L'insegnamento: violazione alla scoperta

  • Petra
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02-08-17 12.07

L'Insegnamento è indispensabile per conoscere ma, nel impartirlo inesorabilmente priva a colui che è atto ad apprende, il piacere della...scoperta! L'insegnamento, può essere anche, una coercizione a condurre l'allievo a renderlo seguace dell'insegnate. L'uomo..."vergine"...non c'è. Ossia: siamo tutti..."castrati". Siete d'accordo?
  • anonimo

02-08-17 12.29

Ovvio che se io ti insegno una cosa in una certa maniera, ti instrado a vederla come la vedo io

Il punto è guidare l'allievo ad una progressiva applicazione di un approccio critico nei riguardi della materia
  • vin_roma
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02-08-17 12.51

Un uomo da solo non ha le capacità e il tempo di scoprire tutto ...sempreché sia importante sapere tutto. Ognuno aggiunge un tassello a cui applica le sue considerazioni. Nel tempo si sono potute sfrondare le verità dai condizionamenti individuali ma la strada è lunga e ci sono ancora troppe religioni sulla Terra.
  • maxpiano69
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02-08-17 12.57

@ vin_roma
Un uomo da solo non ha le capacità e il tempo di scoprire tutto ...sempreché sia importante sapere tutto. Ognuno aggiunge un tassello a cui applica le sue considerazioni. Nel tempo si sono potute sfrondare le verità dai condizionamenti individuali ma la strada è lunga e ci sono ancora troppe religioni sulla Terra.
emo

L'insegnamento non "viola" ma anzi abilita alla scoperta, Einstein non avrebbe potuto formulare le sue teorie senza aver prima appreso dai suoi insegnanti e poi eventualmente espanso e criticato quelle precedenti, tanto per fare un esempio anche se non musicale.
  • Tama72
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02-08-17 13.18

@ Petra
L'Insegnamento è indispensabile per conoscere ma, nel impartirlo inesorabilmente priva a colui che è atto ad apprende, il piacere della...scoperta! L'insegnamento, può essere anche, una coercizione a condurre l'allievo a renderlo seguace dell'insegnate. L'uomo..."vergine"...non c'è. Ossia: siamo tutti..."castrati". Siete d'accordo?
emo Capisco che in vacanza non si sappia come ammazzare il tempo ma invece di porre domande di Freudiana memoria non potresti ammazzare il tempo con la settimana enigmistica ???emo ( ovviamente sto scherzando )emo
Magari questo libro ti potrebbe aiutare: "Insegnare e apprendere. Temi e problemi della didattica di Lucia Genovese ". emo
  • tsuki
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02-08-17 14.07

Io penso che "Insegnare" sia far apprendere a qualcuno le regole testate da secoli di applicazione sul modo piu' ortodosso per fare determinate cose,e questo va' applicato a 100.000 cose,dagli Insiemi alla quantistica,sino alla Musica ed alla costruzione dei muretti a secco....sara' poi il genio individuale,poco o molto che sia,che fara' su che l'individuo scopra autonomamente il travalicare delle regole,il loro uso diverso,o una nuova metodica.
  • paolo_b3
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02-08-17 15.05

Petra ha scritto:
L'Insegnamento è indispensabile per conoscere


Non è così, esistono anche i cosiddetti autodidatti.

L'insegnamento va distinto tra formazione ed informazione. Quello del primo tipo è invece orientato a fornire all'allievo i mezzi per procedere autonomamente nella disciplina in oggetto. L'insegnante che costringe l'allievo ai propri metodi non è un bell'esempio di insegnante.
Tu Cyr coercisci i tuoi allievi? emo
  • anonimo

02-08-17 15.11

@ paolo_b3
Petra ha scritto:
L'Insegnamento è indispensabile per conoscere


Non è così, esistono anche i cosiddetti autodidatti.

L'insegnamento va distinto tra formazione ed informazione. Quello del primo tipo è invece orientato a fornire all'allievo i mezzi per procedere autonomamente nella disciplina in oggetto. L'insegnante che costringe l'allievo ai propri metodi non è un bell'esempio di insegnante.
Tu Cyr coercisci i tuoi allievi? emo
Frustate, violenze psicologiche e in ginocchio sui ceci emo
  • paolo_b3
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02-08-17 15.14

@ anonimo
Frustate, violenze psicologiche e in ginocchio sui ceci emo
E gli fai ascoltare, la sera prima coricarsi, Garbarek? emo
  • anonimo

02-08-17 15.15

@ paolo_b3
E gli fai ascoltare, la sera prima coricarsi, Garbarek? emo
Non sono così crudele emo
  • Petra
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02-08-17 15.18

