Interessanti osservazioni, Paolo.
Ovviamente non credo che, allo stato, vi siano "risposte certe", ma possiamo fare delle ipotesi.
Premetto che, In ciò che ora andrò a scrivere, il "condizionale" è rigorosamente d'obbligo.
paolo_b3 ha scritto:
cosa pensava di ottenere Hamas, cioè non immaginava che la ritorsione avrebbe poi colpito la popolazione civile palestinese?
Forse Hamas ha pensato che i tempi fossero maturi per dare una "spallata" decisiva a Israele, vista la situazione internazionale creatasi negli ultimi anni, che ha visto:
1) un crescente indebolimento del ruolo geopolitico americano (nel 2023 vi era ancora la presidenza di un Biden ormai non più nel pieno del suo vigore e nessun analista prevedeva una vittoria repubblicana alle presidenziali del 2024);
2) l'emergere prorompente dell'asse russo-cinese, sia dal punto di vista militare (alleanza Mosca-Pechino più Teheran e Pyong Yang, oltre all'atteggiamento anti-israeliano in Paesi come Quatar, Libano, Yemen, Siria);
3) L'instabilità internazionale di un mondo già provato da una pandemia al termine della quale è scoppiata la guerra in Ucraina, cui secondo me va aggiunto il latente conflitto USA-Cina, che potrebbe deflagrare in una futura aggressione militare cinese a Taiwan, con il conseguente (sopposto) progressivo "disinteresse" riguardo alle questioni mediorientali, da parte di un'Amministrazione americana ormai più concentrata, con preoccupazione, sulla questione cinese nel Pacifico.
4) il declino della "supremazia assoluta" non solo militare della NATO, ma anche economica" dell'Occidente, a vantaggio di Paesi c.d. "emergenti" (i famosi "BRICS": Russia, Cina, India, Brasile, Sudafrica ecc. ) che, oltre a rappresentare la maggioranza della popolazione del globo, ormai rappresentano (secondo le stime) il 40% dell'intero PIL mondiale, tanto che si è cominciato persino a parlare anche di una "moneta globale" alternativa al dollaro.
5) la crescente penetrazione islamica in occidente - in particolare in Europa - verificatasi soprattutto nell'ultimo decennio, (all'interno della quale sta emergendo la presenza di frange fondamentaliste) ormai in grado di influenzare parte dell'opinione pubblica.
6) il crescente sentimento "antioccidentale" (sulle cui ragioni storiche ovviamente sorvoliamo, per motivi di spazio) da parte di Paesi che, giustamente, rivendicano un ruolo internazionale e che negli ultimi anni stanno facendo sentire più forte la loro voce all'interno delle varie Istituzioni Internazionali (
in primis l'ONU), sentimento che si sta diffondendo anche nella stessa opinione pubblica occidentale;
7) un crescente antisemitismo "di ritorno", sentimento sconfitto nella II G.M. ma mai veramente debellato in Occidente, che oggi viene "sdoganato" confondendolo con l' "antisionismo" sbandierato nelle piazze da certi "nipotini dementi" (di noi antichi extraparlamentari di sinistra): ignoranti che non sanno neppure cosa sia il Sionismo e che di Storia in generale ne sanno poco o punto;
8)
Last but not least, la (purtroppo) conclamata e cronica "inesistenza" politica, geostrategica e militare dell'UE, evidenziata dall'altrettanto conclamata irrilevanza di Paesi un tempo attori importanti sulla scena internazionale (Francia e Gran Bretagna)
Insomma, un contesto mondiale che Hamas (tenuto conto anche del modo un po' "fanatico" di ragionare da quelle parti) potrebbe avere valutato come "ottimale" per regolare i conti con Israele.
- SEGUE -