MrRudyRioly ha scritto:
mi sembri un tantino catastrofico
Non è catastrofismo, è realismo. I social network guadagnano vagonate di soldi catalizzando in tutti i modi possibili l'attenzione degli utenti, letteralmente predando sui naturali istinti umani di curiosità e interesse mediante stratagemmi psicologici atti a creare la cosiddetta "scarica di dopamina". I meccanismi più usati sono:
1) Favorire i post e video brevi, quelli che psicologicamente prendono alla pancia, superficiali e spesso pure piuttosto idioti, in modo da lasciarti continuamente affamato di contenuti.
2) Il "continuous feed", cioè quel meccanismo per cui tu continuando a scorrere la pagina la piattaforma ti propone sempre altri contenuti, che funziona in perfetta sinergia col punto 1.
3) Mediante la profilazione continuare a proporti contenuti pertinenti allo storico della tua fruizione, tralasciando tutto il resto, alimentando bias di conferma e disinformazione. Di quest'ultima ne abbiamo visti e sperimentati ormai svariate volte gli effetti negativi.
4) Profilando, catalogando e mettendo in correlazione tutto ciò che riescono a ricavare su di te e suoi tuoi contatti, anche andando oltre la tua attività volontaria sulla piattaforma. Facebook per esempio a un certo punto s'è messo a catalogare i nomi delle reti WiFi a cui ti colleghi. Oppure, anche se non sei iscritto, a tracciare la tua navigazione mediante tutti i siti che visiti e che integrano in qualche modo delle sue funzionalità (API) in modo da poter compilare un tuo "profilo fantasma". Cazzo gliene a Facebook delle reti WiFi a cui mi collego o di che siti visito? Ma chi cacchio siete?
Mentre il punto 4 può fondamentalmente essere definito come "sorveglianza di massa" e sappiamo tutti chi è oggi l'amichetto dei tech-bros al potere negli USA, i punti 1, 2 e 3 sono da anni sotto costante indagine scientifica a causa dei danni cerebrali che stanno provocando alle persone, in particolare ai più giovani. E relativamente a questi ultimi, è stato rilevato che l'uso dei social sovente causa un netto calo delle capacità di prestare attenzione e di fare ragionamenti astratti, con tutto quel che ne consegue per il loro sviluppo mentale. E più è giovane l'età in cui si approcciano a queste piattaforme, peggiori sono i danni. Per quanto riguarda lo stato del resto della società, basta guardarsi intorno per vedere l'effetto nefasto che stanno avendo Facebook & co.
Queste tattiche i social network le hanno ingegnerizzate e le usano
deliberatamente, ben sapendo dei danni che causano. E persistono nell'utilizzale, mentre dall'altra parte continuano a ciarlare di come ci tengono
"a creare un ambiente inclusivo, gradevole e sicuro per gli utenti in cui condividere i propri contenuti e tenere i contatti con le persone che amano" e puttanate varie. Tutto ciò è semplicemente criminale.
Una volta Facebook poteva anche essere uno strumento utile, 10 e rotti anni fa, e io quando ne parlavo ero il primo a dire che a far male è l'uso che se ne fa di uno strumento, e non lo strumento stesso. Ma adesso no, è solo tossico. Quel che di buono può fare è ampiamente sbilanciato dai suoi effetti negativi.
Quindi no, non sono catastrofico. Ho delle buone ragioni per avere quest'opinione così radicale. E beninteso, questo vale per i social da entrambe le sponde del Pacifico, non è che il cinese TikTok sia meglio della spazzatura di Meta, anzi è pure peggio.
Preciso che la mia è una critica alle piattaforme, non a coloro che le usano. Capisco che per certe cose tipo quelle che hai citato possano essere comode, e in particolare che può essere difficile mollarle se ci si è iscritti da tanto tempo e si è creata al loro interno una rete di contatti, anche professionali, piuttosto grossa. E questo me le fa odiare ancora di più, perché i loro gestori sanno bene che sono diventate indispensabili per un sacco di gente e se ne approfittano della cosa in questi modi.