La scoperta rende piacere a colui che la fa. La speranza della scoperta alimenta la "molla" alla ricerca mediante vari esperimenti. E pur anche attratto dall'umana "miseria" di gloriarsi un "Cristoforo Colombo" Se l'insegnante informa l'allievo che l'acqua spegne il fuoco, l'allievo sarà privato del piacere di scoprirla lui. Perciò l'uomo "vergine" di conoscenze non può concretizzarsi, poiché sia pur le più stringate ed elementari sono indispensabili. Queste mie argomentate riflessioni seguite dai Vostri ragionati riscontri mi offrono il piacere dello scopritore, non avendo avuto un adeguato insegnamento. Di contro, rilevo la mia mastodontica ignoranza. Perciò a Voi tutti tante grazie!
  • Constrictor
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02-08-17 15.32

@ Petra
L'Insegnamento è indispensabile per conoscere ma, nel impartirlo inesorabilmente priva a colui che è atto ad apprende, il piacere della...scoperta! L'insegnamento, può essere anche, una coercizione a condurre l'allievo a renderlo seguace dell'insegnate. L'uomo..."vergine"...non c'è. Ossia: siamo tutti..."castrati". Siete d'accordo?
Buonasera, ma, ditemi una cosa:
Se andiamo a ritroso nei tempi, chi è stato il professore del primo strumentista che è esistito?
Del primo medico, ingegnere, docente delle varie branche dello scibile?
Se non vali nulla, non c'è insegnante che tenga.
Se sei dotato al 100%, non ne hai bisogno: ci ha già pensato madre natura.
Opinione personale, non del tutto peregrina.
  • vin_roma
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02-08-17 16.12

Possiamo dire che esistono due categorie:
>Quelli che devono studiare
>Quelli che si fanno studiare
Il tutto condito con le esperienze precedenti.

Ovvero, c' è sempre quello che sa guardare oltre a prescindere e quello che invece può solo applicare le esperienze di chi ha travalicato i confini.

Leonardo non ha studiato anatomia umana ...non c' era prima, ma ciò che ha scoperto Leonardo è stato poi studiato.
Pitagora non ha studiato sui manuali di fisica acustica, ma, si può dire, l' ha inventata.

Da qualunque stadio evolutivo si inizi c'è sempre chi aggiunge qualcosa o che intuisce una nuova forma al di la dei preconcetti.

C'è chi le cose le può solo studiare e ripetere e c'è chi invece le cose, anche senza esperienza, le inventa, perché è curioso, perché ha una mente aperta e senza pregiudizi.

Nella musica ci sono ottimi musicisti diplomati che non sanno dominare nessuna concatenazione armonico/melodica se non quelle scritte da altri, ci sono di contro ottimi creatori che hanno avuto lo strumento in mano e senza studiare, se non fondamenti elementari, strabordano facendo della musica quel che vogliono.

Ai fini di un risultato c'è chi deve studiare e chi crea il materiale da studiare.

Ai fini del topic direi che non esiste un "impedimento alla scoperta" nell'insegnamento, ovvio che elargendo il sapere ci sarà sempre un condizionamento da fattori sociologici e culturali, ma è una strada da percorrere e, se fatta senza troppi pregiudizi, potrà essere via via sempre più efficiente.

Ci vuole equilibrio tra l'accettare il nuovo e demolire il vecchio.
La conoscenza globale, troppo repentina per esempio con la rete informatica, sta infatti mettendo in crisi le società che non sono pronte alle verità crude e ci sono "involuzioni", come nel mondo islamico, che pretendono più rigore verso i dogmi.
E allora si insegna quello che fa comodo e chi vede oltre, nel giusto, come da noi Galileo, soffre e viene soffocato.

Tempo fa vidi questa intervista e trovai interessante questa autocritica "inaspettata" per il mondo islamico che in un certo senso si interrogava su cosa fosse giusto insegnare/divulgare e su quali principi: intervista ad un intellettuale arabo
  • vin_roma
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02-08-17 16.21

Petra ha scritto:
Se l'insegnante informa l'allievo che l'acqua spegne il fuoco, l'allievo sarà privato del piacere di scoprirla lui.

Si, ma di quanto tempo avremmo bisogno perché ogni essere impari da se ad accendere un fuoco, coltivare, costruire, fondere i metalli, concepire una società, creare la ruota, scoprire le proprietà del vento e inventare mulini e vele per le barche, scoprire le proprietà dei fluidi, del magnetismo e della gravità, inventare poi un motore previo raffinazione del petrolio che ha precedentemente scoperto come infiammabile, scoprire che un'ala con una certa sagoma può galleggiare nell'aria e poi scoprire l'energia elettrica, le proprietà del quarzo e della ceramica con cui modulare l'elettricità e poi inventarsi valvole, condensatori, transistor, chip e circuiti per arrivare ai computer, robot e intelligenza artificiale...

Penso che ci vorrebbero almeno 6000 anni moltiplicati per tutti i miliardi di individui nati in questo lasso di tempo!
  • BB79
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02-08-17 16.40

@ vin_roma
Possiamo dire che esistono due categorie:
>Quelli che devono studiare
>Quelli che si fanno studiare
Il tutto condito con le esperienze precedenti.

