LA DIGNITA'

  • Petra
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20-03-20 21.22

E' frequente sentire invocare, come un diritto, il riconoscimento al merito della dignità!
Tanto quanto forte questo diritto viene preteso, altrettanto fa sorgere il dubbio sul possesso di questo valore umano prestigioso e morale! - La dignità emerge dalla modestia di vita praticata e non ha necessità o bisogno di venire annoverata e reclamizzata: sorge, si nutre e si palesa mediante il proprio esemplare e coerente comportamento!
Può venire rappresentata da un fiore: il Bucaneve!
  • Petra
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24-03-20 11.04

Statistica. L'Argomento di Superbaffone: "Cosa beviamo stasera" ha avuto una miriade di ascolti e di partecipazioni con dei testi scritti. Questo mio Argomento "La dignità" .... non ha destato un minimo movimento, simile ad un minuscolo alito di vento.

Che sia l'effetto del "Viruscorona" , con i messaggi invitanti alla distrazione favorisce l'attenzione alla distrazione e l'argomento di Superbaffone è l'ideale, o meglio è efficace medicina?
  • paolo_b3
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24-03-20 11.11

@ Petra
Statistica. L'Argomento di Superbaffone: "Cosa beviamo stasera" ha avuto una miriade di ascolti e di partecipazioni con dei testi scritti. Questo mio Argomento "La dignità" .... non ha destato un minimo movimento, simile ad un minuscolo alito di vento.

Che sia l'effetto del "Viruscorona" , con i messaggi invitanti alla distrazione favorisce l'attenzione alla distrazione e l'argomento di Superbaffone è l'ideale, o meglio è efficace medicina?
Non prenderla sul personale, io stesso ho pubblicato un thread con un brano di Vecchioni su Federico Fellini e non se l'è fumato nessuno. Anche Mima col Gatto trap ha preso zero.
Può essere che l'argomento non sia di interesse, nella fattispecie io non ho colto quello che ci volevi dire.
  • anonimo

24-03-20 11.25

il mio topic è aperto dal 2015 emo
  • Petra
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24-03-20 11.32

@ paolo_b3
Non prenderla sul personale, io stesso ho pubblicato un thread con un brano di Vecchioni su Federico Fellini e non se l'è fumato nessuno. Anche Mima col Gatto trap ha preso zero.
Può essere che l'argomento non sia di interesse, nella fattispecie io non ho colto quello che ci volevi dire.
Grazie per la cortese risposta. Riprendo l'ultima tua frase: " non ho capito quello che ci volevi dire." L'inizio del mio argomento: "E' frequente sentire invocare, come un diritto, il merito alla dignità.

Esempio: nella protesta per la mancanza di lavoro, i lavoratori, forse, per rendere più convincenti le loro motivazioni, coronano lo slogan citando il "diritto alla dignità" . La protesta dovrebbe venire indirizzata, ad esempio, alla cessazione della contribuzione, ossia ad avere il danaro per potere....vivere. La libertà è anche di usare le parole in modo improprio, quindi non giudico i lavoratori, poiché fare processi alle intenzioni....ma, sviscerare il significato delle parole, in questo "POLIS" , lo ritengo pertinente. Ancora grazie e beviamoci un'ombretta di buon vino rosso.
  • paolo_b3
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24-03-20 11.43

@ Petra
Grazie per la cortese risposta. Riprendo l'ultima tua frase: " non ho capito quello che ci volevi dire." L'inizio del mio argomento: "E' frequente sentire invocare, come un diritto, il merito alla dignità.

