La fine dei social

  • wildcat80
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07-12-20 14.43

Per chi come me, e come voi, ha avuto il piacere di vivere sia l'era dei forum e dei newsgroups, sia l'era social 3.0, credo sia inevitabile constatare come lo spirito di aggregazione dell'era forum, oggi stia venendo sempre più sopraffatto dalla logica del profitto.
I social si stanno rivelando un ottimo contesto in cui fare pubblicità, uno spazio immenso, ma tematico, in cui si può trarre vantaggi per le proprie attività.
Vi faccio un esempio pratico: la mia discussione sui mixing e mastering qui ha avuto un certo tipo di risposta, ognuno ha portato la propria esperienza, su altri spazi Facebook invece è andata diversamente.
Prima una pioggia di proposte per accaparrarsi il lavoro, poi, grazie all'analisi dei servizi Google, una pioggia di banner e dedicati, cosa che ha funzionato perché ho acquistato uno dei prodotti proposti (il libro di Marc Mozart).
Niente, ormai è tutto improntato alla logica del guadagno, chi ha un hobby ha grosse difficoltà a trovare una collaborazione sui social.
È anche vero che un conto è postare in uno spazio in cui i membri attivi sono pochi, e un altro postare su spazi con un'utenza a 4 zeri: i post si disperdono, l'utente che agisce col mio spirito o si trova davanti la questione in tempo reale, o se la perde.
Chi investe sul web, o ha un'agenzia che si occupa del matching, oppure, se non la ha, investe tempo a scandagliare i social in cerca di opportunità.
Brutta storia, il più grande aggregatore della storia, Facebook, è in pratica un aggregatore di gente che si fa gli affari suoi.
  • markelly2
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07-12-20 14.48

@ wildcat80
Per chi come me, e come voi, ha avuto il piacere di vivere sia l'era dei forum e dei newsgroups, sia l'era social 3.0, credo sia inevitabile constatare come lo spirito di aggregazione dell'era forum, oggi stia venendo sempre più sopraffatto dalla logica del profitto.
I social si stanno rivelando un ottimo contesto in cui fare pubblicità, uno spazio immenso, ma tematico, in cui si può trarre vantaggi per le proprie attività.
Vi faccio un esempio pratico: la mia discussione sui mixing e mastering qui ha avuto un certo tipo di risposta, ognuno ha portato la propria esperienza, su altri spazi Facebook invece è andata diversamente.
Prima una pioggia di proposte per accaparrarsi il lavoro, poi, grazie all'analisi dei servizi Google, una pioggia di banner e dedicati, cosa che ha funzionato perché ho acquistato uno dei prodotti proposti (il libro di Marc Mozart).
Niente, ormai è tutto improntato alla logica del guadagno, chi ha un hobby ha grosse difficoltà a trovare una collaborazione sui social.
È anche vero che un conto è postare in uno spazio in cui i membri attivi sono pochi, e un altro postare su spazi con un'utenza a 4 zeri: i post si disperdono, l'utente che agisce col mio spirito o si trova davanti la questione in tempo reale, o se la perde.
Chi investe sul web, o ha un'agenzia che si occupa del matching, oppure, se non la ha, investe tempo a scandagliare i social in cerca di opportunità.
Brutta storia, il più grande aggregatore della storia, Facebook, è in pratica un aggregatore di gente che si fa gli affari suoi.
Facebook è nato per aggregare persone che già si conoscono, concetto orgoglio del suo creatore.
Ora cos'è?
  • wildcat80
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07-12-20 15.13

@ markelly2
Facebook è nato per aggregare persone che già si conoscono, concetto orgoglio del suo creatore.
Ora cos'è?
In francese, mi pare si dica "troiaio"
  • mima85
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07-12-20 15.23

wildcat80 ha scritto:
Brutta storia, il più grande aggregatore della storia, Facebook, è in pratica un aggregatore di gente che si fa gli affari suoi.


Per questo l'ho sempre evitato come la peste, lui, Instagram e tutte le altre ca*ate social che vanno tanto di moda oggi. I social network stanno tirando fuori il peggio dell'umanità e sono diventati il cancro di Internet.

