi fare anche se devi avere un minimo di dimestichezza nella programmazione dei suoni che ti servono. I presets di fabbrica sono scadenti ma è un buon synth se ben programmato. Per quanto mi riguarda per me non lo comprerei mai, suono in contesti importanti e ho synth analogici di livello superiore ma costano parecchio. Il deepmind ha un rapporto prezzo qualità unico
Grazie!

Alternative al Deepmind?

Pensavo a Oberheim TEO-5 o Behringer UBX.
calav 27-08-25 17.41
@ Maestro_Salieri
Grazie!

Alternative al Deepmind?

Pensavo a Oberheim TEO-5 o Behringer UBX.
Devi provarli di persona, il Teo 5 suona bene ma è la riproduzione dil suono obhereim e ti deve piacere, lo stesso UBX. Personalmente quella pasta sonora a me non piace ma a molti e tanti piace, quindi non faccio testo
mima85 27-08-25 18.05
Maestro_Salieri ha scritto:
La mia è solo una sensazione riguardo a come esce il suono e all'accordatura.


In realtà la tua sensazione è corretta: il suono è grezzo e l'accordatura negli analogici a VCO come il tuo Prophet è tutto fuorché perfetta. Ho un Jupiter 6 ed un OB-8, in passato ho avuto anche un Jupiter 8 e su tutti questi strumenti ho riscontrato quello che hai percepito tu, è nella loro natura. Anzi per quanto riguarda nello specifico il Jupiter 8, sono rimasto sorpreso del fatto che il suo suono per certi versi fosse addirittura più leggero rispetto a quello del Jupiter 6, tant'è vero che dopo un anno e mezzo l'ho rivenduto (il suono che non mi soddisfava appieno era uno dei motivi, quello principale era che era più il tempo che passava da aperto sul tavolo del mio laboratorio per sistemare magagne che quello sullo stand per essere suonato). Non suonava male eh, anzi tutt'altro si sentiva che era un analogico di fascia alta, e quella "leggerezza" timbrica era voluta proprio nell'ottica di integrarsi più agevolmente nel mix affollato di un brano musicale, cosa per cui per esempio gli analogici della scuola americana davano più grattacapi in fase di produzione proprio per il loro suono imponente e pesante, che andava domato. E se guardi il video che ho linkato in precedenza di quella leggerezza te ne puoi rendere ben conto quando il buon Greg Phillinganes mette le dita sul Jupiter 8: quei suoni sono tutto fuorché imponenti. Ma tutto questo come detto sopra è voluto.

Per quanto riguarda l'accordatura, scommetto che una delle cose di cui ti sei accorto è che il detune tra gli oscillatori, di conseguenza la velocità del battimento che si ottiene, non è uguale da una nota all'altra: questo perché ogni nota viene suonata da una voce diversa, e l'accordatura relativa tra i due oscillatori è differente da voce a voce proprio per la natura analogica dei circuiti. Finché questo fenomeno resta entro certi limiti rappresenta un vantaggio, perché fa si che la timbrica generale dello strumento sia molto organica ed è proprio quello per cui sono apprezzati gli analogici a VCO. Ma ci vuole molto poco per uscire da questo "sweet spot" come direbbero in inglese, ed avere un synth che invece di suonare organico suoni al limite dello stonato e, in generale, non proprio gradevole. E quando si arriva qui significa che i VCO hanno bisogno di una regolata, operazione che su questi strumenti non è altro che manutenzione ordinaria, un po' come quando cambi l'olio all'automobile.

In generale, devi approcciarti al suono di un analogico, specialmente se vintage come il tuo Prophet 600, con la stessa mentalità con cui ti approcceresti ad un blocco di plastilina: è un materiale malleabile che devi modellare accuratamente per ottenere il risultato che vuoi, e questo può richiedere anche parecchio lavoro e sperimentazione. Ma una volta che abbraccerai questo modo di pensare quello che adesso vedi come un limite diventerà invece una possibilità di essere creativo coi tuoi suoni, e di tirar fuori il massimo da questi strumenti.

