18-11-15 15.56
Introdurre il principio di tensione e risoluzione
Adesso che siamo in grado di suonare una nota appartenente all’accordo sottostante (una “nota target”) su un tempo forte della battuta, possiamo introdurre un ulteriore principio: far precedere la nota target da una o più note di lancio che creino una tensione che imprime dinamica alla frase fin dall’inizio.
Questa nota/note di lancio puo’ essere un appoggiatura diatonica o cromatica superiore od inferiore, un breve cluster ascendente o discendente, un aggiramento cromatico, diatonico o misto più o meno complesso; la cosa importante é di congegnare queste “note preparatorie” in modo che la nota “target”, la nota che fa parte dell’accordo sottostante, cada comunque su un tempo forte.
Nota bene: se vogliamo far cadere la nota relativa all’accordo sottostante sul primo tempo, é ovvio che dobbiamo suonare le note di “lancio” in maniera anacrusica (parolone che vuol dire semplicemente sui tempi finali della battuta precedente)
Già qui ci accorgiamo di quante opzioni e possibilità ci si aprono davanti!
• Appoggiature diatoniche/cromatiche:
o Esercizio “one step”: far precedere la nota target da una o più note, anche cromatiche, avendo cura la nota target cada su un tempo forte
o Esercizio “two steps”: far precedere la nota target da una o più note, anche cromatiche, avendo cura che la nota target cada su un tempo debole, e poi procedere verso un’altra nota appartenente all’accordo sottostante (un’altra nota target, sia uguale alla prima sia differente) inserendo altre note diatoniche/cromatiche che riportino questa ulteriore nota target su un tempo forte
• Aggiramenti semplici:
o Sopra/sotto: un tono/un semitono sopra la nota target seguito da un tono/un semitono sotto e poi la nota target
o Sotto/sopra: un tono/un semitono sotto la nota target seguito da un tono/un semitono soprae poi la nota target
o Considerazioni ritmiche: anche in questo caso inizieremo facendo cadere la nota target su un tempo forte della battuta, ma niente ci vieta di sperimentare facendo cadere la nota target su un tempo debole e dirigendoci come sopre su un’ulteriore nota target inserendo due o più note di passaggio che ci riportino tale nota sul tempo forte
• Aggiramenti complessi:
o Il principio consiste nel “girare intorno” alla nota targer con una serie di note superiori ed inferiori (o inferori e superiori), un po’ come una bilia checompie una spirale discendente mente rotola in una piccola buca.
o Esempi: un tono sotto, mezzo tono sotto, un tono sopra, due toni sopra, un tono sopra, mezzo tono sopra...target!
o Qui le possibilità sono davvero tantissime: esplorare, esplorare, esplorare...sempre facendo attenzione a far cadere la nota target su un tempo forte
o Quando siamo sicuri del principio di cui sopra, potremo sperimentare facendo cadere la nota target su un tempo debole e dirigendoci come sopre su un’ulteriore nota target inserendo due o più note di passaggio che ci riportino tale nota sul tempo forte
Il tutto, beninteso, su tutti e 12 le tonalità, suonando lentamente, con sicurezza e swing, cercando la musica e non l’accrocchio di note, cominciando a discernere cosa funziona e cosa non funziona.
Vi assicuro che in pochi giorni sarete in grado di “mettere giù” l’inizio della vostra frase in maniera del tutto naturale, sicura, logica, variata e musicale.