Addio radiotelescopio di Arecibo

  • mima85
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04-12-20 23.22

Il radiotelescopio di Arecibo non c'è più. Un pezzo di storia della scienza che se ne va per sempre emo

Questo è il video del collasso. Triste ed impressionante allo stesso tempo, specialmente considerando che i cavi che si vedono nella seconda metà del filmato, che li si sfilacciano come se fossero dei fili di lana, sono di acciaio ed hanno un diametro di 10 cm. Rende bene l'idea della forza terrificante a cui sono stati sottoposti.

Quello che fa specie è che quell'installazione tra terremoti, tempeste ed uragani ne ha viste di tutti i colori, eppure è rimasta la per quasi 60 anni. Se è crollata, è solo per il degrado dovuto alla mancanza di manutenzione.

La prima cosa che salta in mente a paragone è il disastro del ponte Morandi, avvenuto per gli stessi motivi di base. Se non altro almeno stavolta nessuno è morto od è rimasto ferito.
  • markelly2
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05-12-20 06.39

Un pezzo importante di storia dell'umanità!
  • paolo_b3
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05-12-20 10.21

@ mima85
Il radiotelescopio di Arecibo non c'è più. Un pezzo di storia della scienza che se ne va per sempre emo

Questo è il video del collasso. Triste ed impressionante allo stesso tempo, specialmente considerando che i cavi che si vedono nella seconda metà del filmato, che li si sfilacciano come se fossero dei fili di lana, sono di acciaio ed hanno un diametro di 10 cm. Rende bene l'idea della forza terrificante a cui sono stati sottoposti.

Quello che fa specie è che quell'installazione tra terremoti, tempeste ed uragani ne ha viste di tutti i colori, eppure è rimasta la per quasi 60 anni. Se è crollata, è solo per il degrado dovuto alla mancanza di manutenzione.

La prima cosa che salta in mente a paragone è il disastro del ponte Morandi, avvenuto per gli stessi motivi di base. Se non altro almeno stavolta nessuno è morto od è rimasto ferito.
Probabilmente lo studio dello spazio oggi lo si fa più efficacemente con altri mezzi, inviando delle sonde ad esempio. Io mi ricordo una delle mie prime volte su internet, era il 1996 e vi accedevo dal lavoro, vidi delle immagini catturate su Marte da un mezzo automatizzato che riprendeva il pianeta, sembrava quasi di essere nel deserto della California, ma il terreno era molto più rosso, mattone scuro. Per la prima volta potevo rendermi conto visivamente di cosa significava essere su un altro pianeta emo. La cosa mi entusiasmò parecchio.
Però pensare che quel telescopio, che per tanti anni ci ha permesso di "buttare un occhio" al di fuori della nostra atmosfera e che oltretutto ha ispirato le pagine migliori della letteratura fantascientifica, non ci sia più mi rattrista.
  • mima85
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05-12-20 11.45

paolo_b3 ha scritto:
Probabilmente lo studio dello spazio oggi lo si fa più efficacemente con altri mezzi


Ni. Quel radiotelescopio aveva una particolarità che lo rendeva unico al mondo: era l'unico in grado di inviare segnali oltre che riceverli. I cinesi hanno costruito in tempi più recenti un radiotelescopio costruttivamente molto simile a quello di Arecibo e pure più grande, ma anche quello è in grado solo di ricevere, non di inviare.

Inviare segnali radar nello spazio permette, ascoltandone gli echi di ritorno, di mappare con molta precisione la posizione di pianeti, asteroidi, eccetera. È grazie al radiotelescopio per esempio che è stata stabilita con certezza l'orbita di Mercurio, ma soprattutto veniva molto usato per rilevare e calcolare le orbite degli asteroidi NEO (Near Earth Objects), arrivando addirittura a riuscire a rilevarne dimensioni e forma. I NEO per la cronaca sono quegli asteroidi che sono a moderato rischio di impatto col nostro pianeta, ed alcuni di quelli sarebbero in grado di causare un'estinzione di massa, per questo è importante tenerli monitorati.

