@ Maestro_Salieri
Apro questo thread per sollevare alcune riflessioni sulla politica di Kurzweil e le sue scelte di mercato.
Ho suonato strumenti Kurzweil da quando uscì il PC1 e leggo sul forum numerose critiche, in particolar modo al PC4 che comunque ho avuto e, in accordo con altri utenti del forum, devo dire che non suona bene quanto il PC3.
Kurzweil a metà anni novanta e fino ai primi anni Duemila era una grande azienda. Negli anni Ottanta erano dei veri innovatori, guardavano al futuro come ci insegna il suo fondatore. Fino a quindici o venti anni fa producevano strumenti che erano veramente delle novità, che portavano sul mercato qualcosa di mai sentito. In concomitanza con il declino delle workstation (che comunque per alcuni musicisti, come me, sono ancora preferibili a stage piano dedicati) si sono un pò persi. Il problema è che si ostinano a produrre strumenti che sono un pò tutti uguali: con l'uscita di K2088 hanno replicato praticamente il K2700 e hanno fatto aspettare più di un anno, per non parlare del fatto che non penso sia ancora effettivamente sul mercato. Che bisogno c'era?
Il K2061 ha un suo senso sul mercato e posso capirlo: ma perché non fare un K2073.
L'ostinazione di Kurzweil sta nel produrre generalmente stage piano entry level combinati a workstation pesantissime di oltre 24 kg con taglio esclusivamente 88 tasti (precludendo la possibilità di una 73/76 tasti che potrebbe essere molto utile per alcuni musicisti, soprattutto per la trasportabilità) in cui sostanzialmente non si aggiunge nulla di nuovo (un pò come sta facendo Korg con il Kronos).
A parte il nome, che a me proprio non piaceva, il FORTE7 era davvero un gran bello strumento. Perché non hanno pensato ad un prodotto del genere, magari scendendo sul peso, risparmiando (al limite) sui materiali di produzione o sulla meccanica? Ne ho posseduto uno, ma sono stato costretto a venderlo quando necessitavo di un buon clone Hammond. Anche su questo versante Kurzweil è davvero un piangere: siamo rimasti al 1999.
Perché – infine – non hanno pensato ad un PC5 più versatile, con diversi tagli disponibili, dove l'opzione 76 tasti può includere anche una meccanica pesata, senza offrire esclusivamente prodotti con 76 tasti semipesati sui quali diventa difficile suonare decentemente il pianoforte?
Scusate le mille domande lasciate in sospeso, ma avevo bisogno di capirci qualcosa di più...
Azzarderei una risposta un po' sociologica.
Kurzweil dove si incastrava bene? Nel rock/metal o comunque musica che ha bisogno di componenti sinfoniche o elettroniche, suoni molto particolari o pianoforti belli e limpidi dove il timbro era molto presente.
Ora questi generi sono diffusi? Viviamo in un'epoca in cui la musica, anche quella "alternativa" si è molto semplificata. Secondo me il declino è dovuto anche a questo, alla fine se uno deve fare generi "generalisti", permettetemi il gioco di parole, vale la pena impelagarsi così tanto? Al limite prende una workstation Yamaha tipo Modx e forse ha anche troppa roba.