Un paio di chiarimenti sugli impianti audio p.a.

  • Elettronico
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14-06-12 23.24

Ciao a tutti!
Si leggono spesso discussioni riguardanti questo o quel prodotto per amplificazione audio, casse di questa o di quell'altra marca che suonano più o meno bene, ecc... personalmente, però, non ho ben chiari diversi concetti che stanno dietro a tante valutazioni e parametri che vengono forniti e puntualmente discussi. Insomma, come tanti vorrei capire fino a che punto si parla di dati con senso fisico, oltre il quale sono solo trovate commerciali...
In questo 3D mi piacerebbe raccogliere un po' di pareri esperti e motivati, al fine di sfatare un po' di miti che girano intorno a questo argomento e chiarire quei concetti dubbiosi.

Ricapitoliamo un attimo.
Partiamo dall'inizio: lo scopo del diffusore audio è quello di trasformare energia elettrica in energia meccanica, sotto forma di onde acustiche. Si introduce quindi il concetto di potenza erogata dall'amplificatore che pilota l'altoparlante e la sensibilità di quest'ultimo, che dovrebbe esprimere il legame esistente tra la potenza fornita e la pressione sonora effettivamente prodotta. Fin qui, nessun problema.
Quando si parla di potenza, il dato che ha senso fisico è quello della potenza R.M.S. (root mean square) o efficace, perché, perdonatemi l'assurdità scientifica, esprime l'effettivo contenuto energetico del segnale.
Esistono grafici, forniti dal costruttore del diffusore, che indicano in che modo la sensibilità varia in funzione della frequenza, quindi da essi si può capire se il diffusore altera in modo significativo il contenuto spettrale del segnale audio.

Il mio problema comincia quando si parla di biamplificazione, o comunque di sistemi dotati di amplificatori separati, di cui si vuole valutare la potenza complessiva. Probabilmente in tanti diranno che ho una gran confusione in testa... è proprio così.
Vado subito al sodo. Prendiamo, ad esempio, la cassa attiva JBL EON-510, che viene venduta come da 280W. In realtà, contiene un amplificatore da 220W per il woofer e uno da 60W per il tweeter. Che differenza ci sarebbe con una cassa uguale, nella quale c'è effettivamente un amplificatore da 280W che però pilota sia woofer che tweeter? Andando a senso, la pressione sonora lungo tutto lo spettro audio dovrebbe essere più elevata; si potrebbe però obiettare che, in caso di carico particolare sulle basse frequenze, l'amplificatore si troverebbe a lavorare in un regime particolarmente gravoso... insomma, ditemi dove sbaglio.

Stesso discorso quando all'impianto si aggiunge pure un subwoofer, che cosa succede? emo
Tornando al grafico pressione sonora vs frequenza, mi verrebbe in mente di avere un decisivo incremento sulle basse frequenze, che tanto sono sgradite ai woofer che già si fanno carico dei medio-bassi.

Quindi, che senso ha sommare tutte le potenze dei singoli pezzi? E' solo una trovata commerciale? Secondo me avrebbe senso solo parlare di potenza sempre in funzione della frequenza, mi chiedo perché non lo si faccia... mi rendo conto che questo quesito è più di natura scientifica che pratica, forse qualcuno tirerà in ballo pure la trasformata di Fourier... cosa che per me sarebbe tutt'altro che sgradita emo

Ringrazio tutti coloro che sono arrivati fin qui a leggere.
Un saluto
Alessio
Edited 14 Giu. 2012 21:26
  • Elettronico
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14-06-12 23.43

Dimenticavo di chiedere... visto che sotto i 100Hz l'orecchio umano non è più in grado di dare direzionalità al suono, che senso ha, in certi impianti, mettere due subwoofer invece che uno?
La mia prima ipotesi è quella di evitare di avere un solo subwoofer di potenza doppia... mi sbaglio forse?

Ancora grazie.
Alessio
  • carmol
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15-06-12 01.40

Elettronico ha scritto:
Quindi, che senso ha sommare tutte le potenze dei singoli pezzi? E' solo una trovata commerciale?

Esatto.
Nell'esempio che hai fatto, una cassa da 220W con crossover
passivo suonerebbe "pressappoco" come quella da 220+60,
in quanto la corrente che arriva al tweeter non sottrae potenza al woofer,
perchè opera su frequenze diverse.
Il vantaggio della biamplificazione è
il non dover usare un crossover passivo,
quindi maggiore precisione nel taglio delle frequenze,
minore distorsione, possibilità di regolare il bilanciamento
tra alti e bassi, etc. NON quello di una maggiore potenza.

