Quanto tempo impegnate a programmare i vostri synt

calav 03-09-25 14.29
Ciao a tutti, come sapete di synth analogici e digitali ne ho diversi. Trascorro quel poco tempo libero del dopo lavoro per programmarmi tutte le patches synth per synth. Ho 3 tributi in cui suono, spesso variamo la scaletta tra un concerto e l'altro e mi stò rendendo conto che faccio fatica a ritagliarmi un pò di tempo per ripassare o studiare brani in vista live. dA DUE ANNI HO ACQUISTATO DIVERSI SYNTH CHE VI HO ELENCATO IN PASSATO, ognuno di loro hanno patches che variano dai circa 200 a oltre i mille. Parto sempre a programmare da uno strumento per poi finire e cominciare con l'altro. Mentre prima programmare,scoprire nuovi suoni mi entusiasmava molto adesso lo trovo stressante e i suoni che creo mi piacciono ma sono arrivato ad un livello di saturazione. Dato che la programmazione toglie spazio allo studio che ritengo fondamentale, purtroppo dei synth ancora da scoprire li accantono, sfoglio i presets di fabbrica che mi servono ( con 1000 presets per ognuno almeno una ventina più o meno mi basterebbero ) . Quando il mio livello di saturazione e troverò la voglia ed entusiasmo, ricomincerò. Ad occhio e croce ci andrà un anno a programmare i presets che non ho ancora editato. Purtroppo noi tastieristi rispetto a chitarristi e altri componenti della band siamo svantaggiati da questo punto di vista, oltre a essere sempre sul pezzo devi farti i suoni. Mi chiedo perchè anche nei synth più costosi e blasonati gli ingegneri del suono non possano già rendere lo strumento praticabile. Per voi è lo stesso? Io non conosco nessun synth di quelli che ho tranne il montage m che accendi e i presets sono già belli che pronti. Ho letto da voi che i prests di fabbrica seguono la moda del momento, trumm trumm, pamm pamm , sono d'accordo fino ad un certo punto. Soprattutto un synth analogico dovrebbe avere presets di suoni classici del passato, un moog, es. il Muse dovrebbe già presentarsi con quei suoni classici invece, provandolo, sono zeppi di arpeggiatori, suoni sterili. Lo stesso succede per es. con il mio polybrute 12, una volta programmato suona non alla grande ma di più, ma quando lo acquistai mi resi conto che dovevo lavorarci molto , mi aveva colpito l'espressività, la stereofonia ma non i suoni però sapevo già la potenza di questo strumento guardando su youtube varie demo
gobert4 03-09-25 16.18
Mi chiedo perchè anche nei synth più costosi e blasonati gli ingegneri del suono non possano già rendere lo strumento praticabile. Per voi è lo stesso?


Per me assolutamente no nel 90% dei casi.
Ogni tanto una scatoletta di tonno può anche andare e fare la sua porca figura, ma ritengo sia un ossimoro prendere dei synth programmabili con dei suoni già pronti fatti e “mixati”!
Mixati per cosa poi?Roba che funziona 1 volta su 2 se va davvero di lusso.
Il lavoro del sound designer non è quello del sound engineer
calav 03-09-25 17.21
@ gobert4
Mi chiedo perchè anche nei synth più costosi e blasonati gli ingegneri del suono non possano già rendere lo strumento praticabile. Per voi è lo stesso?