E qui, ribalto un attimo il consiglio che ti ho dato prima: se hai altri strumenti di cui puoi servirti per i tuoi concerti, insomma se il tuo Prophet 600 non è indispensabile per la tua attività e hai altre tastiere a coprire il suo ruolo, dagli una seconda chance. Prenditi il tempo, studiatelo, sperimentaci, e non intimorirti al pensiero di dover aggiungere trattamento esterno del suono. Se ti è possibile poi installagli l'aggiornamento GliGli perché migliora diverse cose, tra cui l'efficacia della procedura di auto-accordatura e in particolare la reattività degli inviluppi, che è uno dei principali talloni d'Achille del Prophet 600 che di fabbrica ha degli inviluppi piuttosto mosci sull'attacco. L'aggiornamento costa mi pare una 40ina di euro ed è piuttosto facile da installare, quindi se sai già smanettare un po' con l'elettronica non devi spendere nemmeno per l'intervento di un tecnico.
paolo_b3 27-08-25 18.06
@ Maestro_Salieri
Grazie!

Alternative al Deepmind?

Pensavo a Oberheim TEO-5 o Behringer UBX.
Per quanto riguarda UBXa non chiedere a Wildcat... emoemoemo
violino999 27-08-25 18.52
@ paolo_b3
Per quanto riguarda UBXa non chiedere a Wildcat... emoemoemo
Dato che possiedi il prophet 600 segnalo ché io beringher pro800 è la copia moderna del P600 . Dato che il prezzo è calato a circa 250 euro nuovo, magari può interessare ...
Maestro_Salieri 27-08-25 18.59
@ violino999
Dato che possiedi il prophet 600 segnalo ché io beringher pro800 è la copia moderna del P600 . Dato che il prezzo è calato a circa 250 euro nuovo, magari può interessare ...
Grazie, si lo sapevo.
wildcat80 27-08-25 19.17
Il Prophet 600 è un synth da pad e sonorità non troppo incisive, non è mai stato noto per essere uno strumento particolarmente tagliente e cattivo: inviluppi lenti, filtro decisamente più scuro del Prophet 5.
Esce mono, necessita comunque di un suo channel strip con equalizzazione, eventuale compressione, e una catena effetti per dargli spazio (una modulazione tipo chorus, un delay stereo e un riverbero).
Se ti piace il suono Sequential sul nuovo andrei secco sul Take 5 senza pensarci due volte. Ha pure dei bellissimi effetti.
Se vuoi/puoi spendere, Prophet 5 rev 4 per restare in casa Sequentia, più effetti da acquistare a parte.
Ti sconsiglierei decisamente i synth di Behringer citati per motivi diversi.
UB XA non è un brutto strumento come sound, ma purtroppo ha una meccanica terribile (il mio dopo un mese di utilizzo domestico aveva tutti i tasti disassati, un vero disastro).
Deepmind ha gli stessi per così direi problemi del P600: non è una macchina da lead taglienti, è un clone non dichiarato del Juno 106, non suona male (bassi a parte, ma non credo ti interessi) ma il suo territorio di caccia è lo stesso: pad, strings, suoni d'ambiente, la meccanica è abbastanza scadente ma non come su UB XA (ho avuto un DM6 rivenduto dopo almeno un anno e la tastiera era integra).
Personalmente, visto che il Prophet 600 con un piccolo investimento (eq ed effetti) migliora moltissimo, comprerei solo un monofonico da affiancare.
A me personalmente piace molto Uno Synth Pro, è uno strumento italiano che implementa anche il filtro di Rossum utilizzato sul Prophet 5 rev4 e su Take 5, e ha una buona meccanica Fatar semipesata 3 ottave, sufficiente per parti solistiche.
Deckard 27-08-25 23.05
@ wildcat80
Il Prophet 600 è un synth da pad e sonorità non troppo incisive, non è mai stato noto per essere uno strumento particolarmente tagliente e cattivo: inviluppi lenti, filtro decisamente più scuro del Prophet 5.