Insomma con il radiotelescopio di Arecibo non se ne va soltanto un importante pezzo di storia della scienza (e della fantascienza come giustamente ricordi) ma uno strumento unico che permetteva di fare cose che per ora nessun altro strumento consente, perlomeno non in quella scala.
  • orange1978
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05-12-20 15.35

puo essere che ne faranno un altro al suo posto, o da qualche altra parte, una cosa però è certa oggi i fondi per la ricerca nello spazio sono molto piu magri di quando fu ideato e realizzato quel marchingegno, all'epoca la corsa alla supremazia spaziale era un qualcosa appetibile sopratutto a livello militare, per questioni di guerra fredda, la stessa cosa successe per quell'antenna che è anche un radiotelescopio che si trova in inghilterra e che non aveva fondi per essere completata ma essi fuorono trovati proprio perche i russi lanciarono lo sputnik, e le autorità centrali inglesi capirono che investire su un qualcosa in grado di intercettare in anticipo un missile balistico proveniente dal territorio sovietico fosse una priorità importante.

ottimo quindi se degli alieni dovessero rispondere al messaggio di arecibo (il famoso messaggio inviato nel 79 mi pare) sarebbero sorpresi di sapere che in realtà quell'antenna enorme non esiste nemmeno piu ahahaha, e dopo poco piu di 40 anni che nella dimensione cosmica sono (in termini di anni luce) una scoreggia.

questo ci fa capire come in effetti sia assai difficile riuscire a comunicare con altre eventuali forme di vita, non tanto perche il radiotelescopio è crollato (in realtà ce ne sono altri in grado di ricevere segnali eventuali dallo spazio) ma per quanto piccole distanze temporali possano fare la differenza, basterebbe infatti che un nostro segnale inviato nello spazio sorvolasse un pianeta la cui evoluzione è circa all'epoca del nostro ventennio fascista (epoca già tecnologica dato che esistevano navi, aerei, sottomarini, energia elettrica....) per passare del tutto innosservato, questo perche il pianeta in questione non avrebbe i mezzi tecnologici in grado di rilevarlo....sarebbero bastati solo 10/15 anni in piu di evoluzione per poterlo rilevare, e 10/15 anni su milioni di anni in cui l'uomo si è evoluto sono una frazione di secondo, sarebbe come dire se il tuo segnale arrivasse a me un decimo di secondo in ritardo non potrei riceverlo.

questa cosa la diceva già margherita hack in ripetute occasioni, basterebbe che le due civilità fossero sfasate di solo 100 anni per non potersi capire piu.
  • mima85
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05-12-20 16.11

orange1978 ha scritto:
puo essere che ne faranno un altro al suo posto, o da qualche altra parte


Lo spero.

orange1978 ha scritto:
una cosa però è certa oggi i fondi per la ricerca nello spazio sono molto piu magri di quando fu ideato e realizzato quel marchingegno


Che poi quel marchingegno è stato realizzato proprio dall'esercito USA. La ricerca spaziale era solo una copertura per coprire le attività militari che si svolgevano in parallelo, tra cui quelle per cercare di intercettare eventuali missili nucleari in arrivo dalla Russia, appunto nel periodo della guerra fredda. Dopodiché l'interesse militare per quella struttura è venuto meno ed è stata usata solo per scopi civili. I soldi per la costruzione quindi sono arrivati dal budget militare USA, e si è trattato di una scoreggia in confronto a quello che spendono per gli armamenti.

orange1978 ha scritto:
ottimo quindi se degli alieni dovessero rispondere al messaggio di arecibo (il famoso messaggio inviato nel 79 mi pare) sarebbero sorpresi di sapere che in realtà quell'antenna enorme non esiste nemmeno piu ahahaha


Mah, se ci sono magari or che risponderanno proprio noi come civiltà non esisteremo più. Collassati sotto la nostra stessa stupidità nella forma di qualche conflitto nucleare globale, o di chissà quale altro evento catastrofico. L'unica cosa che spero è che se questo succederà, io ed i miei eventuali figli e nipoti se mai ne avrò, saremo già tutti morti da un bel pezzo. Non è una cosa che vorrei ritrovarmi a dover a vivere di persona.

orange1978 ha scritto:
questa cosa la diceva già margherita hack in ripetute occasioni, basterebbe che le due civilità fossero sfasate di solo 100 anni per non potersi capire piu.