Per me assolutamente no nel 90% dei casi.
Ogni tanto una scatoletta di tonno può anche andare e fare la sua porca figura, ma ritengo sia un ossimoro prendere dei synth programmabili con dei suoni già pronti fatti e “mixati”!
Mixati per cosa poi?Roba che funziona 1 volta su 2 se va davvero di lusso.
Il lavoro del sound designer non è quello del sound engineer
Non ho detto che i presets devono essere già programmati e mixati, ma almeno su 500 presets almeno la metà con suoni decenti, ho nord wave 1 da tempo che su 1000 e oltre patches 3 quarti insuonabili, ho speso settimane per fare i suoni e programmarli
Ko_tatsu 03-09-25 18.22
Mah, io una volta che ho preso le mani con la tastiera più o meno so sempre dove orientarmi. Ho un Nord Lead 3 quindi di usare i preset non se ne parla emo Però magari a volte li uso come punto di partenza o come ispirazione... Quando giochicchio con il synth spesso mi salvo tutto così poi ho una serie di suoni da cui partire per altre esigenze. Non direi che il settaggio dello strumento occupa molto tempo... quando avevo la Krome era molto più laborioso fare le zone, settare gli fx eccetera ma quello è connaturato alle workstation korg. emo
paolo_b3 03-09-25 18.39
Voi riuscite a programmare un suono senza pensare dove andrete ad usarlo? Io di suoni nella mia vita ne avrò fatti 10, sempre partendo da una base esistente e modificandola, non parlo di inviluppi, aperture del filtro o modifica degli effetti, ma sempre per un determinato obiettivo, quindi questo suono l'ho provato in sala e poi eventualmente modificato. Per il resto diciamo 999 volte su 1000 c'è un preset che va più o meno bene.
gobert4 03-09-25 19.09
La qualità dei preset è soggettiva…
Poi ci saranno quelli mediocri e quelli fatti meglio, per carità.
Il più delle volte preferisco partire inizializzando tutto, oppure parto da preset ultra basici, sia che ho un suono in testa che non.

Se invece non ho idee e non devo fare nulla, allora mi ascolto dei preset se ho voglia di suonare improvvisando.
Ma dopo un po’ che li ascolto, mi parte la noia…E se suono preset di un vintage, pure la nostalgia canaglia
wildcat80 03-09-25 19.15
La mia opinione è molto semplice.
Non molto sgamato a programmare nessuno dei synth analogici che hai/hai avuto per questo fai fatica e continui a comprarne, cercando un Sacro Graal che non troverai mai.
Per il genere che fai tu hai due alternative: o ti compri tutti gli strumenti che sono stati usati da Tozzi e Vasco emo, o ti accontenti di replicarne più o meno fedelmente su strumenti nati per fare queste cose, che vengono usati sui palchi più importanti dalla maggioranza dei tastieristi: strumenti che hai già, come Montage e le rosse.
Non sei capace e/o non hai tempo? Compri delle librerie.
Essere un bravo tastierista non implica assolutamente essere un buon sound designer, ti dirò, quelli più noti spesso non sono manco capaci a suonare Hymne, vedi Richard Devine ad esempio.
Mi farebbe piacere come fai a programmarti i suoni.
Esempio semplice: i brass di Gloria, su un sintetizzatore in sottrattiva tipo il Polybrute, da cosa inizieresti a programmarli?
Sono curioso, magari da lì capiamo qualcosa in più.
Ko_tatsu 03-09-25 19.53
paolo_b3 ha scritto:
Voi riuscite a programmare un suono senza pensare dove andrete ad usarlo?

È la parte più divertente, ti permette di scoprire davvero cosa può fare la macchina emo

Comunque riprendendo quello che ha detto saggiamente @ wildcat80 : provando a mettermi nei banni del buon @ calav anche io mi sentirei completamente sopraffatto dall'arsenale... Banalmente se dovessi fare anche una roba base tipo i brass di Gloria inizierei già ad avere mille dubbi anche solo su quale synth accendere, soprattutto se non sono particolarmente avvezzo alla sintesi. Se si hanno troppe opzioni ci si paralizza e non si sa da dove cominciare.

Il mio consiglio è come al solito imporsi dei limiti: per un mese prova a sforzarti ad usare una sola macchina un po' per tutto. Passaci molto tempo, usala in maniera non convenzionale, cerca di "forzarla" all'interno del tuo workflow in studio o nelle prove. Se il tempo è poco a maggior ragione imponiti questo limite e vedrai che la tua abilità nella programmazione crescerà esponenzialmente.

