Workstation MPC 61 AKAI....... 1

greg 13-10-25 11.14
Siamo alla versione 3.6.... del sistema Akai. Uno strumento che non ha seguito mai la concorrenza, differenziandosi sotto tanti punti di vista, nel bene, ma anche nel male.
Lo strumento in questione è da sempre una via di mezzo tra i classici MPC Akai dedicati a musicisti particolari dediti a tanti generi a me anche sconosciuti ( e infatti non mi ci addentro). Ricordando ai più giovani che Akai per oltre 4 lustri è stata la produttrice di campionatori più famosa sul pianeta riuscendo a combattere e spesso a vincere su tutta la concorrenza, vedendo tante avversarie addirittura abbandonare il campo ( E-MU su tutte) poi le workstations hanno sempre più inglobato i campionatori sotto le loro scocche, la computer music ha fatto il resto e Akai si specializzò in questo ramo di strumenti fra drum machine, campionatori, sequencers, arpeggiatori, plug ins e tanto altro.
Io provenivo dalla workstation delle workstations la Trinity super accessoriata. Non era campionatore ma un sampleplayer con tanto di synth V. A . Moss, registrazione audio su 4 tracce sincronizzate al bel sequencer a 16 tracce midi.
Una volta venduto lo strumento nel 2001 ( sbagliando amaramente) dovetti attendere la versione 2.00 di Fantom X Roland per riavere un registratore audio digitale ad 8 tracce + le midi del sequencer. Ma ho sempre rimpianto il modo semplice di lavorare su Trinity.
Poi passai per Alesis Fusion, grande master con troppi bugs mai risolti, Uno strumento potentissimo a basso costo rispetto all'inarrivabile Oasys Korg. Lo ricordo per chi non lo conoscesse, Memoria PCM aumentata con scheda interna, possibilità di montare un HD interno SATA, synth FM a 6 operatori, un DX7 praticamente, sezione VA e sezione AN, sequencer a 24 tracce più 8 audio. Se solo avesse funzionato a dovere Alesis avrebbe fatto la fortuna di tanti musicisti, magari upgradando nel tempo lo strumento in versioni 2- 3 eccetera.
Ecco, visto come è andato poi il destino. Alesis fu assorbita in un certo senso da Akai, tanto è vero che Akai produsse MiniAk, una sorta di scaleddown del mitico ION Alesis a tre oscillatori ( naturalmente posseduto da me), la memoria EXM era compatibile fra le due case, io l'avevo per Fusion, ma era montabile anche su MPC, non ricordo quale serie.
e via dicendo.
Nel 2021 si fece spazio l'idea di una sorta di MPC a tastiera che non seguiva le linee della concorrenza, anche a mio discapito, di avere i classici formati adatti ad ogni esigenza, cioè tastiere sopra i 61 tasti.
Le differenze con una concorrenza super potente capace di produrre Kronos con tanti motori di sintesi e registratore 16+16 tracce e tanto altro, Yamaha che ha fatto svoltare la serie Motif workstation più verso il super synth Montage, abbastanza adatto a performances dal vivo ,mooooolto meno come workstation con un sequencer davvero sconcertante nel 2025; Roland con l'imponente Fantom EX addirittura con filtro analogico oltre ad una serie di flitri digitali. Possibilità enorme di aggiungere i suoi mitici cloni o anche in formato software le mitiche schede delle serie JV e XV e tanto altro, anche se ha privato l'utente delle tracce audio dirette nello strumento. K 2700 che è concettualmente è la workstation più obsoleta proponendo si, memoria PCM con sintesi VAST, clone KB3 Hammond, FM 6 operatori compatibile DX7 eccetera, pur restando un gran bello strumento.
Akai..... eh già, addirittura fuori produzione continua ad essere foraggiata coi medesimi aggiornamenti delle altre famose macchine MPC tabletop. E' stata affiancata solo da una versione ridotta a 37 tasti e dimezzata nella memoria RAM, oltre ad altre limitazioni.
Ecco, appunto, mi costò una permuta a mio discreto vantaggio economico nel 2023, un controvalore di 1300 euro.
Cosa ebbi in cambio della ingombrante MODX 8+ Yamaha?