Le quattro tappe dell'apprendimento nell'improvvisazione

  • anonimo

24-03-16 11.51

Carissimi, vorrei condividere con voi una riflessione riguardo alle quattro tappe che solitamente si percorrono durante lo studio delle tecniche di improvvisazione, nonché dei rischi, blocchi ed eventuali soluzioni.

1) Comprensione teorica

É il momento in cui ci si dice per esempio: "OK, devo suonare le note target precedute da un'abbellimento cromatico", oppure "devo usare la scala bebop sull'accordo di settima" etcetera...

Ovviamente quando si cerca di improvvisare davvero seguendo un'enorme quantità di precetti teorici che ci turbinano in testa, il risultato sarà una frase macchinosa, meccanica, poco swingante e decisamente artificiale; nonostante questo, ci sono diversi jazzisti anche di media caratura che sono bloccati a questo stadio, e se li ascoltate bene li riconoscerete per la loro decisa mancanza di musicalità...

Soulzione: separare nettamente nella propria mente il momento dello studio da quello dell'esecuzione libera ma sopratutto darsi il tempo di interiorizzare i principi ed i concetti

2) Comprensione visuale

Questa tappa concerne sostanzialmente i pianisti che hanno la fortuna/sfortuna di poter vedere le note ed i principi geometricamente disegnati sulla tastiera.

Questa tappa é assai utile per capire in pratica i concetti teorici, ma il rischio é quello di suonare in maniera astratta, limitandosi a "schiacciare dei tasti" che sappiamo essere quelli giusti, e quindi non a far musica ma a "dipingere un immagine" sulla tastiera.

La soluzione: imparare a cantare l'assolo con la voce senza suonarlo, di modo di non avere la possibilità di "vedere" quello che succede (anche se in principio ci sono alcuni allievi che si "immaginano" una tastiera per poter schiacciare virtualmente dei tasti...)

3) Comprensione "digitale"

Che non vuol dire il contrario di una comprensione analogica...ma semplicemente "avere nelle dita" certe frasi, licks e patterns.

Ovviamente per poter suonare in maniera rilassata, avere nelle dita le frasi può essere utile, e questa tappa é un momento inevitabile nello sviluppo della propria arte improvvisativa, ma il rischio che si corre é enorme: diventare delle macchinette che suonano automaticamente, senza pensare, lasciando andare le dita senza alcun controllo emozionale o musicale.

Soluzione: tornare alla fase 1 ed esplorare frasi diverse, concetti diversi, principi diversi, soluzioni diverse nell'ambito dei medesimi principi e concetti...ma sopratutto registrarsi e riascoltarsi per vedere se siamo ripetitivi, meccanici, senza musicalità...

4) Comprensione musicale

Questa é la tappa finale del nostro processo di apprendimento, ma é anche il momento iniziale del lungo ed entusiasmante cammino che ci attende: cominciare a fare davvero la nostra musica, e continuare ad evolverci ed a maturare come artisti (ed anche come persone).

A questo punto concetti, principi, meccanismi, lessico e padronanza strumentale saranno sostanzialmente assimilati e metabolizzati (il che non vuol dire che non abbiamo più aree di miglioramento, possiamo sempre assorbire nuovi concetti, nuove tecniche etcetera) e saremo in grado di improvvisare senza pensare a concetti, immagini visuali, meccanismi digitali e quant'altro, ma solo alla frase musicale che vogliamo esprimere

Sperando di essere stato utile emo
Edited 24 Mar. 2016 10:53
  • anonimo

25-03-16 13.33

Detto questo, sfatiamo alcuni miti

1) per imparare a scrivere un racconto si devono prima imparare le parole, e nella musica le parole sono i patterns o i licks: dunque per imparare ad improvvisare bisogna imparare molti patterns e licks

FALSO

Molto semplicemente, la musica è si un linguaggio ma la sua struttura, le sue regole e la sua grammatica sono radicalmente differenti dal linguaggio parlato.

È vero che le note sono assimilabili alle lettere, gli incisi alle parole, e così via...ma mentre nel linguaggio parlato le parole sono dei componenti sostanzialmente invarianti, nella musica gli incisi non sono una cosa fissa ed immutabile, non esiste un "vocabolario" degli incisi musicali (come vorrebbero far credere gli adepti dei patterns), ma esistono dei principi per formare gli incisi e dei principi per congiungere gli incisi e creare delle frasi e dei periodi.

La cosa difficile è introiettare questi principi a tal punto da saperli usare in maniera rapidissima, quasi istantanea, apparentemente senza starci a pensare (e qui è in effetti come nel linguaggio parlato, quando parliamo non stiamo certo a pensare alle regole grammaticali)...
  • anonimo

25-03-16 13.43

2) per imparare ad improvvisare si devono trascrivere tanti assoli

VERO e FALSO

Se per alcuni superdotati il solo ascoltare un assolo fornisce la capacità di incorporare in maniera inconscia i principi ed i concetti che ci sono dietro, per noi comuni mortali trascrivere e suonare un assolo di Charlie Parker non è sufficiente per suonare come lui.

Quello che è importante è analizzare, capire e metabolizzare i principi ed i concetti che ci stanno dietro; ma a questo punto, non è piú semplice e rapido farsi spiegare questi concetti da qualcuno che li abbia già compresi e sistematizzati? Per me, la risposta è un grande sì.

Allora è inutile trascrivere ed analizzare i grandi soli? No, e per tre buone ragioni:

- trascrivere sviluppa l'orecchio e la consapevolezza degli intervalli
- trascrivere ed analizzare può far scoprire principi e concetti che il tuo insegnante non aveva ancora colto e sistematizzato
- per chi vuole insegnare, trascrivere, analizzare, comprendere e strutturare sono la base di una didattica efficace

Comunque, la strada maestra è farsi insegnare i principi ed i concetti da chi li conosce già ed è capace di trasmetterli in maniera comprensibile e strutturata...trascrivere è un'ottima attività complementare
Edited 25 Mar. 2016 13:22
  • anonimo

25-03-16 13.47

3) per saper improvvisare bisogna saper cantare i propri soli

VERO e FALSO

Se è vero che cantare una frase è un esercizio utilissimo per liberarci dalla macchinosità meccanica della teoria e dalla ripetitività delle cose che "abbiamo nelle dita" è anche vero che, se non siamo dei cantanti provetti e formati, la povertà del nostro strumento vocale limiterà enormemente le nostre possibilità.
Edited 25 Mar. 2016 12:49
  • Mr_Banana
  • Membro: Guest
  • Risp: 46
  • Loc: Grosseto
  • Thanks: 0  

31-03-16 18.36

Grazie davvero! Semplicissimo e chiarissimo, Thanks
Edited 31 Mar. 2016 16:37