Dipende però dal livello tecnologico, nel senso che se entrambe le civiltà conoscono il mezzo di trasmissione (le onde radio in questo caso), pur non potendosi capire per via dei diversi linguaggi e protocolli, magari quella che riceve il segnale può intuire che c'è qualcosa "che non va" perché il segnale segue dei pattern unusuali rispetto ai fenomeni naturali.

È proprio quello che fa il SETI, nel senso che l'obiettivo primario non è di scoprire il contenuto di un eventuale messaggio, ma di distinguere dalla massa i segnali che presentano delle caratteristiche anomale per poter essere classificati come fenomeni naturali. Chiaramente cercando anche di distinguerli dai segnali generati da noi stessi e dagli errori di misura strumentale.

Ovviamente sto parlando in linea completamente teorica.
  • orange1978
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05-12-20 16.22

mima85 ha scritto:
nel senso che se entrambe le civiltà conoscono il mezzo di trasmissione (le onde radio in questo caso)


in teoria è cosi però non è detto, magari una civiltà molto piu evoluta di noi trasmette usando le onde elettromagnetiche a frequenze molto piu alte, magari nel range della luce visibile o delle onde termiche, o dei raggi gamma....chi puo dirlo, un romano avrebbe mai immaginato di poter parlare a distanza con una colonia dell'impero sfruttando un palo metallico eretto dal nulla che invia/riceve messeggi attraverso l'etere? non penso.

allo stesso modo noi non possiamo immaginare in un ipotetico grado di sviluppo anche solamente di due tre secoli superiore al nostro quale tecnologia sofisticata potrebbe esistere, magari il messaggio lo abbiamo già ricevuto sotto forma di onde elettromagnetiche a una frequenza che però le nostre comuni antenne non sono in grado di rilevare.

comunque sono in parte d'accordo con te, piu si va avanti e si conosce come è fatto l'universo e piu (forse) diventa possibile una comunicazione a distanza con eventuali altre forme di vita (sempre che esistano ovviamente).
  • cecchino
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05-12-20 18.51

@ orange1978
mima85 ha scritto:
nel senso che se entrambe le civiltà conoscono il mezzo di trasmissione (le onde radio in questo caso)


in teoria è cosi però non è detto, magari una civiltà molto piu evoluta di noi trasmette usando le onde elettromagnetiche a frequenze molto piu alte, magari nel range della luce visibile o delle onde termiche, o dei raggi gamma....chi puo dirlo, un romano avrebbe mai immaginato di poter parlare a distanza con una colonia dell'impero sfruttando un palo metallico eretto dal nulla che invia/riceve messeggi attraverso l'etere? non penso.

allo stesso modo noi non possiamo immaginare in un ipotetico grado di sviluppo anche solamente di due tre secoli superiore al nostro quale tecnologia sofisticata potrebbe esistere, magari il messaggio lo abbiamo già ricevuto sotto forma di onde elettromagnetiche a una frequenza che però le nostre comuni antenne non sono in grado di rilevare.

comunque sono in parte d'accordo con te, piu si va avanti e si conosce come è fatto l'universo e piu (forse) diventa possibile una comunicazione a distanza con eventuali altre forme di vita (sempre che esistano ovviamente).
Nì, la scelta delle frequenze da utilizzare per le trasmissioni non può prescindere da alcuni fattori che non dipendono dalla tecnologia usata, in primo luogo il modo in cui le varie lunghezze d'onda interagiscono con la materia che devono attraversare. Diciamo per fare due esempi che usare radiazioni che vengono assorbite troppo facilmente sarebbe poco pratico, ed usare radiazioni ionizzanti leggermente pericoloso.
  • orange1978
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05-12-20 19.11

cecchino ha scritto:
. Diciamo per fare due esempi che usare radiazioni che vengono assorbite troppo facilmente sarebbe poco pratico, ed usare radiazioni ionizzanti leggermente pericoloso.


certo, in teoria è cosi, ma di fronte a una tecnologia sconosciuta di una forma di vita che biologicamente potrebbe essere diversa da noi personalmente non mi sentirei di escludere alcuna ipotesi (anche se sembrasse ai confini del paranormale).