Esempio: nella protesta per la mancanza di lavoro, i lavoratori, forse, per rendere più convincenti le loro motivazioni, coronano lo slogan citando il "diritto alla dignità" . La protesta dovrebbe venire indirizzata, ad esempio, alla cessazione della contribuzione, ossia ad avere il danaro per potere....vivere. La libertà è anche di usare le parole in modo improprio, quindi non giudico i lavoratori, poiché fare processi alle intenzioni....ma, sviscerare il significato delle parole, in questo "POLIS" , lo ritengo pertinente. Ancora grazie e beviamoci un'ombretta di buon vino rosso.
Già più comprensibile.
Parliamo quindi di dignità e non di diritto alla dignità, prima. Dignità a mio parere è qualcosa non indispensabile alla sussistenza, ma necessario per potere condurre una vita al pari del livello medio della propria comunità, questo per fare si che una persona non venga considerata inferiore o peggio emarginata.
Esempio banalissimo, se come dipendente non hai un contratto di lavoro a tempo indeterminato non puoi accedere ad un mutuo per comperarti la casa. Quello trovo sia mancanza di dignità.

Per il rosso ci sono sempre, molto meglio del bianco emo

  • Petra
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24-03-20 13.50

@ paolo_b3
Già più comprensibile.
Parliamo quindi di dignità e non di diritto alla dignità, prima. Dignità a mio parere è qualcosa non indispensabile alla sussistenza, ma necessario per potere condurre una vita al pari del livello medio della propria comunità, questo per fare si che una persona non venga considerata inferiore o peggio emarginata.
Esempio banalissimo, se come dipendente non hai un contratto di lavoro a tempo indeterminato non puoi accedere ad un mutuo per comperarti la casa. Quello trovo sia mancanza di dignità.

Per il rosso ci sono sempre, molto meglio del bianco emo

La dignità è un merito che si ottiene con un comportamento esemplare di corretto comportamento. La parola da me usata all'inizio: " invocata" mi pare che tu non la prendi in esame. Può essere anche un mio errore di interpretare il mio pensiero scritto in modo improprio. La protesta dei lavoratori licenziati sono legittime, seguite da svariate motivazioni, ma senza far seguire, in modo esplicito, o palese, la pretesa del diritto alla dignità. Il valore della dignità, a mio modesto parere, lo ritengo "nascosto" oppure, intenderlo come aureola al proprio comportamento .

Meglio il "bianco!"
  • paolo_b3
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24-03-20 15.04

@ Petra
La dignità è un merito che si ottiene con un comportamento esemplare di corretto comportamento. La parola da me usata all'inizio: " invocata" mi pare che tu non la prendi in esame. Può essere anche un mio errore di interpretare il mio pensiero scritto in modo improprio. La protesta dei lavoratori licenziati sono legittime, seguite da svariate motivazioni, ma senza far seguire, in modo esplicito, o palese, la pretesa del diritto alla dignità. Il valore della dignità, a mio modesto parere, lo ritengo "nascosto" oppure, intenderlo come aureola al proprio comportamento .

Meglio il "bianco!"
Sul significato di dignità posso essere anzi sono d'accordo con te.
Nel caso pratico allora giustamente distinguerei tra essere dignitoso e vedersi riconosciuta la propria dignità. Il secondo aspetto va a prendere in considerazione cosa fanno gli altri per consentirti di poter esprimere la tua dignità.
Lasciamo stare il denaro, prendiamo l'esempio degli spogliatoi separati per genere nelle palestre. Devono esserci per tutelare la dignità, principalmente delle donne.

No, il solo il rosso ha la dignità di grande vino emo
  • Petra
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24-03-20 15.26

@ paolo_b3
Sul significato di dignità posso essere anzi sono d'accordo con te.
Nel caso pratico allora giustamente distinguerei tra essere dignitoso e vedersi riconosciuta la propria dignità. Il secondo aspetto va a prendere in considerazione cosa fanno gli altri per consentirti di poter esprimere la tua dignità.
Lasciamo stare il denaro, prendiamo l'esempio degli spogliatoi separati per genere nelle palestre. Devono esserci per tutelare la dignità, principalmente delle donne.

No, il solo il rosso ha la dignità di grande vino emo
Ok! Ora ci siamo! ""essere dignitoso e vedersi riconosciuta la propria dignità."" Frase esauriente e centrata al mio rilievo.