Dovesse cadere un asteroide sul data center di mr. Zuckerberg, ne sarei solo felice.
  • wildcat80
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07-12-20 16.42

Facebook effettivamente l'ho vissuto così all'inizio, avevo ritrovato tante persone con cui non ci si vedeva da anni... Non c'erano pagine spam, gruppi, era carino.
Poi è imploso.
  • mima85
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07-12-20 17.49

wildcat80 ha scritto:
Facebook effettivamente l'ho vissuto così all'inizio, avevo ritrovato tante persone con cui non ci si vedeva da anni


Perché di fatto era così, mio padre ha trovato su Facebook addirittura parenti e cugini che manco sapeva di avere. Ma è durato pochi anni, poi peggiorando di anno in anno è diventato lo schifo che è oggi.
  • anonimo
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07-12-20 20.30

Ogni tanto ci rifletto anche io e quest’anno ho fatto e sto facendo periodi di distacco totale da facebook, accorgendomi che stringi stringi non è fondamentale e succhia via tempo, né ho una vita così interessante da condividere e da renderne partecipi altre persone. Gli anni passano, le persone cambiano e scrivono cose diverse, l’effetto novità sparisce, e poi quando fai la conta delle persone che effettivamente hai vicino a te tutti i giorni ti accorgi che sono molte meno degli amici di FB. Come te odio essere ‘profilato’ in ogni dove e sentirmi un portafoglio ambulante (niente acquisti al Black Friday quest’anno), come ugualmente mi scazza scrivere in pagine nelle quali presumi di poter avere risposte ma alla fine non ne trovi.. pazienza, si va avanti e si guarda altrove.
L’unica lancia che spezzo in suo favore è Marketplace, dove quantomeno puoi vedere il profilo di chi vende e si trovano cose che non vedi su MM perché magari non tutti vogliono crearsi un profilo apposito per vendere un singolo strumento.
  • vin_roma
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08-12-20 01.09

Per noi, che abbiamo visto il prima e il dopo, possiamo fare paragoni e scelte.
Pensiamo a chi è nato in questo sistema in cui le offerte di scambio o informazione che offre sono sempre subordinate ad una pioggia di consigli e condizionamenti quale coscienza potrà sviluppare (parlo di chi oggi ha 12/15 anni).
  • orange1978
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08-12-20 11.09

@ mima85
wildcat80 ha scritto:
Facebook effettivamente l'ho vissuto così all'inizio, avevo ritrovato tante persone con cui non ci si vedeva da anni


Perché di fatto era così, mio padre ha trovato su Facebook addirittura parenti e cugini che manco sapeva di avere. Ma è durato pochi anni, poi peggiorando di anno in anno è diventato lo schifo che è oggi.
io quando inventarono facebook ero entusiasta! fui uno dei primi a iscrivermi, e non mi sembrava vero di poter rivedere in foto i miei compagni delle medie, delle elementari, anche delle superiori (seppur erano pochi anni che non ci vedavamo) e fu una sensazione di meraviglia all'inizio.

...poi nel giro di pochi anni vidi costantemente implementarci nuove cose, che pensavo "ma a che servono?" tipo il nascere di "gruppi" amanti di una cosa, ricordo mi invitarono nel gruppo degli amanti del kinder sorpresa, poi del generale lee di hazard, non scherzo li ricordo perfettamente, e pensavo "mah....vabbè".

...e il risultato, giorno dopo giorno mese dopo mese, fu quello al quale siamo arrivati ora, ossia un sito in cui si va per conoscere gente, fare e farsi pubblicità, sfoggiare la propria importanza sociale (sei uno sfigato ne hai 200, io ho piu di 600 iscritti) amici poi...gente che nemmeno hai mai visto/sentito che però ti ha chiesto l'amicizia, e via cosi, non certo per ritrovare i tuoi compagni delle elementari o dell'università, e anche se succede non sono certo loro il core business della faccenda, anzi motivo in piu per tirarsela (vedi sfigato, io dopo 30 anni ho 2000 iscritti tu 200, eri gia sfigato alle medie ora lo sei anche qui nella rete).

decisi allora circa nel 2012/2013 di cancellarmi da facebook.
  • Dallaluna69
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08-12-20 19.40

wildcat80 ha scritto:
Brutta storia, il più grande aggregatore della storia, Facebook, è in pratica un aggregatore di gente che si fa gli affari suoi.