certo, la logica ci porta a pensare nel nostro modo e dal punto di vista della nostra biologia, ma la realtà è che non sappiamo ne se esistono forme di vita "altre", ne tantomeno se esse siano basate sulle nostre medesimi leggi biologiche.
quindi, per logica dovrebbe essere come dici tu....ma le cose potrebbero essere nella realtà ben piu complesse e differenti, e questo ribalterebbe tutto quanto.

basti pensare al film indipendence day, è una cavolata fantascientifica dove gli alieni comunicavano con una sorta di telepatia, ipotesi bizzarra da fantascienza o realtà possibile? a rigor di logica direi poco probabile guardando le nostre leggi della fisica, ma dato che non ne abbiamo mai incontrata una, io mi aspetterei qualunque cosa anche la piu fantasiosa e bizzarra.
  • cecchino
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05-12-20 19.44

@ orange1978
cecchino ha scritto:
. Diciamo per fare due esempi che usare radiazioni che vengono assorbite troppo facilmente sarebbe poco pratico, ed usare radiazioni ionizzanti leggermente pericoloso.


certo, in teoria è cosi, ma di fronte a una tecnologia sconosciuta di una forma di vita che biologicamente potrebbe essere diversa da noi personalmente non mi sentirei di escludere alcuna ipotesi (anche se sembrasse ai confini del paranormale).

certo, la logica ci porta a pensare nel nostro modo e dal punto di vista della nostra biologia, ma la realtà è che non sappiamo ne se esistono forme di vita "altre", ne tantomeno se esse siano basate sulle nostre medesimi leggi biologiche.
quindi, per logica dovrebbe essere come dici tu....ma le cose potrebbero essere nella realtà ben piu complesse e differenti, e questo ribalterebbe tutto quanto.

basti pensare al film indipendence day, è una cavolata fantascientifica dove gli alieni comunicavano con una sorta di telepatia, ipotesi bizzarra da fantascienza o realtà possibile? a rigor di logica direi poco probabile guardando le nostre leggi della fisica, ma dato che non ne abbiamo mai incontrata una, io mi aspetterei qualunque cosa anche la piu fantasiosa e bizzarra.
In realtà la fisica è la stessa in tutto l'universo, può cambiare magari il modello con il quale le descriviamo (le "leggi", come si dice) ma non la sostanza. Altre civiltà potrebbero averne sviluppato di diversi, anche molto più avanzati. E magari prima o poi ci arriveremo anche noi, con un salto epocale simile a quello che ha portato dalla fisica classica a quella quantistica ed alla relatività. Quindi il coefficiente di assorbimento si potrà chiamare in un altro modo, la teoria dell'interazione radiazione materia potrà essere sostituita da una diversa, ma il risultato finale è sempre che se io mando una radiazione e.m. di energia di poco superiore ai 10eV circa attraverso una finestra di fluoruro di calcio questa verrà assorbita, mentre la stessa finestra per una radiazione di energia di poco inferiore risulta trasparente.
Insomma la nostra scelta delle lunghezze d'onda per le trasmissioni ha una sua motivazione pratica indipendente dalla nostra posizione nell'universo.
Ci sono altre forme di trasporto dell'energia (e quindi dell'informazione) che ancora non conosciamo? Forse, ma la radiazione elettromagnetica la conosciamo ormai abbastanza bene direi. La fantascienza è appunto "fanta" (non nel senso dell'aranciata emo) e per questo non pone limiti all'immaginazione.
  • paolo_b3
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05-12-20 19.51

cecchino ha scritto:
In realtà la fisica è la stessa in tutto l'universo,

OT: Senza voler affermare nulla, ma può essere che ad esempio una gravitazione diversa, un'atmosfera diversa o chissà quale parametro possa variare qualcosa in queste leggi, a parte rettificare G?

cecchino ha scritto:
La fantascienza è appunto "fanta" (non nel senso dell'aranciata emo) e per questo non pone limiti all'immaginazione.

La fantascienza è meravigliosa!
  • cecchino
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05-12-20 20.11

paolo_b3 ha scritto:
OT: Senza voler affermare nulla, ma può essere che ad esempio una gravitazione diversa, un'atmosfera diversa o chissà quale parametro possa variare qualcosa in queste leggi, a parte rettificare G?

