Quest'estate dopo aver venduto un po' di rumenta (leggi strumenti di fascia budget che sembrano tanto bellini ma gli manca sempre qualcosa) sono stato tentato di prendere un Summit, inizialmente ho valutato un danneggiato "superficialmente", poi per pochi euro in più ho trovato un ricondizionato ufficiale Novation venduto da Focusrite. Per 1800 euro includeva 2 anni di garanzia, spedizione e sdoganamento a ZERO oneri per l'acquirente.
Comprato seduta stante, qualche intoppo con gli inglesi perché volevo un fermo deposito, un giorno perso a rispedire tutti i miei documenti per lo sdoganamento (che erano andati smarriti), arriva in 3 giorni ovviamente a casa e non in fermo deposito, appioppato alla mia vicina.
Purtroppo in questi ultimi due mesi ho suonato poco, è un monumento un po' così, ma col Summit ci ho dato dentro ultimamente.
Che dire? Ho colto occasione per ridistribuire i miei strumenti e ho avuto la conferma che aspettavo: i vecchi (Alpha Juno 2 riesumato dal box) e gli strumenti di fascia alta attuali menano, oltre alla qualità costruttiva c'è sempre un fattore suono non indifferente.
Il summit è bellissimo: ben costruito, pulito e ordinato. Quasi non serve il manuale... Ma che lo dico a fare, tanto nessuno li legge
Ottima meccanica semipesata, tutto estremamente robusto e ben rifinito.
Come suona? È un Novation e seppur "analogico" mantiene quel carattere vagamente"rolandish" che risale ai tempi dei virtual analog della serie Liquid Analog e successiva serie Nova.
Con 3 oscillatori e noise poi si fa veramente tutto.
Senza scendere nei dettagli, mi preme dire che il motore di sintesi equivale a un doppio Peak con un set di filtri basati su quello di Peak, ma molto più articolati: oltre al multimodo, il 4 poli può scomporsi in due filtri a 2 poli che possono essere sottoposti a routing seriale e parallelo in diverse configurazioni. Totale.
Inoltre, grazie ai 2 punti di saturazione pre/post e la risonanza piuttosto spinta (in modalità 4 poli), si possono avere infinite nuances di carattere: da uno sweet spot decisamente Roland 80s analog, si arriva a territori decisamente più moderni e aggressive.
Gli oscillatori digitali... Te ne accorgi solo se te lo dicono, vero che la banda è limitata a 17 kHz, ma non è nulla di tragico: non c'è traccia di aliasing, e la perdita di armoniche acute (nei bassi a filtro tutto aperto si percepisce la frizzantezza più contenuta) si compensa facilmente con un filo di equalizzazione o con un velo di risonanza in più solo dove effettivamente serve il fuori tutto: non siamo certo a livello di alcuni synth analogici (copiati) che sopra i 4 kHz spariscono... Vabbè, costano 1/8 di Summit, glielo perdoniamo.
Nella norma, questo limite non si avverte assolutamente.
E poi ci sono le wavetables: non sono il non plus ultra, sono tabelle limitate a 5 onde interpolate, tuttavia sì fanno lo stessi cose interessanti. Non è che col PPG (o il BBG) si fa Wave Scan su tutta la tabella sempre e comunque.
E sono assolutamente espandibili, dato importante.
Sempre sugli oscillatori: le possibilità di intermodulazione fra oscillatori sono limitate, sono presenti una ring modulation, l'hard sync è sostituito da Vsync come suo virtual analog già nominato... Però c'è una FM lineare through zero a 3 operatori, la FM sul filtro dal 3° oscillatore... Insomma cose ne troviamo, poi le sonorità gritty e metalliche sono appannaggio delle tabelle, per cui...
Gli effetti sono bellissimi.
È presente un bug di routing fisico degli effetti che non ho ancora bene compreso, direi che riguarda la modalità seriale (non si mixano i segnali wet/dry), o ci si accontenta di lavorare in parallelo, oppure si separano le componenti wet/dry su main e auxiliary out e su mixa esternamente, ma è un problema che risulta a mio avviso è sì un dito dove non batte il sole, ma che in realtà incide poco, perché sono già così strepitosi gli effetti, soprattutto chorus e riverbero.
/Continua