amplificatore monitoraggio in ear mackie HM-800

calav 31-10-25 09.41
Ciao a tutti, sono riuscito a convincere gli elementi dei miei due tributi a monitorare il tutto con in ear e abbandonare definitivamente i monitor da terra. Io lo faccio da tempo, come sapete, con un mio piccolo mixer analogico. Sul mercatino abbiamo trovato un buon prodotto, un amplificatore da 8 cuffie analogico, un Mackie HM-800. Ognuno dei musicisti avrà un suo canale per sentirsi in ear , volume e equalizzatore. Una spesa modesta divisa per ogni elemento della band , il venditore, facente parte di un gruppo molto avviato mi ha detto che tra i migliori amplificatori per suono e impostazioni, Nel retro si può collegare anche a un mixer generale digitale, la cosa che mi stupisce è che per ogni canale vi è un tastino per selezionare la mandata in stereo. Chiedo pareri se conoscete lo strumento in questione e se potrebbe rivelarsi un miglioramento sostanziale nel monitoraggio di ognuno. A parte io che sentivo bene, nell'ultimo live vi erano quattro monitor sul palco da terra del service , un rumore assordante e larsen poichè il cantante vuole la spia, giustamente, a un volume indecente per sentire la sua voce. Volevo porvi un'altro dubbio: ho seguito una serie di video sul tubo nel quale il singolo musicista, che si monitora col suo mixer, utilizza anche un piccolo e poco costoso amplificatore da in ear della beheringer . Non riesco a capire l'utilizzo di quest'ultimo, dicono che serve a inviare una mandata con un miglioramento del livello di volume che a volte suona basso. Ma se il mixer ha la possibilità di mixare da solo i volumi della mandata del gruppo con le mie tastiere, non avendo mai avuto problemi di volumi bassi, non capisco perchè affiancare un amplificatore da cuffia. L'AMPLIFICATORE IN QUESTIONE è UN SEMPLICE beheringer Powerplay P2, talmente piccolo che c'è un aggangio sulla cintura dei pantaloni. Bohh,,,,,comunque niente acquisti compulsivi, io stò ben messo così
garubi 31-10-25 11.37
@ calav
Ciao a tutti, sono riuscito a convincere gli elementi dei miei due tributi a monitorare il tutto con in ear e abbandonare definitivamente i monitor da terra. Io lo faccio da tempo, come sapete, con un mio piccolo mixer analogico. Sul mercatino abbiamo trovato un buon prodotto, un amplificatore da 8 cuffie analogico, un Mackie HM-800. Ognuno dei musicisti avrà un suo canale per sentirsi in ear , volume e equalizzatore. Una spesa modesta divisa per ogni elemento della band , il venditore, facente parte di un gruppo molto avviato mi ha detto che tra i migliori amplificatori per suono e impostazioni, Nel retro si può collegare anche a un mixer generale digitale, la cosa che mi stupisce è che per ogni canale vi è un tastino per selezionare la mandata in stereo. Chiedo pareri se conoscete lo strumento in questione e se potrebbe rivelarsi un miglioramento sostanziale nel monitoraggio di ognuno. A parte io che sentivo bene, nell'ultimo live vi erano quattro monitor sul palco da terra del service , un rumore assordante e larsen poichè il cantante vuole la spia, giustamente, a un volume indecente per sentire la sua voce. Volevo porvi un'altro dubbio: ho seguito una serie di video sul tubo nel quale il singolo musicista, che si monitora col suo mixer, utilizza anche un piccolo e poco costoso amplificatore da in ear della beheringer . Non riesco a capire l'utilizzo di quest'ultimo, dicono che serve a inviare una mandata con un miglioramento del livello di volume che a volte suona basso. Ma se il mixer ha la possibilità di mixare da solo i volumi della mandata del gruppo con le mie tastiere, non avendo mai avuto problemi di volumi bassi, non capisco perchè affiancare un amplificatore da cuffia. L'AMPLIFICATORE IN QUESTIONE è UN SEMPLICE beheringer Powerplay P2, talmente piccolo che c'è un aggangio sulla cintura dei pantaloni. Bohh,,,,,comunque niente acquisti compulsivi, io stò ben messo così
Se capisco bene, col Mackie arrivi alla centralina con le mandate monitor del mixer (che devono esser jack, io preferirei XLR), amplifichi il segnale per le cuffie e da lì, con un cavo stereo per ogni musicista arrivi alle cuffie dei musicisti.
Con i Powerplay (o similari, ce ne sono anche di marche più blasonate) arrivi al musicista con il classico XLR (o jack) della mandata "spia" del mixer, il Powerplay amplifica il segnale per la cuffia e lì attacchi gli auricolari e vai.