Senza cambiare nessuna legge, se l'atmosfera fosse completamente diversa le lunghezze d'onda che vengono assorbite dalle molecole di azoto, ossigeno, etc. della nostra passerebbero indenni. Ma anche cambiando il modo di descrivere l'interazione radiazione materia, il risultato netto della nuova teoria dovrebbe essere lo stesso, almeno nel nostro universo. Altrimenti, esagerando, dovremmo ammettere che a seconda del modello che utilizziamo possiamo o meno attraversare un muro senza romperci la capoccia, e questo mi sembra veramente troppo.
  • paolo_b3
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05-12-20 20.54

@ cecchino
paolo_b3 ha scritto:
OT: Senza voler affermare nulla, ma può essere che ad esempio una gravitazione diversa, un'atmosfera diversa o chissà quale parametro possa variare qualcosa in queste leggi, a parte rettificare G?

Senza cambiare nessuna legge, se l'atmosfera fosse completamente diversa le lunghezze d'onda che vengono assorbite dalle molecole di azoto, ossigeno, etc. della nostra passerebbero indenni. Ma anche cambiando il modo di descrivere l'interazione radiazione materia, il risultato netto della nuova teoria dovrebbe essere lo stesso, almeno nel nostro universo. Altrimenti, esagerando, dovremmo ammettere che a seconda del modello che utilizziamo possiamo o meno attraversare un muro senza romperci la capoccia, e questo mi sembra veramente troppo.
Adesso mi becco del negazionista vetero oscurantista (sono stato abbastanza duro con me stesso? emo), ma una teoria è una descrizione più o meno precisa dei fenomeni che osserviamo, che consente una previsione più o meno ripetibile. Cioè una particella che viene assorbita da un atomo di azoto noi non possiamo vederla. A volte la distanza tra scienza e religione sembra così breve. OT.

Edit: vetero racchiude tutta l'essenza emoemoemo
  • orange1978
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05-12-20 21.11

cecchino ha scritto:
In realtà la fisica è la stessa in tutto l'universo,

eh si vabbè....lo diceva galileo pure, ma chi puo dirlo? molti scienziati autorevoli non ne sono cosi certi anche se è molto probabile che sia cosi, potrebbero anche esistere realtà parallele che non conosciamo e che per qualche oscura ragione possono interferire con la nostra, o semplicemente gia interferiscono ma non ce ne siamo ancora accorti.

conosciamo ancora molto poco l'universo, il quale potrebbe non essere nemmeno il solo universo esistente, è chiaro che per logica si tende a scartare nella pratica ipotesi del genere e conviene lavorare nella direzione conosciuta che è la sola che conosciamo, ma pensare con assoluta certezza che non ci possano essere realtà che nemmeno ora potremmo immaginare mi sembra un po chiusura mentale piu che mente aperta alla ricerca.

è chiaro poi che ci sono cose alle quali non conviene nemmeno dare peso tipo quelli che vedono omini verdi nel giardino di casa loro ma nessun altro li vede, o la massaia che viene rapita e abusata dagli alieni (ed è pure una cessa...), il 99% di queste cose e del paranormale raccontato si sa che sono razzi assurdi, ma alcune ipotesi che possono sembrare fantascienza pura in realtà potrebbero non esserlo.
  • cecchino
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05-12-20 21.19

paolo_b3 ha scritto:
Cioè una particella che viene assorbita da un atomo di azoto noi non possiamo vederla