Un'altra cosa vitale è guardare come sono fatti i preset che ti piacciono e capire perchè ti piacciono. Cerca di aprire la scatoletta e vedere come sono i parametri, cosa fanno, cosa causa un certo timbro... anche quello è un passo fondamentale per diventare più veloci e efficienti.

Che poi intendiamoci: la sintesi sottrattiva non è nulla di incredibilmente difficile, una volta capiti i fondamentali si agisce molto velocemente su tutte le macchine. Tu poi hai anche il montage con FM-X, uno dei motori FM più fighi sul mercato quindi... Datti tempo di valutare ciò che hai. Vedrai che la voglia di nuovi strumenti ti passerà del tutto emo
calav 03-09-25 20.02
@ wildcat80
La mia opinione è molto semplice.
Non molto sgamato a programmare nessuno dei synth analogici che hai/hai avuto per questo fai fatica e continui a comprarne, cercando un Sacro Graal che non troverai mai.
Per il genere che fai tu hai due alternative: o ti compri tutti gli strumenti che sono stati usati da Tozzi e Vasco emo, o ti accontenti di replicarne più o meno fedelmente su strumenti nati per fare queste cose, che vengono usati sui palchi più importanti dalla maggioranza dei tastieristi: strumenti che hai già, come Montage e le rosse.
Non sei capace e/o non hai tempo? Compri delle librerie.
Essere un bravo tastierista non implica assolutamente essere un buon sound designer, ti dirò, quelli più noti spesso non sono manco capaci a suonare Hymne, vedi Richard Devine ad esempio.
Mi farebbe piacere come fai a programmarti i suoni.
Esempio semplice: i brass di Gloria, su un sintetizzatore in sottrattiva tipo il Polybrute, da cosa inizieresti a programmarli?
Sono curioso, magari da lì capiamo qualcosa in più.
Non mi sono spiegato bene, i tributi a Vasco e Tozzi che faccio sono a posto. Li ho programmati fedelmente con le nord, pensa che Rocchetti, che non è capace a programmare, quando abbiamo suonato insieme mi ha fatto i complimenti per i suoni che ho realizzato quasi simili ai suoi . Io parlavo degli altri synth che pian pianino me li sto programmando, ma per gusto personale, per scoprire nuove sonorità. Ho tutto il tempo che voglio tanto in live sono coperto però quando mi ci metto non vorrei smettere più fino al punto che mi sono stufato temporaneamente. Mi prenderò un periodo sabbatico nella programmazione e mi dedicherò più allo studio
mima85 03-09-25 20.08
Devi imparare a programmare 'sti benedetti synth, Calav. E per "programmare" intendo crearti il suono da zero, non semplicemente modificare i preset.

Parti da una cosiddetta "init patch" (di solito è una dente di sega che arriva dritta dritta all'uscita audio, senza filtri, inviluppi, modulazioni ed effetti) e creati dei suoni di brass, strings, bassi, lead, pad, sperimenta e creati anche suoni strani, fantascientifici e fuori dal mondo, insomma impara a conoscere bene tutti gli elementi della catena di sintesi. Ma fallo con metodo, non spippolando a caso sui potenziometri del pannello. Smanetta anche con effetti, equalizzazioni, compressioni e via dicendo per capire come integrare quei suoni in un mix.

Ti suggerisco anche di installare sul tuo PC un programma che ti faccia da oscilloscopio e analizzatore di spettro. Se cerchi un po' su Google ne troverai parecchi anche gratuiti, cacciatelo sul PC e impostalo per catturare il suono dall'interfaccia audio che hai collegato al mixer (o dal mixer stesso se fa lui da interfaccia audio multicanale). Tienitelo aperto mentre sei li che spippoli e guarda cosa succede al segnale, perché non c'è modo migliore di capire cosa succede al suono vedendo come viene modellato il suo segnale mentre lo ascolti. Io è così che ho imparato a fare design del suono, e l'ho fatto senza leggere un libro che sia uno. E non sono un genio, quello che ho fatto è alla portata di chiunque abbia un minimo di passione per questi strumenti.