Elettronico ha scritto:
Dimenticavo di chiedere... visto che sotto i 100Hz l'orecchio umano non è più in grado di dare direzionalità al suono, che senso ha, in certi impianti, mettere due subwoofer invece che uno?

Questo non è proprio esatto.. in realtà
il cervello umano è capace di capire l'origine di un suono a bassa frequenza,
non tramite lo spazio ma il tempo;
le onde sonore a bassa frequenza sono più lente
rispetto alle altre, quindi un suono originato a destra
arriva all'orecchio destro leggermente prima che all'orecchio
sinistro, ed il cervello è capace di interpretare ciò collocando
la sorgente a destra.
La localizzazione è meno precisa delle frequenze medie ed acute,
però esiste.
Questo è uno dei motivi per cui i sistemi 2+1
sono visti come il demonio dagli audiofili.
Poi ci sono altri vantaggi pratici,
come il fatto che 2 subwoofer da 500 sono più maneggevoli
di uno da 1000.
Edited 14 Giu. 2012 23:44
  • serpaven
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15-06-12 10.36

non sono d'accordo.
si preferisce la multiamplificazione proprio per riuscire a sfruttare al meglio la gamma dinamica che un sistema riesce ad esprimere, cerco di spiegare:

nella migliore delle ipotesi un wf PA ha una sensibilità di circa 100 dB/1W /1m, un driver su tromba invece molto facilmente viaggerà tra i 110 ed i 115 dB. significa che per avere una emissione lineare dovrai inviare al driver una potenza inferiore di circa 10 (o più) volte rispetto a quella che invierai al woofer.
in un sistema con crossover passivo questa differenza si ottiene attenuando il segnale destinato al driver MH.

l'amplificatore però amplificherà sempre tutto lo spettro audio, il filtro disperderà una parte di quella destinata al woofer ed una parte di quella destinata al driver. un crossover passivo quindi disperde in calore la parte di potenza (che l'amplificatore amplifica comunque) destinata allo spettro che filtra.

nei sistemi multiamplificati invece ogni ramo di amplificazione amplifica solamente ciò che il trasduttore dovrà riprodurre e quindi potrà lavorare con una riserva dinamica maggiore, in parole povere tutta la corrente che è in grado di erogare verrà utilizzata dagli altoparlanti.

sopratutto nei sistemi multiamplificati devi uscire dalla logica dei watt ed iniziare a ragionare in termini di SPL.
quello che conta è l'SPL che il sistema riuscirà a garantirti in regime continuo.

per chiarirti le idee ti consiglio una attenta lettura delle dispense del compianto guido noselli, ex patron della outline.
Edited 15 Giu. 2012 8:37
  • Elettronico
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15-06-12 19.19

Siete stati chiarissimi, un thanks ad entrambi. Grazie anche per il link, ho visto che c'è un bel po' di materiale interessante.

Certo il discorso di ragionare in SPL, infatti era proprio quello che avevo scritto... ragionare in termini di potenza è da "tamarri" emo

Vorrei chiedere ancora un parere, questo però di natura molto più pratica: che vantaggi/svantaggi ha un sistema di amplificazione composto da casse "passive" + amplificatori rispetto ad uno di casse "attive"? emo ovviamente andando oltre al fatto di avere ALL IN ONE oppure blocchi separati... emo
Edited 15 Giu. 2012 17:20
  • carmol
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15-06-12 19.30

Elettronico ha scritto:
Certo il discorso di ragionare in SPL, infatti era proprio quello che avevo scritto... ragionare in termini di potenza è da "tamarri" emo

vabeh, l'SPL è un prodotto tra efficienza del diffusore e potenza assorbita.
Elettronico ha scritto:
Vorrei chiedere ancora un parere, questo però di natura molto più pratica: che vantaggi/svantaggi ha un sistema di amplificazione composto da casse "passive" + amplificatori rispetto ad uno di casse "attive"?

vantaggi delle casse passive:
se saltano i finali devi aggiustare solo l'amplificatore,
viceversa se si rompono le casse devi aggiustare solo quelle,
non devi usare cavi di potenza,
usi una sola presa nella ciabatta anzichè 2 emo
in genere puoi collegare più di 2 casse, (gli ampli di solito hanno uscite multiple).
I vantaggi delle casse attive sono che non ti devi
preoccupare dell'accoppiamento tra ampli e diffusori,
sia in termini di potenza, sia in termini di impedenza.
Edited 15 Giu. 2012 17:30
  • serpaven
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15-06-12 19.57

prodotto? emo
il prodotto è il risultato di una moltiplicazione, mi spieghi cosa moltiplichi?