No, però noi vediamo che tutte le volte che mandiamo una radiazione di una certa lunghezza d'onda attraverso un certo tipo di materia (stessa composizione chimica, densità, spessore) questa viene invariabilmente assorbita in una certa percentuale. Il modo in cui descriviamo la faccenda, con i nostri modelli, può essere opinabile, perché introduce a livello nanoscopico entità che non possiamo vedere direttamente, e può non essere univoca, perché è sempre possibile inventare una teoria diversa che descrive lo stesso evento con elementi diversi, e magari una matematica diversa. Viene però accettato il fatto che, fino a prova contraria, cioè finché qualcuno non fa un esperimento che dimostra il contrario, la nostra teoria ci permette di prevedere che quella radiazione in quel materiale verrà assorbita sempre con una certa percentuale. Quando le cose sono macroscopiche è più facile, ovviamente, se lanci un piccolo sasso contro un muro spesso quello rimbalza e casca, e non puoi inventare una teoria che dimostri che passa dall'altra parte senza rompersi o rompere il muro. Con la meccanica quantistica le cose si fanno già più interessanti, perché un elettrone inviato attraverso una barriera di potenziale ha una certa probabilità di passare e non è più possibile descriverlo come una particella o come un'onda, perché mostra proprietà di entrambe le entità. Tuttavia mandando degli elettroni con la stessa energia attraverso la stessa barriera, misureremo sempre la stessa corrente, anche se non abbiamo idea di quali elettroni siano passati e quali no (cioè non possiamo sapere il comportamento finale del singolo elettrone, ma solo che una certa percentuale sul totale, nota, passerà).
Tornando al problema iniziale, cioè se le eventuali altre specie dell'universo possono ricevere i nostri segnali, decodificarli e rispondere, la risposta secondo me non dipende dal modo in cui eventualmente descrivono la fisica, ma solo dal fatto che siano in grado di riconoscere il segnale come un'informazione, decodificarla e rispondere. Questo nel momento in cui arriva o anche in seguito, se qualcuno ha registrato i segnali provenienti dallo spazio per uso futuro.
  • paolo_b3
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05-12-20 21.21

orange1978 ha scritto:
o la massaia che viene rapita e abusata dagli alieni

"Cheffà signora paga da bere?" emoemoemo Chiedo scusa alle signore del forum emo

La scienza offre strumenti potenti, molto potenti, alla tecnica che funzionano qui ora. Non sono una certezza, ma ci risolvono diversi problemi. Per l'ignoto rimane la fede.
  • cecchino
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05-12-20 21.43

orange1978 ha scritto:
h si vabbè....lo diceva galileo pure, ma chi puo dirlo? molti scienziati autorevoli non ne sono cosi certi anche se è molto probabile che sia cosi, potrebbero anche esistere realtà parallele che non conosciamo e che per qualche oscura ragione possono interferire con la nostra, o semplicemente gia interferiscono ma non ce ne siamo ancora accorti.

Guarda che questo non cambierebbe nulla. Se anche ci fosse un universo (o più universi), e magari c'è, la fisica del nostro universo sarebbe la stessa, anche se la nostra descrizione teorica (che NON è la fisica, ma il nostro modo di modellarla) potrebbe rivelarsi totalmente sbagliata, o imprecisa perché non tiene conto dei fenomeni che non abbiamo ancora osservato.
Come detto in un post precedente, il bello della scienza è che è tutto il contrario della chiusura mentale, perché qualsiasi teoria può essere considerata valida solo fino al momento in cui qualcuno dimostra che non è così e che ci sono osservazioni sperimentali che la teoria non può prevedere o che prevede in modo del tutto sbagliato. Ovviamente la confutazione va fatta con metodi scientifici, la testimonianza della casalinga cessa rapita dagli alieni temo non sia considerata attendibile emo
  • mima85
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06-12-20 17.36

cecchino ha scritto:
qualsiasi teoria può essere considerata valida solo fino al momento in cui qualcuno dimostra che non è così e che ci sono osservazioni sperimentali che la teoria non può prevedere o che prevede in modo del tutto sbagliato


Non era mica il contrario? Cioè che una teoria prima di poter essere considerata valida dev'essere verificata sperimentalmente, scremando anche gli eventuali errori di esperimento e/o di misura?

Il famoso onere della prova insomma.
  • cecchino
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06-12-20 17.52

@ mima85
cecchino ha scritto:
qualsiasi teoria può essere considerata valida solo fino al momento in cui qualcuno dimostra che non è così e che ci sono osservazioni sperimentali che la teoria non può prevedere o che prevede in modo del tutto sbagliato


Non era mica il contrario? Cioè che una teoria prima di poter essere considerata valida dev'essere verificata sperimentalmente, scremando anche gli eventuali errori di esperimento e/o di misura?

Il famoso onere della prova insomma.
Quello è il primo passo. Quello che volevo dire è che anche una teoria verificata sperimentalmente non rimane valida per sempre se si trova un esperimento che la sbugiarda
  • mima85
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06-12-20 18.12

cecchino ha scritto:
Quello che volevo dire è che anche una teoria verificata sperimentalmente non rimane valida per sempre se si trova un esperimento che la sbugiarda


Ah si, quello si.