Esce mono, necessita comunque di un suo channel strip con equalizzazione, eventuale compressione, e una catena effetti per dargli spazio (una modulazione tipo chorus, un delay stereo e un riverbero).
Se ti piace il suono Sequential sul nuovo andrei secco sul Take 5 senza pensarci due volte. Ha pure dei bellissimi effetti.
Se vuoi/puoi spendere, Prophet 5 rev 4 per restare in casa Sequentia, più effetti da acquistare a parte.
Ti sconsiglierei decisamente i synth di Behringer citati per motivi diversi.
UB XA non è un brutto strumento come sound, ma purtroppo ha una meccanica terribile (il mio dopo un mese di utilizzo domestico aveva tutti i tasti disassati, un vero disastro).
Deepmind ha gli stessi per così direi problemi del P600: non è una macchina da lead taglienti, è un clone non dichiarato del Juno 106, non suona male (bassi a parte, ma non credo ti interessi) ma il suo territorio di caccia è lo stesso: pad, strings, suoni d'ambiente, la meccanica è abbastanza scadente ma non come su UB XA (ho avuto un DM6 rivenduto dopo almeno un anno e la tastiera era integra).
Personalmente, visto che il Prophet 600 con un piccolo investimento (eq ed effetti) migliora moltissimo, comprerei solo un monofonico da affiancare.
A me personalmente piace molto Uno Synth Pro, è uno strumento italiano che implementa anche il filtro di Rossum utilizzato sul Prophet 5 rev4 e su Take 5, e ha una buona meccanica Fatar semipesata 3 ottave, sufficiente per parti solistiche.
Confermo, da possessore, la bontà dell’Uno Synth Pro, un rapporto qualità prezzo incredibile, ottimi effetti, molto divertenti anche arpeggiatore e step sequencer…a pensarci bene mi sto rendendo conto che lo uso sempre più spesso.
Pianolaio 29-08-25 11.46
greg 29-08-25 13.04
@ Maestro_Salieri
Buonasera a tutti,
volevo condividere uno spunto di riflessione. Per affrontare un repertorio con sonorità molto 70s, vale a dire una tribute di Jeff Beck, ho acquistato su eBay un synth che da tanto desideravo, avendo anche trovato una buona occasione. Si tratta di un Prophet 600 originale senza GliGli. Le sonorità mi sembravano particolarmente adatte per tale repertorio, anche se sono BEN consapevole del fatto che ormai quasi nessun professionista si sogna di esibirsi in contesti professionali con synth dell'epoca, ma chiaramente si preferisce affidarsi a strumenti nuovi: questo perché ovviamente con macchine di quarant'anni fa può sempre succedere qualcosa. Essendo io un amatore non mi pongo tale problema, anche perché affianco il Prophet ad un Yamaha YC che ha comunque un buon motore di sintesi virtual analog e FM che all'occorrenza può risultare utile.
Il punto qual'è?

Stavo cercando un synth capace di lead taglienti della pasta Moog ma che avesse anche la possibilità di eseguire delle parti polifoniche e dei bei tappeti.

Il problema è che il Prophet 600 non "buca": il suono non è pieno, non è diretto, non arriva. Paradossalmente l'ho confrontato con un lead VA del mio YC e quest'ultimo suona di gran lunga meglio in un contesto in cui ci sono anche altri strumenti, come batteria e chitarra.

Il Prophet esce poco "definito". Inoltre accordarlo è un'impresa: fa impazzire. E anche quando è accordato ho sempre l'impressione che non sia accordato al 100%. Togliendo i due oscillatori in sync poi è una roba da matti, perché non si accordano mai perfettamente.
Insomma pensavo fosse uno strumento più versatile, invece è parecchio macchinoso. Per non parlare del fatto che – anche se di questo non ero consapevole – il timbro è molto classico e per far uscire dei lead un pò più particolari bisogna davvero impegnarsi molto, e credo che non abbia così tante possibilità alla fine.