Io uso spesso e preferisco questa seconda soluzione (e direi che è quella che va per la maggiore). Ti dico il perchè:
- A livello tecnico cambia pochissimo dalla soluzione con le classiche "spie": Già prima il cavo della spia arrivava vicino al musicista. con questa soluzione invece di attaccarlo alla spia, lo attacchi al Powerplay.
- se man mano che li usate, qualcuno di voi decide di passare agli in-ear wi-fi, quel musicista sostituirà il suo Powerplay con un sistema wi-fi, mentre gli altri continueranno con i Powerplay.
- Quando vai a suonare dove l'impianto non è il vostro, magari lo trovi già montato, puoi usare comunque il tuo monitoraggio in-ear: stacchi il cavo dalla spia e lo attacchi al tuo Powerplay. (certo lo puoi fare anche col Mackie, ma devi portare tutti i cavi delle spie nello stesso punto, magari non è pratico se l'impianto è già montato o fisso)
- Se si rompe un Powerplay, ne compri un altro per 30 euro e intatto tutti gli altri sono a posto. Se si rompe una unità come il Mackie sei a piedi con tutto il gruppo e il costo per rimpiazzarla è diverso.
- L'idea di "tirare" dei cavi amplificati stereo per il palco(come dovresti fare col Mackie), quando puoi fare già tranquillamente con quelli delle spie, a me non entusiasma per nulla.

Ovviamente questo è il mio pensiero, derivante dalla mia esperienza.
Arriveranno (spero) altri pareri diversi.
Non ci sono pareri giusti o sbagliati in queste cose, cerca di trovare gli elementi più simili alla situazioni in cui ti trovi tu.
calav 31-10-25 15.29
@ garubi
Se capisco bene, col Mackie arrivi alla centralina con le mandate monitor del mixer (che devono esser jack, io preferirei XLR), amplifichi il segnale per le cuffie e da lì, con un cavo stereo per ogni musicista arrivi alle cuffie dei musicisti.
Con i Powerplay (o similari, ce ne sono anche di marche più blasonate) arrivi al musicista con il classico XLR (o jack) della mandata "spia" del mixer, il Powerplay amplifica il segnale per la cuffia e lì attacchi gli auricolari e vai.

Io uso spesso e preferisco questa seconda soluzione (e direi che è quella che va per la maggiore). Ti dico il perchè:
- A livello tecnico cambia pochissimo dalla soluzione con le classiche "spie": Già prima il cavo della spia arrivava vicino al musicista. con questa soluzione invece di attaccarlo alla spia, lo attacchi al Powerplay.
- se man mano che li usate, qualcuno di voi decide di passare agli in-ear wi-fi, quel musicista sostituirà il suo Powerplay con un sistema wi-fi, mentre gli altri continueranno con i Powerplay.
- Quando vai a suonare dove l'impianto non è il vostro, magari lo trovi già montato, puoi usare comunque il tuo monitoraggio in-ear: stacchi il cavo dalla spia e lo attacchi al tuo Powerplay. (certo lo puoi fare anche col Mackie, ma devi portare tutti i cavi delle spie nello stesso punto, magari non è pratico se l'impianto è già montato o fisso)
- Se si rompe un Powerplay, ne compri un altro per 30 euro e intatto tutti gli altri sono a posto. Se si rompe una unità come il Mackie sei a piedi con tutto il gruppo e il costo per rimpiazzarla è diverso.
- L'idea di "tirare" dei cavi amplificati stereo per il palco(come dovresti fare col Mackie), quando puoi fare già tranquillamente con quelli delle spie, a me non entusiasma per nulla.

