Domanda agli architetti: acustica ambientale

  • drmacchius
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20-03-23 16.16

Qualche weekend fa sono andato al teatro dell‘opera cittadino a sentire un concerto di musica da camera.

Il teatro è relativamente piccolo, 875 posti. La platea non è molto più grande del cinema teatro in cui facevo i saggi da bambino (Oleggio), ma i volumi dietro il palco sono almeno due volte quelli della sala, tanto è vero che ci fanno tramquillamente opere come la Carmen complete sia di coro, coreografie e organico orchestrale completo per orchestra ottocentesca (ma non Wagner).

Che l‘acustica e i volumi siano spettacolari quando cantano cantanti lirici e orchestra piena non stupisce, ma quello che stupiva e i volumi che si sentivano con un quintetto con pianoforte che accompagnava un contralto. Il pianoforte era un c.Bechstein, ma piccolissimo, di certo più piccolo di un B, ma forse un A o addirittura un L. Andava benissimo per accompagnare il canto o quando gli archi sussurravano (era musica novecentesca), ma ci avrei visto meglio un mezza coda quando gli archi pompavano, ma è soggettivo, il volume era sicuramente idoneo.

Quello che stupiva non era l‘acustuca spettacolare quando cantavano, ma i volumi che si sentivano quando il maestro conduttore presentava i pezzi a voce. Era come avercelo seduto di fronte a parlare a tu per tu anche se ero nella seconda balconata alta.

Il teatro fu costruito tra gli anni 30‘ e 40‘, ma rinnovato con una riduzione di quasi 300 posti in epoca più moderna.

È la loggia per l‘orchestra e i volumi teatrali a fondo palco che fanno cassa di risonanza e permettono tale acustica e tali volumi o la firma ad anfiteatro della platea?

Nel cinema teatro dove suonavo da piccolo senza microfono non si sentiva neanche un mezza coda e un quartetto d‘archi.

Lo studio dell‘acustuca ambientale fa parte del percorso di studi di qualsiasi architetto L quelli che progettano cose simili sono specializzati o si avvalgono di ingegneri specializzati? Coi moderni percorsi di formazione sono cambiate le cose o qualsiasi architetto d’interno in grado di seguire i lavori di ristrutturazione di una casa ha le basi per capirci qualcosa?

Ovviamente non dico di progettare un auditorium, ma se si volesse organizzare in casa una stanza con una acustica ottimizzata in cui mettere un pianoforte o farci un home cinema, con volumetrie, finestre, appendici vare studiate per non disturbare il suono ma possibilmente enfatizzarlo, basterebbe rivolgersi a un architetto qualsiasi o bisognerebbe cercare degli specialisti?
  • michelet
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20-03-23 22.57

Da architetto, pur interessandomi l'acustica, non ho mai approfondito durante gli studi universitari, principalmente perché ai miei tempi non c'erano corsi monografici sul tema. Successivamente ho letto qualcosa, però per ovvi motivi di lavoro, ho approfondito altre tematiche quali la termotecnica e gli impianti, oltre la progettazione di edilizia civile. L'acustica, come del resto l'illuminotecnica e l'impiantistica, sono settori particolarmente specifici della professione, a cavallo con le scienze ingegneristiche, ragion per cui dovrebbe essere pià facile trovare un ingegnere competente in acustica, più che un architetto. Un mio collega di corso, che oggi ha 57 anni, in passato ha voluto specializzarsi in acustica e, da quanto mi risulta, è riuscito a crearsi una nicchia, Però, come dicevo, è uno dei pochi architetti che ha scelto di svolgere la propria professione in modo diverso.
Quando frequentavo il forum di Homestudio Italia, che mi sembra sia stato chiuso, c'era un utente dal nickname "teetolevio" architetto milanese, espertissimo in acustica e che ha realizzato numerosi studi di registrazione sia per professionisti che appassionati.
Tutto questo per dire che sarebbe meglio ti rivolgessi ad uno specialista... un po' come quando si va dal medico di base che, 9 volte su 10, ti compila la richiesta per andare dallo specialista.
  • drmacchius
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21-03-23 08.20

@ michelet
Da architetto, pur interessandomi l'acustica, non ho mai approfondito durante gli studi universitari, principalmente perché ai miei tempi non c'erano corsi monografici sul tema. Successivamente ho letto qualcosa, però per ovvi motivi di lavoro, ho approfondito altre tematiche quali la termotecnica e gli impianti, oltre la progettazione di edilizia civile. L'acustica, come del resto l'illuminotecnica e l'impiantistica, sono settori particolarmente specifici della professione, a cavallo con le scienze ingegneristiche, ragion per cui dovrebbe essere pià facile trovare un ingegnere competente in acustica, più che un architetto. Un mio collega di corso, che oggi ha 57 anni, in passato ha voluto specializzarsi in acustica e, da quanto mi risulta, è riuscito a crearsi una nicchia, Però, come dicevo, è uno dei pochi architetti che ha scelto di svolgere la propria professione in modo diverso.
Quando frequentavo il forum di Homestudio Italia, che mi sembra sia stato chiuso, c'era un utente dal nickname "teetolevio" architetto milanese, espertissimo in acustica e che ha realizzato numerosi studi di registrazione sia per professionisti che appassionati.
Tutto questo per dire che sarebbe meglio ti rivolgessi ad uno specialista... un po' come quando si va dal medico di base che, 9 volte su 10, ti compila la richiesta per andare dallo specialista.
Grazie. Pensavo che lo studio „scientifico“, quantomeno da un punto di vista storico, di chiese, teatri e cinema facesse parte del bagaglio di nozioni di base di un architetto. Ovviamente me lo immaginavo che la progettazione di un teatro dell‘opera non fosse proprio cosa da principianti.

