08-02-23 15.57
RAGIONE ED EMOZIONE
Ho più volte discusso quest'argomento, sopratutto con Vincenzo, Baffone e Bruno, e mai siamo arrivati ad una opinione condivisa. Dico subito che io, come molti di voi sanno benissimo, non cerco nell'arte l'emozione o il "gusto" - che anzi tovo degli aspetti del tutto marginali quando non misleading - ma piuttosto la contemplazione del Bello che conduce al Vero e dona Pace e Serenità (mentre ogni emozione, sia pur piacevole, perturba ed agita.
Questo ovviamente ha un impatto sul cosa scrivo e sul come scrivo. Scrivo - o meglio cerco di scrivere - musica che mostri come dietro al suono si celi la Verità che si fa atto nell'incontro/scontro dialettico tra terra e mondo vissuto nel tratto della forma.
Che meraviglia quando la Verità dell'ente si mostra in tutto il suo splendore nelle astratte geometrie della fuga, ove quasi par di vedere i rapporti geometrico-fisici della piramide degli armonici che si stringono dolcemente l'uno all'altro, in una danza aggraziata e solenne fatta di dissonanze e risoluzioni, ritardi ed anticipazioni, struggimento e perfezione geometrica, che culmina sospirando verso la tanto anelata - ed evitata - cadenza finale.
E l'animo, per un attimo fuggente, ottiene la pace, intravedendo che forse, ben nascosto dietro il fango e la sofferenza di un mondo vigliacco, esiste un senso a tutto questo.