Ovviamente questo è il mio pensiero, derivante dalla mia esperienza.
Arriveranno (spero) altri pareri diversi.
Non ci sono pareri giusti o sbagliati in queste cose, cerca di trovare gli elementi più simili alla situazioni in cui ti trovi tu.
difatti utilizzerò la seconda soluzione, mi faccio mandare cavo dal mixer principale all'HM e metto i miei in ear su un canale così posso gestire volumi ed equilizzazioni senza rompere le balle al fonico . Però per sentire le tastiere in stereo penso che il fonico dovrebbe mandarmi due uscite ausiliarie, due cavi e sull'HM schiaccio il tastino stereo, almeno, non ho testato, ma dovrebbe essere così. Gli altri musicisti sentiranno un livello generale mono, a loro non interessa avere uscite personali livellate come vogliono. Almeno penso funzioni così, le caratteristiche le ho studiate e si può fare anche più settaggi. Bisogna provare sul posto, ma ci sono le premesse per monitorare tutti i musicisti in ear senza l'ausilio di monitor da terra ( classiche spie ). Una cosa è certa: le tastiere le voglio rigorosamente stereo. Fossi stato il solo a monitorarmi in ear avrei usato il mio piccolo mackie con una mandata ausiliare del mixer principale , così sento le tastiere stereofoniche e il resto della troup in mono generale, facendomi alzare dal fonico e livellare i volumi degli altri strumenti. Forse è più complicato a spiegarlo che a farlo
calav 11-11-25 12.06
@ calav
difatti utilizzerò la seconda soluzione, mi faccio mandare cavo dal mixer principale all'HM e metto i miei in ear su un canale così posso gestire volumi ed equilizzazioni senza rompere le balle al fonico . Però per sentire le tastiere in stereo penso che il fonico dovrebbe mandarmi due uscite ausiliarie, due cavi e sull'HM schiaccio il tastino stereo, almeno, non ho testato, ma dovrebbe essere così. Gli altri musicisti sentiranno un livello generale mono, a loro non interessa avere uscite personali livellate come vogliono. Almeno penso funzioni così, le caratteristiche le ho studiate e si può fare anche più settaggi. Bisogna provare sul posto, ma ci sono le premesse per monitorare tutti i musicisti in ear senza l'ausilio di monitor da terra ( classiche spie ). Una cosa è certa: le tastiere le voglio rigorosamente stereo. Fossi stato il solo a monitorarmi in ear avrei usato il mio piccolo mackie con una mandata ausiliare del mixer principale , così sento le tastiere stereofoniche e il resto della troup in mono generale, facendomi alzare dal fonico e livellare i volumi degli altri strumenti. Forse è più complicato a spiegarlo che a farlo
Torno sull'argomento per un dubbio. L'amplificatore da cuffie hm800 ha sul retro due main in ( entrate trs ). La proceedura dovrebbe essere questa: il fonico dal mixer generale manda da due aux due jack stereo che entrano nell'amplificatore cuffie in main in. Nel pannello frontale ci sono 8 canali per cuffia con un tastino mono/stereo , equalizzatore e volume per ciascuno. In ogni canale cuffia in ear sentirei ciò che è settano sul mixer generale, quindi tutto l'insieme di strumenti. Ma qui cade l'asino: se nel mixer generale mando le mie tastiere in stereo panpottate, poi in cuffia dall'amplificatore sentirei in stereofonia ? Dovrebbe essere così o per stereo arrivano due mono per entrambe cuffie. Quest'aspetto per me è fondamentale.
maxpiano69 11-11-25 12.13
calav ha scritto:
La proceedura dovrebbe essere questa: il fonico dal mixer generale manda da due aux

calav ha scritto:
se nel mixer generale mando le mie tastiere in stereo panpottate, poi in cuffia dall'amplificatore sentirei in stereofonia ?