Per quanto riguarda la tua dichiarata "sentenza" di appartenere la dignità al solo vino rosso, chissà come la pensa il (come lo chiami tu) "nasone" ed in Supp. M. Cyrano?
  • anonimo

24-03-20 16.24

@ Petra
E' frequente sentire invocare, come un diritto, il riconoscimento al merito della dignità!
Tanto quanto forte questo diritto viene preteso, altrettanto fa sorgere il dubbio sul possesso di questo valore umano prestigioso e morale! - La dignità emerge dalla modestia di vita praticata e non ha necessità o bisogno di venire annoverata e reclamizzata: sorge, si nutre e si palesa mediante il proprio esemplare e coerente comportamento!
Può venire rappresentata da un fiore: il Bucaneve!
dignità
  • anonimo

24-03-20 17.56

Petra ha scritto:
E' frequente sentire invocare, come un diritto, il riconoscimento al merito della dignità!


a chi ti riferisci in particolare?
  • Petra
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24-03-20 18.28

@ anonimo
Petra ha scritto:
E' frequente sentire invocare, come un diritto, il riconoscimento al merito della dignità!


a chi ti riferisci in particolare?
In particolar modo nelle varie e legittime manifestazioni dei dipendenti di aziende, a seguito della comunicazione del loro licenziamento. Preciso che io non li giudico ma, solamente prendo lo spunto per esaminare il significato di ogni parola. In questo contesto può venire, anzi deve venire accolta e giustificata. Concludo assicurando che il mio intendimento era quello di avere conforto da Voi, in quanto Vi reputo tutti istruiti e saggi. "Superbaffone" è un esempio. Grazie.
  • paolo_b3
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24-03-20 20.46

Petra ha scritto:
Vi reputo tutti istruiti e saggi. "Superbaffone" è un esempio. Grazie.

Superbaffone?!?!?! E' il più grezzo che c'è qui dentro.
emo
  • anonimo

24-03-20 21.19

@ Petra
In particolar modo nelle varie e legittime manifestazioni dei dipendenti di aziende, a seguito della comunicazione del loro licenziamento. Preciso che io non li giudico ma, solamente prendo lo spunto per esaminare il significato di ogni parola. In questo contesto può venire, anzi deve venire accolta e giustificata. Concludo assicurando che il mio intendimento era quello di avere conforto da Voi, in quanto Vi reputo tutti istruiti e saggi. "Superbaffone" è un esempio. Grazie.
ma sta capitando a te?
  • vin_roma
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24-03-20 22.39

Io mi sono stufato.

Dignità per cosa? Per l'essere vivi? Lo sono tutti, non fa notizia.
Dignità per essere ciò che si è?

Si dice avvocato, dottore, meccanico muratore...
Tutti hanno un bagaglio di presupposti che definiscono una sorta di onore da rispettare: salva le vite, si fa un culo sotto le automobili rotte, col freddo o col sole sta sulle impalcature... tutti hanno un minimo di dignità per cui rivendicare un posto tra la gente.

Musicista?
Se insegni hai la dignità del formatore, del plasmatore di coscienze e se suoni pure in giro sei uno bravo.
Se sei un musicante ammaestrato, di quelli che trovano dignità in una mansione orchestrale sotto la direzione di un domatore d'orchestra, sei ancora più nobile e non si scalfisce la tua posizione anche se a sentirti in teatro non viene mai nessuno perché si annoierebbero.
Tutti questi hanno il diritto alla dignitosa fetta di un riconoscimento sociale, il musicista come un camionista, un bancario, un idraulico.

Ma se hai uno spirito da esploratore, che rinuncia agli agi di un posto in una scuola media perché pensi che puoi dare di più e nello stesso momento hai una finestra di opportunità che ti permette, immotivatamente, di essere considerato ai vertici perché ti vedono in televisione, perché conosci quelli sulla bocca di tutti mentre tu sai che sono tutte stupidaggini perché l'obbiettivo è un altro ...ecco, in questo moto delle cose ti senti sempre non compreso, non come un meccanico, come un vigile, addosso senti sempre il freddo dell'incompletezza del tuo ruolo tra la gente.
Così si campa da questo lato del mondo a meno che non riesci ad essere quello "col botto", realizzato, pieno di soldi... così gli altri, quelli col dignitosi tesserino del ministero, con lo stipendio garantito da un inutile ente inutile, hanno un parametro a cui delegare la tua dignità: una cospicua dichiarazione dei redditi.