Io sono cresciuto musicalmente negli anni Duemila, quindi ignoro come si suonava negli anni Ottanta in Italia e, soprattutto, all'estero, dove questi strumenti imperavano.
In sostanza l'analog puro d'epoca mi ha un pò deluso, mi aspettavo qualcosa di diverso, ma è possibile che sia io a non saperlo sfruttare a pieno.
Avete dei consigli?

Sto valutando un synth analog contemporaneo in sostituzione. emo. In linea di massima i synth analogici di ora offrono davvero molte più possibilità al musicista, ma probabilmente è una considerazione abbastanza scontata.
SE hai bisogno di restare sotto i 1000 euro comunque hai bisogno di due strumenti separati analogici.
Comunque un Waldorf Pulse come monofonico, hai voglia se buca.
Un Matrix 1000 rack a sei voci 800 presets e altri 200 programmabili.
Riguardo al nuovo
Se 02 Roland mono a tre oscillatori, usato anche a 300 euro
Un polifonico di qualità sotto i 1500 euro la vedo dura, se non usato e venditore onesto.
Io ultimamente avrei scelto un Take five Sequential.
Altrimenti un ibrido, come Minifreak Arturia
tsuki 29-08-25 13.13
A mè piace l'analogico.Ho un Matrix 1000 con il suo programmer,un Bit 99 perfetto,un JX10,un JX8p,un Prophet 08 pot,un UBx.A,un Little Phatty ed altro.Ma è per il gusto personale,perchè oggi per fare un repertorio con citazioni sul progr e su musica 80 e 90 ci sono dei VA che possono funzionare benissimo anche live.Considero l'analogico di alto livello irrinunciabile per chi fa' ad esempio colonne sonore e simili,indubbiamente c'è chi lo compra senza considerare che l'analogico non è versatile per tutti i generi,ma importante solo per alcune applicazioni,per cui lo potremmo considerare in un certo senso un prodotto di nicchia,una volta quello c'era e quello si usava,OB per i pad,Moog per i soli,Prophet per i Brass analog,Roland per i suoni tipici etc etc,oggi è tutto diverso,ditemi oggi con un NS3 o 4,un Kronos ed al limite un Integra7 cos'è che non si puo' fare...
greg 29-08-25 13.28
tsuki ha scritto:
A mè piace l'analogico.Ho un Matrix 1000 con il suo programmer,un Bit 99 perfetto,un JX10,un JX8p,un Prophet 08 pot,un UBx.A,un Little Phatty ed altro.Ma è per il gusto personale,perchè oggi per fare un repertorio con citazioni sul progr e su musica 80 e 90 ci sono dei VA che possono funzionare benissimo anche live.Considero l'analogico di alto livello irrinunciabile per chi fa' ad esempio colonne sonore e simili,indubbiamente c'è chi lo compra senza considerare che l'analogico non è versatile per tutti i generi,ma importante solo per alcune applicazioni,per cui lo potremmo considerare in un certo senso un prodotto di nicchia,una volta quello c'era e quello si usava,OB per i pad,Moog per i soli,Prophet per i Brass analog,Roland per i suoni tipici etc etc,oggi è tutto diverso,ditemi oggi con un NS3 o 4,un Kronos ed al limite un Integra7 cos'è che non si puo' fare...
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Esatto. Il resto sono chiacchiere a vuoto.
Un tablet, una workstation con 40 giga di campioni a 60 euro software fai già mille cose.
Esiste solo il piacere personale, il lato ludico del possesso di certi aggeggi (analogici), ma non motivi meramente pragmatico-tecnici per avere motidi di portarli su un palco