Esattamente quello emo
Quindi non può essere usato come un forum.
Io sono iscritto ad una cinquantina di gruppi Facebook tipo "Progressive House lovers". Gruppi che hanno tranquillamente 20.000 iscritti.
Mi ci affaccio solo quando devo linkare il mio ultimo pezzo.
Vengo ripagato con la stessa moneta: zero visualizzazioni emo
Il fatto è che quei 20.000 non sono "lovers" di niente; sono persone che fanno Progressive House e che vogliono che i loro pezzi vengano ascoltati, mentre non dedicheranno un secondo ad ascoltare i pezzi degli altri estranei.
I forum funzionano diversamente. Si forma una community. I tempi sono più lenti, ma più efficaci. Io per primo, i pezzi altrui qui li ascolto volentieri.
Con questo, non voglio dire che Facebook sia tutta cacca. Un paio di persone con cui collaboro le ho conosciute tramite Facebook. Qualcosa di buono si tira fuori anche da lì.
  • wildcat80
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10-12-20 10.40

Sul singolo contatto può ancora funzionare, ma è la parte di aggregazione che sta perdendo quota.
Io gestivo un paio di gruppi dai tempi iniziali, in cui come admin gli strumenti a disposizione erano cancella post, ban, ban con blocco.
Adesso invece è evidente come gli strumenti siano orientati più che alla gestione di una logica puramente aggregativa, a una logica produttiva.
  • soicaM
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11-12-20 01.00

Giudicate il messaggio, non il messaggero
  • paolo_b3
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11-12-20 08.53

@ soicaM
Giudicate il messaggio, non il messaggero
E' uno spunto interessante, ma apri una discussione nuova qui in polis, in questa sei OT.
  • wildcat80
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11-12-20 10.14

A me onestamente sta bene che se ne parli qui: l'era dei social attuale include anche il fiorire di siti di informazione alternativa.
Dirò pertanto la mia.
Per prima cosa il messaggero deve essere valutato criticamente: nel caso non è Macios il messaggero ma il sito.
L'articolo lo considero una sorta di editoriale, quindi un'opinione di chi lo ha scritto, e quindi tutto può essere lecito e opinabile.
Non sono di sinistra, se dovessi definirmi politicamente mi considero un liberale, pluralista, che vede di buon occhio l'iniziativa privata ma che allo stesso tempo pretende un governo che sostenga l'iniziativa economica, sanitaria, culturale privata purché stia dentro a binari ben definiti, che sia sostanzialmente paritaria ed etica.
Dicevo che non sono di sinistra perché il mio pensiero potrebbe venir considerato troppo di parte: un comune denominatore a tanti siti di informazione alternativa è il riferimento alla sovranità che spesso finisce per sfociare nel sovranismo di bassa lega, che fa presa sulla paura e sulla precarietà economica delle persone.
Senza scendere in dettagli economici di cui non ho competenza, il mio pensiero è che l'Unione Europea debba affrontare uno stress test molto impegnativo.
La risposta comunitaria deve essere una: sostegno a prescindere, l'Unione economica com'è stata concepita ha dimostrato di essere più teorica che pratica allo stato attuale dei fatti.
Se tanti paesi si trovano in difficoltà, chi è più forte economicamente ne avrà svantaggi: senza mercato, il produttore finisce per averne danno.
Se l'Europa vuole competere con Cina, USA e le potenze emergenti dovrà pensare a meno ricchezza per chi è ricco e più benessere per tutti per sostenere la propria forza produttiva.
È un pensiero di sinistra? Il buonsenso non ha categorie di appartenenza.
  • paolo_b3
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11-12-20 11.03