...allora io la dignità l'ho persa, forse non l'ho mai avuta.

Non ho mai ceduto i miei propositi per uno stipendio, non ho mai usato i miei titoli per avere un posto da insegnante di sostegno perché non lo trovavo onesto occupare un posto che non mi competeva, non accettai neanche quell'ambito posto di assistente musicale in una grande TV pubblica perché ritenevo poco onesto entrare in un meccanismo che mi avrebbe portato a calpestare i miei principi sotto le richieste degli editori.
Pensavo sempre: vai dritto, vai a dormire con sonni sereni...
Eppure sentori di quali fossero i parametri del comune senso della dignità ne ho avuti... a partire dal prof. di italiano delle medie che, per compiacere e tenere in pugno i bulli pericolosi, a seguire sul mio cognome (Romano) aggiungeva "lo prende in bocca, in culo e in mano..." (non scherzo, era la periferia...), poi in conservatorio ...! più perso che mai: tra la figlia dell'ambasciatore, dello scenografo dell'Opera, dell'allora presidente della SIAE... io ero quello di Centocelle per il quale, l'insegnante di pianoforte non seppe dire altro che "che schifo! Come si fa a vivere lì?"

L'ho messa da parte la dignità, in attesa di tempi migliori e intanto ne ha presi di calci, tanti.
Ma li ho sopportati.
Ora non mi va più, i parametri che questa società ritiene opportuni per aspirare alla dignità non li ho raggiunti, non me l'hanno riconosciuta neanche coloro con cui ho divoso pezzi di vita e lavoro, impegnati come sono a stare a galla per se.
Allora mi tengo la mia di dignità, quella non riconosciuta e non posso più niente per nessuno, non per cattiveria, è che sono vuoto, c'ho rimesso anche la salute e la faccia in banca.

Dignità? Non è di questo mondo.
  • markelly2
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25-03-20 06.22

vin_roma ha scritto:
Dignità? Non è di questo mondo.

Conoscendoti, seppure solo virtualmente, direi l'opposto.
  • Petra
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25-03-20 07.57

@ anonimo
ma sta capitando a te?
No. Infatti l'inizio di questo mio argomento ho scritto: ...E' frequente sentire invocare ecc.
  • Petra
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25-03-20 09.11

@ vin_roma
Io mi sono stufato.

Dignità per cosa? Per l'essere vivi? Lo sono tutti, non fa notizia.
Dignità per essere ciò che si è?

Si dice avvocato, dottore, meccanico muratore...
Tutti hanno un bagaglio di presupposti che definiscono una sorta di onore da rispettare: salva le vite, si fa un culo sotto le automobili rotte, col freddo o col sole sta sulle impalcature... tutti hanno un minimo di dignità per cui rivendicare un posto tra la gente.

Musicista?
Se insegni hai la dignità del formatore, del plasmatore di coscienze e se suoni pure in giro sei uno bravo.
Se sei un musicante ammaestrato, di quelli che trovano dignità in una mansione orchestrale sotto la direzione di un domatore d'orchestra, sei ancora più nobile e non si scalfisce la tua posizione anche se a sentirti in teatro non viene mai nessuno perché si annoierebbero.
Tutti questi hanno il diritto alla dignitosa fetta di un riconoscimento sociale, il musicista come un camionista, un bancario, un idraulico.