Prendendo in prestito il nome di un corso proposto da un noto produttore musicale e youtuber a tema sintetizzatori, devi imparare a pensare come un sintetizzatore. Devi raggiungere una condizione per cui se devi creare un suono ben preciso perché ti serve per un brano, devi riuscire a creartelo in testa prima ancora di chinarti sul pannello del synth, avendo bene in chiaro cosa deve fare ogni elemento. Poi può darsi che una volta che l'hai programmato dovrai ancora adattarlo e ottimizzarlo ma questo è normale. Riuscire a metterne giù una prima versione che già va nella direzione giusta significa aver fatto più della metà del lavoro. Una volta che sarai capace di fare queste cose, sarai in grado di creare suoni su qualsiasi synth senza nemmeno leggerne i manuali, perché avrai imparato come funziona il metodo di sintesi, non lo strumento specifico.

La sintesi sottrattiva, quella dei synth analogici e VA, è la più semplice da capire e manipolare e finché non imparerai a gestire almeno questa, continuerai ogni due per quattro ad aprire thread qui chiedendoti perché i produttori non caricano sui loro strumenti suoni già belli e pronti all'uso, chiedendo quale synth tra A e B è migliore e perché scegliere uno rispetto all'altro, se è il caso di comprare il synth C perché ti hanno proposto l'affarone, e quando avrai comprato uno o più di questi strumenti salterà fuori il solito post dove quel synth ti ha deluso e l'hai messo in vendita.

Scusa se sono duro Calav, ma veramente o fai questo passo, o da 'sto ciclo in cui ti sei cacciato non ne esci più. Lo dico per te, non per me.
wildcat80 03-09-25 20.13
Rispondi per favore: come costruisci i brass di Gloria sul Polybrute.
È una domanda che permette di mettere a fuoco le tue difficoltà.
mima85 03-09-25 21.35
@ mima85
Devi imparare a programmare 'sti benedetti synth, Calav. E per "programmare" intendo crearti il suono da zero, non semplicemente modificare i preset.

Parti da una cosiddetta "init patch" (di solito è una dente di sega che arriva dritta dritta all'uscita audio, senza filtri, inviluppi, modulazioni ed effetti) e creati dei suoni di brass, strings, bassi, lead, pad, sperimenta e creati anche suoni strani, fantascientifici e fuori dal mondo, insomma impara a conoscere bene tutti gli elementi della catena di sintesi. Ma fallo con metodo, non spippolando a caso sui potenziometri del pannello. Smanetta anche con effetti, equalizzazioni, compressioni e via dicendo per capire come integrare quei suoni in un mix.

Ti suggerisco anche di installare sul tuo PC un programma che ti faccia da oscilloscopio e analizzatore di spettro. Se cerchi un po' su Google ne troverai parecchi anche gratuiti, cacciatelo sul PC e impostalo per catturare il suono dall'interfaccia audio che hai collegato al mixer (o dal mixer stesso se fa lui da interfaccia audio multicanale). Tienitelo aperto mentre sei li che spippoli e guarda cosa succede al segnale, perché non c'è modo migliore di capire cosa succede al suono vedendo come viene modellato il suo segnale mentre lo ascolti. Io è così che ho imparato a fare design del suono, e l'ho fatto senza leggere un libro che sia uno. E non sono un genio, quello che ho fatto è alla portata di chiunque abbia un minimo di passione per questi strumenti.