@ wildcat80
A me onestamente sta bene che se ne parli qui: l'era dei social attuale include anche il fiorire di siti di informazione alternativa.
Dirò pertanto la mia.
Per prima cosa il messaggero deve essere valutato criticamente: nel caso non è Macios il messaggero ma il sito.
L'articolo lo considero una sorta di editoriale, quindi un'opinione di chi lo ha scritto, e quindi tutto può essere lecito e opinabile.
Non sono di sinistra, se dovessi definirmi politicamente mi considero un liberale, pluralista, che vede di buon occhio l'iniziativa privata ma che allo stesso tempo pretende un governo che sostenga l'iniziativa economica, sanitaria, culturale privata purché stia dentro a binari ben definiti, che sia sostanzialmente paritaria ed etica.
Dicevo che non sono di sinistra perché il mio pensiero potrebbe venir considerato troppo di parte: un comune denominatore a tanti siti di informazione alternativa è il riferimento alla sovranità che spesso finisce per sfociare nel sovranismo di bassa lega, che fa presa sulla paura e sulla precarietà economica delle persone.
Senza scendere in dettagli economici di cui non ho competenza, il mio pensiero è che l'Unione Europea debba affrontare uno stress test molto impegnativo.
La risposta comunitaria deve essere una: sostegno a prescindere, l'Unione economica com'è stata concepita ha dimostrato di essere più teorica che pratica allo stato attuale dei fatti.
Se tanti paesi si trovano in difficoltà, chi è più forte economicamente ne avrà svantaggi: senza mercato, il produttore finisce per averne danno.
Se l'Europa vuole competere con Cina, USA e le potenze emergenti dovrà pensare a meno ricchezza per chi è ricco e più benessere per tutti per sostenere la propria forza produttiva.
È un pensiero di sinistra? Il buonsenso non ha categorie di appartenenza.
L'uso irragionevole e disonesto delle finanze pubbliche è un problema che ci affligge almeno da 40 anni, il debito accumulato prima dell'emergenza Covid era già tale per cui avevamo già perso la nostra sovranità, sono ormai 10 anni che siamo costretti a delle scelte di politica sociale volte a conquistare la fiducia dei mercati. Perchè? Perchè se i mercati smettono di prestarci i soldi facciamo bancarotta.
A parte che a me pare la prima volta nella storia della CEE in cui si mettono in campo delle politiche orientate al sostegno sociale, tuttavia è nell'ispirazione liberista (che forse, dico forse, nel resto d'Europa qualcuno ha ancora, ma non mi pare che alberghi nella nostra destra) che a fronte di una contribuzione comunitaria al nostro paese ci sia un impegno da parte di noi Italiani affinchè questi soldi producano un rilancio dell'economia che possa andare a beneficio di tutta la CEE.
Oppure stiamo pensando di andare a chiedere la carità? Magari ce la caviamo invitando la Von der Leyen e la Merkel in vacanza qui sulla riviera romagnola.
Vedi, negli anni 70 e 80 c'era la moda del governo ombra, il PCI che per ragioni storiche era escluso da quell'incarico faceva una sorta di critica costruttiva al governo reale mostrando quelle che potevano essere le alternative all'azione di governo. Perchè la Meloni, Salvini e gli altri non ci fanno pervenire un documento di programmazione economica e finanziaria ombra, in cui ci spiegano quanti soldi servono all'Italia per ripartire e dove li vanno a prendere?
  • wildcat80
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11-12-20 11.37

L'opposizione fa opposizione a prescindere, e spesso anche incoerente.
Oggi il governo dice nero? L'opposizione dice bianco.
Domani il governo fa retromarcia? L'opposizione dice grigio se non nero addirittura.
L'interesse è solo quello di destabilizzare.
Al netto di questo pensiero, un aiuto deve esserci e deve essere accolto responsabilmente, tanto sul come utilizzarlo quanto sul come affrontare il ripiano.
Il problema grosso della tassazione non è sbagliato: un sacrificio al cittadino può essere chiesto a fronte di un analogo impegno preso dallo stato, il problema è che ad oggi la cinghia tocca sempre stringerla al cittadino.
Ci sono questioni epocali, roba da dover riscrivere non dico la costituzione ma l'organizzazione della macchina della PA.
  • soicaM
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11-12-20 15.53

Grazie W e P, perché la vostra disponibilità e preparazione trasversale mi aiuta ad inquadrare meglio gli accadimenti
Ringrazio anche l'utente cancellato perché mi inonda di thanks immeritati, grazie
  • steve
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11-12-20 16.26

@ wildcat80
In francese, mi pare si dica "troiaio"
Dipende dall utenza... c è gente che ha trovato nuovi amici e anche un/a partner... come nella vita reale c è il buono e il cattivo... l insidia sta che quest ultimo si puo nascondere dietro l anonimato e sta alla nostra abilità fare un adeguata selezione...
  • mima85
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11-12-20 16.55

steve ha scritto:
l insidia sta che quest ultimo si puo nascondere dietro l anonimato e sta alla nostra abilità fare un adeguata selezione...