Metti insieme queste tue 2 frasi ed hai già la risposta, (no?): dipende da cosa manda il fonico sui due Aux, se ti rimanda indietro le tastiere esattamente come le mandi tu sei a posto.
calav 11-11-25 13.01
@ maxpiano69
calav ha scritto:
La proceedura dovrebbe essere questa: il fonico dal mixer generale manda da due aux

calav ha scritto:
se nel mixer generale mando le mie tastiere in stereo panpottate, poi in cuffia dall'amplificatore sentirei in stereofonia ?

Metti insieme queste tue 2 frasi ed hai già la risposta, (no?): dipende da cosa manda il fonico sui due Aux, se ti rimanda indietro le tastiere esattamente come le mandi tu sei a posto.
grazie Max, esattamente il fonico mi rimanda indietro le tastiere in stereo, quindi sentirei in ear in stereofonia. Perfetto.
Per fortuna negli eventi estivi all'aperto abbiamo avuto sempre service. Ormai è raro trovarne uno con mixer analogico, hanno quasi tutti digitali. Mi piacerebbe più in là convincere i miei musicisti a monitorarsi esclusivamente in ear ma a livello professionale con poca spesa. Il nostro fonico se và bene lìho convinto ad acquistare un mixer digitale beheringer midas xr18 che tramite uscita ethernet manda un segnale a in amplificatore cuffie beheringer powerplay P16i rack ( 8 cuffie collegabili). IL P16I 8 uscite ethernet da collegare ognuno su un pm16 hq ( mixer monitoraggio personale ). Con questi strumenti ogni musicista avrebbe possibilità infinite di settaggi singoli ( es. alzare, equalizzare le tastiere, chitarre e così via ). E' un sistema del tipo AVIOM molto utilizzato da professionisti ( anche a Sanremo ) a più della metà del prezzo aviom. Diviso in sette musicisti e ammortizzando con qualche serata potremmo farcela
maxpiano69 11-11-25 13.39
@ calav
grazie Max, esattamente il fonico mi rimanda indietro le tastiere in stereo, quindi sentirei in ear in stereofonia. Perfetto.
Per fortuna negli eventi estivi all'aperto abbiamo avuto sempre service. Ormai è raro trovarne uno con mixer analogico, hanno quasi tutti digitali. Mi piacerebbe più in là convincere i miei musicisti a monitorarsi esclusivamente in ear ma a livello professionale con poca spesa. Il nostro fonico se và bene lìho convinto ad acquistare un mixer digitale beheringer midas xr18 che tramite uscita ethernet manda un segnale a in amplificatore cuffie beheringer powerplay P16i rack ( 8 cuffie collegabili). IL P16I 8 uscite ethernet da collegare ognuno su un pm16 hq ( mixer monitoraggio personale ). Con questi strumenti ogni musicista avrebbe possibilità infinite di settaggi singoli ( es. alzare, equalizzare le tastiere, chitarre e così via ). E' un sistema del tipo AVIOM molto utilizzato da professionisti ( anche a Sanremo ) a più della metà del prezzo aviom. Diviso in sette musicisti e ammortizzando con qualche serata potremmo farcela
Sarà... sabato sono stato a Moncalieri a sentire "Blues for Pino", con i musicisti storici di Pino Daniele (Enzo Vitolo, GiGi De Rienzo, Lele Melotti, Roasario Jermano ed il "giovane" chitarrista Osvaldo Di Dio): beh, avevano dei normalissimi monitor da palco, nessun in-ear ed il concerto è stato musicalmente perfetto, direi spettacolare (per la cronaca Vitolo ha usato un vero Hammond B3+Leslie, opportunamente microfonato ed un Nord Stage 3 88 per pianoforti e synth)

