@ zaphod
Non conoscevo queste Korg collections... mi attirano Ep-1 e i pianoforti di Kronos, che tuttora suonano bene, pur essendoci vst migliori.
Ma il tutto mi porta a riflettere: alcuni stanno rendendo parzialmente disponibili via software i propri strumenti, che diventano pertanto accessibili ad una frazione del costo dello strumento (pur mettendo in conto l'acquisto di una master). Anche Crumar/Gsi si sta muovendo in tal senso. E poi c'è Roland con il famigerato Zenology...
....sembra di intravedere quasi un futuro con più ditte produttrici di software e meno hardware.
Ovviamente è un discorso molto generico e superficiale, il mio: volevo solo condividere un'impressione, magari pure sbagliata.
Per un futuro immaginario si può pensarla così. Tutti abbiamo device informatizzati che lavorano con applicazioni con le quali sempre di più si fa musica. Quindi tutta la parte software potrebbe andare lì. Resta il discorso delle interfacce (hardware) che però sempre più si modifica e si virtualizza. Nel campo delle tastiere abbiamo già cose tipo le Roli o addirittura c'è chi suona sul touchscreen di un tablet. Ogni tanto vedo i video di quelli che usano visori per realtà virtuale che fanno gesti a vuoto mimando le azioni. Magari andremo in quella direzione e le tastiere non ci serviranno più, immagino quando la VR ti farà anche percepire la durezza del tasto in funzione dello strumento che stai simulando. E tutto ciò costerà sempre meno che investire in hardware fisici.
Detto questo Non riesco ancora ad immaginare quanto possa essere di interesse per chi, come Ilaria Villa tra noi, suona strumenti antichi ed affascinanti e per nessun motivo al mondo si accontenterebbe di una fantasmagorica simulazione.
Torno a prendere le mie gocce antipsicotiche e vi saluto