Prendendo in prestito il nome di un corso proposto da un noto produttore musicale e youtuber a tema sintetizzatori, devi imparare a pensare come un sintetizzatore. Devi raggiungere una condizione per cui se devi creare un suono ben preciso perché ti serve per un brano, devi riuscire a creartelo in testa prima ancora di chinarti sul pannello del synth, avendo bene in chiaro cosa deve fare ogni elemento. Poi può darsi che una volta che l'hai programmato dovrai ancora adattarlo e ottimizzarlo ma questo è normale. Riuscire a metterne giù una prima versione che già va nella direzione giusta significa aver fatto più della metà del lavoro. Una volta che sarai capace di fare queste cose, sarai in grado di creare suoni su qualsiasi synth senza nemmeno leggerne i manuali, perché avrai imparato come funziona il metodo di sintesi, non lo strumento specifico.

La sintesi sottrattiva, quella dei synth analogici e VA, è la più semplice da capire e manipolare e finché non imparerai a gestire almeno questa, continuerai ogni due per quattro ad aprire thread qui chiedendoti perché i produttori non caricano sui loro strumenti suoni già belli e pronti all'uso, chiedendo quale synth tra A e B è migliore e perché scegliere uno rispetto all'altro, se è il caso di comprare il synth C perché ti hanno proposto l'affarone, e quando avrai comprato uno o più di questi strumenti salterà fuori il solito post dove quel synth ti ha deluso e l'hai messo in vendita.

Scusa se sono duro Calav, ma veramente o fai questo passo, o da 'sto ciclo in cui ti sei cacciato non ne esci più. Lo dico per te, non per me.
Aggiungo che, se avrai domande su come creare un determinato suono, saremo felici di aiutarti dandoti dritte e consigli. A queste domande qui si risponde volentieri o perlomeno, io rispondo volentieri, ma non credo che per gli altri la cosa sia differente.

Se fai una domanda del tipo "non saprei come impostare gli oscillatori ed il filtro per il brass di Gloria, datemi una mano", ben contenti di aiutarti. Se vieni a chiedere "il synth A è migliore del synth B e se si perché", non è una di quelle domande che stimolano grandi risposte.
paolo_b3 03-09-25 23.19
Ko_tatsu ha scritto:
È la parte più divertente, ti permette di scoprire davvero cosa può fare la macchina

Credo di comprendere e posso essere d'accordo con te, ma quello che secondo me fa di un sound designer un "grande" è avere la capacità di pensare un suono in un contesto di un arrangiamento, magari il suono avulso dal brano fa cacare, ma li, in quel punto, in quel momento, magnifica il brano. IMHO
cecchino 04-09-25 00.22
@ mima85
Aggiungo che, se avrai domande su come creare un determinato suono, saremo felici di aiutarti dandoti dritte e consigli. A queste domande qui si risponde volentieri o perlomeno, io rispondo volentieri, ma non credo che per gli altri la cosa sia differente.

Se fai una domanda del tipo "non saprei come impostare gli oscillatori ed il filtro per il brass di Gloria, datemi una mano", ben contenti di aiutarti. Se vieni a chiedere "il synth A è migliore del synth B e se si perché", non è una di quelle domande che stimolano grandi risposte.
A questo punto posso chiedere lumi su come programmare il suono di Jump e quello di Impressioni di Settembre? emo emo
calav 04-09-25 00.22
@ paolo_b3
Ko_tatsu ha scritto:
È la parte più divertente, ti permette di scoprire davvero cosa può fare la macchina