Ma da un punto di vista speculativo, quali potrebbero essere i motivi per cui la resa acustica in un teatro dell‘opera è così tanto diversa da quella di un cinema teatro? Gli enormi volumi dietro al palco e quelli sotto il palco hanno solo la funzione pratica di contenere depositi di schiena, camerini, attrezzature, oltre che far sedere l‘orchestra o sono studiati appositamente per fare da cassa di risonanza come nelle chitarre?

Oppure sono le forme tonde a cupola e ad anfiteatro dei balconi che giocano un ruolo?

Non ho dubbi che ci siano ingegneri che hanno le competenze scientifiche per progettare la cosa, ma se fossi un sindaco che vuole far costruire nella sua città qualcosa che non sfiguri rispetto al petruzelli, al San Carlo, alla fenice o al politeama (ma anche se fossi un prete e volessi fare costruire una chiesa) mi rivolgerei a un architetto, o la sottospecializzazioni nei settori architettonici sono diventati tali da rendere superate le classiche distinzioni tra architetti e ingegneri edili?
  • michelet
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21-03-23 09.55

@ drmacchius
Grazie. Pensavo che lo studio „scientifico“, quantomeno da un punto di vista storico, di chiese, teatri e cinema facesse parte del bagaglio di nozioni di base di un architetto. Ovviamente me lo immaginavo che la progettazione di un teatro dell‘opera non fosse proprio cosa da principianti.

Ma da un punto di vista speculativo, quali potrebbero essere i motivi per cui la resa acustica in un teatro dell‘opera è così tanto diversa da quella di un cinema teatro? Gli enormi volumi dietro al palco e quelli sotto il palco hanno solo la funzione pratica di contenere depositi di schiena, camerini, attrezzature, oltre che far sedere l‘orchestra o sono studiati appositamente per fare da cassa di risonanza come nelle chitarre?

Oppure sono le forme tonde a cupola e ad anfiteatro dei balconi che giocano un ruolo?

Non ho dubbi che ci siano ingegneri che hanno le competenze scientifiche per progettare la cosa, ma se fossi un sindaco che vuole far costruire nella sua città qualcosa che non sfiguri rispetto al petruzelli, al San Carlo, alla fenice o al politeama (ma anche se fossi un prete e volessi fare costruire una chiesa) mi rivolgerei a un architetto, o la sottospecializzazioni nei settori architettonici sono diventati tali da rendere superate le classiche distinzioni tra architetti e ingegneri edili?
Posso solo dire che nel passato, la forma si accompagnava con la sostanza. Basti pensare che all'arena di Verona, giusto per citare un esempio che conosco bene, nelle ultime gradinate si riesce ad ascoltare, bene, un violino solista. La cosa non è del tutto scontata con edifici di più recente costruzione, come certe chiese moderne, dove l'acustica, a confronto, è spaventosa.
Presumo che nel corso dei secoli una certa sensibilità sia andata perduta e, per ottenere risultati analoghi, si sia dovuta impiegare una grande mole di studi e di specializzazione. In altre parole, siamo stati costretti a sistematizzare in modo scientifico e teorico, cose che i nostri predecessori conoscenvano esclusivamente attraverso l'esperienza.
In ogni caso, oggi, per progettare l'acustica ci vogliono persone esperte.
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21-03-23 10.40

@ michelet
Posso solo dire che nel passato, la forma si accompagnava con la sostanza. Basti pensare che all'arena di Verona, giusto per citare un esempio che conosco bene, nelle ultime gradinate si riesce ad ascoltare, bene, un violino solista. La cosa non è del tutto scontata con edifici di più recente costruzione, come certe chiese moderne, dove l'acustica, a confronto, è spaventosa.
Presumo che nel corso dei secoli una certa sensibilità sia andata perduta e, per ottenere risultati analoghi, si sia dovuta impiegare una grande mole di studi e di specializzazione. In altre parole, siamo stati costretti a sistematizzare in modo scientifico e teorico, cose che i nostri predecessori conoscenvano esclusivamente attraverso l'esperienza.
In ogni caso, oggi, per progettare l'acustica ci vogliono persone esperte.
Grazie. Per pura curiosità, come funziona quando si vuole costruire un teatro, un cinema o addirittura un teatro dell‘opera o semplicemente una cattedrale, ci si può rivolgere solo ad archistar che possiedono studi con dipendenze multidisziplinarinin numero tale da fare concorrenza a un’università o ci sono singoli liberi professionisti o normali studi con 2-3 professionisti a cui rivolgersi per queste cose?
  • michelet
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21-03-23 11.04

@ drmacchius
Grazie. Per pura curiosità, come funziona quando si vuole costruire un teatro, un cinema o addirittura un teatro dell‘opera o semplicemente una cattedrale, ci si può rivolgere solo ad archistar che possiedono studi con dipendenze multidisziplinarinin numero tale da fare concorrenza a un’università o ci sono singoli liberi professionisti o normali studi con 2-3 professionisti a cui rivolgersi per queste cose?
Potenzialmente ci si potrebbe rivolgere a qualsiasi studio di progettazione che abbia già nel proprio portfoglio progetti similari. Poi ci sarebbe da analizzare l'aspetto procedurale, grazie al quale, non sempre i più capaci vengono scelti, anche a seguito di concorsi pubblici di progettazione.