Davvero quel che va bene per dei professionisti di quel livello non va bene per voi? Ma dai...
calav 11-11-25 14.18
@ maxpiano69
Sarà... sabato sono stato a Moncalieri a sentire "Blues for Pino", con i musicisti storici di Pino Daniele (Enzo Vitolo, GiGi De Rienzo, Lele Melotti, Roasario Jermano ed il "giovane" chitarrista Osvaldo Di Dio): beh, avevano dei normalissimi monitor da palco, nessun in-ear ed il concerto è stato musicalmente perfetto, direi spettacolare (per la cronaca Vitolo ha usato un vero Hammond B3+Leslie, opportunamente microfonato ed un Nord Stage 3 88 per pianoforti e synth)

Davvero quel che va bene per dei professionisti di quel livello non va bene per voi? Ma dai...
IL tipo di monitoaggio è soggettivo. E' vent'anni almeno che mi monitorizzo in ear e ho trovato il giusto equilibrio, riesco a sentire tutto perfettamente , grazie anche ai miei ottimi in ear. Un mesetto fà ho provato a non usarli e monitorarmi con una spia vicino del service , sentivo un caos micidiale sul palco e le mie tastiere in mono facevo fatica a percepire i suoni. Oltretutto, come spesso ribadito, sentire le tastiere in stereo è tutta n'altra cosa. Poi ognuno, e parlo anche di professionisti, è libero di monitorarsi come è abituato e più comodo.
MrRudyRioly 11-11-25 14.29
@ maxpiano69
Sarà... sabato sono stato a Moncalieri a sentire "Blues for Pino", con i musicisti storici di Pino Daniele (Enzo Vitolo, GiGi De Rienzo, Lele Melotti, Roasario Jermano ed il "giovane" chitarrista Osvaldo Di Dio): beh, avevano dei normalissimi monitor da palco, nessun in-ear ed il concerto è stato musicalmente perfetto, direi spettacolare (per la cronaca Vitolo ha usato un vero Hammond B3+Leslie, opportunamente microfonato ed un Nord Stage 3 88 per pianoforti e synth)

Davvero quel che va bene per dei professionisti di quel livello non va bene per voi? Ma dai...
sai... dipende molto anche dal genere musicale. Io suono prevalentemente jazz, swing, soul, R&B. Francamente in dei contesti è veramente difficile andare con gli auricolari, isolano troppo e non si crea il groove giusto. Quindi tutto dipende dai contesti , qualche volta ho dato il mio supporto a concerti Pop leggera e il monitoraggio ear era quasi obbligatorio. Tutto dipende da cosa devi fare, non è una questione di anni o di abitudine, se sei un musicista, devi adattarti a tutto.
d_phatt 11-11-25 14.40
Intervengo a gamba tesa... emo

Sì, vero che anche con i wedge monitor (noti anche come casse spia) l'ascolto può essere molto molto buono. Ma ci sono anche altre valutazioni da fare, oltre alle solite note come mono/stereo, ascolto perfetto/ascolto brutto, ecc.

Il discorso è che se si parla di intere band usando le in-ear si semplifica enormemente la gestione del palco in termini di spazio, cavi (pensate a tutte le alimentazioni), pulizia del suono e monitoraggi. Perché sì, è vero che mediamente un monitoraggio con le in-ear richiede più tempo per essere sistemato, ma una volta salvata la scena sul mixer è fatta per sempre o quasi. Dopo passare dal suonare nel pub sotto casa al Parco della Musica (con tutti gli step intermedi) è indifferente con un ascolto potenzialmente CD-level, l'acustica del luogo non influenza il monitoraggio e il monitoraggio non influenza l'acustica del palco. Senza contare appunto meno cavi e scatoloni ingombranti in giro per il palco.