Ma se hai uno spirito da esploratore, che rinuncia agli agi di un posto in una scuola media perché pensi che puoi dare di più e nello stesso momento hai una finestra di opportunità che ti permette, immotivatamente, di essere considerato ai vertici perché ti vedono in televisione, perché conosci quelli sulla bocca di tutti mentre tu sai che sono tutte stupidaggini perché l'obbiettivo è un altro ...ecco, in questo moto delle cose ti senti sempre non compreso, non come un meccanico, come un vigile, addosso senti sempre il freddo dell'incompletezza del tuo ruolo tra la gente.
Così si campa da questo lato del mondo a meno che non riesci ad essere quello "col botto", realizzato, pieno di soldi... così gli altri, quelli col dignitosi tesserino del ministero, con lo stipendio garantito da un inutile ente inutile, hanno un parametro a cui delegare la tua dignità: una cospicua dichiarazione dei redditi.

...allora io la dignità l'ho persa, forse non l'ho mai avuta.

Non ho mai ceduto i miei propositi per uno stipendio, non ho mai usato i miei titoli per avere un posto da insegnante di sostegno perché non lo trovavo onesto occupare un posto che non mi competeva, non accettai neanche quell'ambito posto di assistente musicale in una grande TV pubblica perché ritenevo poco onesto entrare in un meccanismo che mi avrebbe portato a calpestare i miei principi sotto le richieste degli editori.
Pensavo sempre: vai dritto, vai a dormire con sonni sereni...
Eppure sentori di quali fossero i parametri del comune senso della dignità ne ho avuti... a partire dal prof. di italiano delle medie che, per compiacere e tenere in pugno i bulli pericolosi, a seguire sul mio cognome (Romano) aggiungeva "lo prende in bocca, in culo e in mano..." (non scherzo, era la periferia...), poi in conservatorio ...! più perso che mai: tra la figlia dell'ambasciatore, dello scenografo dell'Opera, dell'allora presidente della SIAE... io ero quello di Centocelle per il quale, l'insegnante di pianoforte non seppe dire altro che "che schifo! Come si fa a vivere lì?"

L'ho messa da parte la dignità, in attesa di tempi migliori e intanto ne ha presi di calci, tanti.
Ma li ho sopportati.
Ora non mi va più, i parametri che questa società ritiene opportuni per aspirare alla dignità non li ho raggiunti, non me l'hanno riconosciuta neanche coloro con cui ho divoso pezzi di vita e lavoro, impegnati come sono a stare a galla per se.
Allora mi tengo la mia di dignità, quella non riconosciuta e non posso più niente per nessuno, non per cattiveria, è che sono vuoto, c'ho rimesso anche la salute e la faccia in banca.

Dignità? Non è di questo mondo.
Grazie per il tuo intervento. Risponderti mi è difficile perché la mia misera conoscenza... ecco il simbolo: "David e Golia" ! Naturalmente senza fionda e ne sasso! Gli aneddoti citati, a mio avviso, palesano l'aver costantemente posto, nel percorso della vita, un libero contegno di rettitudine il quale ti ha premiato con il dono della "DIGNITA'". Slogan: "Tanto quanto uno è coerente altrettanto il suo dire assume aspetto di attendibilità!" Il Sindaco del mio Comune è un Laureato Dottore. In occasione di manifestazioni del 25 aprile o 4 novembre, nei discorsi di commemorazione cita più volte le parole: "Libertà e Democrazia". Il modello di amministrazione, però, non tiene conto di questi SBANDIERATI VALORI, al Sindaco, però, viene riconosciuta la "Dignità" . Sono certo che coloro che ti "conoscono" , godono per la stima che esalta dal tuo modello di comportamento e senza che tu voglia, sbuca come un Bucaneve la "LA DIGNITA'!
  • anonimo

25-03-20 10.48

vin_roma ha scritto:
perché ritenevo poco onesto entrare in un meccanismo che mi avrebbe portato a calpestare i miei principi sotto le richieste degli editori


vin_roma ha scritto:
non ho mai usato i miei titoli per avere un posto da insegnante di sostegno perché non lo trovavo onesto occupare un posto che non mi competeva


è la dignità che non ha un prezzo e ciò ti fa onore.
  • anonimo

25-03-20 11.38

Gli é che la gente su Polis viene sempre più di rado.

Nel merito, c'é la dignità che si conquista con anni di retto agire, e quella che dovrebbe essere riconosciuta a ciascuno per il mero fatto di essere un uomo.