Ovvero, c' è sempre quello che sa guardare oltre a prescindere e quello che invece può solo applicare le esperienze di chi ha travalicato i confini.

Leonardo non ha studiato anatomia umana ...non c' era prima, ma ciò che ha scoperto Leonardo è stato poi studiato.
Pitagora non ha studiato sui manuali di fisica acustica, ma, si può dire, l' ha inventata.

Da qualunque stadio evolutivo si inizi c'è sempre chi aggiunge qualcosa o che intuisce una nuova forma al di la dei preconcetti.

C'è chi le cose le può solo studiare e ripetere e c'è chi invece le cose, anche senza esperienza, le inventa, perché è curioso, perché ha una mente aperta e senza pregiudizi.

Nella musica ci sono ottimi musicisti diplomati che non sanno dominare nessuna concatenazione armonico/melodica se non quelle scritte da altri, ci sono di contro ottimi creatori che hanno avuto lo strumento in mano e senza studiare, se non fondamenti elementari, strabordano facendo della musica quel che vogliono.

Ai fini di un risultato c'è chi deve studiare e chi crea il materiale da studiare.

Ai fini del topic direi che non esiste un "impedimento alla scoperta" nell'insegnamento, ovvio che elargendo il sapere ci sarà sempre un condizionamento da fattori sociologici e culturali, ma è una strada da percorrere e, se fatta senza troppi pregiudizi, potrà essere via via sempre più efficiente.

Ci vuole equilibrio tra l'accettare il nuovo e demolire il vecchio.
La conoscenza globale, troppo repentina per esempio con la rete informatica, sta infatti mettendo in crisi le società che non sono pronte alle verità crude e ci sono "involuzioni", come nel mondo islamico, che pretendono più rigore verso i dogmi.
E allora si insegna quello che fa comodo e chi vede oltre, nel giusto, come da noi Galileo, soffre e viene soffocato.

Tempo fa vidi questa intervista e trovai interessante questa autocritica "inaspettata" per il mondo islamico che in un certo senso si interrogava su cosa fosse giusto insegnare/divulgare e su quali principi: intervista ad un intellettuale arabo
molto, molto interessante il tuo spunto Vincenzo emoemoemo
  • andrew1
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02-08-17 17.33

Secondo me il titolo è sbagliato, io sostituirei "violazione" con "limitazione".

La limitazione, comunque, si risolve rimanendo critici rispetto a quello che si studia, indipendentemente da chi insegna.
E quanto più critico uno può essere, dipende solo da lui stesso, dalla sua intelligenza.
  • SavateVoeanti
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02-08-17 18.02

Ha ragione Petra, sarebbe meglio scoprirle da soli le cose perchè è un fenomeno che trasmette vitalità.
E' vero anche quello che dice Vin, ci vorrebbe un sacco di tempo e anzi, secondo me senza tramandare le cose ogni persona che nasce dovrebbe cominciare tutto da capo, e mettiamo in novantanni di vita una persona da sola non fa in tempo ad inventare il minimoog (perchè prima deve scoprire che esiste il petrolio da qualche parte, e capire come lavorarlo, poi che esiste la corrente elettrica, e poi e poi e poi...), però se uno non sa che potrebbe esitere il minimoog non è che gli duoli il cuor.
Quindi secondo me alla fine direi che sarebbe meglio scoprire le cose da soli, si ottiene la vitalità, ci si felicita di poco (proprio perche il poco è relativo)
  • vin_roma
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02-08-17 18.22

Stiamo "pazziando..."?
  • Petra
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02-08-17 18.46

Io focalizzo ad ottenere il "gusto della scoperta" Voi invece ad ottenere un ottimo prodotto. Almeno così mi pare. Comunque è una utopia possedere tutte le scoperte in quanto dalla nascita ogni essere umano le viene insegnato il modo per dialogare e questo è già una privazione della gioia della scoperta. Forse il primo uomo sulla terra, qualora sia stato solo lui, si può ritenere che ha goduto delle scoperte in quanto non si è avvalso di insegnanti.
  • SavateVoeanti
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02-08-17 18.52

@ Petra
Io focalizzo ad ottenere il "gusto della scoperta" Voi invece ad ottenere un ottimo prodotto. Almeno così mi pare. Comunque è una utopia possedere tutte le scoperte in quanto dalla nascita ogni essere umano le viene insegnato il modo per dialogare e questo è già una privazione della gioia della scoperta. Forse il primo uomo sulla terra, qualora sia stato solo lui, si può ritenere che ha goduto delle scoperte in quanto non si è avvalso di insegnanti.
Il giusto della scoperta varia a seconda del soggetto, c'è chi preferisce farsi insegnare il pianoforte fin da subito perchè ha altre cose per la testa, chi preferisce impararlo da solo perchè ha piu passione musicale e al limite arrivato ad un certo punto andare dal maestro se ne sente il bisogno, c'è chi impara da solo senza mai andare dal maestro ed è lo stesso soddisfatto così anche se ha imparato poco ecc..

Non è la quantità che fa la differenza