paolo_b3 ha scritto:
E vorresti sostenere che con tutti i mezzi a disposizione di Berlusconi se aveva in animo di sostenere la "cultura di destra" e di fare emergere qualche esponente, non poteva investirci qualche energia?
Sul punto sono già stato molto chiaro.
Le reti Mediaset facevano spettacolo e propaganda politica (a differenza di La7, che fa solo propaganda politica

).
I quotidiani vicini al centrodestra fanno informazione mista a propaganda.... esattamente come fanno Repubblica e La Stampa (per inciso, IO LI LEGGO TUTTI, per sentire campane diverse).
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Berlusconi era anche proprietario di Mondadori, che di cultura ne ha sempre fatta eccome.... ma senza confonderla con la propaganda politica, applicando il principio che la cultura e l'intellettualità sono libere e svincolate dalle rigide appartenenze a questo o quel partito.
Il pensiero liberale rifugge dalla concezione gramsciana secondo cui la cultura deve essere sempre al servizio della politica.
Tale concezione appartiene fondamentalmente ai sistemi marxisti, dove ogni cosa (inclusa la cultura) deve essere al servizio del "bene del popolo", il cui supremo garante è il "Partito".
La divisione tra "intellettuali di destra" e "intellettuali di sinistra" (ma solo questi ultimi sono considerati "veri intellettuali") appartiene concettualmente soltanto alla sinistra, mentre nel liberalismo ciascun intellettuale è libero di orientarsi come gli pare.
Tipici esempi di intellettuali liberi pensatori di sinistra (ormai rarissimi, purtroppo) sono Paolo Mieli e Massimo Cacciari, i quali non nascondono mai il loro orientamento politico di centrosinistra, ma non si fanno neppure problemi nel fare osservazioni positive sull'operato del governo, oppure critiche alla conduzione politica della coalizione di centrosinistra.
Altro esempio è Molinari, già direttore di Repubblica, oggi relegato un po' ai margini.... viste le sue "origini" e la nuova moda nelle piazze

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E il miglior direttore di TG, a mio personalissimo parere (IMHO) è Enrico Mentana di La7 .... già direttore del TG5 su Mediaset, tanto per chiarire che nel mondo liberale non vi sono particolari "preclusioni".
Ma si tratta di una specie in via di estinzione.
La sinistra non "Tromba" quasi mai (con l'unica eccezione dei suoi segretari di partito

)... troppo rumoroso.... molto più elegantemente (e silenziosamente) si preferisce nascondere, censurare, "escludere" (dagli eventi che contano) i "non allineati"..
Nel mondo "serioso" della sinistra (che conosco bene) lo spettacolo fine a sè stesso diviene quasi un "peccato" laddove, invece, "tutto è politica" e deve necessariamente ricondursi alle tematiche sociali del momento.... che ovviamente la sinistra puntualmente rivendica come proprio appannaggio esclusivo.
E questo sbatterti il "tema impegnato" ovunque, alla fine diventa anche un po'.... "palloso"... specie quando uno, al termine di una giornata di lavoro, magari vorrebbe semplicemente svagarsi per qualche ora, senza pensare troppo ai "mali sociali del mondo" .
Sanremo è Sanremo...un festival della canzone.
E uno lo guarda per cosa?.... Ma sentire le canzoni, no?
E ci devono sbattere anche lì il "monologo"?..... ecchè du' maroni!
I "monologhi" sono LEGITTIMI, ma si possono anche fare in altri spettacoli ad hoc.
Vado alla prima della Scala per assistere all'opera... e qualcuno dai loggioni grida "W ltalia Antifascista" (manco fossimo ai tempi risorgimentali del "Viva Verdi !").... Vabbeh.... l'hai detto, OK, va bene..... ecchè du' palle!
W Sanremo senza "monologhi".
E W Le orchestre senza politica.
Bene, caro Paolo, ho ritenuto "doveroso" rispondere alle tue osservazioni.... ma di queste cose in realtà mi "frega" poco in questo Thread.
Se mai dovessimo incontrarci di persona mi farebbe molto piacere, davanti ad una buona birra, con una bella chiacchierata su questi temi e magari una suonatina in qualche sala prove.