Il problema è che Facebook è diventato troppo grosso per essere gestibile, soprattutto per come è basato il suo business. Facebook fa soldi con la pubblicità (e rivendendo alle multinazionali i dati che gli utenti gli riversano sopra, ma questa è un'altra storia...). Per fare più soldi, deve tenere il più possibile gli utenti incollati al sito. Per tenere il più possibile gli utenti incollati al sito, ha tutta una serie di sistemi che consentono di capire quali sono gli argomenti più in tendenza, e favorisce la diffusione dei post che ne parlano. Più questi post vengono diffusi più la gente li legge e li commenta, passando di conseguenza più tempo sul social network.

Ora, tipicamente quali sono gli argomenti più di tendenza? Le stronzate. E non solo i pettegolezzi dei VIP, ma anche la disinformazione e le teorie complottistiche più o meno pericolose, specialmente in questi tempi di pandemia. E più gli utenti leggono e condividono post sulle stronzate, più Facebook glieli propone, crendo le cosiddette "camere d'eco", dove gli utenti vedono sempre di più solo le informazioni relative agli argomenti dei post che hanno aperto più spesso e sempre meno le altre. Oltrettutto ciò alimenta anche i vari bias di conferma, rafforzando idee e concetti che possono essere sbagliati ("io credo alle capre volanti, apro i post sulle capre volanti, FB mi propone sempre più post sulle capre volanti perché sono quelli che apro di più, non mi propone quelli di gente che dice che le capre volanti non esistono" -> "le capre volanti esistono").

Facebook, per via del suo "core business", favorisce la diffusione della disinformazione, per quanto mr. Zuckerberg vada a fare il faccino pulito al congresso, a leccare il culo ai senatori e continuando a ripetere a pappagallo che "ci teniamo a garantire ai nostri utenti un ambiente più sano possibile, dandogli al contempo la possibilità di mantenere in modo sicuro le relazioni con i propri cari" e tutto lo stucchevole bla bla politicamente corretto che tipicamente sfoggia quando ha gli occhi dei senatori addosso.

Insomma, Facebook sta favorendo l'anticultura, l'antiscienza e la disinformazione "by design", e come lui anche la maggior parte degli altri social network. Per questo che dico che è diventato un cancro, non solo di Internet ma anche della società, perché oltre a tutti i discorsi sul come calpesti allegramente la privacy degli utenti, sta contribuendo al rincoglionimento globale della gente.

Insomma, Facebook deve morire. E con lui, tutta la m***a social che gli somiglia. Anche perché stanno spostando il "social" su Internet e lo stanno togliendo dal mondo reale, ormai quando vado in giro vedo sempre più zombie che stanno con gli occhi sempre incollati allo smartphone senza nemmeno guardare dove vanno, talmente presi dallo spetegulès social che se incrociandoli per strada gli usi la cortesia di un "buongiorno" o "buonasera", manco alzano la testa e tirano dritti.

Quando sei diventato un'entità così grande e pervasiva hai anche delle grandi responsabilità verso la gente e la società, quindi qui il discorso "non è lo strumento ad essere il male ma il come viene usato", discorso che fino a poco tempo fa ho sempre fatto nei confronti di Facebook, non è più applicabile.
  • steve
  • Membro: Expert
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11-12-20 17.37

mima85 ha scritto:
quindi qui il discorso "non è lo strumento ad essere il male ma come viene usato", discorso che fino a poco tempo fa ho sempre fatto nei confronti di Facebook, non è più applicabile.


Ciao Mima... Io invece insisto su questo punto... sarebbe applicabile... ma purtroppo lo è per pochi... l anticultura è sicuramente dilagante e non dico che fb non abbia responsabilita... diciamo che dà modo agli ignoranti di alimentarsi... ma qual è l alternativa?