efficienza?
forse intendevi dire sensibilità? emo

potenza assorbita? ...emo

differenza tra sistemi attivi e passivi?
i primi se buoni non "saltano"! emo
Edited 15 Giu. 2012 18:17
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15-06-12 21.01

Casse attive o passive, è sopratutto una scelta di praticità, anche se quelle attive sono "più sicure", e il bi-amp "rende di più", ma:

CONTA LA QUALITÀ E IL DIMENSIONAMENTO-PROTEZIONE DEI COMPONENTI, SIA NEI SISTEMI PASSIVI CHE IN QUELLI ATTIVI

Fin'ora, in sala prove (gruppo rock con batterista assatanato, chitarristi con 2 ampli valvolari che gareggiano , un bassista) sono riuscito a danneggiare sia una cassa passiva, che due attive (le mie casse devono amplificare voci e tastiera). Ma nel mio caso la colpa fu della scarsa potenza, delle distorsioni che arrivavano ai diffusori (il mixer conta MOLTO) e della mia inesperienza. Ovvio che i danni alle casse attive sono meno giustificati, sintomo anche di scarsa protezione e qualità dei componenti.

Adesso ho fatto un upgrade pur se piccolo (ovviamente non posso competere neanche col meno potente dei service), e ho preso due casse da 230 w rms ciascuna, ma con una buona sensibilità (102 db, contro i 98 circa di molti diffusori economici), biamplificate mosfet (con processore che evita i sovraccarichi), quindi watt "veri", non in classe D. Nel mio caso essendo a 3 vie, un amplificatore (da 140w) è dedicato al woofer e un altro (da 90 w) al midrange e al tweeter a compressione (e tra questi 2 ci sarà un crossover passivo, suppongo).

E cosa non da sottovalutare, ho preso un mixer Souncraft (anche se è entry level, lo spirit folio 12-2) che rispetto al vecchio mixer lem è molto più pulito e manda un segnale sicuramente molto meno distorto rispetto al vecchio mixer.. ha una bella headroom, ho provato a spingerlo anche a + 12 db con successo, il lem distorceva abbondantemente già da molto prima.. ho addirittura notato una timbrica proprio diversa tra i 2 mixer, collegando alle stesse casse prima il lem, e poi il souncraft (il primo cupo, ovattato, senza dettagli, ti invita a mettere pesantemente la mano agli equalizzatori; mentre il secondo molto pulito e trasparente, infatti ora suono flat e non ho bisogno di alcuna correzione)

Ti dirò che provenendo da un mixer scarso e da casse mediocri e di potenza inadeguata, adesso posso dire di essere più tranquillo. Spingo molto di più in sicurezza (sempre relativamente ai miei 460 w rms totali tra le 2 casse). Qualche volta in prova è capitato qualche innesco con questo nuovo impianto, e a parte i timpani perforati, non c'è stato nessun altro danno. A giudicare dal volume di quest'innesco, pensavo di aver cotto i tweeter, almeno così mi comunicavano i miei timpani. Dopo le esperienze col vecchio impianto ho una paura spaventosa.. invece ovviamente nulla, nessun danno. Stessa paura ho avuto quando eravamo tutti già ad alti volumi e il cantante viene posseduto senza preavviso e canta con un vocione che mai ha tenuto nell'ora precedente (tutto questo, manco a dirlo, mentre suonavo un organo distorto che gareggiava con le chitarre e occupava tutte le frequenze, anche i bassi). Sento come se le mie orecchie venissero accoltellate, spaventato guardo i led del mixer che erano a +12 dB).. e dico "è fatta". Invece tutto ok.

In questi frangenti penso di non aver mai sentito distorsioni. Ad oggi non ho mai sentito distorsioni di sovraccarico provenire da ste "nuove" casse, nonostante abbia lavorato a volumi infernali e con picchi sul master anche sopra i +12 db (che già è pazzia). Grazie al mixer con buona headroom e le casse con un buon sistema di controllo e protezione.

Le vecchie casse più scarse e meno potenti (anche colpa del mixer) distorcevano sempre
Edited 15 Giu. 2012 19:08
  • textars
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19-06-12 17.17

serpaven ha scritto:
per chiarirti le idee ti consiglio una attenta lettura delle dispense del compianto guido noselli, ex patron della outline.

thanks per i rimandi.. Interessantissimi.
emo