Credo di comprendere e posso essere d'accordo con te, ma quello che secondo me fa di un sound designer un "grande" è avere la capacità di pensare un suono in un contesto di un arrangiamento, magari il suono avulso dal brano fa cacare, ma li, in quel punto, in quel momento, magnifica il brano. IMHO
Inizio quasi sempre da zero e comincio a farmi i suoni, so programmare,la sintesi la conosco piuttosto bene, dico solo che avendo un arsenale la cosa diventa lunga, piacevole ma a volte snervante se si dedica troppo tempo. Vorrei migliorarmi nello studio, sulla tecnica e chiudere gli occhi e comporre un brano emozionandomi su un pianoforte, in passato componevo colonne sonore per la Rai di Roma, in particolare per le pubblicità e mi pagavano anche bene.
wildcat80 04-09-25 06.45
@ calav
Inizio quasi sempre da zero e comincio a farmi i suoni, so programmare,la sintesi la conosco piuttosto bene, dico solo che avendo un arsenale la cosa diventa lunga, piacevole ma a volte snervante se si dedica troppo tempo. Vorrei migliorarmi nello studio, sulla tecnica e chiudere gli occhi e comporre un brano emozionandomi su un pianoforte, in passato componevo colonne sonore per la Rai di Roma, in particolare per le pubblicità e mi pagavano anche bene.
Vabbè non ne caviamo un ragno dal buco, si cercava solo di darti una mano ma così non aiuti.
Il fatto di aver composto musiche per la Rai non esclude il non essere un sound designer.
Per curiosità, che jingle hai composto per la Rai?
Deckard 04-09-25 08.26
@ calav
Inizio quasi sempre da zero e comincio a farmi i suoni, so programmare,la sintesi la conosco piuttosto bene, dico solo che avendo un arsenale la cosa diventa lunga, piacevole ma a volte snervante se si dedica troppo tempo. Vorrei migliorarmi nello studio, sulla tecnica e chiudere gli occhi e comporre un brano emozionandomi su un pianoforte, in passato componevo colonne sonore per la Rai di Roma, in particolare per le pubblicità e mi pagavano anche bene.
Azzo per la Rai…mecojoni, complimenti
Deckard 04-09-25 08.30
@ cecchino
A questo punto posso chiedere lumi su come programmare il suono di Jump e quello di Impressioni di Settembre? emo emo
Tu ci scherzi, ma partendo da questi due suoni, con modifiche, puoi arrivare QUASI a qualsiasi cosa emo
calav 04-09-25 09.31
@ Deckard
Tu ci scherzi, ma partendo da questi due suoni, con modifiche, puoi arrivare QUASI a qualsiasi cosa emo
I suoni di Jump e impressioni di settembre? Dai....ci metto due secondi a farli partendo da zero, ne creo do molti più complessi. Io adoro i synth brass e i pad lussureggianti ma anche quelli classici analogici stile Roland.
La mia domanda era semplicemente quanto tempo dedicate a programmare e quanto allo studio e a suonare
calav 04-09-25 09.45
@ calav
I suoni di Jump e impressioni di settembre? Dai....ci metto due secondi a farli partendo da zero, ne creo do molti più complessi. Io adoro i synth brass e i pad lussureggianti ma anche quelli classici analogici stile Roland.
La mia domanda era semplicemente quanto tempo dedicate a programmare e quanto allo studio e a suonare
Riesco a domare il polybrute 12 che è molto complesso e il montage m che ha menù e sotto menù nascosti. Chiaramente i synth che hanno a pannello tutto sotto controllo, es le nord e gli analogici ci metto meno tempo. Trovo più ostico, ma ormai so come funziona, programmare sul Jupiter xm senza uso dell' editor alMa book. Un' altro virtuale molto complesso è il virus ti 2 Polar, faccio tutto da pannello ma ha un casino di pomelli, menù e sotto menù. Sarebbe più facile con editor ma non ho mai provato, sicuramente faciliterebbe il lavoro. Poi c'è il discorso che ogni marca di synth ragiona diversamente da un'altra, ma comunque me la cavo. Il fatto è che sono malato , avere uno strumento potente per creare 20 suoni decenti su migliaia di preset è come avere un auto che va a tre cavalli che a quattro, non so se mi spiego. Ho la fissa che tutti o quasi i presets di un synth li voglio programmare e scoprire sonorità particolari oltre quelle classiche, ma mi rendo conto che devo mettere in primo piano lo studio dei brani e ripasso degli stessi per i live.