Sembrerà un paradosso, ma ho suonato in luoghi dove avere zero monitor e anche zero amplificatori (!) di basso e chitarra (con le pedaliere digitali) in giro migliorava enormemente la qualità sonora del palco e non solo - e non parlo di sagre, ma di auditorium e teatri locali in cui l'acustica lascia a desiderare (pensate a un golfo mistico molto chiuso e assai poco fonoassorbente) e il compito principale del fonico è "ammazzare" riverberi e frequenze non desiderati.

Personalmente preferisco avere un buon monitoraggio con i wedge monitor e non dissociarmi dalla realtà, ma tavolta la scelta delle in-ear è stata quasi obbligata. In ogni caso col mio sistema di monitoraggio integrato DI box + mixer posso fare come voglio e scegliere di volta in volta, anche sul momento, ho sempre con me sia le cuffie che un cavo bilanciato per una eventuale cassa. In entrambi i casi comunque per sistemare davvero bene un monitoraggio serve molta attenzione e auto-controllo, nonché oculata programmazione e "attenzione" musicale, da parte di tutti - la soluzione magica non esiste.
maxpiano69 11-11-25 14.43
@ MrRudyRioly
sai... dipende molto anche dal genere musicale. Io suono prevalentemente jazz, swing, soul, R&B. Francamente in dei contesti è veramente difficile andare con gli auricolari, isolano troppo e non si crea il groove giusto. Quindi tutto dipende dai contesti , qualche volta ho dato il mio supporto a concerti Pop leggera e il monitoraggio ear era quasi obbligatorio. Tutto dipende da cosa devi fare, non è una questione di anni o di abitudine, se sei un musicista, devi adattarti a tutto.
Hai ragione Rudi, in effetti il contesto fa differenza ed una situazione jazz/blues è di sicuro più semplice da gestire (meno musicisti/parti, importanza dell'interplay per gestire lìimprovvisazione rispetto all'esecuzione di parti predeterminate e tendenza ad evitare le sovrapposizioni che è "insita" nel genere, o almeno dovrebbe).

Un thanks per la tua giusta ed utile osservazione. emo

Però anche in contesti pop/leggera alla fine dei conti io l'in-ear lo vedo indispensabile per il/la cantante o chitarrista, che se ne vanno in giro per il palco e quindi avrebbero problemi con un monitor fisso, ma il tastierista (dato che, ahimè, nel 99% dei casi se ne sta li fermo dietro le sue tastiere) con dei buoni wedge monitor secondo me può ancora gestirsela bene.

PS: oppure come dice d_phatt, tutti in in-ear ma sapendo che bisogna investire del tempo per crearsi il mix giusto in sede di prove (avendo poi cura che in live tutti rispettino i livelli impostati "a casa" altrimenti si è punto e a capo)
d_phatt 11-11-25 14.44
@ MrRudyRioly
sai... dipende molto anche dal genere musicale. Io suono prevalentemente jazz, swing, soul, R&B. Francamente in dei contesti è veramente difficile andare con gli auricolari, isolano troppo e non si crea il groove giusto. Quindi tutto dipende dai contesti , qualche volta ho dato il mio supporto a concerti Pop leggera e il monitoraggio ear era quasi obbligatorio. Tutto dipende da cosa devi fare, non è una questione di anni o di abitudine, se sei un musicista, devi adattarti a tutto.
Completamente d'accordo.
maxpiano69 11-11-25 15.11
@ calav
IL tipo di monitoaggio è soggettivo. E' vent'anni almeno che mi monitorizzo in ear e ho trovato il giusto equilibrio, riesco a sentire tutto perfettamente , grazie anche ai miei ottimi in ear. Un mesetto fà ho provato a non usarli e monitorarmi con una spia vicino del service , sentivo un caos micidiale sul palco e le mie tastiere in mono facevo fatica a percepire i suoni. Oltretutto, come spesso ribadito, sentire le tastiere in stereo è tutta n'altra cosa. Poi ognuno, e parlo anche di professionisti, è libero di monitorarsi come è abituato e più comodo.
Hai ragione Enzo, sono stato un po' troppo categorico in effetti, però allora secondo me come diceva d_phatt è "o tutti o nessuno", altrimenti rischi di estraniarti dal resto del gruppo e magari tu ascolti bene te stesso, ma rischi di suonare come se fossi su una base e non ti rendi bene conto del risultato finale complessivo e di come le tue dinamiche si incastrano con il resto della band, secondo me (o almeno, le poche volte in cui anche io ho provato a monitorarmi in ear in sala prove, quando suonavo in un gruppo più pop/soul, succedeva proprio quello ed ho smesso subito).

Però, se la band ti segue ed ha voglia di fare l'investimento (di soldi ma anche tempo) allora mi correggo e dico anche io "perchè no?" emo
d_phatt 11-11-25 15.27
In caso anche io suggerisco molto, molto fortemente l'utilizzo di amplicuffie personali da un canale (come il powerplay della Behringer, e c'è un altro modello economico della Donner che suona perfettamente bene, poi esistono anche stereo, ma anche un mixerino qualsiasi va benone) piuttosto che un unico sistema rack con più uscite. Con gli amplicuffie piccoli ognuno è libero di sistemarsi dove vuole nello spazio che preferisce - i segnali bilanciati di linea in uscita dal mixer o dalla stagebox di palco possono essere lunghi a piacere, mentre le prolunghe cuffia non possono essere troppo lunghe, altrimenti possono essere soggette a disturbi e interferenze.

Una soluzione come quel rack la vedrei bene in uno studio o in una saletta prove molto molto ristretta, non su un palco.
calav 11-11-25 18.30
@ maxpiano69
Hai ragione Rudi, in effetti il contesto fa differenza ed una situazione jazz/blues è di sicuro più semplice da gestire (meno musicisti/parti, importanza dell'interplay per gestire lìimprovvisazione rispetto all'esecuzione di parti predeterminate e tendenza ad evitare le sovrapposizioni che è "insita" nel genere, o almeno dovrebbe).

Un thanks per la tua giusta ed utile osservazione. emo

Però anche in contesti pop/leggera alla fine dei conti io l'in-ear lo vedo indispensabile per il/la cantante o chitarrista, che se ne vanno in giro per il palco e quindi avrebbero problemi con un monitor fisso, ma il tastierista (dato che, ahimè, nel 99% dei casi se ne sta li fermo dietro le sue tastiere) con dei buoni wedge monitor secondo me può ancora gestirsela bene.

PS: oppure come dice d_phatt, tutti in in-ear ma sapendo che bisogna investire del tempo per crearsi il mix giusto in sede di prove (avendo poi cura che in live tutti rispettino i livelli impostati "a casa" altrimenti si è punto e a capo)
Io parlo di tutti i musicisti con in ear monitor non solo io. Comunque ho degli in ear che sono una furbata, le Weston semiaperte che non perdono qualità sonora ma sento anche cosa succede fuori, il pubblico, non sono affatto estraneiato. Avevo gli Shure chiusi che effettivamente non ti facevano vivere l'emozione del concerto
maxpiano69 11-11-25 18.32
@ calav
Io parlo di tutti i musicisti con in ear monitor non solo io. Comunque ho degli in ear che sono una furbata, le Weston semiaperte che non perdono qualità sonora ma sento anche cosa succede fuori, il pubblico, non sono affatto estraneiato. Avevo gli Shure chiusi che effettivamente non ti facevano vivere l'emozione del concerto
Ho provato anche le cuffie semiaperte, sempre in sala prove, si ha comunque un ascolto falsato secondo me, ma è una cosa personale, se tu ti ci trovi bene allora emo
calav 11-11-25 20.05
@ maxpiano69
Ho provato anche le cuffie semiaperte, sempre in sala prove, si ha comunque un ascolto falsato secondo me, ma è una cosa personale, se tu ti ci trovi bene allora emo
Siamo 7 musicisti con tre cantanti, sul palco diventa difficile e fastidioso monitorarci con spie da terra, una volta settato l'ascolto in ear si sentirà tutto più definito e meno caotico. Lo dico per esperienza